[Area] AVOCAZIONI
Cascini Giuseppe
giuseppe.cascini a giustizia.it
Lun 25 Set 2017 15:22:47 CEST
Incollo di seguito un breve documento elaborato insieme ad alcuni colleghi
romani su un tema sul quale credo sarebbe necessaria una mobilitazione di
tutta la magistratura
Baci
Giuseppe Cascini
Con la legge n.103 del 23 giugno 2017 di recente approvata dal Parlamento è
stato introdotta una nuova ipotesi di avocazione da parte della procura
generale presso la corte d’appello in tutti i casi in cui il pubblico
ministero non eserciti l’azione penale o non richieda l’archiviazione nel
termine di tre mesi dalla scadenza dei termini di cui all’art.415bis c.p.p..
Si tratta, come più volte segnalato dalla ANM nel corso del dibattito
parlamentare, di una disposizione inutile e pericolosa.
E’ inutile, in quanto è impensabile che le procure generali presso le corti
d’appello possano farsi carico dell’ingestibile numero di procedimenti
pendenti presso gli uffici di primo grado, disponendo l’avocazione di tutti
i procedimenti per i quali non vengano rispettati i termini fissati dalla
legge. Il che significa che i cittadini non vedranno, per effetto di tali
disposizioni, alcuna accelerazione dei procedimenti, ma semmai un
rallentamento, quale inevitabile conseguenza del giro di carte e di
adempimenti burocratici previsti dalla legge.
E’ pericolosa, in quanto proprio la impossibilità per le procure generali di
avocare tutti i procedimenti nei quali non siano rispettati i termini,
consentirà di disporre la avocazione solo di alcuni procedimenti,
evidentemente scelti fra quelli più “sensibili”.
Tale innovazione si inserisce nel solco di altre riforme che da tempo mirano
a rafforzare il ruolo di controllo e di gerarchia degli uffici di procura
generale e a disegnare un modello verticistico e gerarchizzato degli uffici
del pubblico ministero.
Si tratta di un trend politico e culturale, che purtroppo trova sponde anche
all’interno della magistratura, molto pericoloso, in quanto determina una
concentrazione di potere su pochi uffici di “vertice” con un evidente
rischio di riduzione della autonomia e della indipendenza degli uffici e dei
magistrati del pubblico ministero.
Va ribadito che il controllo di legalità sull'azione (o l'inazione) del
pubblico ministero deve essere affidato esclusivamente al giudice e non ad
uffici "superiori" del pubblico ministero.
Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di rivedere al più presto la
disciplina introdotta.
E chiediamo al CSM e a tutti i magistrati, in particolare a coloro che
svolgono funzioni negli uffici di procura generale, di impegnarsi per una
interpretazione restrittiva, e conforme a Costituzione, della nuova
disciplina, in particolare fissando criteri obiettivi e predeterminati per
le ipotesi di avocazione e tali da escludere la possibilità di una scelta
selettiva dei procedimenti da avocare.
Giuseppe Cascini – Sostituto Procuratore Roma
Emilia Conforti – Giudice Roma
Costantino De Robbio – Giudice Roma
Nicola Di Grazia – Giudice Roma
Corrado Fasanelli – Sostituto Procuratore Roma
Francesco Menditto – Procuratore Tivoli
Mario Palazzi – Sostituto Procuratore Roma
Stefano Pesci – Sostituto Procuratore Roma
Elisabetta Pierazzi – Giudice Roma
Claudia Terracina – Sostituto Procuratore Roma
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