[Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
thorgiov
thorgiov a libero.it
Ven 11 Nov 2016 17:58:01 CET
Ed io che cosa ho detto fin dall'inizio ? Che la discussione stava
diventanto teologica e che questo mi creava difficoltà. Perchè io sono,
come dicono i testi quando vengono escussi nel processo civile,
"indifferente" a questi temi.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 11/11/2016 12:12, Adriana Gherardi ha scritto:
>
> Scusate se intervengo in modo tanto diretto, ma credete davvero che
> questa sia la sede opportuna per le vostre alte disquisizioni
> teologiche che intasano la posta di tutti i colleghi interessati in
> modo più prosaico a svolgere il proprio lavoro quotidiano?
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
> *Inviato:* venerdì 11 novembre 2016 10:15
> *A:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
>
> Io non sono credente. Non possiedo neppure il senso del peccato e
> della colpa che ne deriva. Bergoglio non mi affascina, non mi
> convince, non condivido nessuna delle sue idee, ma nemmeno provo
> ostilità nei suoi confronti. Questo perchè sono un indifferente nel
> vero senso della parola. Credo che la Chiesa debba preoccuparsi più
> degli indifferenti che di coloro i quali la contestano all'interno
> della comunità dei cattolici.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 10/11/2016 22:44, Siddi Massimiliano ha scritto:
>
> L'equivoco di fondo di questo dibattito, perfettamente compreso
> solo da Enrico Infante, e' rappresentato dal fatto che la fede
> cattolica non si esaurisce nella dottrina sociale della Chiesa;
> ammesso, e non concesso, che le uscite più o meno estemporanee ed
> i discorsi di Bergoglio possano essere ritenuti, canonicamente,
> magistero ufficiale anche sotto questo profilo.
>
> Il problema non è quanto Bergoglio piace ai credenti cattolici,
> comunque per tradizione e disciplina in maggioranza ben disposti
> verso la figura del Papa, ma perché piace tanto a non credenti,
> diversamente credenti ed indifferenti. Ciò, a mio avviso, avviene
> perché parla un linguaggio semplicistico (non "semplice"), che
> evita, sapientemente, di provocare le coscienze sui principi
> fondanti dei dogmi e dell'autentica morale cattolica, preferendo
> attestarsi sulle comode certezze a - dogmatiche dei temi sociali
> ed oscurare il piano ontologico del peccato, spostandolo su quello
> prospettico della fallacia del giudizio umano su di esso.
>
> Poiche' per lui, come già un tempo per l'eretico Marcione,
> definito da Policarpo "discepolo di Satana", non esiste il "Deus
> iustus", ma solo il "Deus alienus" della misericordia, nessuno si
> sente più chiamato alle sue responsabilità morali e spirituali
> extra - sociali, ma tutti si sentono da lui confortati nel proprio
> auto - assolversi dal peccato morale/mortale individuale.
>
> Ecco perché piace tanto Bergoglio ai non cattolici: perché, come
> Marcione, sacrifica il "Deus iustus" al "Deus alienus" della
> misericordia a prescindere.
>
> Ma il Dio cattolico non è solo il "Deus alienus" "marcionita"
> della misericordia incondizionata, e' anche e soprattutto il "Deus
> iustus" che condanna eternamente il peccatore irredento ed
> impenitente al "pianto e stridore di denti".
>
> Massimiliano Siddi
>
> Inviato da iPad
>
>
> Il giorno 10 nov 2016, alle ore 14:32, Canali Olindo
> <olindo.canali a giustizia.it <mailto:olindo.canali a giustizia.it>>
> ha scritto:
>
> Mi trovo sempre d’accordo con quanto scrive Valerio Savio,
> però mi permetto, questa volta, di fargli un appunto. Non
> credo sia corretto apostrofare il collega Siddi con la
> definizione di ‘/fervente credente cattolico’/ che – a parte
> il significato generale /in se – /richiama movimenti eretici
> settari di tipo lefebvriano, anticonciliari, siriani ( da card
> Siri ) o Caffariani ( da card. Caffarra che invoca la Madonna
> perchè al Bergoglio gli venga un colpo ‘come a quall’altro’ ) .
