[Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law

thorgiov thorgiov a libero.it
Gio 10 Nov 2016 16:36:48 CET


E se non dobbiamo parlarne che li richiami a fare ?

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 10/11/2016 16:33, Olindo Canali ha scritto:
> O vogliamo parlare di Dario Fo e del suo Mistero Buffo o del lamento 
> della Madonna Addolorata della Franca Rame?
> No. Non parliamone va...
> O.C.
> *From:* thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
> *Sent:* Thursday, November 10, 2016 4:05 PM
> *To:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> *Subject:* Re: [Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
>
> Lo avevo detto che ormai la discussione è diventata, più che 
> ideologica, teologica. Ed io, che non riconosco non solo la dottrina 
> sociale, ma la dottrina in generale, della Chiesa cattolica, che cosa 
> debbo dire ? Per me Bergoglio riafferma, coerentemente, la morale 
> cristiana. Per me non è un problema, perchè non è la mia morale. Mi è 
> estranea, sono indifferente ad essa, pertanto non provo alcun fastidio 
> quando sento Bergoglio parlare in un certo modo di immigrazione. Ha il 
> diritto e il dovere di farlo, come io ho il diritto e il dovere di non 
> ascoltarlo.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
>
> Il 10/11/2016 14:32, Olindo Canali ha scritto:
>> Mi trovo sempre d’accordo con quanto scrive Valerio Savio, però mi 
>> permetto, questa volta, di fargli  un appunto. Non credo sia corretto 
>> apostrofare il collega Siddi con la definizione di ‘/fervente 
>> credente cattolico’/ che – a parte il significato generale /in se – 
>> /richiama movimenti eretici settari di tipo lefebvriano, 
>> anticonciliari, siriani ( da card Siri ) o Caffariani ( da card. 
>> Caffarra che invoca la Madonna perchè al Bergoglio gli venga un colpo 
>> ‘come a quall’altro’ ) .
>> Il  collega Siddi ha il diritto di esprimere le sue idee;  il fatto 
>> che non (ri)conosca la dottrina sociale della Chiesa non ne fa, per 
>> questo,  un integralista  ( religioso o laico che sia) ma certo non 
>> si può definirlo ‘fervente cedente cattolico’ o almeno io non ho mai 
>> notato questa deriva nelle sue mail che di cattolicesimo non mi 
>> sembra trasudino (ma posso sbagliarmi)
>> Semplicemente il collega Siddi non sa.
>> D’altro canto non è facile trovare qualcuno che conosca la 
>> ‘Octagesima Adveniens’ di Paolo VI ( era il 1970 o giù di lì)  ed in 
>> pochi ( per lo più comunisti) hanno letto il Compendio della dottrina 
>> sociale della Chiesa del 2004 ( fatto a più mani tra le quali quella 
>> di Ratzinger e – dicunt – anche Bergoglio)  ‘ dove, a proposito della 
>> Immigrazione, ( tanto per dirne una...) si legge /L'immigrazione può 
>> essere una risorsa, anziché un ostacolo per lo sviluppo. Nel mondo 
>> attuale, in cui si aggrava lo squilibrio fra Paesi ricchi e Paesi 
>> poveri e in cui lo sviluppo delle comunicazioni riduce rapidamente le 
>> distanze, crescono le migrazioni di persone in cerca di migliori 
>> condizioni di vita, provenienti dalle zone meno favorite della terra: 
>> il loro arrivo nei Paesi sviluppati è spesso percepito come una 
>> minaccia per gli elevati livelli di benessere raggiunti grazie a 
>> decenni di crescita economica. Gli immigrati, tuttavia, nella 
>> maggioranza dei casi, rispondono a una domanda di lavoro che 
>> altrimenti resterebbe insoddisfatta, in settori e in territori nei 
>> quali la manodopera locale è insufficiente o non disposta a fornire 
>> il proprio contributo lavorativo.’/
>> D'altro canto Bergoglio dice cose banali.  E pecca,/fortiter/ pecca, 
>> in originalità. dice cose già lette. Dice cose già scritte da tempo. 
>> Da due mila anni. Cose che da tempo, però, /ex cathedra, /e qui Siddi 
>> ha stupendamente ragione/, / _da quella cattedra_ nessuno diceva più.
>> O.C.
>> //
>> *From:* Valerio Savio <mailto:valerio.savio a giustizia.it>
>> *Sent:* Wednesday, November 09, 2016 7:04 PM
>> *To:* Siddi Massimiliano <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it> ; 
>> Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
>> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> *Subject:* [Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
>>     Dunque per Massimiliano Siddi “Bergoglio, uomo più ‘inculturato’ 
>> che ‘acculturato’” , come scrive, “con il cattolicesimo universale 
>> autentico ha davvero poco a vedere”.  Massimiliano, viene da 
>> rappresentarti che “Bergoglio” può essere “Bergoglio” per noi atei o 
>> agnostici che lo ammiriamo per quanto va facendo e dicendo ma non per 
>> i ferventi credenti cattolici come te. Siddi, rassegnati, è soffiato 
>> lo Spirito Santo, “Bergoglio” deve essere per te “Francesco”, per 
>> dogma della tua Chiesa infallibile ex cathedra Petri.  O ti sogni la 
>> notte the young Pope Pio XIII / Jude Law?
