[Area] Genova/Chieti ..simmetrie e (a)simmetrie

Umberto Monti umbertogioele.monti a giustizia.it
Ven 21 Ott 2016 11:26:19 CEST




Nello scorso giugno la V^ Commissione del CSM proponeva a maggioranza  per Aggiunto Genova un collega che proveniva dal fuori ruolo ed era tra i più giovani per anzianità tra i candidati (21° su 23);   Area Liguria intervenne in Mailing List con un documento molto duro e netto criticando quella proposta di maggioranza; 
seguiva una inedita presa di posizione di 16 PM di  Genova che manifestavano  “la piena condivisione dei rilievi,  delle preoccupazioni,nonché degli spunti di riflessione contenuti nel documento diffuso il 20 giugno 2016 dai referenti distrettuali di AREA Liguria”  a prescindere dalla appartenenza a qualsiasi  “Corrente” della ANM. 


Ora, nelle more delle decisioni del Plenum su Aggiunto Genova, la medesima V^ Commissione  ha proposto il medesimo collega  per il posto direttivo di Procuratore Chieti (qui 22° su 23 per anzianità) ; proposta questa volta però alla unanimità (astenuto Aschettino) .



I quattro Sostituti della Procura Chieti su questa proposta hanno scritto al CSM; lettera che poi è stata diffusa sulla ML ANM .



Al di la del (duplice)  emblematico caso concreto,  e a prescindere ovviamente dal sicuro  valore del collega proposto,  la vicenda, credo, possa costituire ulteriore e necessario innesco per una riflessione più profonda e generale (e svincolata da logiche di appartenenza)  sulla  necessaria trasparenza, verificabilità ed equanimità  delle regole adottate  per la nomina dei direttivi e semidirettivi  e sulla assoluta importanza  di tale trasparenza, verificabilità ed equanimità .



Incollo qui sotto la lettera dei Sostituti di Chieti e a seguire  la mail dello scorso giugno del Pm di  Genova (che riporta integralmente il documento Area Liguria) 





umberto monti



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Al Sig. Presidente del C. S. M.

Al Sig. vice Presidente del C. S. M. 


Alla V Coiumissione del C. S. M.







I magistrati della Procura del la Repubblica presso il Tribunale di Chieti prendono atto della pratica l 8/CO/2016 esitato dalla Quinta Commissione del C.S.M. con ordine del giorno Ns 10664 del 12.l 0.2015, con la quale è stato proposto il collega Dott. Francesco Testa quale Procuratore della Repubblica di questo Ufficio ed esprimono la loro perplessità inevitabilmente connessa a tale proposta.

Si rileva - in ìatti - che con scelta del magistrato designato, immesso nell’organico della Magistratura con D.M. del 1997, anzianità che nel nostro ufficio, allo stato, non gli avrebbe consentito di ricoprire nemmeno il ruolo di Procuratore della Repubblica facente funzioni (posto che tre dei quattro sostituti in organico sono ben più anziani del collega proposto), sono state pretermesse le candidature di ventuno dei ventitrè aspiranti alle funzioni di Procuratore della Repubblica e tra essi colleghi che vantano una consolidata esperienza, anche di dirigenza, oltre che di conoscenza del territorio.

Pertanto, pur dando per scontate le doti professionali del dott. Francesco Testa, al fine di ìugare ogni perplessità su tale scelta e sulla sua opportunità, sulla quale v’è stata ampia convergenza dei membri della Commissione, ci si auspica che sia data da subito massima trasparenza ai criteri adottati in relazione alle note caratteristiche del candidato proposto e alle ragioni in virtù delle quali, non siano state considerati candidati ben più esperti, anche nel settore della dirigenza.

Appare evidente come in difetto di tali comunicazioni la scelta ricaduta su di un candidato che ai più appare un vero e proprio out sider (per la giovane età, per avere esercitato le funzioni giudiziarie per freno di quindici anni; per essere stato fuori ruolo dal 20 12 ad oggi, per non avere conoscenza del territorio e delle sue peculiarità), che solo poco tempo addietro era stato proposto come Procuratore Aggiunto all’Ufficio di Genova e poi revocato proprio a seguito ad osservazioni e pe rpl essit?a analoghe a quelle che si ripetono oggi, mini la credibilità non solo del l’Uffic io che dovrebbe dirigere iva dello stesso Autogovemo della Magistratura. Ciò a maggior ragione se si tiene in conto che il candidato proposto avrebbe, non più la qualifica di semi direttivo, bensì la dirigenza di un Ufficio che, anche nella prospettiva dell’accorpamento con le Procura di Vasto e di Lanciano, vanterebbe un organico di undici magistrati e il controllo del territorio più esteso del Distretto.

Rimane comunque l’amarezza di constatare come l’attività giudiziaria svolta con dedizione e abnegazìone, anteponendo le ragioni dé11’amministraz1one quotidiana della giustizia alle ambizioni e gratificazioni personali, con attività straordinarie certamente alla portata delle capacità e doti di ogni magistrato che ad esse voglia dedicarsi, finisca per costituire una nota di demerito piuttosto che di apprezzamento ai fini della dirigenza dell’ufficio.



I Sostituti Procuratori

Dott.ssa Lucia Campo

Dott.ssa Mai‘ia Domenica Ponziani

Dott. Giuseppe Falasca

Dott. Giancarlo Ciani



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ed ecco la mail dei PM Genova con il documento Area Genova :



Marco Airoldi 

Vincenzo Calia

Paola Calleri 

Cristina Camaiori

Francesco Cardona  Albini

Paola Crispo

PierCarlo Antonio Di Gennaro

Gabriella Dotto

Alberto Landolfi

Alberto Lari

Giuseppe Longo

Federico Manotti 

Marcello Maresca

Maria Gabriella Marino

Sabrina Monteverde     

Stefano Puppo,

in qualità di appartenenti all’Ufficio della Procura della Repubblica di Genova, avuta conoscenza delle proposte della V Commissione del C.S.M.  per la copertura di due posti di Procuratore Aggiunto presso il nostro ufficio, intendiamo manifestare la piena condivisione dei rilievi,  delle preoccupazioni,nonché degli spunti di riflessione contenuti nel documento diffuso il 20 giugno 2016 dai referenti distrettuali di AREA Liguria. 

