[Area] Assemblea di Area 2016: mozione finale

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Lun 28 Nov 2016 19:13:45 CET


Trasmettiamo la mozione approvata all'unanimità dall'assemblea di Area del
26 e 27 novembre 2016.

Il Coordinamento Nazionale di Area





*AREA*

*ASSEMBLEA NAZIONALE*

*Roma, Sala Boscolo piazza Esedra*

*26 e 27 novembre 2016*



*MOZIONE FINALE*

*Sui temi della prima sessione (I nodi dell'autogoverno. Nomine dei
direttivi e valutazioni di professionalità*), all’esito del dibattito,
l’Assemblea Generale di Area approva le seguenti linee di orientamento
politico e programmatico.

Il correntismo è una degenerazione che deriva dalla perdita da parte dei
gruppi della Magistratura associata della capacità di elaborazione politica
e della capacità di assumere con coerenza la responsabilità delle proprie
scelte.

Area pretende da tutti i propri associati - e dunque sia dai rappresentanti
negli organi di governo autonomo che dai rappresentati - coerenza e
responsabilità identiche ed esige che ciascun associato si astenga dal
porre in essere condotte di tipo clientelare.

Chiede ai propri rappresentanti nel CSM l’assoluta trasparenza delle scelte
e il massimo impegno nel comunicarne e spiegarne le ragioni.

Nelle nomine dei direttivi:

·        Area afferma la centralità della questione morale e rifiuta
categoricamente la logica della spartizione e dello scambio;

·        auspica che sia prevista nella normativa secondaria la massima
pubblicità degli atti e dei documenti prodotti dai candidati;

·        ricerca il confronto con le altre componenti del governo autonomo
al fine di contribuire all’individuazione del magistrato più idoneo a
ricoprire un determinato incarico, nell’esclusivo interesse dell’Ufficio,
ma considera doverosa la testimonianza, ogni qual volta, all’esito di tale
confronto, si prospetti una soluzione che non consenta scelte coerenti o
sia in contrasto con principi generali inderogabili;

·        Area ritiene che la discrezionalità delle scelte sia propria
dell’alto ruolo che la Costituzione riconosce al Consiglio Superiore della
Magistratura; ritiene dunque impossibile l’elaborazione di criteri
oggettivi così esaurienti da rendere automatica la scelta dei direttivi, e
tuttavia considera necessaria l’elaborazione di linee di orientamento che
possano riempire di contenuti quella discrezionalità.

Area ritiene che, nel valutare la posizione dei Magistrati fuori ruolo ai
fini del conferimento di funzioni dirigenziali, il Consiglio Superiore
della Magistratura debba sempre tenere conto dei seguenti aspetti:

·        il metodo con cui si è stati chiamati ad assumere l’incarico
(cooptazione, chiamata, concorso);

·        la tipologia dell’incarico (maggiore o minor affinità con le
funzioni giudiziarie; rilevanza dell’esperienza dal punto di vista
dell’acquisizione di capacità organizzative);

·        la durata dell’incarico;

·        la maggiore o minore “vicinanza” alla politica dell’incarico
stesso.

Ferma restando la prevalenza dell’esperienza giudiziaria su quella fuori
ruolo, Area ritiene che ogni valutazione comparativa tra candidati che
abbiano svolto attività giudiziaria e candidati che abbiano svolto attività
fuori ruolo debba essere adeguatamente motivata, in relazione a tutti gli
aspetti sopra indicati, pervenendo a decisioni sempre coerenti. Ritiene,
inoltre, che di tali elementi si debba tener conto nel valutare se l’aver
svolto attività fuori ruolo possa determinare profili di incompatibilità
del candidato rispetto all’ufficio che aspira a dirigere.

Ritiene infine che - a tutela dell’immagine di indipendenza della
Magistratura - non si debba poter attribuire prevalenza, in sede
comparativa, all’esperienza che un magistrato abbia maturato ricoprendo un
incarico fuori ruolo di scelta prettamente politica o che faccia apparire
l’aspirante “vicino” alla politica. In questi casi, come anche nel caso di
incarichi di lunga durata, considera necessario, ai fini di un’idonea
valutazione comparativa, un congruo periodo di attività negli Uffici,
successivo alla cessazione dell’incarico. Ciò deve valere a maggior ragione
per i magistrati che abbiano svolto incarichi politici, anche elettivi.

Area ritiene improponibile che nella designazione dei dirigenti si torni a
tenere conto del solo criterio della anzianità, ma considera necessario
valorizzare la durata della concreta esperienza giudiziaria e l’efficacia
dei risultati raggiunti nel corso della stessa, come affidabili indici di
maturità professionale e capacità organizzativa.

Preso atto che il generalizzato esito positivo delle conferme non
corrisponde alle diffuse criticità riscontrabili nella gestione degli
Uffici, Area ritiene opportuno maggiore rigore nelle valutazioni di
conferma.

Propone che si introducano a questi fini fonti di conoscenza
procedimentalizzate, quali ad esempio: la voce dei magistrati dell’Ufficio,
il prelevamento a campione dei provvedimenti adottati, una relazione che
sia resa pubblica e specifichi le modalità con cui l’incarico è stato
esercitato.



