[Area] Area e i diritti di fine vita

anna2010 a tiscali.it anna2010 a tiscali.it
Lun 6 Mar 2017 06:55:37 CET


  
Di grazia, 

potrebbe qualcuno illuminarmi sulla fonte
costituzionale del diritto di qualcuno ad impedire le altrui libere
scelte in relazione a questioni strettamente personali che non ledono
diritti di terzi?

--

Saluti. 

Anna Venturieri 
(insegnante in
pensione) 

Il 05.03.2017 19:51 clacs a tiscali.it ha scritto: 

> La
vicenda del suicidio assistito di Fabio Antonini ha scosso la nostra
coscienza come cittadini e come giuristi, ma ha posto anche un problema
cui sinora mi sembra pochi abbiano risposto: qual è il livello di
pluralismo di Area ? 
> 
> In Area c'è posto per tutti, cattolici,
appartenenti ad altre religioni, non credenti? 
> 
> Non solo credo che
sia e debba essere proprio così per quel carattere plurale e pluralista
enunciato nell'art. 1 della Carta dei valori, ma penso che anche il
dibattito che si è svolto, pur con qualche tono eccessivamente
assertivo, lo dimostra. 
> 
> Credo che su alcuni punti siamo tutti
d'accordo: l'arretratezza del nostro Paese su molti temi etici e la
lontananza del legislatore da molte drammatiche questioni, il ruolo
crescente che in tutto l'Occidente le Corti svolgono su temi bioetici
colmando vuoti e assenze normative. 
> 
> Poi dobbiamo riconoscere che
molti problemi sono assai complessi, riguardano i più intimi dei nostri
valori e delle nostre credenze ed occorre sapersi porre con rispetto ed
attenzione delle ragioni di chi non la pensa come noi. 
> 
> In poche
parole dobbiamo essere positivamente differenti, non dividerci. 
> 
> Da
parte mia ho apprezzato che il Coordinamento abbia preso il rischio di
intervenire su questo tema e gli riconosco il grande merito di avere
stimolato una discussione difficile e di grande respiro culturale, con
la consapevolezza che su questi temi sono inevitabili sensibilità
diverse. 
> 
> Del resto abbiamo visto un grande giurista come
Zagrebelsky affermare che "il diritto di morire non esiste" ed un grande
religioso che ci ha lasciato come padre Martini ritenere necessaria una
normativa. 
> 
> "Dal punto di vista giuridico, rimane aperta l'esigenza
di elaborare una normativa che, da una parte, consenta di riconoscere la
possibilità del rifiuto (informato) delle cure - in quanto ritenute
sproporzionate dal paziente - dall'altra protegga il medico da eventuali
accuse (come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio), senza che
questo implichi in alcun modo la legalizzazione dell'eutanasia.
Un'impresa difficile, ma non impossibile: mi dicono che ad esempio la
recente legge francese (_la legge sui diritti del malato e la fine della
vita cui fa cenno il Cardinale Carlo Maria Martini è stata approvata in
Francia nel 2005_) in questa materia sembri aver trovato un equilibrio
se non perfetto, almeno capace di realizzare un sufficiente consenso in
una società pluralista." 
> 
> Questa è secondo me la strada da seguire.
Quella già segnata da Luigi Ferraioli di perseverare nella cultura del
dubbio e nella cultura del confronto. Su questo Area può essere un passo
in avanti per tutti, abbattendo steccati improvvidi e maturando una
nuova cultura comune. Per questo credo che Area sia davvero di tutti,
donne e uomini di buona volontà, facendo diventare le differenze di
idee, di provenienza, di credo un elemento di ricchezza che alimenta un
alveo comune. 
> 
> CLAUDIO CASTELLI 
> 
> Inviato da Posta [1] per
Windows 10

   


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