>> Lunga vita e lungo regno a Sua Santità.
>> Valerio Savio
>> *From:* Siddi Massimiliano <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>
>> *Sent:* Tuesday, November 08, 2016 7:08 AM
>> *To:* Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
>> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>> *Subject:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da intervento 
>> della prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
>> I discorsi, spesso banali, di Bergoglio non rappresentano la 
>> "dottrina sociale" della Chiesa cattolica, ma, al più, la "dottrina 
>> socialista" in versione sudamericana e periferica di un uomo, più 
>> "inculturato" che "acculturato", che con il cattolicesimo universale 
>> autentico ha davvero poco a che vedere. Lo dimostra, del resto, il 
>> fatto che i suoi più accesi sostenitori sono proprio tra i non 
>> cattolici (che sa blandire, ma non convertire).
>> Massimiliano Siddi
>>
>> Inviato da iPad
>>
>> Il giorno 08 nov 2016, alle ore 02:05, Mario Ardigò 
>> <marioardigo a yahoo.com <mailto:marioardigo a yahoo.com>> ha scritto:
>>
>>> A Bologna non ho sentito nessuno favorevole alla proposta di far 
>>> votare gli avvocati sulle nostre valutazioni di professionalità. Del 
>>> resto la posizione di Area è nota.
>>>   Mi può essere sfuggito? Un pomeriggio sono mancato, ma ha parlato 
>>> la Camusso e non su questioni del nostro mondo.
>>> I nostri problemi non sono solo nostri. È tutto il mondo del lavoro 
>>> sotto scacco. Non ci si salva da soli, nè individualmente  nè come 
>>> categoria. Il quadro generale è quello esposto dalla Urbinati.
>>> Quanto alla dottrina sociale cattolica, andatevi a leggere, se siete 
>>> interessati a queste cose, il discorso di Bergoglio del 5 novembre 
>>> ai movimenti popolari che chiede di lottare per terra,casa e lavoro 
>>> per tutti (si apre così) e di impegnarsi per trasformare le 
>>> democrazie dominate dal grande capitale e, infine, una vita austera 
>>> contro la corruzione. Non sono cose che ha inventato lui, è 
>>> l'esperienza di liberazione sociale dell'America Latina che cu 
>>> arriva per suo tramite. Sono cose che non ci riguardano? Decidete voi.
>>> A Bologna ho udito parole sprezzanti di un dirigente Anm contro gli 
>>> avvocati, senza distinguere buoni avvocati e cattivi avvocati: Sono 
>>> troppi ha detto. Bisogna non decimarli, di più, ridurli molto di più 
>>> perché sarebbero loro a far litigare la gente e a convincerla a fare 
>>> causa. Io se vedi molti avvocati vedi invece molti possibili alleati 
>>> nella riforma della giustizia. Più si è più si conta politicamente. 
>>> Il nostro guaio di oggi è di essere isolati in società, e alcuni ci 
>>> spingono ad isolarci sempre di più. A Bologna si è andati in 
>>> direzione contraria.
>>>   "Me ne frego!": in Europa il parlare fascista spopola. Se ne è 
>>> uscito anche Juncker. I lavoratori si salvano, peró, gridando il 
>>> contrario "I care!" (nella linea Kennedy>Milani).
>>> Mario Ardigò - Roma
>>> ------------------------------------------------------------------------
>>> Da: casa riccelli <mailto:riccelli91 a alice.it>
>>> Inviato: ‎07/‎11/‎2016 23:07
>>> A: thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
>>> Cc: area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>>> Oggetto: Re: [Area] da Mario Ardigò - appunti da intervento della 
>>> prof. Urbinati il 4-11-16, durante il Congresso di Md a Bologna
>>>
>>> Se fossi venuto, avresti giudicato e udito ... "nelle tue orecchie" 😊
>>>
>>> stefano celli
>>>
>>> Il giorno 07 nov 2016, alle ore 19:00, thorgiov <thorgiov a libero.it 
>>> <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>>>
>>>> Mario, ma qualche appunto sulla ottima accoglienza fatta nel 
>>>> congresso alla proposta di dar modo agli avvocati  di votare in 
>>>> sede di consiglio giudiziario sulla valutazione di professionalità 
>>>> dei magistrati non lo hai preso ? Personalmente è un argomento che 
>>>> mi interessa molto di più della dottrina sociale della Chiesa 
>>>> cattolica.
>>>>
>>>> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli 
>>>> Nord )
>>>>
>>>>
>>>> Il 07/11/2016 08:33, mario ardigo ha scritto:
>>>>> Miei appunti dall’intervento svolto dalla prof. Nadia Urbinati il 
>>>>> 4-11-16 al Congresso di MD
>>>>> Vi propongo i miei appunti sull’intervento svolto dalla prof. 
>>>>> Nadia Urbinati il 4-11-16 al Congresso di MD. Avverto che 
>>>>> l'intervento ha riguardato anche altri argomenti.
