[Area] R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si

sefucci a tiscali.it sefucci a tiscali.it
Gio 24 Nov 2016 08:12:33 CET


  

Forse è il caso di parlare anche dei danni che sta provocando il
federalismo "perfetto" in sanità dove ogni regione va per i fatti suoi
!!!
Basta pensare alla storia delle vaccinazioni che tanto danno sta
provocando alla salute della collettività per il diminuito numero dei
bambini che si vaccinano e ciò nonostante possono frequentare la scuola
ovvero gli asili nido.
Buona giornata
S. Fucci

Il 24.11.2016 05:20
mario ardigo ha scritto: 

> Che danni ha provocato il bicameralismo
perfetto, o paritario? Chiediamocelo. 
> Zagrebelsky sostiene che il
rimbalzo tra una Camera e l'altra di disegni di legge è stato un caso
raro. 
> Ceccanti sostiene che dal 1989 è iniziata un'epoca di riforme
costituzionali: la maggior parte sono state approvate in questo periodo
con sistema bicamerale (anche quella in decisione fa parte di questo
gruppo). Ma non è stato questo l'unico campo delle riforme. Il
berlusconismo ha cambiato l'Italia. Ne dubitate? Il bicameralismo lo ha
limitato in questo: lo possiamo considerare un danno? Però,
indubbiamente quello delle riforme costituzionali è stato il settore più
delicato. Quante commissioni "bicamerali" dagli anni '80, dalla Bozzi! E
poi un nulla di fatto, recriminano i fautori della riforma! Ma questo
deve essere considerato un danno o invece il risultato positivo del
meccanismo di protezione dei principi fondamentali congegnato in
Costituzione? Oggi non abbiamo una costituzione improntata al principi
della neo-destra. E' un male? In particolare, è un male per gente
orientata a sinistra? 
> Nel giudicare la riforma dovremmo prescindere
dalla legge elettorale per la Camera dei deputati, sostengono alcuni.
Perché? Gli ideologi della riforma sostengono che il loro lavoro
comprende due parti: riforma elettorale e revisione costituzionale
(Ceccanti). Esse sono progettate per funzionare insieme. Ma sulla prima
gli elettori non sono chiamati (formalmente) a pronunciarsi. Questo è un
male. Se due cose sono progettate per funzionare insieme, allora si
poteva scrivere qualcosa sulla legge elettorale anche nella riforma
nella legge di revisione costituzionale. Non lo si è fatto. Perché?
Azzardo un'ipotesi, solo un'ipotesi. L'effetto potenziato derivante
dalle due parti della riforma è indicibile, non esplicitabile. Ma era
appunto quello che i riformatori (di destra e di sinistra) volevano
produrre. Per la destra significava produrre un governo di tipo
peronista, populista, un modello che vediamo incarnato oggi in Putin ed
Erdogan. Per la sinistra significava produrre un partito che, reso
coerente da un governo molto rafforzato e riformatore, divenisse egemone
al modo inteso da Togliatti, al centro del mondo politico, al modo in
cui lo era stata la DC ma senza necessità di dipendere da una coerenza
indotta dall'esterno, dall'apparato ecclesiastico. In entrambi i casi i
riformatori intendevano farla finita con il bipolarismo, in cui, a causa
dell'alternanza, ogni coalizione disfaceva il lavoro dell'altra, e con
le maggioranze risicate in Senato, che avevano frustrato le ambizioni
riformiste delle opposte parti politiche protagoniste nel bipolarismo.
Ora è chiaro che entrambi questi obiettivi, di destra e di sinistra,
sono possibili nel decorso applicativo della riforma costituzionale in
caso di conferma referendaria. Osservo però che l'obiettivo della
sinistra appare oggi irraggiungibile per venir meno dell'agente della
riforma, del partito "a vocazione maggioritaria", portato sull'orlo
della scissione. Da chi? Il peronismo non è solo di destra.
L'incredibile degrado che la politica nazionale ha manifestato negli
ultimi giorni, in cui i maggiori attori politici appaiono aver seguito
fedelmente la lezione trumpiana, è un ambiente ostile, in particolare,
per chi si è formato nel mondo dei comunisti italiani e di chi, più
giovane, ne ha comunque raccolto la lezione di etica politica e di
impegno sociale. Estromessa questa componente si apre la via a un
peronismo di sinistra. 
> La nuova legge c'è. Nel caso di conferma
referendaria della revisione costituzionale le due parti della riforma
