[Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law

Enrico Infante enricoinfante a tiscali.it
Gio 10 Nov 2016 15:02:11 CET


E così scopriamo che, dopo gli atei devoti di destra, ora ci sono pure 
gli atei devoti disinistra. E che per di più fanno l'analisi del sangue 
all'esser cattolico o meno del buon Siddi!

Ma, cari colleghi simpatizzanti di Bergoglio, secondo voi Dantenon era 
cattolico perchè si permetteva di mettere alla berlina alcuni Pontefici 
dell'epoca sua?

E, prima ancora, Atanasio vescovo di Alessandria, che contestava il 
Papaallora regnante suquestioni cristologiche non più oggi a là page, 
non era cattolico (eppure fu riconosciuto Santo)?

E De Gasperi, che rifiutò di acconsentire ai desiderata di PIO XII e non 
alleò la DC con il MSI alle comunali di Roma, non era più cattolico in 
quel momento?

E il nostro collega Ardigò, che tanto ci allieta con le sue riflessioni, 
non è stato cattolico per tutti i lunghi decenni in cui ha pensato male 
di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI?

Mah, mi sa che avete una visione un zinzirellino riduttiva della 
dialettica intra-ecclesiale. Forse perchè abituati ad altre esperienze.

Un caro saluto.

Enrico Infante
Sost. Proc. Foggia



Il 09/11/2016 19.04, Valerio Savio ha scritto:
>     Dunque per Massimiliano Siddi "Bergoglio, uomo più 'inculturato' 
> che 'acculturato'" , come scrive, "con il cattolicesimo universale 
> autentico ha davvero poco a vedere".  Massimiliano, viene da 
> rappresentarti che "Bergoglio" può essere "Bergoglio" per noi atei o 
> agnostici che lo ammiriamo per quanto va facendo e dicendo ma non per 
> i ferventi credenti cattolici come te. Siddi, rassegnati, è soffiato 
> lo Spirito Santo, "Bergoglio" deve essere per te "Francesco", per 
> dogma della tua Chiesa infallibile ex cathedra Petri.  O ti sogni la 
> notte the young Pope Pio XIII / Jude Law?
> Lunga vita e lungo regno a Sua Santità.
> Valerio Savio
> *From:* Siddi Massimiliano <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>
> *Sent:* Tuesday, November 08, 2016 7:08 AM
> *To:* Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da intervento della 
> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
> I discorsi, spesso banali, di Bergoglio non rappresentano la "dottrina 
> sociale" della Chiesa cattolica, ma, al più, la "dottrina socialista" 
> in versione sudamericana e periferica di un uomo, più "inculturato" 
> che "acculturato", che con il cattolicesimo universale autentico ha 
> davvero poco a che vedere. Lo dimostra, del resto, il fatto che i suoi 
> più accesi sostenitori sono proprio tra i non cattolici (che sa 
> blandire, ma non convertire).
> Massimiliano Siddi
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 08 nov 2016, alle ore 02:05, Mario Ardigò 
> <marioardigo a yahoo.com <mailto:marioardigo a yahoo.com>> ha scritto:
>
>> A Bologna non ho sentito nessuno favorevole alla proposta di far 
>> votare gli avvocati sulle nostre valutazioni di professionalità. Del 
>> resto la posizione di Area è nota.
>>   Mi può essere sfuggito? Un pomeriggio sono mancato, ma ha parlato 
>> la Camusso e non su questioni del nostro mondo.
>> I nostri problemi non sono solo nostri. È tutto il mondo del lavoro 
>> sotto scacco. Non ci si salva da soli, nè individualmente  nè come 
>> categoria. Il quadro generale è quello esposto dalla Urbinati.
>> Quanto alla dottrina sociale cattolica, andatevi a leggere, se siete 
>> interessati a queste cose, il discorso di Bergoglio del 5 novembre ai 
>> movimenti popolari che chiede di lottare per terra,casa e lavoro per 
>> tutti (si apre così) e di impegnarsi per trasformare le democrazie 
>> dominate dal grande capitale e, infine, una vita austera contro la 
>> corruzione. Non sono cose che ha inventato lui, è l'esperienza di 
>> liberazione sociale dell'America Latina che cu arriva per suo 
>> tramite. Sono cose che non ci riguardano? Decidete voi.
>> A Bologna ho udito parole sprezzanti di un dirigente Anm contro gli 
>> avvocati, senza distinguere buoni avvocati e cattivi avvocati: Sono 
>> troppi ha detto. Bisogna non decimarli, di più, ridurli molto di più 
>> perché sarebbero loro a far litigare la gente e a convincerla a fare 
>> causa. Io se vedi molti avvocati vedi invece molti possibili alleati 
>> nella riforma della giustizia. Più si è più si conta politicamente. 
>> Il nostro guaio di oggi è di essere isolati in società, e alcuni ci 
>> spingono ad isolarci sempre di più. A Bologna si è andati in 
>> direzione contraria.
>>   "Me ne frego!": in Europa il parlare fascista spopola. Se ne è 
>> uscito anche Juncker. I lavoratori si salvano, peró, gridando il 
>> contrario "I care!" (nella linea Kennedy>Milani).
>> Mario Ardigò - Roma
>> ------------------------------------------------------------------------
>> Da: casa riccelli <mailto:riccelli91 a alice.it>
>> Inviato: ?07/?11/?2016 23:07
>> A: thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>> Cc: area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> Oggetto: Re: [Area] da Mario Ardigò - appunti da intervento della 
>> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
>>
>> Se fossi venuto, avresti giudicato e udito ... "nelle tue orecchie" ?
