[Area] Roma: dopo la sentenza di ieri...

[mario ardigo]

Una volta si parlava di "mafia", oggi di "mafie". Non è più un fenomeno "etnico", ci avvertono gli specialisti. Ciò che definisce la "mafiosità" è un metodo. Lo descrive l'art.416 bis, 3° comma, del codice penale: "avvalersi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali". Su siciliani e calabresi sembra gravare una sorta di pregiudizio di mafiosità. Sul resto d'Italia un pregiudizio di segno contrario. In particolare sui romani. Il "tipo" romano è stato rappresentato nelle macchiette di  Alberto Sordi, tanto simpatico. Non ce lo figuriamo impegnato in traffici mafiosi. E uno come i personaggi di Fabrizi? Ma i pregiudizi valgono per quello che sono, vale a dire nulla. I processi si fanno appunto per sfatarli, per cercare di capire razionalmente. E ci sono vari gradi di giudizio per pensarci bene. Non è detto che ci si azzecchi subito. Questo è fisiologico. E' la fisiologia del processo. E' quanto è accaduto negli sviluppi della giurisprudenza su varie mafie, a partire da quella siciliana, dagli anni '80. Ma noi cittadini siamo in grado di riconoscere la mafiosità in azione? Perché questo è molto importante. Certo che possiamo riconoscerla! Il segno più evidente è l'umiliazione che ci si rovescia addosso, perché il correlativo della mafiosità è il servaggio dei più, quelli che cedono all'intimidazione divenendone schiavi e quelli che cercano di approfittarne, comunque umiliandosi facendosi servi. Lì dove, ad esempio, non puoi essere sicuro di casa tua perché c'è chi può portartela via in un attimo e metterci altri o pensi di non aver altra via per avere casa che portarla via ad altri sottomettendoti a chi dice di poterlo fare impunemente. E minacce, botte, o peggio, a chi alza la testa e protesta. Questa, che io sappia, è routine a Roma, ma penso, da ciò che leggo sulla stampa, anche in altre città del centro - nord.Mario Ardigò - Roma 

    Il Venerdì 21 Luglio 2017 11:27, "anna2010 a tiscali.it" <anna2010 a tiscali.it> ha scritto:
 

 

Roma: dopo la sentenza di ieri, l'Onorata Società si appresta a chiedere i danni allo Stato per il danno d'immagine ed a Carminati & Co. i diritti d'autore per l'uso abusivo del "metodo mafioso.
--Saluti. Anna Venturieri (insegnante in pensione)


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