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[Sferlazza Ottavio]

Oggi ricorre il 32° anniversario dell'omicidio del vice-dirigente della Squadra Mobile di Palermo Ninni Cassara' e dell'agente Roberto Antiochia, uccisi da "cosa nostra"  in via della Croce Rossa a Palermo il 6/8/1985.

Cassarà fu colpito davanti il portone dello stabile, ma cadde all'interno dell'androne tra le braccia della moglie accorsa in suo aiuto dopo avere assistito dal balcone, con la figlia più piccola in braccio, alla terribile esplosione di innumerevoli colpi di kalashnikov esplosi dai killers appostati in un  palazzo in costruzione proprio di fronte l'ingresso dello stabile in cui abitava la vittima.

L'agente Roberto Antiochia rimase ucciso appena sceso dall'alfetta.

All'agguato riuscì a scampare l'agente Natale Mondo, che avevo conosciuto a Trapani nello stesso periodo quando prestava servizio presso la squadra mobile e che sarebbe stato ucciso da "cosa nostra" due anni e mezzo dopo a Palermo,  il 14 gennaio 1988.

 Ho avuto il privilegio di conoscere Ninni Cassarà e di essergli amico  quando dirigeva la squadra mobile di Trapani ed io ero un giovane giudice istruttore agli inizi della mia carriera.

Investigatore coraggioso, integerrimo e brillante ci siamo frequentati con le rispettive famiglie quando i nostri figli non erano ancora in età scolare. Giocavamo a tennis nei campi in terra rossa della pineta di Erice.

Stretto collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino partecipò ad importanti indagini condotte del pool antimafia di Palermo coordinato dal consigliere istruttore Rocco Chinnici.

Ma voglio ricordare anche un altro funzionario, Beppe Montana, capo della squadra- catturandi e stretto collaboratore di Ninni Cassarà, ucciso in quella terribile estate, qualche giorni prima, il 28 luglio 1985, a Porticello.

Oggi ricorre anche il 37° anniversario dell'omicidio del Procuratore capo di Palermo Gaetano Costa, ucciso a Palermo il 6 agosto del 1980.

A tutti questi nostri eroi civili va il mio commosso ricordo, con un abbraccio ai loro familiari; in particolare a Laura, vedova di Ninni, e ai figli Gaspare, Marida ed Elvira.

Il loro sacrificio non è stato vano perchè ha contribuito, unitamente ai gravissimi attentati che sono seguiti, fino alle stragi del 1992, alla rivolta morale della popolazione siciliana ed alla crescita della società civile del nostro  paese.

Ottavio Sferlazza

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