lavoreranno insieme. Dati gli sviluppi politici degli ultimi mesi è
verosimile che producano una specie di peronismo. Non era questo,
naturalmente, lo scopo degli ideologi della riforma. La riforma è stata
pensata per un PD partito maggioritario. Ma la storia ha corso
velocemente in quest'ultimo anno e mezzo. Chi ha scritto la riforma si è
formato in un'altra epoca, ha più o meno la mia età, ed è abituato a
ragionare su tempi molto più lunghi, per fasi storiche. Chi poteva
immaginare, quando tutto è partito, nel 2011 (non 70 anni fa, né 40, né
20), una politica come quella che c'è attualmente? 
> Dicono che la
legge elettorale sarà, poi, modificata perché c'è un accordo politico in
tal senso. Dicono che, poi, forse, sarà modificata da una sentenza della
Corte Costituzionale. Intanto c'è ed è progettata per lavorare insieme
alla revisione costituzionale. Se però la revisione costituzionale verrà
confermata, perché mai il futuro peronismo, di destra o di sinistra,
dovrebbe modificarla, tagliandosi le ali? Dicono che c'è un patto
scritto per farlo; alcune righe sembra. Ma certi patti nell'era
contemporanea sembrano scritti sull'acqua. Vedete, ad esempio, quanto è
durato il Patto del Nazareno, indicibile all'origine tanto che, a mia
memoria, non ne sono mai stati resi noti i contenuti. L'accordo di
revisione della legge elettorale, che è stato raggiunto in un solo
partito, contiene tante e tali clausole di riserva, pur in uno stringato
testo, da poter essere rapidamente superato, nell'era nuova. E la Corte
Costituzionale. Chi lo sa come deciderà? Noi però, al referendum,
dobbiamo decidere ora. 
> La revisione costituzionale accresce le
garanzie per le opposizioni, sostengono i fautori della riforma. Non è
però progettata per questo. Lo grida ad alta voce Renzi: "non sono fatto
per governicchi e inciuci". E chiama governicchi e inciuci i governi di
coalizione che sono stati efficacemente contrastati dalle opposizioni,
nel sistema pre-riforma, sia nell'era DC che in quella bipolare. Ma
propriamente non si trattò solo di "contrasti". De Gasperi definì la DC
un partito di centro che "guardava" verso sinistra. Attraverso le sue
componenti cristiano sociali (la DC era una federazione di partiti) la
DC fu sempre collegata alle opposizioni socialiste e comuniste, in
particolare attraverso una rete di fitte relazioni personali risalenti
al patto resistenziale. L'evoluzione del sistema politico italiano tra
il 1948 e il 1980 fu determinata da queste dinamiche. Anche nel sistema
bipolare sopravvisse, in misura molto minore qualcosa di simile: lì
certe relazioni erano basate sul cattolicesimo politico. Tutto questo è
destinato a finire. Il partito maggioritario e il suo governo si
mangeranno tutto. E se uno è di sinistra e pensa che sarà la sinistra
egemone, perché dovrebbe essere timoroso di questo sviluppo? Certo:
potrebbe divenire egemone un peronismo di sinistra. E' più prudente però
ragionare sulla base dell'ipotesi opposta, che potrebbe realizzarsi. In
definitiva siamo nell'era Trump-Putin. 
> Ci sono, in definitiva,
ragioni di sinistra per votare SI'? Se uno pensa a un peronismo di
sinistra, ci sono. Credo però che, oggettivamente, mi pare un'ipotesi
sempre più improbabile. Ma soprattutto: veramente vogliamo un peronismo
in Italia, di destra o di sinistra? 
> Mario Ardigò - Roma 
> 
> Il
Mercoledì 23 Novembre 2016 19:12, Stigliano Domenico ha scritto:
> 
>
​carissimi colleghi 
> nel merito ci sono fondatissime ragioni per
votare "si" 
> e altrettanto fondatissime ragioni per votare "no"
(quelle esposte da Spataro mi sembrano le più pertinenti); 
> ma il voto
ha assunto un rilievo quasi esclusivamente politico e dunque credo che
sia necessario votare sì, non per difendere Renzi (che ha sicuramente
tanti difetti, ma non mi pare un futuro presidente di una "democratura")
ma perché questo paese non può permettersi di restare immobile, ostaggio
delle consorterie più retrive. 
> Domenico Stigliano 
> Corte di appello
di Bologna 
> -------------------------
> 
> DA: Area per conto di
Giancarlo Avenati Bassi 
> INVIATO: mercoledì 23 novembre 2016 12:57
>
A: Guida Marco; Spataro Armando; Giovagnoli Paolo
> CC: 'area aperta'
>
OGGETTO: [Area] R: R: R: R: vi sono ragioni di sinistra per votare si 
>