>
> Il collega Siddi ha il diritto di esprimere le sue idee; il
> fatto che non (ri)conosca la dottrina sociale della Chiesa non
> ne fa, per questo, un integralista ( religioso o laico che
> sia) ma certo non si può definirlo ‘fervente cedente
> cattolico’ o almeno io non ho mai notato questa deriva nelle
> sue mail che di cattolicesimo non mi sembra trasudino (ma
> posso sbagliarmi)
>
> Semplicemente il collega Siddi non sa.
>
> D’altro canto non è facile trovare qualcuno che conosca la
> ‘Octagesima Adveniens’ di Paolo VI ( era il 1970 o giù di lì)
> ed in pochi ( per lo più comunisti) hanno letto il Compendio
> della dottrina sociale della Chiesa del 2004 ( fatto a più
> mani tra le quali quella di Ratzinger e – dicunt – anche
> Bergoglio) ‘ dove, a proposito della Immigrazione, ( tanto
> per dirne una...) si legge /L'immigrazione può essere una
> risorsa, anziché un ostacolo per lo sviluppo. Nel mondo
> attuale, in cui si aggrava lo squilibrio fra Paesi ricchi e
> Paesi poveri e in cui lo sviluppo delle comunicazioni riduce
> rapidamente le distanze, crescono le migrazioni di persone in
> cerca di migliori condizioni di vita, provenienti dalle zone
> meno favorite della terra: il loro arrivo nei Paesi sviluppati
> è spesso percepito come una minaccia per gli elevati livelli
> di benessere raggiunti grazie a decenni di crescita economica.
> Gli immigrati, tuttavia, nella maggioranza dei casi,
> rispondono a una domanda di lavoro che altrimenti resterebbe
> insoddisfatta, in settori e in territori nei quali la
> manodopera locale è insufficiente o non disposta a fornire il
> proprio contributo lavorativo.’/
>
> D'altro canto Bergoglio dice cose banali. E pecca,/fortiter/
> pecca, in originalità. dice cose già lette. Dice cose già
> scritte da tempo. Da due mila anni. Cose che da tempo, però,
> /ex cathedra, /e qui Siddi ha stupendamente ragione/, / _da
> quella cattedra_ nessuno diceva più.
>
> O.C.
>
> *From:* Valerio Savio <mailto:valerio.savio a giustizia.it>
>
> *Sent:* Wednesday, November 09, 2016 7:04 PM
>
> *To:* Siddi Massimiliano
> <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it> ; Mario Ardigò
> <mailto:marioardigo a yahoo.com>
>
> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>
> *Subject:* [Area] SIDDI, il sogno di Pio XIII / Jude law
>
> Dunque per Massimiliano Siddi “Bergoglio, uomo più
> ‘inculturato’ che ‘acculturato’” , come scrive, “con il
> cattolicesimo universale autentico ha davvero poco a vedere”.
> Massimiliano, viene da rappresentarti che “Bergoglio” può
> essere “Bergoglio” per noi atei o agnostici che lo ammiriamo
> per quanto va facendo e dicendo ma non per i ferventi credenti
> cattolici come te. Siddi, rassegnati, è soffiato lo Spirito
> Santo, “Bergoglio” deve essere per te “Francesco”, per dogma
> della tua Chiesa infallibile ex cathedra Petri. O ti sogni la
> notte the young Pope Pio XIII / Jude Law?
>
> Lunga vita e lungo regno a Sua Santità.
>
> Valerio Savio
>
> *From:* Siddi Massimiliano
> <mailto:massimiliano.siddi a giustizia.it>
>
> *Sent:* Tuesday, November 08, 2016 7:08 AM
>
> *To:* Mario Ardigò <mailto:marioardigo a yahoo.com>
>
> *Cc:* area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
>
> *Subject:* Re: [Area] R: da Mario Ardigò - appunti da
> intervento della prof. Urbinati il 4-11-16, durante il
> Congresso di Md a Bologna
>
> I discorsi, spesso banali, di Bergoglio non rappresentano la
> "dottrina sociale" della Chiesa cattolica, ma, al più, la
> "dottrina socialista" in versione sudamericana e periferica di
> un uomo, più "inculturato" che "acculturato", che con il
> cattolicesimo universale autentico ha davvero poco a che
> vedere. Lo dimostra, del resto, il fatto che i suoi più accesi
> sostenitori sono proprio tra i non cattolici (che sa blandire,
> ma non convertire).