>>
>> stefano celli
>>
>> Il giorno 07 nov 2016, alle ore 19:00, thorgiov <thorgiov a libero.it 
>> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>
>>> Mario, ma qualche appunto sulla ottima accoglienza fatta nel 
>>> congresso alla proposta di dar modo agli avvocati  di votare in sede 
>>> di consiglio giudiziario sulla valutazione di professionalità dei 
>>> magistrati non lo hai preso ? Personalmente è un argomento che mi 
>>> interessa molto di più della dottrina sociale della Chiesa cattolica.
>>>
>>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>>
>>> Il 07/11/2016 08:33, mario ardigo ha scritto:
>>>> Miei appunti dall'intervento svolto dalla prof. Nadia Urbinati il 
>>>> 4-11-16 al Congresso di MD
>>>> Vi propongo i miei appunti sull'intervento svolto dalla prof. Nadia 
>>>> Urbinati il 4-11-16 al Congresso di MD. Avverto che l'intervento ha 
>>>> riguardato anche altri argomenti.
>>>> Oggi si trovano più giustificazioni alle diseguaglianze. Il fatto 
>>>> nuovo è che sono condivise anche da coloro che ne sono vittime.
>>>> Al tempo dell'ultima crisi di Wall Street, in una relazione di una 
>>>> banca si scrisse che l'ineguaglianza dei redditi "non era poi così 
>>>> male", intendendo che essa era stimolo alla competizione.
>>>> Questo è un filone di pensiero antico.
>>>> A un Solone che voleva porre una diga alle diseguaglianze tra i 
>>>> cittadini si contrappose un Platone che costruì un sistema politico 
>>>> di ineguali.
>>>> Sono stati proposti storicamente molti argomenti per giustificare 
>>>> la diseguaglianza. La relatrice ha ricordato Hume, Adam Smith, 
>>>> Mandeville, Burke, De Maistre, Nietsche, Carlyle, Friedman, Von Hayek.
>>>> Sentimenti considerati negativi per l'etica, come avarizia e 
>>>> invidia, stimolerebbero a migliorare e costituirebbero un cemento 
>>>> sociale. Queste passioni sarebbero come un radar per intercettare i 
>>>> bisogni e stimolare all'azione. E molti bisogni sono artificiali, 
>>>> oggetto di interpretazione. Le differenze e le diseguaglianze 
>>>> sarebbero fattore di progresso sociale.
>>>> Il pensiero democratico, invece, combatte le diversità tiranniche. 
>>>> Ma gli sono coeve, fin dall'antichità correnti opposte, che 
>>>> contrastano i programmi sociali.
>>>> Oggi, nella volontà di affermazione della "meritocrazia", si 
>>>> sostiene che le diseguaglianze nella società sono "meritate", 
>>>> frutti di insufficiente impegni po' o di doti scarse. È l'ideologia 
>>>> del darwinismo sociale, dell'affermazione dei più adatti. Le 
>>>> ineguaglianze hanno e cercano un riconoscimento sociale come 
>>>> "meritate". Ma si presta attenzione solo al momento iniziale della 
>>>> "gara" della competizione, non agli esiti. Se tutti sono messi in 
>>>> grado di competere, come si sostiene in questa prospettiva, non si 
>>>> tiene poi conto delle diseguaglianze che ne derivano, non ce se ne 
>>>> scandalizza più. Ma il punto iniziale della competizione, che si 
>>>> valuta come uguale per tutti, viene considerato da un punto di 
>>>> vista ideale, non della situazione com'è veramente, dei privilegi 
>>>> sociali.
>>>> Così si sostiene che nessuno deve chiedere alla società più di 
>>>> quello che riesce a ottenere. Anzi, è ritenuto sbagliato correggere 
>>>> la competizione e i suoi esiti, visti come stato di natura e non 
>>>> come costruzione sociale. C'è la retorica dell'emulazione, del 
>>>> rimboccarsi le maniche, che scoraggia alla rivolta contro 
>>>> discriminazioni  di classe. Si tratta  una vera e propria 
>>>> rieducazione sociale di massa. Non si dovrebbe, secondo questa 
>>>> ideologia, correggere in corso d'opera là competizioni per ridurre 
>>>> il numero dei perdenti, nei confronti dei quali è ammessa solo la 
>>>> filantropia dei vincitori. Se non ci fossero questi ultimi, si 
>>>> sostiene, vale a dire  i più ricchi, i vincitori nella competizione 
>>>> sociale, chi si occuperebbe dei poveri? Chi perde merita, in 
>>>> quest'ottica  solo benevolenza volontaria.
>>>> Tutto ciò distrugge la solidarietà sociale e la possibilità di 
>>>> redenzione delle masse dei perdenti, perché i più poveri vengono 
>>>> spinti a farsi guerra fra loro invece di coalizzarsi contro 
>>>> l'avversario di classe.
>>>> In democrazia invece alcuni beni non possono essere oggetto di 
>>>> competizione e seguono il bisogno non la possibilità economica e la 
>>>> vittoria nella competizione sociale. Nessuno ne può essere privato. 
>>>> Ad esempio l'acqua, l'aria, ma anche altri beni indispensabili per 
>>>> una vita dignitosa.
>>>> Come esempio di quest'ultima concezione propongo le parole di Jorge 
>>>> Mario Bergoglio, pronunciate il 5 novembre scorso ad un incontro 
>>>> con i movimenti popolari del mondo:  "In questo nostro terzo 
>>>> incontro esprimiamo la stessa sete, la sete di giustizia, lo stesso 
>>>> grido: terra, casa e lavoro per tutti [in spagnolo: tierra, techo, 
>>>> trabajo. Le 3-T]". Si tratta delle rivendicazioni proposte fin 
>>>> dagli esordi dal socialismo storico e solo recentemente recepite 
>>>> anche dalla dottrina sociale cattolica.
>>>> Mario Ardigò - Roma
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