> Gli ultimi interventi dimostrano che parte di chi è per il no, non
solo non condivide questa riforma, ma ritiene non vi sia bisogno di
alcuna riforma. 
> Ma allora si è presi tutti un abbaglio? 
> Alla
rielezione di NAPOLITANO tutte le forze politiche e tutti i commentatori
politici si dicevano d'accordo sulla necessità di una riforma
costituzionale e non solo di una riforma elettorale. 
> Non mi ricordo
di aver letto posizioni di dissenso a tale orientamento su questa m.l.

> 
> DA: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] PER CONTO DI Dott.
Marco Guida
> INVIATO: mercoledì 23 novembre 2016 12:49
> A: 'Armando
Spataro'; 'Paolo Giovagnoli'
> CC: 'area aperta'
> OGGETTO: [Area] R: R:
R: vi sono ragioni di sinistra per votare si 
> 
> A mio modesto avviso
quando si parla di "governabilità" intesa come maggioranza che possa
assecondare le linee del Governo dalla stessa espresso, si confonde il
profilo costituzionale con quello meramente elettorale. 
> E' la legge
elettorale che consente di avere maggioranze parlamentari stabili. 
> Se
poi in una maggioranza si aprono crepe perché non si è d'accordo su
qualche provvedimento, la Costituzione non c'entra nulla. La recente
esperienza (vedi Governo Berlusconi) dimostra che pur avendo la legge
elettorale 
> garantito ampie maggioranze, le stesse non hanno retto
alla prova di proposte di legge ritenute "opinabili". 
> Non credo che
sia un problema di bicameralismo perfetto, navetta etc. 
> Marco Guida

> Tribunale di Bari 
> 
> DA: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
[28]] PER CONTO DI Armando Spataro
> INVIATO: mercoledì 23 novembre 2016
11:13
> A: 'Paolo Giovagnoli'; sefucci a tiscali.it [29]
> CC: 'Allegra
Stracuzzi'; 'area aperta'
> OGGETTO: [Area] R: R: vi sono ragioni di
sinistra per votare si 
> 
> Caro Paolo, ma quello che dici non si può
perseguire con un premio di maggioranza artificiale e gonfiato come ha
già detto la Consulta (sent. N. 1/2014): non è compatibile con
l'equilibrio democratico e tradisce il principio di rappresentanza
collegato all'esercizio del diritto di elettorato attivo dei cittadini
(cuore di ogni democrazia)! 
> Armando 
> 
> DA: Paolo Giovagnoli
[mailto:paolo.giovagnoli a giustizia.it [30]] 
> INVIATO: mercoledì 23
novembre 2016 10:52
> A: 'Spataro Armando'; sefucci a tiscali.it [31]
>
CC: 'Allegra Stracuzzi'; 'area aperta'
> OGGETTO: R: [Area] R: vi sono
ragioni di sinistra per votare si 
> 
> Si in effetti a me sembra che
questo punto sia il cuore del problema e della scelta da fare: se la
democrazia consista nel poter bloccare i comportamenti e le azioni del
governo che si ritengono contrari ai propri principi o interessi oppure
se consista nel far governare il gruppo che è stato preferito dagli
elettori per il periodo in cui è stato eletto e poi decidere alle
successive elezioni per chi votare. E' chiaro che semplifico molto, ma
io preferisco nettamente la seconda soluzione e credo che il Paese ne
abbia bisogno per poter concorrere alla pari con paesi civili e
democratici (Francia, Regno Unito, Stati Uniti ecc) dove la mattina dopo
le elezioni si sa chi governerà e dove il governo ha il potere per
governare. 
> 
> DA: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it [32]] PER
CONTO DI Spataro Armando
> INVIATO: martedì 22 novembre 2016 20:10
> A:
sefucci a tiscali.it [33]
> CC: Allegra Stracuzzi; area aperta
> OGGETTO:
Re: [Area] R: vi sono ragioni di sinistra per votare si 
> 
> È bene,
peró, ricordare anche che varie leggi-vergogna sono state bloccate
grazie al bicameralismo dopo l'approvazione con voto di fiducia da un
ramo del Parlamento. 
> 
> Se fosse stato in vigore il sistema che si
vuol imporre al Paese quelle leggi sarebbero oggi in vigore. 
> 
> Alla
faccia del brand pubblicitario secondo cui la riforma non riguarda la
tutela dei diritti dei cittadini. 
> 
> Ed altri esempi riguardanti
settori diversi da quello della giustizia potrebbero essere fatti 
> 
>
A. Sp.
> 
> Inviato da iPhone 
> 
> Il giorno 22 nov 2016, alle ore
17:53, "sefucci a tiscali.it [34]" ha scritto: 
> 
>> Per quanto mi
riguarda è sufficiente ricordare il potere di interdizione che hanno
esercitato (e continuano ad esercitare) alcuni partiti che pur avendo
una forza elettorale molto limitata hanno potuto bloccare l'approvazione
di alcune leggi che andavano contro i loro interessi personali proprio
sfruttando la necessità di un doppio passaggio legislativo
(Camera-Senato) imposto dal bicameralismo perfetto, doppio passaggio che
crea occasioni per negoziare a prescindere dall'interesse generale.
>>
SF 
>> Il 22.11.2016 17:41 u.nannucci a alice.it [24] ha scritto: 
>> 
>>>
puoi precisare quali danni ha provocato il bicameralismo perfetto? la
storia del ritardo determinato dal doppio passaggio non è stata
adeguatamente smentita da chi ha voluto vedere i dati statistici? 
>>>

