[Area] riforma magistratura onoraria

Braccialini Roberto roberto.braccialini a giustizia.it
Gio 20 Lug 2017 05:03:43 CEST


Confido che l'ANM vorrā reagire con adeguata durezza alla montagna di inesattezze contenute nell'articolo a firma di Marco PALOMBI su Il Fatto Quotidiano del 19 luglio scorso relativo alle sorti della magistratura onoraria, a cominciare dall'idea stessa di un accordo tra ANM e Ministro della Giustizia per conservare l'attuale assetto giuridico ed economico dei magistrati togati a scapito di quelli onorari.

Ritengo che una testata giornalistica seria non possa limitarsi a fungere da cassa di risonanza di un'opinione, rispettabile quanto vogliamo ma partigiana, di una sola delle parti in causa. A me sembra che non ci sia stata proprio nessuna trattativa sulle sorti della magistratura onoraria, ma che il Ministero si andato avanti come un carro armato in una versione peggiorativa (dal punto di vista economico e previdenziale)  della legge di riforma n. 57 del 2016, approvata dall'intero Parlamento, che conteneva una "sanatoria all'italiana" del problema dei cd. "precari della giustizia", che a mio modesto avviso non possono essere equiparati ai lavoratori subordinati a tempo determinato.

Il tutto, senza trattativa di sorta - tanto meno con l'ANM - e senza tenere in conto le obiezioni e suggerimenti che venivano sia dalla sede parlamentare che, ancor meglio, dal parere reso dal Consiglio Superiore della Magistratura sullo schema di decreto delegato.

Forse all'articolista andrebbe rappresentato che la stabilizzazione senza concorso di 5200 magistrati onoraria, al di lā dell'evidente  problema economico con le risorse date alla giurisdizione e del non indifferente "sbrego" costituzionale che rappresenterebbe, comporterebbe l'ingresso in magistratura di una componente superiore  a metā dell'attuale organico, con il che si bloccherebbero per oltre 15 anni i concorsi per l'accesso in magistratura delle nuove leve di laureati uscite dall'universitā e dalle scuole di specializzazione o dai tirocini formativi. Peggio la toppa del buco, mi verrebbe da dire.

La soluzione c'era ed era contenuta nella legge di riforma: 16 anni di proroga per gli attuali magistrati onorari. Non era il migliore dei mondi possibili ma ormai la possibilitā di destinare una quota dei reclutamenti ordinari ai magistrati onorari, che dal 2003 ad oggi avrebbe realmente sanato il problema, si č persa per strada e non credo sia oggi comunitariamente percorribile (mi piacerebbe sinceramente essere smentito).

In questa soluzione all'italiana escogitata l'anno scorso, dopo 25 anni di latitanza della politica rispetto al termine di 5 anni previsto dalla riforma del giudice unico, non era compresa la penalizzazione economica che il decreto delegato ha introdotto dopo il primo quadriennio anche per i magistrati onorari giā in servizio, rispetto ai quali bisognava certamente perequare le troppo diversificate indennitā, ma non assoggettarle ai tagli indecorosi in termini economici - ma anche di attivitā richiedibili - previsti dal nuovo decreto attuativo.

Ecco, queste mi sembrano le lacune principali, per usare un eufemismo, dell'articolo che abbiamo letto su Il Fatto Quotidiano. Come "associato semplice" dell'ANM, non mi riconoscerei facilmente in un organismo rappresentativo che facesse trattative al ribasso sulla pelle dei magistrati onorari e sono sicuro che questo non č proprio successo.

Confido che i nostri rappresentanti associativi vorranno farlo presente al quotidiano in questione chiedendo un maggiore rigore informativo e, magari,  di dare conto di un ventaglio un po' pių diversificato delle proposte avanzate ai problemi sul tappeto. Che sono giā abbastanza enormi senza necessitā di alimentarli ulteriore con benzina gettata gratuitamente sul fuoco...



Cari saluti circolari

Rbrcc

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