[Area] QUESTIONE GIUSTIZIA - Opinioni a confronto sul DL 31 agosto 2016, n. 168

Gioacchino Romeo gioarom a alice.it
Gio 22 Set 2016 15:42:55 CEST


Allego un articolo del /Fatto quotidiano/ di ieri che dà atto del parere 
del CSM sul d.l. 168/2016.
Mi sorprende molto il giudizio del prof. Scarselli che non dà conto di 
tutte le distorsioni conseguenti al decreto-legge, pur dando per 
scontata che, in sede di conversione, la proroga possa essere “estesa” 
per evitare censure di incostituzionalità.
Se la Corte di cassazione è in cattive acque, non saranno i palliativi 
del governo a farle superare l’/impasse/. Ed è molto amaro il sorriso 
che la lettura del d.l. può suscitare.
Un decreto legge che, sappiamo, può essere emanato solo in casi 
eccezionali di necessità e urgenza (art. 77 Cost.), qui è stato deciso 
dal governo senza che tali requisiti ricorressero. Qui l’unica urgenza 
che un comune lettore vedrebbe è quella dello spirare del termine di 
collocamento a riposo di alcuni magistrati al 31 dicembre 2016, non 
quella dei problemi della Corte di cassazione, vecchi di decenni e via 
via aggravatisi nel corso degli anni.

Tanto ciò è vero che negli ultimi anni allarmi continui e inascoltati 
sono stati lanciati dai Presidenti, l’ultimo nel corso della Giornata di 
studio tenuta al Palazzaccio di Roma il 1^o marzo 2016 sulla crisi in 
cui versa la Corte e sul suo possibile «default» da parte dell’attuale 
Presidente che sette mesi fa aveva chiesto un decreto-legge per 
semplificare le procedure, snellire il rito della camera di consiglio, 
reclutare per le udienze i magistrati del massimario: misure pur 
ritenute insufficienti se non accompagnate da più avanzate riforme 
ordinamentali e organizzative come: 1) limitazione del ricorso per 
cassazione alla sola «violazione di legge»; 2) riduzione dei membri dei 
Collegi da 5 a 3 magistrati, al fine di recuperare le risorse umane 
necessarie all’aumento dei Collegi giudicanti; 3) nomina di Consiglieri 
di cassazione, per meriti insigni, di professori universitari e avvocati 
cassazionisti ai sensi dell’art. 106 della Costituzione, da destinare 
alle sezioni lavoro e tributaria maggiormente oberate dall`arretrato e 
dai ricorsi sopravvenienti; 4) adozione, per la sentenza, della formula 
semplificata (peraltro, disposta con provvedimento interno già a fine 
aprile 2016).

Senza entrare nel merito di queste opzioni, molte delle qualid di 
discutibile efficacia, il governo si accorge di tutto ciò solo sei mesi 
dopo (già che siamo in un caso di eccezionale urgenza) e asseconda le 
richieste dell’alto magistrato. Le asseconda davvero? Per modo di dire, 
L’unica “riforma” reale – vero topolino partorito dalla montagna e 
foriero di guasti maggiori dei modesti vantaggi – riguarda 
l’applicazione alle udienze dei magistrati del massimario: scelta 
destinata a distruggere quel poco che è rimasto di un ufficio cruciale 
per la Corte, perché ne assicura la memoria giurisprudenziale per le 
successive applicazioni. Per il resto, nulla delle riforme strutturali. 
Però tutto questo basta per configurare un’inesistente urgenza e 
inserire la proroga della permanenza in servizio per alcuni vertici 
della Cassazione e delle magistrature superiori. L’Associazione 
nazionale magistrati interviene bollando di incostituzionale e 
discriminatorio il provvedimento di legge e auspicandone un immediato 
ripensamento nell’interesse dell’intera magistratura, anche perché la 
Corte di cassazione non è l’unico ufficio giudiziario gravato da uno 
spaventoso arretrato e non è con il trattenimento in servizio di qualche 
decina di magistrati che si compirà il miracolo di eliminare o attenuare 
il peso dell’arretrato.

Ma che nesso c’è tra dilazione del pensionamento di pochi vertici e 
dichiarata “straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni 
per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione”)? Ce 
lo spiega l’art. 5: la continuità negli incarichi apicali e direttivi è 
necessitata dalle “molteplici iniziative di riforma intraprese per la 
definizione dell’elevato contenzioso ivi pendente”. Non è detto di quali 
riforme si tratta e tutti restiamo al buio. Se si trattasse di 
iniziative “interne” alla Corte, potrebbe (e dovrebbe) adottarle 
chiunque ricopra l’incarico, e quindi il successore di chi attualmente è 
al vertice; se si trattasse di iniziative esogene, sarebbero sottratte 
alla disponibilità di chiunque sia chiamato a ricoprire l’incarico, 
fosse anche il “prorogato”. E comunque si sta indirettamente inviando, 
in forma criptica, alla magistratura intera, il messaggio, offensivo per 
la categoria, che solo certi magistrati sono in grado di compiere 
determinate attività, che altri magistrati che sostituissero quelli 
attuali cessati per fine servizio non sarebbero in grado di provvedervi? 
Oltre alla discriminazione tra magistrati di legittimità e di merito, 
sottolineata dall’ANM, si sta creando una ulteriore disctriminazione tra 
magistrati di serie A e magistrati di serie A+ (quelli, cioè, unici in 
grado di assicurare le riforme per definire il contenzioso di 
legittimità)? Se la risposta fosse affermativa, il fatto sarebbe di 
inaudita e sconcertante gravità. E l’unica risposta seria e dignitosa 
sarebbe quella di dimissioni in massa di tutti i “prorogati”. A riprova 
che la magistratura intera rifiuta modelli di organizzazione piramidale 
e per fugare ogni dubbio sull’estraneità di interessi personali di carriera.
Quanto sia realizzabile questo obiettivo lo diranno i prossimi quaranta 
giorni, entro i quali dovrà essere convertito in legge il decreto.

Ma lo scetticismo è d’obbligo
Gioacchino Romeo

Gioacchino Romeo


Il 22/09/2016 07:10, Questione Giustizia ha scritto:
>
> Pubblichiamo due riflessioni sul Decreto legge 31 agosto 2016, n.168:
>
> Qui il contributo del professor Giuliano Scarselli: 
> http://www.questionegiustizia.it/articolo/note-sulle-recenti-misure-per-la-definizione-del-c_21-09-2016.php
>
> E qui l'opinione del Componente del Csm, Piergiorgio Morosini: 
> http://www.questionegiustizia.it/articolo/dl-1682016_non-e-soltanto-una-proroga_20-09-2016.php
>
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