>>> grazie 
>>> 
>>> nannucci 
>>> 
>>> FROM: sefucci a tiscali.it [17]

>>> 
>>> SENT: Tuesday, November 22, 2016 5:32 PM 
>>> 
>>> TO:
Giancarlo Avenati Bassi [18] 
>>> 
>>> CC: 'Allegra Stracuzzi' [19] ;
'area aperta' [20] 
>>> 
>>> SUBJECT: Re: [Area] R: vi sono ragioni di
sinistra per votare si 
>>> 
>>> Come effettivamente funzionerà una
legge (anche questa), lo si potrà vedere solo se e quando verrà
approvata e applicata.
>>> Fermo restando che tutte le critiche
legittimamente formulate devono essere esaminate senza preconcetti, temo
che alcune posizioni non tengono conto del danno che il bicameralismo
perfetto ha provocato finora e può provocare in futuro.
>>> Una realtà
politica frammentata, come quella italiana, è stata prodotta anche da
questo sistema costituzionale, oltre che da leggi elettorali che hanno
incoraggiato la frammentazione dei partiti alcuni dei quali su base
strettamente "personale".
>>> Sergio Fucci 
>>> Il 22.11.2016 16:58
Giancarlo Avenati Bassi ha scritto: 
>>> 
>>>> E secondo te, chi sta
fuori lo fa per caso o perché in questo modo consente
>>>> 
>>>> la
elezione di un presidente non sgradito?
>>>> 
>>>> La riforma è stata
fatta proprio nella previsione che una o più forze
>>>> 
>>>> politiche
possano essere contrarie a qualsiasi candidatura e bloccare anche
>>>>

>>>> per sempre l'elezione del presidente.
>>>> 
>>>> Prevedere che se
le forze di opposizione stanno fuori dall'aula, chi è
>>>> 
>>>> dentro
possa eleggere un presidente sblocca il sistema e consente alle
forze
>>>> 
>>>> di opposizione di decidere se entrare e votare un
proprio candidato o se
>>>> 
>>>> stare fuori e consentire alla
maggioranza di eleggere il presidente .
>>>> 
>>>> Anche in tal caso
sarebbe un presidente di tutti, perché eletto con
>>>> 
>>>>
l'astensione di un gruppo che esce dall'aula.
>>>> 
>>>> E' una forma
raffinata di democrazia, che consente alla parte che non vuole
>>>>

>>>> compromettersi con il proprio elettorato, di influire
comunque
>>>> 
>>>> sull'elezione del presidente. 
>>>> 
>>>> Come
accadde con la non sfiducia al governo Andreotti nel 1976 quando il
>>>>

>>>> P.C.I si astenne uscendo al senato dall'aula. La maggioranza
quindi
>>>> 
>>>> dovrebbe cercare un nome che ottenga che le
opposizioni si astengano uscendo
>>>> 
>>>> dall'aula. 
>>>> 
>>>> Se
invece la minoranza entra nell'aula e vota il suo candidato, quello
>>>>

