[Area] diritto immigrazione e cittadinanza

[Pierluigi Di Bari]

A proposito di uno dei contenuti del congresso di Napoli invio in allegato,
per chi non la conoscesse già, la notizia di pubblicazione della versione on
line della Rivista “Diritto, immigrazione e cittadinanza”, promossa da
Magistratura Democratica e dall’Asgi (Associazione studi giuridici
immigrazione).

La Rivista è ora ad accesso gratuito sul sito
www.dirittoimmigrazionecittadinanza.it
<http://www.dirittoimmigrazionecittadinanza.it> 

che vi invito a consultare.

Esiste da circa 20 anni ed è un luogo di pensiero giuridico su uno dei temi
caldi del dibattito politico (vedi le iniziative di ieri del Sindaco Raggi
di Roma e la rubrica “l’amaca” di oggi curata da Michele Serra sulla prima
pagina di “La Repubblica”).

Il banner della Rivista (che ha la sua autonomia culturale,  al di là delle
associazioni promotrici) starebbe a mio avviso bene sul nuovo sito di
Areademocratica, ma mi rimetto per questo alle valutazioni del coordinamento
e di chi cura il sito.

In ogni caso è un prodotto anche praticamente utile ai magistrati di
Areademocratica per la giustizia e non solo ad essi.

Il primo numero è non a caso dedicato alla protezione internazionale ovvero
ad una delle nuove sfide giurisdizionali che abbiamo attualmente di fronte.

Quando parliamo di costruzione dell’identità di AreaDG e di contenuti
concreti che la caratterizzano possiamo prendere ad esempio questa materia
specifica.

Perché essa interroga i giudici sul modo di dare o meno una risposta
effettiva di tutela giudiziaria alla molteplicità di casi individuali che la
chiedono e che rischiano di essere trattati, anche per il loro numero, come
una massa indistinta (non diversamente dagli stamponi o dai files seriali
che tanti magistrati usavano per trattare il diritto penale speciale
dell’immigrazione).

Perché essa interroga la nostra capacità di organizzare gli Uffici in tal
senso.

Perché magistrati di AreaDG che presiedono e lavorano nelle sezioni civili
che se ne occupano (cito Roma e Bologna, senza voler far torto a nessuno)
dimostrano che si può fare.

Perché infine i contenuti delle giurisprudenze possono essere
consapevolmente condivisi e diventare prevedibili anche all’esterno.

Noi pensiamo e pratichiamo così il nostro lavoro e forse questo può aiutarci
anche a crescere nella considerazione dei colleghi.

Saluti.

Pier Luigi di Bari

 

 

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