[Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
thorgiov
thorgiov a libero.it
Gio 10 Nov 2016 16:05:19 CET
Lo avevo detto che ormai la discussione è diventata, più che ideologica,
teologica. Ed io, che non riconosco non solo la dottrina sociale, ma la
dottrina in generale, della Chiesa cattolica, che cosa debbo dire ? Per
me Bergoglio riafferma, coerentemente, la morale cristiana. Per me non è
un problema, perchè non è la mia morale. Mi è estranea, sono
indifferente ad essa, pertanto non provo alcun fastidio quando sento
Bergoglio parlare in un certo modo di immigrazione. Ha il diritto e il
dovere di farlo, come io ho il diritto e il dovere di non ascoltarlo.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 10/11/2016 14:32, Olindo Canali ha scritto:
> Mi trovo sempre d’accordo con quanto scrive Valerio Savio, però mi
> permetto, questa volta, di fargli un appunto. Non credo sia corretto
> apostrofare il collega Siddi con la definizione di ‘/fervente credente
> cattolico’/ che – a parte il significato generale /in se – /richiama
> movimenti eretici settari di tipo lefebvriano, anticonciliari, siriani
> ( da card Siri ) o Caffariani ( da card. Caffarra che invoca la
> Madonna perchè al Bergoglio gli venga un colpo ‘come a quall’altro’ ) .
> Il collega Siddi ha il diritto di esprimere le sue idee; il fatto
> che non (ri)conosca la dottrina sociale della Chiesa non ne fa, per
> questo, un integralista ( religioso o laico che sia) ma certo non
> si può definirlo ‘fervente cedente cattolico’ o almeno io non ho mai
> notato questa deriva nelle sue mail che di cattolicesimo non mi sembra
> trasudino (ma posso sbagliarmi)
> Semplicemente il collega Siddi non sa.
> D’altro canto non è facile trovare qualcuno che conosca la ‘Octagesima
> Adveniens’ di Paolo VI ( era il 1970 o giù di lì) ed in pochi ( per
> lo più comunisti) hanno letto il Compendio della dottrina sociale
> della Chiesa del 2004 ( fatto a più mani tra le quali quella di
> Ratzinger e – dicunt – anche Bergoglio) ‘ dove, a proposito della
> Immigrazione, ( tanto per dirne una...) si legge /L'immigrazione può
> essere una risorsa, anziché un ostacolo per lo sviluppo. Nel mondo
> attuale, in cui si aggrava lo squilibrio fra Paesi ricchi e Paesi
> poveri e in cui lo sviluppo delle comunicazioni riduce rapidamente le
> distanze, crescono le migrazioni di persone in cerca di migliori
> condizioni di vita, provenienti dalle zone meno favorite della terra:
> il loro arrivo nei Paesi sviluppati è spesso percepito come una
> minaccia per gli elevati livelli di benessere raggiunti grazie a
> decenni di crescita economica. Gli immigrati, tuttavia, nella
> maggioranza dei casi, rispondono a una domanda di lavoro che
> altrimenti resterebbe insoddisfatta, in settori e in territori nei
> quali la manodopera locale è insufficiente o non disposta a fornire il
> proprio contributo lavorativo.’/
> D'altro canto Bergoglio dice cose banali. E pecca,/fortiter/ pecca,
> in originalità. dice cose già lette. Dice cose già scritte da tempo.
> Da due mila anni. Cose che da tempo, però, /ex cathedra, /e qui Siddi
> ha stupendamente ragione/, / _da quella cattedra_ nessuno diceva più.
> O.C.
> //
> *From:* Valerio Savio <mailto:valerio.savio a giustizia.it>
> *Sent:* Wednesday, November 09, 2016 7:04 PM
> *To:* Siddi Massimiliano <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it> ;
> Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* [Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
> Dunque per Massimiliano Siddi “Bergoglio, uomo più ‘inculturato’
> che ‘acculturato’” , come scrive, “con il cattolicesimo universale
> autentico ha davvero poco a vedere”. Massimiliano, viene da
> rappresentarti che “Bergoglio” può essere “Bergoglio” per noi atei o
> agnostici che lo ammiriamo per quanto va facendo e dicendo ma non per
> i ferventi credenti cattolici come te. Siddi, rassegnati, è soffiato
> lo Spirito Santo, “Bergoglio” deve essere per te “Francesco”, per
> dogma della tua Chiesa infallibile ex cathedra Petri. O ti sogni la
> notte the young Pope Pio XIII / Jude Law?
> Lunga vita e lungo regno a Sua Santità.