>>>> della maggioranza non passa. Ma la maggioranza potrebbe sbloccare
la
>>>> 
>>>> situazione votando a sua volta quello delle minoranza. O
addirittura
>>>> 
>>>> uscire.
>>>> 
>>>> Il caso non è peregrino. Per
esempio quando il Movimento 5 stelle candidava
>>>> 
>>>> Rodotà, poteva
o uscire o insistere su Rodotà ed il P.D. avrebbe potuto
>>>> 
>>>>
anche lui votare Rodotà.
>>>> 
>>>> L'equivoco è ignorare che, data una
regola, le forze politiche si atteggino
>>>> 
>>>> di conseguenza.
Quindi se il quorum è sui presenti le forze politiche
>>>> 
>>>>
valuteranno se presenziare o no e consentire quindi o meno l'elezione di
un
>>>> 
>>>> presidente proposto da altri.
>>>> 
>>>> Nessuna deriva
autoritaria, ma una possibilità in più per l'opposizione di
>>>> 
>>>>
graduare la propria influenza. 
>>>> 
>>>> Giancarlo 
>>>> 
>>>>
-----Messaggio originale-----
>>>> 
>>>> Da: Allegra Stracuzzi
[mailto:a.stracuzzi a stracuzzi.it [1]] 
>>>> 
>>>> Inviato: martedì 22
novembre 2016 14:43
>>>> 
>>>> A: 'Giancarlo Avenati Bassi'; 'Giudice
Manna'; 'area aperta'
>>>> 
>>>> Oggetto: R: [Area] vi sono ragioni di
sinistra per votare si
>>>> 
>>>> Per amor di verita'....la riforma non
innalza il quorum per il Presidente
>>>> 
>>>> della Repubblica, bensi'
lo abbassa, riducendolo, dalla settima votazione,
>>>> 
>>>> alla
maggioranza dei tre quinti dei votanti (quindi basta che poche
persone
>>>> 
>>>> non si presentino e se lo elegge la maggioranza da
sola!)
>>>> 
>>>> Nuovo art. 83
>>>> 
>>>> L'elezione del Presidente
della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>> 
>>>> maggioranza
di due terzi della assemblea. Dal quarto scrutinio è sufficiente
>>>>

>>>> la maggioranza dei tre quinti dell'assemblea. Dal settimo
scrutinio è
>>>> 
>>>> sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei
votanti.
>>>> 
>>>> art. 83 vigente
>>>> 
>>>> L'elezione del Presidente
della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a
>>>> 
>>>> maggioranza
di due terzi dell'assemblea.
>>>> 
>>>> Dopo il terzo scrutinio è
sufficiente la maggioranza assoluta.
>>>> 
>>>> A. Stracuzzi
>>>> 
>>>>
-----Messaggio originale-----
>>>> 
>>>> Da: Area
[mailto:area-bounces a areaperta.it [2]] Per conto di Giancarlo
Avenati
>>>> 
>>>> Bassi
>>>> 
>>>> Inviato: lunedì 21 novembre 2016
13:28
>>>> 
>>>> A: 'Allegra Stracuzzi' ; 'Giudice Manna'
>>>> 
>>>> ;
'area aperta' 
>>>> 
>>>> Oggetto: [Area] vi sono ragioni di sinistra
per votare si
>>>> 
>>>> Carissimi, sono iscritto da anni alla m.l. di
Area, ma non ho mai inviato
>>>> 
>>>> nessun messaggio e non ho mai
partecipato a nessun dibattito. Un po' per
>>>> 
>>>> timidezza, un po'
perché non avevo tempo, un po' perché non mi sentivo
>>>> 
>>>>
all'altezza.
>>>> 
>>>> Oggi mi decido a scrivere del referendum non
perché abbia la presunzione di
>>>> 
>>>> dire cose mai dette o
l'ambizione di convincere qualcuno, ma per far
>>>> 
>>>> presente che
non necessariamente chi voterà "si" rinnegherà il suo essere
>>>> 
>>>>
di sinistra.
>>>> 
>>>> L'altra sera ero a cena con un notaio, il quale
mi diceva che avrebbe votato
>>>> 
>>>> "no" , facendomi presente che
tutti i privilegi del notariato sarebbero
>>>> 
>>>> stati più al sicuro
con il bicameralismo perfetto che con la nuova
>>>> 
>>>> costituzione.
Vi ricordate le "lenzuolate" di Bersani ? Ebbene, tra
>>>> 
>>>>
l'approvazione alla camera, la trasmissione al senato, il ritorno
alla
>>>> 
>>>> camera, le lobbyes le hanno bloccate e svuotate.
>>>>