Area ritiene che debba essere riaffermato il principio costituzionale per
cui i magistrati si distinguono solo per diversità di funzioni e tale
principio va ribadito a maggior ragione anche per quanto riguarda
l’organizzazione degli Uffici di Procura.

Al fine di promuovere l’effettiva temporaneità degli incarichi direttivi si
impegna ad adoperarsi affinché siano evitati automatismi nel passaggio da
un ruolo direttivo all’altro e chiede che ciò non avvenga senza un’adeguata
valutazione dei concreti risultati raggiunti.

Area impegna i propri rappresentanti nel governo autonomo, i propri
dirigenti e tutti i propri associati a vigilare affinché, al termine
dell’incarico direttivo, il magistrato sia effettivamente reintegrato nel
lavoro ordinario, con apposito provvedimento tabellare.

L’Assemblea impegna il Coordinamento a promuovere appositi gruppi di studio
che formuleranno proposte concrete con riferimento ai temi discussi nella
presente assemblea, e in particolare:

·        possibilità di sviluppare forme di autogoverno diffuso ed
individuare momenti di partecipazione dei magistrati dell’Ufficio alla
scelta dei dirigenti;

·        concreta attuabilità della proposta di tabellarizzazione degli
incarichi semidirettivi;

·        ampliamento delle fonti di conoscenza, da utilizzare nelle
valutazioni di professionalità e in quelle comparative per gli incarichi
direttivi.

Area ritiene che l’attuale sistema delle valutazioni di professionalità,
incentrato sul singolo magistrato, si sia risolto in una burocratica
standardizzazione dei giudizi, che favorisce la gerarchizzazione degli
uffici e fomenta il carrierismo. Considera perciò necessaria una
rivisitazione del sistema, che valuti il magistrato tenendo conto della
concreta situazione in cui è chiamato ad operare: dunque non solo come
singolo, ma come parte di un ufficio.

A tal fine Area sottolinea sin d’ora il principio dell’ampliamento delle
fonti di conoscenza, anche valutando la possibilità di contributi degli
Uffici giudiziari in grado di fornire informazioni utili.

Area si impegna a promuovere a tutti i livelli una riforma della geografia
giudiziaria, con l’accorpamento degli Uffici che, per le ridotte
dimensioni, creano disfunzionalità nel sistema.

*Sui temi della seconda sessione (L’art.107 della Costituzione e lo status
del giovane magistrato*) l’Assemblea Generale approva le seguenti linee di
orientamento politico e programmatico:

·        Area ritiene di doversi impegnare in ogni sede perché sia
ripristinato l’accesso diretto al concorso in magistratura che, anche al
fine di evitare un’ingiusta discriminazione fondata sul censo, deve poter
avvenire subito dopo la laurea;

·        la formazione iniziale dei giovani magistrati deve sempre
assicurare un giusto equilibrio tra attività negli uffici e attività nella
scuola, in quest’ambito si esprime preoccupazione per la compressione del
periodo di tirocinio ad un solo anno, pur dedotta come transitoria, e al
suo interno in particolare alla riduzione ad un solo mese del periodo di
permanenza nella Scuola, che finisce per annullarne sostanzialmente la
valenza formativa;

·        deve essere garantita l’effettiva gradualità dell’inserimento dei
magistrati di prima nomina negli Uffici di prima destinazione, con
specifiche previsioni tabellari o di modifica dei progetti organizzativi,
perché i giovani colleghi devono poter fare affidamento sul rigoroso
rispetto dell’art.107 della Costituzione da parte dei magistrati più
anziani;

·        pertanto, nel valutare i dirigenti degli uffici, si dovrà tenere
in debito conto se abbiano o meno adottato efficaci provvedimenti
organizzativi a tutela dei magistrati di prima nomina ed abbiano assunto
iniziative per evitare che le disfunzioni del sistema gravino più
pesantemente sulle spalle dei più giovani.

Area si impegna a promuovere l’elaborazione di proposte volte ad
incentivare la copertura degli Uffici disagiati, valorizzando l’apporto dei
magistrati più esperti.

La Scuola Superiore è una conquista della Magistratura italiana, un
progetto da custodire, sostenere e promuovere. È doveroso difenderne
l’autonomia, per garantire un modello di formazione pluralista, capace di
coniugare la formazione tecnica con la cultura dell’indipendenza e della
deontologia.

La Scuola, anche tramite le proprie articolazioni territoriali che
consentono continuità con il tirocinio negli Uffici, deve poter offrire,
soprattutto ai giovani magistrati, gli strumenti per garantire non solo
l’efficienza e la ragionevole durata del processo, ma anche l’efficace
tutela dei diritti. Deve trasmettere la capacità di comunicare con le parti
ed informarle, così da rendere per loro comprensibile l’intervento
giurisdizionale.

Scopo ultimo della Scuola non deve essere quello di formare un modello di
magistrato, ma di offrire a ciascun giovane magistrato gli strumenti
necessari per consentirgli di scegliere il proprio modello.



Area richiama l’attenzione dell’autogoverno centrale e locale, affinchè le
scelte dei magistrati affidatari e collaboratori ricadano su colleghi
dotati di specifiche competenze formative, competenze che dovranno essere
sottoposte a verifica con la partecipazione dei magistrati in tirocinio.

*Approvato all’unanimità dall’Assemblea di Area, in data 27 novembre 2016,
in Roma.*
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