[Area] quella sera a Catania..

Fabio REGOLO fabio.regolo a giustizia.it
Ven 21 Lug 2017 16:36:17 CEST


Lunedì 17 luglio a Catania, nel chiostro della CGIL di via Crociferi, oltre
160 persone hanno raccolto il nostro invito, venendo ad ascoltare Giovanni
Salvi e Giovanni Bianconi che, commentando il libro “L’Assedio. Troppi
nemici per Giovanni Falcone”, hanno ripercorso un pezzo emblematico di
storia giudiziaria e politica del nostro Paese.

Tanti erano i magistrati presenti, tante le Autorità, e soprattutto tanti
erano i ragazzi e i semplici cittadini che hanno voluto con noi coltivare la
memoria, per creare resistenza contro la disillusione e l’assuefazione e per
comprendere un passaggio storico decisivo, sulle cui tracce ancora oggi noi
camminiamo.  

Giovanni Salvi ha ricordato la “grandezza tragica” di Giovanni Falcone. Di
straordinaria lungimiranza, comprese prima degli altri la pericolosità delle
associazioni mafiose e capì quali strumenti servivano per renderne efficace
e omogenea l’azione di contrasto in ambito nazionale e internazionale. In
ciò egli non è stato mai realmente “solo”, ma anzi è stato collaborato da un
nucleo di uomini delle istituzioni (oltre a investigatori, molti colleghi,
alcuni dei quali, come Loris D’Ambrosio, allora distaccato al Ministero
della Giustizia, diedero insieme a lui avvio a riforme storiche, prima fra
tutte l’introduzione del criterio della rotazione per l’assegnazione dei
processi in Cassazione). La sua grandezza e la sua integrità furono tali da
consentirgli di orientare l’azione politica del Governo, inducendolo a dare
esecuzione al suo progetto di lotta alla criminalità mafiosa e ciò
sovvertendo anche le aspettative di chi avrebbe voluto strumentalizzarlo in
quella posizione a fini politici. Infine, il campo di coloro che lo hanno
sostenuto e quello di coloro che lo hanno contrastato non si possono
separare come il bianco dal nero: anche all’interno della magistratura non
fu compreso fino in fondo, sicché alcuni colleghi lo avversarono, ma a volte
in nome di principi che si ritenevano superiori, laddove altri lo
appoggiarono per mero calcolo politico. Per questo il nostro dovere è oggi
ricordare, ma, soprattutto, capire. 

Giovanni Bianconi ha ripercorso l’accerchiamento subito da Falcone su tutti
i fronti, dall’interno dell’ordine giudiziario, all’opinione pubblica anche
con numerosi intellettuali, a Cosa Nostra, alla politica, per concludere –
con amarezza – (citando a esempio il Decreto legge n. 306/1992, che giaceva
in parlamento, a rischio di morirvi) che, forse, il clamore originato dalla
strage di Capaci sarebbe stato “riassorbito” se ad essa non fosse seguita la
strage di via D’Amelio, che impose una vera, decisiva, reazione della
coscienza civile e delle istituzioni nel contrasto alle mafie. 

Quello organizzato a Catania è stato così un momento non retorico di memoria
e di cultura, che riteniamo potrà aiutarci ad esercitare il libero arbitrio
con sempre maggiore consapevolezza. 

E sapere che dopo il dibattito tante sono state le copie del libro vendute,
ci ha dato profonda soddisfazione, perché speriamo che Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino continuino a vivere nel cuore di chi, leggendo o sentendo
raccontare di quelle pagine, non potrà non sentire l’obbligo morale di
ripagare, ogni giorno, una parte dell’immenso debito che tutti noi abbiamo
contratto con loro e con chi, con dignità e coerenza, ha adempiuto al
proprio dovere fino alla fine.

 

Un saluto a tutti

 

cid:ii_j58kdtyp0_15d521948b7869c2



-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20170721/4cf1ee31/attachment.html>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome:        image001.jpg
Tipo:        image/jpeg
Dimensione:  3054 bytes
Descrizione: non disponibile
URL:         <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20170721/4cf1ee31/attachment.jpg>


Maggiori informazioni sulla lista Area