>>>> Ogni corporazione si troverebbe di colpo vulnerabile: i tassisti,
i
>>>> 
>>>> farmacisti, i titolari di pubbliche concessioni ecc. 
>>>>

>>>> Il discorso che secondo me va valutato è proprio questo: il
bicameralismo
>>>> 
>>>> perfetto non consente nessun cambiamento, non
consente nessuna eliminazione
>>>> 
>>>> delle rendite di posizione e
dei privilegi acquisiti, non consente nessun
>>>> 
>>>> superamento
delle diseguaglianze. 
>>>> 
>>>> Certo, mi si obietterà, nello stesso
modo impedisce lo smantellamento del
>>>> 
>>>> sistema di garanzie e di
diritti costruito nel secolo scorso. E' vero, ma
>>>> 
>>>> alla fine
dobbiamo verificare se il ruolo della sinistra oggi sia quello di
>>>>

>>>> conservare i territori già conquistati o continuare a conquistarne
di nuovi.
>>>> 
>>>> Se ci sia più da difendere che da conquistare. Ci
sono tanti versanti
>>>> 
>>>> sui quali si è all'anno zero sui quali si
porterebbe finalmente incidere.
>>>> 
>>>> Non siamo stanchi di votare
partiti che presentano completissimi programmi
>>>> 
>>>> di governo,
sapendo che sono del tutto irrealizzabili?
>>>> 
>>>> La riforma
costituzionale è mal fatta, è ' vero, ma questo è anche il segno
>>>>

>>>> di come il bicameralismo imponga una ricerca del compromesso che
alla fine
>>>> 
>>>> snatura ogni legge. Molti concordano che fosse
meglio scritta la prima
>>>> 
>>>> proposta del governo, piuttosto che
la riforma poi licenziata dal
>>>> 
>>>> parlamento, dopo una doppia
lettura. E' possibile però fare in tempi
>>>> 
>>>> prossimi una riforma
scritta meglio? E con chi?. Come non vedere che
>>>> 
>>>> nessuna forza
politica oggi vuole concedere il merito all'altra di portare a
>>>>

>>>> compimento una riforma che sia una? 
>>>> 
>>>> Bisogna poi
considerare che una parte dello schieramento del no è ispirato
>>>>

>>>> all'antipolitica e che la vittoria del no finirà per ingrandire le
schiere
>>>> 
>>>> di chi smetterà di sperare che il sistema
tradizionale abbia in sé la
>>>> 
>>>> capacità di riformarsi. Tutto
questo non illudiamoci, non porterà risultati
>>>> 
>>>> buoni né per la
sinistra né per l'Italia. 
>>>> 
>>>> La prossima riforma costituzionale
non lo farà più Renzi, la farà un Trump
>>>> 
>>>> italiano.
>>>> 
>>>>
Ci salveranno i professori da una riforma targata Briatore? 
>>>> 
>>>>
Tutto questo dico, sapendo che non convincerò nessuno a cambiare idea,
ma
>>>> 
>>>> perché trovo francamente eccessivo che chi opta per il no
abbia
>>>> 
>>>> l'atteggiamento di chi stia salvando l'Italia e la
democrazia e non esiti
>>>> 
>>>> ad esprimere netta disistima verso chi
propende per il si.
>>>> 
>>>> Nel merito pur stando io molto sulle
generali, mi sembra di dover
>>>> 
>>>> sdrammatizzare le argomentazioni
comparse su questa m.l. a partuie da
>>>> 
>>>> quelle di Imperato 
>>>>