> Valerio Savio
> *From:* Siddi Massimiliano <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>
> *Sent:* Tuesday, November 08, 2016 7:08 AM
> *To:* Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da intervento della
> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
> I discorsi, spesso banali, di Bergoglio non rappresentano la "dottrina
> sociale" della Chiesa cattolica, ma, al più, la "dottrina socialista"
> in versione sudamericana e periferica di un uomo, più "inculturato"
> che "acculturato", che con il cattolicesimo universale autentico ha
> davvero poco a che vedere. Lo dimostra, del resto, il fatto che i suoi
> più accesi sostenitori sono proprio tra i non cattolici (che sa
> blandire, ma non convertire).
> Massimiliano Siddi
>
> Inviato da iPad
>
> Il giorno 08 nov 2016, alle ore 02:05, Mario Ardigò
> <marioardigo a yahoo.com <mailto:marioardigo a yahoo.com>> ha scritto:
>
>> A Bologna non ho sentito nessuno favorevole alla proposta di far
>> votare gli avvocati sulle nostre valutazioni di professionalità. Del
>> resto la posizione di Area è nota.
>> Mi può essere sfuggito? Un pomeriggio sono mancato, ma ha parlato
>> la Camusso e non su questioni del nostro mondo.
>> I nostri problemi non sono solo nostri. È tutto il mondo del lavoro
>> sotto scacco. Non ci si salva da soli, nè individualmente nè come
>> categoria. Il quadro generale è quello esposto dalla Urbinati.
>> Quanto alla dottrina sociale cattolica, andatevi a leggere, se siete
>> interessati a queste cose, il discorso di Bergoglio del 5 novembre ai
>> movimenti popolari che chiede di lottare per terra,casa e lavoro per
>> tutti (si apre così) e di impegnarsi per trasformare le democrazie
>> dominate dal grande capitale e, infine, una vita austera contro la
>> corruzione. Non sono cose che ha inventato lui, è l'esperienza di
>> liberazione sociale dell'America Latina che cu arriva per suo
>> tramite. Sono cose che non ci riguardano? Decidete voi.
>> A Bologna ho udito parole sprezzanti di un dirigente Anm contro gli
>> avvocati, senza distinguere buoni avvocati e cattivi avvocati: Sono
>> troppi ha detto. Bisogna non decimarli, di più, ridurli molto di più
>> perché sarebbero loro a far litigare la gente e a convincerla a fare
>> causa. Io se vedi molti avvocati vedi invece molti possibili alleati
>> nella riforma della giustizia. Più si è più si conta politicamente.
>> Il nostro guaio di oggi è di essere isolati in società, e alcuni ci
>> spingono ad isolarci sempre di più. A Bologna si è andati in
>> direzione contraria.
>> "Me ne frego!": in Europa il parlare fascista spopola. Se ne è
>> uscito anche Juncker. I lavoratori si salvano, peró, gridando il
>> contrario "I care!" (nella linea Kennedy>Milani).
>> Mario Ardigò - Roma
>> ------------------------------------------------------------------------
>> Da: casa riccelli <mailto:riccelli91 a alice.it>
>> Inviato: 07/11/2016 23:07
>> A: thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>> Cc: area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> Oggetto: Re: [Area] da Mario Ardigò - appunti da intervento della
>> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
>>
>> Se fossi venuto, avresti giudicato e udito ... "nelle tue orecchie" 😊
>>
>> stefano celli
>>
>> Il giorno 07 nov 2016, alle ore 19:00, thorgiov <thorgiov a libero.it
>> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>
>>> Mario, ma qualche appunto sulla ottima accoglienza fatta nel
>>> congresso alla proposta di dar modo agli avvocati di votare in sede
>>> di consiglio giudiziario sulla valutazione di professionalità dei
>>> magistrati non lo hai preso ? Personalmente è un argomento che mi
>>> interessa molto di più della dottrina sociale della Chiesa cattolica.
>>>
>>> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>>>
>>>
>>> Il 07/11/2016 08:33, mario ardigo ha scritto:
>>>> Miei appunti dall’intervento svolto dalla prof. Nadia Urbinati il
>>>> 4-11-16 al Congresso di MD
>>>> Vi propongo i miei appunti sull’intervento svolto dalla prof. Nadia
>>>> Urbinati il 4-11-16 al Congresso di MD. Avverto che l'intervento ha
>>>> riguardato anche altri argomenti.
>>>> Oggi si trovano più giustificazioni alle diseguaglianze. Il fatto
>>>> nuovo è che sono condivise anche da coloro che ne sono vittime.