>
> Massimiliano Siddi
>
>
> Inviato da iPad
>
>
> Il giorno 08 nov 2016, alle ore 02:05, Mario Ardigò
> <marioardigo a yahoo.com <mailto:marioardigo a yahoo.com>> ha scritto:
>
> A Bologna non ho sentito nessuno favorevole alla proposta
> di far votare gli avvocati sulle nostre valutazioni di
> professionalità. Del resto la posizione di Area è nota.
> Mi può essere sfuggito? Un pomeriggio sono mancato, ma
> ha parlato la Camusso e non su questioni del nostro mondo.
> I nostri problemi non sono solo nostri. È tutto il mondo
> del lavoro sotto scacco. Non ci si salva da soli, nè
> individualmente nè come categoria. Il quadro generale è
> quello esposto dalla Urbinati.
> Quanto alla dottrina sociale cattolica, andatevi a
> leggere, se siete interessati a queste cose, il discorso
> di Bergoglio del 5 novembre ai movimenti popolari che
> chiede di lottare per terra,casa e lavoro per tutti (si
> apre così) e di impegnarsi per trasformare le democrazie
> dominate dal grande capitale e, infine, una vita austera
> contro la corruzione. Non sono cose che ha inventato lui,
> è l'esperienza di liberazione sociale dell'America Latina
> che cu arriva per suo tramite. Sono cose che non ci
> riguardano? Decidete voi.
> A Bologna ho udito parole sprezzanti di un dirigente Anm
> contro gli avvocati, senza distinguere buoni avvocati e
> cattivi avvocati: Sono troppi ha detto. Bisogna non
> decimarli, di più, ridurli molto di più perché sarebbero
> loro a far litigare la gente e a convincerla a fare causa.
> Io se vedi molti avvocati vedi invece molti possibili
> alleati nella riforma della giustizia. Più si è più si
> conta politicamente. Il nostro guaio di oggi è di essere
> isolati in società, e alcuni ci spingono ad isolarci
> sempre di più. A Bologna si è andati in direzione contraria.
> "Me ne frego!": in Europa il parlare fascista spopola.
> Se ne è uscito anche Juncker. I lavoratori si salvano,
> peró, gridando il contrario "I care!" (nella linea
> Kennedy>Milani).
> Mario Ardigò - Roma
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> Da: casa riccelli <mailto:riccelli91 a alice.it>
> Inviato: 07/11/2016 23:07
> A: thorgiov <mailto:thorgiov a libero.it>
> Cc: area a areaperta.it <mailto:area a areaperta.it>
> Oggetto: Re: [Area] da Mario Ardigò - appunti da
> intervento della prof. Urbinati il 4-11-16, durante il
> Congresso di Md a Bologna
>
> Se fossi venuto, avresti giudicato e udito ... "nelle tue
> orecchie" 😊
>
> stefano celli
>
>
> Il giorno 07 nov 2016, alle ore 19:00, thorgiov
> <thorgiov a libero.it <mailto:thorgiov a libero.it>> ha scritto:
>
> Mario, ma qualche appunto sulla ottima accoglienza
> fatta nel congresso alla proposta di dar modo agli
> avvocati di votare in sede di consiglio giudiziario
> sulla valutazione di professionalità dei magistrati
> non lo hai preso ? Personalmente è un argomento che mi
> interessa molto di più della dottrina sociale della
> Chiesa cattolica.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del
> Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 07/11/2016 08:33, mario ardigo ha scritto:
>
> Miei appunti dall’intervento svolto dalla prof.
> Nadia Urbinati il 4-11-16 al Congresso di MD
>
> Vi propongo i miei appunti sull’intervento svolto
> dalla prof. Nadia Urbinati il 4-11-16 al Congresso
> di MD. Avverto che l'intervento ha riguardato
> anche altri argomenti.
>
> Oggi si trovano più giustificazioni alle
> diseguaglianze. Il fatto nuovo è che sono
> condivise anche da coloro che ne sono vittime.