>>>> Il contributo di Marco Imperato ripercorre alcune tra le
argomentazioni più
>>>> 
>>>> in voga del cosiddetto "fronte del no".
Per maggiore chiarezza le tratterò
>>>> 
>>>> sinteticamente, una per
una.
>>>> 
>>>> 1- Il metodo di discussione e approvazione della
riforma.
>>>> 
>>>> La proposta iniziale presentata al Parlamento,
vedeva il coinvolgimento
>>>> 
>>>> delle due principali forze politiche
del Paese: pd e pdl. In seguito
>>>> 
>>>> all'elezione del Presidente
Mattarella, per motivi del tutto estranei al
>>>> 
>>>> contenuto del
ddl costituzionale, il pdl decise di bloccare il progetto di
>>>> 
>>>>
riforma, prendendo posizione contraria.
>>>> 
>>>> La scelta del Governo
è stata, dunque, quella di sottoporre al Parlamento un
>>>> 
>>>> ddl
che già presentava importanti punti di convergenza (oltre che
>>>> 
>>>>
riflessioni ereditate dal lavoro di ben tre commissioni bicamerali e
dei
>>>> 
>>>> gruppi di costituzionalisti interpellati dal Presidente
Napolitano prima, e
>>>> 
>>>> da Letta poi). 
>>>> 
>>>> La discussione
è durata due anni e ha dato luogo a modifiche profonde del
>>>> 
>>>>
testo iniziale (con riguardo al nuovo senato, tra le tante).
>>>> 
>>>>
La legge costituzionale è stata approvata a maggioranza assoluta in
seconda
>>>> 
>>>> votazione cosicchè, ex art. 138 Cost., si è ricorsi
al referendum
>>>> 
>>>> oppositivo, nel solco del dettato
costituzionale.
>>>> 
>>>> Questo, naturalmente, per quanto attiene alla
forma, certamente rispettata.
>>>> 
>>>> Veniamo ora alla sostanza, con
alcune precisazioni.
>>>> 
>>>> Sostiene Imperato come il Parlamento,
eletto con legge elettorale dichiarata
>>>> 
>>>> illegittima, non
avesse l'autorevolezza per approvare una riforma così
>>>> 
>>>> ampia.
Opinione senz'altro rispettabile ma eminentemente politica, dal
>>>>

>>>> momento che senatori e deputati, a seguito della sentenza 1/2014,
sono
>>>> 
>>>> rimasti pienamente legittimati. 
>>>> 
>>>> L'opinione
politica contraria considera la riforma della Costituzione più
>>>>

>>>> che mai urgente, per i motivi che si avrà modo di spiegare in
seguito.
>>>> 
>>>> Pertanto, approva la scelta di un Governo che, in
ossequio alle promesse
>>>> 
>>>> fatte in sede di rielezione del
Presidente Napolitano, si è proposto di
>>>> 
>>>> avviare la
discussione in Parlamento, senza cedere al ricatto del pdl
>>>> 
>>>>
(medesima dinamica affossò la bicamerale D'Alema del 1997).
>>>> 
>>>>
2- Nuovo Senato.
>>>> 
>>>> Frutto di un compromesso al ribasso tra la
dc e il pci, il Senato italiano
>>>> 
>>>> può definirsi, fin dal 1948,
un "personaggio in cerca d'autore": seppur
>>>> 
>>>> adibito alle
medesime funzioni della Camera dei Deputati, presenta infatti
>>>> 
>>>>
sostanziali differenze quanto alla sua composizione:
>>>> 
>>>> - I
senatori sono eletti su base regionale e debbono avere più di
>>>> 
>>>>
quarant'anni;
>>>> 
>>>> - circa 4 milioni di elettori sono esclusi dal
voto
>>>> 
>>>> (diciotto-venticinquenni).
>>>> 
>>>> Tali peculiarità
contribuiscono alla formazione di maggioranze falsate,
>>>> 
>>>> molto
spesso dirette a garantire la sopravvivenza dell'esecutivo, più che
a
>>>> 
>>>> sostenere l'attuazione di un preciso programma
politico.
>>>> 
>>>> Di talché, non solo il Senato non costituisce un
effettivo contropotere ma
>>>> 
>>>> concorre alla costituzione di
Governi fortemente instabili (più di sessanta
>>>> 
>>>> in soli
settant'anni di Repubblica).
>>>> 
>>>> Da qui l'urgenza di una riforma
che attribuisca al Senato una nuova veste,
>>>> 
>>>> anche nell'ottica
di un bilanciamento con la necessaria modifica del titolo
>>>> 
>>>> V
della Costituzione.
>>>> 
>>>> Una Camera dei territori che si faccia
interprete dei rapporti tra Comuni,
>>>> 
>>>> Regioni, Stato e Unione
Europea e con competenze (tra le altre) che si
>>>> 
>>>> estendono al
controllo sull'attuazione delle leggi nonché sulle nomine
>>>> 
>>>>
governative, potrebbe effettivamente divenire quel "contropotere" oggi
tanto
>>>> 
>>>> invocato. 
>>>> 
>>>> Pertanto, la tesi di Imperato,
secondo cui una modifica del Senato
>>>> 
>>>> costituirebbe un vulnus
democratico, non è condivisibile.
>>>> 
>>>> Se da un lato non si può
prescindere dal confronto politico, va rammentato
>>>> 
>>>> altresì
come le istituzioni siano tenute a fornire adeguate risposte ai
>>>>