Desideriamo sottolineare che la nostra adesione a tale documento  prescinde dall’appartenenza di ciascuno di noi a correnti della magistratura associata e che,anzi, alcuni non hanno mai aderito ad AREA né ad altre correnti.  

Si tratta, infatti, di temi che riguardano la chiarezza e la trasparenza dell’autogoverno dell’intera magistratura, essendo il nostro unico interesse quello alla nomina del migliore candidato secondo criteri oggettivi e chiaramente verificabili.  

Questi, d’altronde, sono  principii più volte esplicitati, anche recentemente, dall’attuale Presidente dell’A.N.M. Ci aspettiamo allora, che la giusta preoccupazione di seguire esclusivamente criteri di obbiettiva comparazione di meriti e caratteristiche professionali per il conferimento degli incarichi,  non resti un mero omaggio verbale, ma si trasformi in  una prassi costantemente seguita dal nostro Autogoverno.

Riportiamo di seguito il testo del documento oggetto di adesione: 



“Apprendiamo dalla mailing-list che giovedì scorso  la V Commissione del CSM ha trattato la pratica relativa alla assegnazione di due posti  di Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Genova con il seguente esito:

Per il primo posto (vac. Dott. Calia): 

3 voti per il Dott. Francesco Pinto (I Cons.Fracassi, Aschettino, Balducci)

2 voti per il Dott. Ranieri Vittorio Miniati (I Cons. Galoppi e Alberti Casellati) Astenuto Cons. ForcinitiPer il secondo posto (vac. Dott. Scolastico):

4 voti per il Dott. Francesco Testa (I Cons. Galoppi, Alberti Casellati, Forciniti, Balducci)

2 Voti per il Dott. Ranieri Vittorio Miniati (I Cons. Aschettino e Fracassi)



Per i due posti avevano presentato domanda numerosi colleghi di indubbio valore, molti dei quali in servizio da più di 30 anni, da oltre 20 impegnati in funzioni requirenti e addirittura addetti alla stessa Procura.

Tra i proposti vi è invece uno dei candidati più giovani; un collega che ha una anzianità di servizio minore della gran parte dei Sostituti che compongono la Procura di Genova e che, con tutta probabilità, se avesse chiesto il trasferimento a Genova con funzioni di Sostituto Procuratore, non avrebbe potuto, per questo, risultare vincitore del  concorso ordinario. 

Si dovrebbe presumere allora che il curriculum del candidato dimostri doti organizzative o esperienze giudiziarie di livello eccezionale, ben superiore a quello degli altri concorrenti. Si scopre invece che il dott. Testa, da ben 4 anni (quasi un quarto della complessiva anzianità di servizio), è fuori dal ruolo organico della Magistratura, essendo stato distaccato dal 1° febbraio 2012 presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministro della Giustizia e poi dal marzo 2013 (quale consigliere giuridico) nella Rappresentanza permanente per l’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna.



Diamo per scontato che tutti i candidati proposti siano magistrati di valore e tuttavia ci domandiamo perché, ancora una volta, i consiglieri eletti nelle liste di Magistratura Indipendente e Unità per la Costituzione abbiano ritenuto di valutare con tanto favore una esperienza fuori ruolo, quasi che il lavoro svolto negli uffici giudiziari e l'esperienza maturata sul campo siano un demerito. Ci domandiamo se più di trent'anni di apprezzato lavoro all'interno di un ufficio giudiziario possano soccombere di fronte ad un’esperienza di minor durata e ad una attività fuori ruolo di nomina politica. 



Ma in questa vicenda c' e' un'ulteriore abnormità: nel primo concorso, due consiglieri hanno votato per il dott. Miniati, mentre nel secondo hanno cambiato preferenza, scoprendo evidentemente solo allora che le doti professionali del dott. Miniati erano sopravanzate da quelle del dott. Testa. Non sembra che la cura per la trasparenza delle scelte e il buon andamento dell'Amministrazione sia tra i primi loro obiettivi. 



Appena qualche mese fa, nel nominare il Presidente della Corte di Appello di Genova, il CSM ha ritenuto decisiva la pregressa conoscenza dell’ufficio. Apprendiamo adesso che questo requisito non ha alcun valore ai fini del conferimento di un incarico semidirettivo, eppure il testo unico (varato dal Consiglio Superiore  proprio per rendere le nomine più leggibili e trasparenti) dà indicazioni di segno diverso.



Ancora una volta assistiamo a scelte inaccettabili, che premiano colleghi fuori ruolo a scapito di colleghi impegnati sul campo nel duro lavoro quotidiano e giungono a seguito di percorsi decisionali opachi.

Si rende indifferibile, per un'assunzione di responsabilità da parte di chi decide di questi incarichi, l'accesso per tutti i magistrati non solo alle delibere relative al conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi, ma anche agli atti utilizzati a tal fine: dai pareri di professionalità, ai curricula, ai documenti attestanti il lavoro svolto.

Solo così potrà essere favorita la coerenza e trasparenza delle decisioni e il CSM potrà essere, come tutti vorremmo, la casa di vetro nella quale la magistratura - quale potere dello Stato autonomo e indipendente - governa se stessa. 



I referenti distrettuali di Area Liguria

Domenico Pellegrini e Lucia Vignale  “















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