>>>> Al tempo dell'ultima crisi di Wall Street, in una relazione di una
>>>> banca si scrisse che l'ineguaglianza dei redditi "non era poi così
>>>> male", intendendo che essa era stimolo alla competizione.
>>>> Questo è un filone di pensiero antico.
>>>> A un Solone che voleva porre una diga alle diseguaglianze tra i
>>>> cittadini si contrappose un Platone che costruì un sistema politico
>>>> di ineguali.
>>>> Sono stati proposti storicamente molti argomenti per giustificare
>>>> la diseguaglianza. La relatrice ha ricordato Hume, Adam Smith,
>>>> Mandeville, Burke, De Maistre, Nietsche, Carlyle, Friedman, Von Hayek.
>>>> Sentimenti considerati negativi per l'etica, come avarizia e
>>>> invidia, stimolerebbero a migliorare e costituirebbero un cemento
>>>> sociale. Queste passioni sarebbero come un radar per intercettare i
>>>> bisogni e stimolare all'azione. E molti bisogni sono artificiali,
>>>> oggetto di interpretazione. Le differenze e le diseguaglianze
>>>> sarebbero fattore di progresso sociale.
>>>> Il pensiero democratico, invece, combatte le diversità
>>>> tiranniche. Ma gli sono coeve, fin dall'antichità correnti opposte,
>>>> che contrastano i programmi sociali.
>>>> Oggi, nella volontà di affermazione della "meritocrazia", si
>>>> sostiene che le diseguaglianze nella società sono "meritate",
>>>> frutti di insufficiente impegni po' o di doti scarse. È l'ideologia
>>>> del darwinismo sociale, dell'affermazione dei più adatti. Le
>>>> ineguaglianze hanno e cercano un riconoscimento sociale come
>>>> "meritate". Ma si presta attenzione solo al momento iniziale della
>>>> “gara” della competizione, non agli esiti. Se tutti sono messi in
>>>> grado di competere, come si sostiene in questa prospettiva, non si
>>>> tiene poi conto delle diseguaglianze che ne derivano, non ce se ne
>>>> scandalizza più. Ma il punto iniziale della competizione, che si
>>>> valuta come uguale per tutti, viene considerato da un punto di
>>>> vista ideale, non della situazione com'è veramente, dei privilegi
>>>> sociali.
>>>> Così si sostiene che nessuno deve chiedere alla società più di
>>>> quello che riesce a ottenere. Anzi, è ritenuto sbagliato correggere
>>>> la competizione e i suoi esiti, visti come stato di natura e non
>>>> come costruzione sociale. C'è la retorica dell'emulazione, del
>>>> rimboccarsi le maniche, che scoraggia alla rivolta contro
>>>> discriminazioni di classe. Si tratta una vera e propria
>>>> rieducazione sociale di massa. Non si dovrebbe, secondo questa
>>>> ideologia, correggere in corso d'opera là competizioni per ridurre
>>>> il numero dei perdenti, nei confronti dei quali è ammessa solo la
>>>> filantropia dei vincitori. Se non ci fossero questi ultimi, si
>>>> sostiene, vale a dire i più ricchi, i vincitori nella competizione
>>>> sociale, chi si occuperebbe dei poveri? Chi perde merita, in
>>>> quest’ottica solo benevolenza volontaria.
>>>> Tutto ciò distrugge la solidarietà sociale e la possibilità di
>>>> redenzione delle masse dei perdenti, perché i più poveri vengono
>>>> spinti a farsi guerra fra loro invece di coalizzarsi contro
>>>> l’avversario di classe.
>>>> In democrazia invece alcuni beni non possono essere oggetto di
>>>> competizione e seguono il bisogno non la possibilità economica e la
>>>> vittoria nella competizione sociale. Nessuno ne può essere privato.
>>>> Ad esempio l’acqua, l’aria, ma anche altri beni indispensabili per
>>>> una vita dignitosa.
>>>> Come esempio di quest’ultima concezione propongo le parole di Jorge
>>>> Mario Bergoglio, pronunciate il 5 novembre scorso ad un incontro
>>>> con i movimenti popolari del mondo: “In questo nostro terzo
>>>> incontro esprimiamo la stessa sete, la sete di giustizia, lo stesso
>>>> grido: terra, casa e lavoro per tutti [in spagnolo: tierra, techo,
>>>> trabajo. Le 3-T]”. Si tratta delle rivendicazioni proposte fin
>>>> dagli esordi dal socialismo storico e solo recentemente recepite
>>>> anche dalla dottrina sociale cattolica.
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