[Area] ANM Incontro a Palazzo Chigi

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Mer 26 Ott 2016 09:07:58 CEST


  
Cari Tutti,
traggo da Il Sole 24 ore di ieri.
Saluti a Voi
Tutti.
Donatella Salari

GIUSTIZIA, TREGUA GOVERNO-ANM

-di Donatella
Stasio | 25 ottobre 2016 

Si allontana il minacciato sciopero dell'Anm
ma si allontana ancora di più l'approvazione della riforma della
giustizia penale. Che l'Aula ha già parcheggiato su un binario morto per
almeno altre due settimane ma che potrebbe persino tornare il
commissione Giustizia se Governo e maggioranza fossero realmente
disposti a discutere la controproposta chiesta ieri alle toghe
sull'unico punto che li divide: la cosiddetta "indagine breve" imposta
al Pm, che «entro tre mesi» dal deposito degli atti deve chiedere il
rinvio a giudizio o l'archiviazione, pena l'«avocazione obbligatoria»
dell'inchiesta da parte del Procuratore generale. Ad adombrare la marcia
indietro in commissione (sia pure per modificare la norma) è stato
Matteo Renzi durante l'incontro svoltosi ieri a Palazzo Chigi con una
rappresentanza dell'Anm presieduta da Piercamillo Davigo, poi seguito da
un altro incontro con una delegazione del Consiglio nazionale forense,
presieduto da Andrea Mascherin. Il premier era affiancato dal ministro
della Giustizia Andrea Orlando. «Non è stato un dialogo tra sordi» ha
commentato il guardasigilli sottolineando le «disponibilità» del governo
su vari fronti e quindi confidando in un ripensamento sullo sciopero
(«Sarebbe strano» ha detto). Davigo non si è sbilanciato, ricordando che
sullo sciopero deciderà il Comitato direttivo centrale dell'Anm il 28,
ma prendendo atto di una serie di «aperture», anche sulla riforma
penale. Aperture però non gradite agli avvocati, tant'è che Mascherin ha
insistito sull'«equilibrio» realizzato dalla riforma «tra diverse
culture» e i penalisti (benché non ricevuti) hanno subito fatto sapere
di considerare «inaccettabili» e «intollerabili» eventuali «cedimenti»
sull'indagine breve. Sul tavolo del confronto con l'Anm - che ha già
rinviato una volta la decisione sullo sciopero in funzione dell'incontro
- non c'era soltanto la riforma del processo penale. Prendendo lo spunto
dalla frase del premier - che durante il ping pong sulla fiducia aveva
spiegato la sua cautela con le «critiche» degli «amici magistrati» -
Davigo e il segretario Francesco Minisci hanno infilato nel dossier
portato a Palazzo Chigi altre due questioni calde: la carenza di risorse
materiali e umane (su 9mila magistrati in organico ne mancano 1.130
mentre è di 9mila unità il deficit di cancellieri) e la proroga di un
anno dei vertici della Cassazione in età pensionabile. E su questi due
punti, l'Anm è più agguerrita che sulla riforma penale. Il decreto sulle
pensioni è stato appena convertito in legge (con voto di fiducia) per
cui l'Anm, spiega Minisci, ha chiesto almeno di accelerare i concorsi in
magistratura e, nel frattempo, di portare a 72 anni l'età pensionabile
per tutti i magistrati, così da coprire almeno una parte dei vuoti.
Davigo ha anche fatto sapere che l'Anm appoggerà i magistrati che
dovessero impugnare i provvedimenti (di pensionamento) davanti alla
Corte di giustizia Ue, che ha già accolto analoghi ricorsi contro una
legge dell'Ungheria. «Se accadesse anche per l'Italia, sarebbe
devastante» ha aggiunto, riconoscendo però da parte del governo delle
«aperture» su questo fronte. Così come su quello del personale
amministrativo: l'Anm ha ripetuto che il recente bando di assunzione di
1.000 cancellieri non basta ma occorre un «piano pluriennale di
reclutamento» e che c'è  «l'assoluta necessità di riqualificazione del
personale» trasferito alla Giustizia con la mobilità. Renzi e Orlando
hanno risposto che le risorse per assumere 4mila unità ci sono «ma c'è
un vincolo legislativo» ad assumere. Tra l'altro, Renzi non ha escluso
una possibile parificazione retributiva delle toghe ordinarie con quelle
contabili e amministrative (che guadagnano di più). Quanto alla riforma
della giustizia penale, Orlando ha detto che nel testo in Aula non c'è
più la norma che sanzionava disciplinarmente il Pm che non iscriva
«immediatamente» nel registro degli indagati. Sull'avocazione
obbligatoria, lui e Renzi hanno dato la «disponibilità» a discutere
diverse soluzioni, chiedendo all'Anm di studiare «un altro percorso
rispetto al termine dei 3 mesi». Non si è invece parlato della
prescrizione.


(c)http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-10-25/giustizia-tregua-governo-anm--081552.shtml?uuid=ADIH3QiB
 


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