>>>>> Oggi si trovano più giustificazioni alle diseguaglianze. Il fatto 
>>>>> nuovo è che sono condivise anche da coloro che ne sono vittime.
>>>>> Al tempo dell'ultima crisi di Wall Street, in una relazione di una 
>>>>> banca si scrisse che l'ineguaglianza dei redditi "non era poi così 
>>>>> male", intendendo che essa era stimolo alla competizione.
>>>>> Questo è un filone di pensiero antico.
>>>>> A un Solone che voleva porre una diga alle diseguaglianze tra i 
>>>>> cittadini si contrappose un Platone che costruì un sistema 
>>>>> politico di ineguali.
>>>>> Sono stati proposti storicamente molti argomenti per giustificare 
>>>>> la diseguaglianza. La relatrice ha ricordato Hume, Adam Smith, 
>>>>> Mandeville, Burke, De Maistre, Nietsche, Carlyle, Friedman, Von Hayek.
>>>>>   Sentimenti considerati negativi per l'etica, come avarizia e 
>>>>> invidia, stimolerebbero a migliorare e costituirebbero un cemento 
>>>>> sociale. Queste passioni sarebbero come un radar per intercettare 
>>>>> i bisogni e stimolare all'azione. E molti bisogni sono 
>>>>> artificiali, oggetto di interpretazione. Le differenze e le 
>>>>> diseguaglianze sarebbero fattore di progresso sociale.
>>>>>   Il pensiero democratico, invece, combatte le diversità 
>>>>> tiranniche. Ma gli sono coeve, fin dall'antichità correnti 
>>>>> opposte, che contrastano i programmi sociali.
>>>>>   Oggi, nella volontà di affermazione della "meritocrazia", si 
>>>>> sostiene che le diseguaglianze nella società sono "meritate", 
>>>>> frutti di insufficiente impegni po' o di doti scarse. È 
>>>>> l'ideologia del darwinismo sociale, dell'affermazione dei più 
>>>>> adatti. Le ineguaglianze hanno e cercano un riconoscimento sociale 
>>>>> come "meritate". Ma si presta attenzione solo al momento iniziale 
>>>>> della “gara” della competizione, non agli esiti. Se tutti sono 
>>>>> messi in grado di competere, come si sostiene in questa 
>>>>> prospettiva, non si tiene poi conto delle diseguaglianze che ne 
>>>>> derivano, non ce se ne scandalizza più. Ma il punto iniziale della 
>>>>> competizione, che si valuta come uguale per tutti, viene 
>>>>> considerato da un punto di vista ideale, non della situazione 
>>>>> com'è veramente, dei privilegi sociali.
>>>>> Così si sostiene che nessuno deve chiedere alla società più di 
>>>>> quello che riesce a ottenere. Anzi, è ritenuto sbagliato 
>>>>> correggere la competizione e i suoi esiti, visti come stato di 
>>>>> natura e non come costruzione sociale. C'è la retorica 
>>>>> dell'emulazione, del rimboccarsi le maniche, che scoraggia alla 
>>>>> rivolta contro discriminazioni  di classe. Si tratta  una vera e 
>>>>> propria rieducazione sociale di massa. Non si dovrebbe, secondo 
>>>>> questa ideologia, correggere in corso d'opera là competizioni per 
>>>>> ridurre il numero dei perdenti, nei confronti dei quali è ammessa 
>>>>> solo la filantropia dei vincitori. Se non ci fossero questi 
>>>>> ultimi, si sostiene, vale a dire  i più ricchi, i vincitori nella 
>>>>> competizione sociale, chi si occuperebbe dei poveri? Chi perde 
>>>>> merita, in quest’ottica  solo benevolenza volontaria.
>>>>>   Tutto ciò distrugge la solidarietà sociale e la possibilità di 
>>>>> redenzione delle masse dei perdenti, perché i più poveri vengono 
>>>>> spinti a farsi guerra fra loro invece di coalizzarsi contro 
>>>>> l’avversario di classe.
>>>>> In democrazia invece alcuni beni non possono essere oggetto di 
>>>>> competizione e seguono il bisogno non la possibilità economica e 
>>>>> la vittoria nella competizione sociale. Nessuno ne può essere 
>>>>> privato. Ad esempio l’acqua, l’aria, ma anche altri beni 
>>>>> indispensabili per una vita dignitosa.
>>>>> Come esempio di quest’ultima concezione propongo le parole di 
>>>>> Jorge Mario Bergoglio, pronunciate il 5 novembre scorso ad un 
>>>>> incontro con i movimenti popolari del mondo: “In questo nostro 
>>>>> terzo incontro esprimiamo la stessa sete, la sete di giustizia, lo 
>>>>> stesso grido: terra, casa e lavoro per tutti [in spagnolo: tierra, 
>>>>> techo, trabajo. Le 3-T]”. Si tratta delle rivendicazioni proposte 
>>>>> fin dagli esordi dal socialismo storico e solo recentemente 
>>>>> recepite anche dalla dottrina sociale cattolica.
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