>
> Al tempo dell'ultima crisi di Wall Street, in una
> relazione di una banca si scrisse che
> l'ineguaglianza dei redditi "non era poi così
> male", intendendo che essa era stimolo alla
> competizione.
>
> Questo è un filone di pensiero antico.
>
> A un Solone che voleva porre una diga alle
> diseguaglianze tra i cittadini si contrappose un
> Platone che costruì un sistema politico di ineguali.
>
> Sono stati proposti storicamente molti argomenti
> per giustificare la diseguaglianza. La relatrice
> ha ricordato Hume, Adam Smith, Mandeville, Burke,
> De Maistre, Nietsche, Carlyle, Friedman, Von Hayek.
>
> Sentimenti considerati negativi per l'etica, come
> avarizia e invidia, stimolerebbero a migliorare e
> costituirebbero un cemento sociale. Queste
> passioni sarebbero come un radar per intercettare
> i bisogni e stimolare all'azione. E molti bisogni
> sono artificiali, oggetto di interpretazione. Le
> differenze e le diseguaglianze sarebbero fattore
> di progresso sociale.
>
> Il pensiero democratico, invece, combatte le
> diversità tiranniche. Ma gli sono coeve, fin
> dall'antichità correnti opposte, che contrastano i
> programmi sociali.
>
> Oggi, nella volontà di affermazione della
> "meritocrazia", si sostiene che le diseguaglianze
> nella società sono "meritate", frutti di
> insufficiente impegni po' o di doti scarse. È
> l'ideologia del darwinismo sociale,
> dell'affermazione dei più adatti. Le ineguaglianze
> hanno e cercano un riconoscimento sociale come
> "meritate". Ma si presta attenzione solo al
> momento iniziale della “gara” della competizione,
> non agli esiti. Se tutti sono messi in grado di
> competere, come si sostiene in questa prospettiva,
> non si tiene poi conto delle diseguaglianze che ne
> derivano, non ce se ne scandalizza più. Ma il
> punto iniziale della competizione, che si valuta
> come uguale per tutti, viene considerato da un
> punto di vista ideale, non della situazione com'è
> veramente, dei privilegi sociali.
>
> Così si sostiene che nessuno deve chiedere alla
> società più di quello che riesce a ottenere. Anzi,
> è ritenuto sbagliato correggere la competizione e
> i suoi esiti, visti come stato di natura e non
> come costruzione sociale. C'è la retorica
> dell'emulazione, del rimboccarsi le maniche, che
> scoraggia alla rivolta contro discriminazioni di
> classe. Si tratta una vera e propria rieducazione
> sociale di massa. Non si dovrebbe, secondo questa
> ideologia, correggere in corso d'opera là
> competizioni per ridurre il numero dei perdenti,
> nei confronti dei quali è ammessa solo la
> filantropia dei vincitori. Se non ci fossero
> questi ultimi, si sostiene, vale a dire i più
> ricchi, i vincitori nella competizione sociale,
> chi si occuperebbe dei poveri? Chi perde merita,
> in quest’ottica solo benevolenza volontaria.
>
> Tutto ciò distrugge la solidarietà sociale e la
> possibilità di redenzione delle masse dei
> perdenti, perché i più poveri vengono spinti a
> farsi guerra fra loro invece di coalizzarsi contro
> l’avversario di classe.
>
> In democrazia invece alcuni beni non possono
> essere oggetto di competizione e seguono il
> bisogno non la possibilità economica e la vittoria
> nella competizione sociale. Nessuno ne può essere
> privato. Ad esempio l’acqua, l’aria, ma anche
> altri beni indispensabili per una vita dignitosa.
>
> Come esempio di quest’ultima concezione propongo
> le parole di Jorge Mario Bergoglio, pronunciate il
> 5 novembre scorso ad un incontro con i movimenti
> popolari del mondo: “In questo nostro terzo
> incontro esprimiamo la stessa sete, la sete di
> giustizia, lo stesso grido: terra, casa e lavoro
> per tutti [in spagnolo: tierra, techo, trabajo. Le
> 3-T]”. Si tratta delle rivendicazioni proposte fin
> dagli esordi dal socialismo storico e solo
> recentemente recepite anche dalla dottrina sociale
> cattolica.
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> Mario Ardigò - Roma
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