[Area] I: Area, Napoli 2017: di contenitori e contenuti...

Sab 27 Maggio 2017 08:58:32 CEST

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???Nell'unica dimensione partecipativa consentitami dai problemi personali e famigliari, quella epistolare, voglio esprimere il sincero auspicio che dall'assise napoletana di Area venga fuori un risultato orientato non solo alle (indispensabili) regole organizzative interne (il contenitore), ma anche all'oggetto sociale (il contenuto).
A questi fini, reinoltro il documento conclusivo degli Osservatori sulla giustizia civile sul tema delle risorse, insieme a due documenti organizzativi che sono stati illustrati nella loro XII Assemblea nazionale da poco conclusasi, che danno conto di modifiche organizzative e di prassi processuali indispensabili per una giurisdizione di qualità in due settori critici, come le neonate sezioni specializzate per la protezione internazionale e le sezioni giudicanti civili delle corti d'appello.
Non mi interessa in questo momento entrare nel merito di tali progetti, anche se vorrei far notare che quello illustrato da Gianni Buonomo per l'appello è già da tempo operativo (con risultati più che interessanti) nella Corte romana, mentre quello presentato da Francesco Vigorito per le sezioni sulla protezione internazionale  è uno schema organizzativo ragionevole e praticabile, che già dalle nostre parti vorremo replicare, in piccolo e salva diversa organizzazione dello "stralcio" che faccia partire da zero la nuova sezione collegiale "dedicata".
A mio avviso, si tratta di due esempi paradigmatici di come un'altra scatola vuota, l'ufficio per il  processo, possa essere concretamente riempita di contenuti grazie alla riflessione e all'apporto "dal di dentro" dei magistrati chiamati ad operare in tali sezioni, e non solo per scelte organizzative calate dall'alto. Uno scatto di orgoglio di chi non si rassegna allo sfascio esistente (per l'appello) o prossimo venturo (per le sezioni specializzate distrettuali "a costo zero senza organici aggiunti) e si rimbocca le maniche nel frattempo cercando di capire come oggi, ad ordinamento e mezzi invariati, sarebbe possibile determinare un'inversione di tendenza.
Questo, prima ancora che Ministero e CSM facciano la loro parte perché, diciamolo chiaramente (e forse Area non l'ha fatto abbastanza), come si possa oggi pretendere - lato Ministero - di creare nuove competenze distrettuali a parità di organico, con una risposta giudiziaria  da dare in 4 mesi (ma intanto da un'altra parte  si fanno i bandi di reclutamento per i funzionari amministrativi delle commissioni del d.l. 13/2017); o di richiedere progetti tabellari - lato CSM - quando ancora non si sa se e come verranno coperte le vacanze nei tribunali distrettuali chiamati a questi nuovi impegni, è qualcosa di altamente misterioso che esiste solo nella dimensione cinematografica: si chiama "mission impossible" e scusate il latinismo.
Ecco, io credo che queste non siano solo le farneticazioni di qualche fanatico seguace di sette misteriose votate alla dea Organizzazione e divinità minori (ufficio per il processo, stage formativi, magistratura onoraria), ma i necessari capitoli di una riflessione collettiva che al momento non trovo quotidianamente sviluppata in Area per cui, per poter praticare tale culto esoterico, devo oggi emigrare verso altri lidi e organismi.
Vorrei invece che diventassero patrimonio di Area e quindi sono il primo ad augurarmi che dall'Assemblea di Napoli, propiziata dall'importante  ciclo di riflessioni che leggo nel programma della "due giorni" anticipatoria, cominci ad essere tessuta la famosa tela dell'intellettuale collettivo, che dovrebbe avviarsi ormai con decisione verso lo svezzamento. E dibattere un po' meno di contenitori e un po' più di contenuti, ma questa è solo la mia sommessa opinione.
Chiudo con il rimpianto di non potere essere lì di persona e con  tanti sincerissimi auguri di buon lavoro. Il solito abbraccio circolare, ma questa volta un pò più intenso...
Rbrcc?

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