>>>> cittadini: una moltiplicazione dei centri di spesa e di decisione
non
>>>> 
>>>> garantisce la qualità della vita democratica; ben sarebbe
possibile,
>>>> 
>>>> altrimenti, immaginare tre, quattro o cinque
Senati, tutti con le medesime
>>>> 
>>>> funzioni.
>>>> 
>>>> 3 La legge
elettorale.
>>>> 
>>>> La legge elettorale, come noto, non sarà oggetto
del referendum. L'Assemblea
>>>> 
>>>> Costituente, infatti, decise di
non inserire nella Carta la materia
>>>> 
>>>> elettorale. Agli atti si
legge come il sistema elettorale sia stato
>>>> 
>>>> considerato
inevitabilmente fluttuante, e cioè variabile rispetto ai
>>>> 
>>>>
mutamenti storico-politici nel breve periodo. 
>>>> 
>>>> Prendere
posizione sul referendum in base al sistema elettorale vigente
>>>>

>>>> pare, pertanto, del tutto illogico. Ad oggi l'Italicum è al vaglio
della
>>>> 
>>>> Consulta; nei giorni passati, inoltre, si è raggiunto
un accordo di massima
>>>> 
>>>> sulla sua modifica e non potremmo,
certo, sapere, cosa accadrà in caso di
>>>> 
>>>> nuove elezioni,
qualora alla vittoria del no seguisse una crisi di Governo.
>>>> 
>>>>
Tutto ciò non toglie l'ovvia considerazione che la materia elettorale
sia
>>>> 
>>>> direttamente connessa alla nostra architettura
costituzionale. Tanto che,
>>>> 
>>>> sosteneva Calamandrei, i lavori
dell'Assemblea fecero sempre implicito
>>>> 
>>>> riferimento al modello
proporzionale.
>>>> 
>>>> Orbene, da circa vent'anni in Italia si è
optato per sistemi elettorali
>>>> 
>>>> misti o proporzionali con
correttivi maggioritari (l'Italicum, attualmente
>>>> 
>>>> in vigore,
conferma questa tendenza).
>>>> 
>>>> Da qui, un motivo ulteriore per
sostenere l'urgenza di una riforma che
>>>> 
>>>> prenda atto del mutato
contesto politico, intervenendo sul quorum
>>>> 
>>>> deliberativo per
l'elezione del Presidente della Repubblica (innalzandolo) e
>>>> 
>>>>
sulla nomina parlamentare dei giudici della Consulta (La Camera ne
esprimerà
>>>> 
>>>> soltanto tre, gli altri due saranno nominati dal
Senato). E' quindi
>>>> 
>>>> necessario concentrarsi sulle modifiche
apportate dalla riforma,
>>>> 
>>>> considerando come non vi sia alcun
pericolo di deriva autoritaria laddove,
>>>> 
>>>> addirittura, si opera
un rinforzo degli organi di garanzia, proprio alla
>>>> 
>>>> luce della
mutevolezza dei sistemi elettorali.
>>>> 
>>>> Cordialmente. Giancarlo
Avenati Bassi 
>>>> 
>>>> -----Messaggio originale-----
>>>> 
>>>> Da:
Area [mailto:area-bounces a areaperta.it [6]] Per conto di Allegra
Stracuzzi
>>>> 
>>>> Inviato: domenica 20 novembre 2016 11:07
>>>> 
>>>>
A: 'Giudice Manna'; 'area aperta'
>>>> 
>>>> Oggetto: [Area] R:
referendum costituzionale
>>>> 
>>>> Aggiungo la versione video 
>>>>

>>>> Tommaso Montanari https://youtu.be/yzxqqZV62zA [7]
>>>> 
>>>>
-----Messaggio originale-----
>>>> 
>>>> Da: Area
[mailto:area-bounces a areaperta.it [8]] Per conto di Giudice Manna
>>>>

>>>> Inviato: domenica 20 novembre 2016 10:40
>>>> 
>>>> A: 'area
aperta' 
>>>> 
>>>> Oggetto: [Area] referendum costituzionale
>>>> 
>>>>
Penso sia un link interessante, da cui trarre ulteriori argomenti a
favore
>>>> 
>>>> del NO
>>>> 
>>>>
http://download.kataweb.it/micromega/cosino.pdf [10]
>>>> 
>>>>
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>>>> Area mailing
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>>>> Area a areaperta.it [11]
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