[Area] R: Re: 2 giugno

Fontana Gian Luigi gianluigi.fontana a giustizia.it
Dom 4 Giu 2017 17:45:25 CEST


Segnalo il singolare caso di questo professore: epurato due volte, prima perché ebreo, poi perché fascista. Alla fine reintegrato.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Del_Vecchio

Gian Luigi Fontana

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Il giorno 04 giu 2017, alle ore 17:33, "rainer13 a libero.it<mailto:rainer13 a libero.it>" <rainer13 a libero.it<mailto:rainer13 a libero.it>> ha scritto:

so che magistrati prof universitari pubblici funzionari dovettero dimettersi se non in linea con il regime...
vi risulta che la Repubblica abbia riabilitato dette persone riconoscendo almeno i diritti economici derivanti dalla
illegittimità epurazione ? operando un "ricongiungimento" stipendiale e pensionistico dalle dimissioni sino all'età
di entrata in vigore della Costituzione ?
francesco ranieri giudice tribunale roma

----Messaggio originale----
Da: "Fontana Gian Luigi" <gianluigi.fontana a giustizia.it<mailto:gianluigi.fontana a giustizia.it>>
Data: 02/06/2017 5.26
A: "Carlo Brusco"<c.brusco a alice.it<mailto:c.brusco a alice.it>>
Cc: "iscritti a magistraturademocratica.it<mailto:iscritti a magistraturademocratica.it>"<iscritti a magistraturademocratica.it<mailto:iscritti a magistraturademocratica.it>>, "area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>"<area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>>
Ogg: Re: [Area] 2 giugno

Altro che rincoglionimento.
Hai fatto bene a ricordarci da dove veniamo
http://www.libertaegiustizia.it/2009/06/02/2-giugno-la-repubblica-ha-63-annima-non-e-mai-stata-proclamata/
Gian Luigi Fontana

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Il giorno 02 giu 2017, alle ore 00:10, Carlo Brusco <c.brusco a alice.it<mailto:c.brusco a alice.it>> ha scritto:

Lo so che molti pensano che il mio rincoglionimento senile, dopo il pensionamento, stia aumentando ma – prima di affliggervi con le mie considerazioni sul populismo giudiziario – considerando che tra pochi minuti si apre la festa della Repubblica ricordo, per chi non ne fosse a conoscenza, come (non) fu celebrato l’avvento della Repubblica nella prima inaugurazione dell’anno giudiziario avvenuta nel gennaio 1947 davanti alla Corte di Cassazione.

All’epoca le applicazioni giurisprudenziali (per es. in tema di epurazione) erano significative del fatto che non era stato ancora recìso il legame con il vecchio regime con il quale molti – non tutti – dei pubblici funzionari e dei magistrati di vertice erano stati legati; a ciò corrispondevano anche comportamenti ufficiali che dimostrano, se non il rifiuto, l’insofferenza di magistrati che ricoprivano posizioni di elevatissima responsabilità verso le istituzioni repubblicane. Emblematico è il caso  del procuratore generale presso la Corte di cassazione, Massimo Pilotti;  questo magistrato era stato, in passato, inviato dal regime a dirigere la Corte suprema in Slovenia e, in occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, aveva sostenuto una tesi che, se accolta – si riteneva in quel momento - avrebbe rimesso in discussione l’esito del referendum (in sintesi sosteneva che la maggioranza andasse calcolata sul numero delle schede votate e non sui voti validamente espressi; ma la maggioranza favorevole alla repubblica in realtà esisteva anche col primo metodo di calcolo !).

Ebbene, all’inaugurazione dell’anno giudiziario del 1947, il procuratore generale Pilotti non solo dimentica che, rispetto all’anno precedente, l’Italia era divenuta una repubblica ma neppure rivolge un saluto al capo provvisorio dello Stato (Enrico De Nicola - presente alla cerimonia e invitato dal presidente della Cassazione e dallo stesso procuratore generale – che rimase molto offeso da questo comportamento) a differenza di quanto aveva fatto l’anno precedente richiamando la presenza del luogotenente generale del regno. Certo si tratta di un episodio modesto ma certamente significativo dello spirito con cui i vertici della magistratura si ponevano nel nuovo assetto istituzionale democratico.

E’ da aggiungere che altrettanto incomprensibile apparve il comportamento allora tenuto dal primo presidente della Cassazione, Giuseppe Pagano – che avrebbe potuto ovviare al silenzio del procuratore generale – perché in questo caso si trattava di un magistrato certamente non legato al passato regime tanto che, nel 1939, era stato costretto a dimettersi dalla magistratura a seguito dell’emanazione delle leggi razziali.

Il caso fu risolto “all’italiana”: poiché la classe politica, pur con diverse posizioni, non intendeva far rimanere Pilotti al suo posto ma per la normativa all’epoca vigente poteva essere trasferito d’ufficio solo ad un posto corrispondente (grado secondo), che all’epoca non esisteva, fu creato un altro grado secondo (il presidente del tribunale superiore delle acque pubbliche che ancor oggi, se non mi è sfuggita qualche recente modifica, è equiparato al procuratore generale presso la Cassazione) al quale Pilotti fu assegnato.

Buona festa della Repubblica.

Carlo Brusco
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