[Area] R: Re: R: Ai M.O.T in lista

giudegregorio giudegregorio a alice.it
Sab 21 Ott 2017 17:36:54 CEST


Approvo la mozione!Grazie Giorgio (e grazie Lucia)Saluti Giuseppe De Gregorio 


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-------- Messaggio originale --------Da: Falcone Giorgio <giorgio.falcone a giustizia.it> Data: 21/10/17  17:24  (GMT+01:00) A: Semeraro Luca <luca.Semeraro a giustizia.it> Cc: area a areaperta.it Oggetto: Re: [Area] R:  Ai M.O.T in lista 


Mi associo ai complimenti per Lucia, condivido anch’io tutto quello che ha scritto e per acclamazione propongo la pubblicazione della mail sul sito di AreaDG.
Giorgio Falcone 



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Il giorno 21 ott 2017, alle ore 16:51, Semeraro Luca <luca.Semeraro a giustizia.it> ha scritto:







Bravissima Lucia. Come sempre. Luca sem 










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-------- Messaggio originale --------
Da: Arata Roberto <roberto.arata a giustizia.it>

Data: 21/10/17 08:50 (GMT+01:00) 
A: Vignale Lucia <lucia.vignale a giustizia.it>

Cc: area a areaperta.it 
Oggetto: Re: [Area] R:  Ai M.O.T in lista 






Sarà pure un pò retorica e moralisteggiante, sarà che pure io sono retorico e moralisteggiante ma trovo bellissima la mail di Lucia.
E' per me il manifesto di AreaDg o comunque il riassunto delle ragioni per cui con alcuni avverto un'affinità naturale, che naturalmente mi fa sentire parte dello stesso insieme.
Baci
R


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Il giorno 20 ott 2017, alle ore 15:45, Lucia Vignale (Esterna) <lucia.vignale a giustizia.it> ha scritto:








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Forse M.O.T. in lista non ce ne sono, perché sono troppo impegnati a districarsi nelle difficoltà del nuovo lavoro per mettersi a leggere la posta.

Nondimeno, dopo aver letto il messaggio di Felice Pizzi , mi sento in dovere di intervenire e presentarmi anche io.

Di anni ne ho 58 (ma  mi piace dire quasi 60 perché così mi abituo all’idea). Sono entrata in magistratura a trent’anni, in un’epoca in cui il concorso lo si poteva fare
 appena laureati  (e spero proprio che presto torni ad essere così),  perché avevo vinto un dottorato, avrei voluto lavorare nell’università, ma , dopo alcuni anni di duro lavoro non retribuito (o retribuito in maniera simbolica), ho deciso che non potevo andare
 avanti così. Dunque anche io , come Felice Pizzi, sono entrata in magistratura perché volevo uno stipendio.

A differenza di Felice Pizzi, però, dopo essere entrata, ho scoperto un mondo unico e diverso da quello nel quale avevo vissuto fino a quel momento: un mondo in cui non
 si deve sgomitare e se si progredisce in carriera lo si deve solo a se stessi (ai propri meriti o ai propri “non demeriti”); un mondo in cui non vi è alcuna necessità di diventare dirigenti e “fare carriera” perché lo stipendio non è determinato dalle funzioni
 svolte, ma dall’anzianità di servizio, e  un presidente di sezione non guadagna di più dei magistrati della sua sezione salvo che  non sia più anziano di loro; un mondo in cui il  “capo”  non è il  datore di lavoro e non può dire a nessuno dei magistrati dell’ufficio
 come devono decidere una causa o trattare un fascicolo.
 
Entrando in magistratura ho  scoperto un mondo in cui, per Costituzione,  si è 
indipendenti (art.101: i giudici sono soggetti soltanto alla legge) e, per Costituzione,  si è  uguali (art. 107 : “i magistrati si distinguono tra loro soltanto per diversità di funzioni”).  
Ho scoperto il sistema tabellare - un sistema che esiste anche (forse soprattutto) perché  i magistrati  hanno contribuito ad elaborarlo - e ho capito che quel sistema serviva
 a garantire, oltre all’indipendenza esterna, anche l’ indipendenza interna, perché fissava regole predeterminate e oggettive volte a distribuire il flusso degli affari.
Ho capito che ero io a dover garantire il funzionamento del sistema tabellare vigilando affinché fosse rispettato; che se il mio “capo” voleva assegnare a me un fascicolo
 in deroga alle regole tabellari e mi blandiva dicendomi : “fallo tu che sei brava”, dovevo dirgli di no , perché il rispetto del sistema tabellare è una garanzia di tutti.
Ho capito che la buona organizzazione dell’ufficio dipendeva anche da me; che se i criteri organizzativi erano tali da impormi un superlavoro potevo contestarli e chiedere
 su questo l’appoggio dei colleghi. Ho capito che nessun “capo” può dirigere un ufficio contro i magistrati di quell’ufficio se quei magistrati non glielo consentono e che ciascuno di noi ha diritto di chiedere al proprio dirigente di farsi carico dei problemi
 che incidono sul suo lavoro e sul servizio reso ai cittadini.
Ho scoperto un lavoro bellissimo che mi consentiva di dare un senso all’interpretazione della legge applicandone i risultati al caso concreto; di scegliere tra le diverse
 possibili interpretazioni quella più rispettosa dei diritti; di fornire tutela a chi  non ha altri diritti che quelli che la Legge gli riconosce.
 
Per questo vorrei dire ai MOT :

di non farsi ingannare da chi dice che tutti i magistrati sono a caccia di medagliette per diventare dirigenti (ce ne sono, certo, ma non sono poi così tanti) ;
di ricordarsi sempre che diventare dirigenti, prima che un onore, è un onere;
di lavorare con coscienza, attenzione e passione, cercando di assicurare una risposta in tempi ragionevoli, ma anche di curare la qualità del lavoro,  perché si lavora molte
 ore al giorno e - se non ci si vuole intristire e invecchiare prima del tempo - si deve trovare soddisfazione in ciò che si fa;
di non stare chiusi  nelle proprie stanze e di occuparsi dell’ organizzazione degli uffici di cui fanno parte, perché da quella organizzazione dipende la qualità della loro
 vita e del loro lavoro; 
di coinvolgere in questo i tanti colleghi di buona volontà chiedendo anche a loro di sollevare la testa dalle carte;
di vigilare sul comportamento del proprio “capo” sostenendolo e aiutandolo se occorre,  criticandolo se necessario.
 
Ma soprattutto vorrei dire ai MOT ( se ce ne sono in lista) ed anche ai non MOT (e in lista ce ne sono tanti) di non dare ascolto a chi parla solo di carriera, perché la
 carriera  non cambia la nostra vita, non cambia la qualità del nostro lavoro, non cambia i nostri stipendi e diventa importante  solo se noi la consideriamo tale.
 
Cordiali saluti a tutti

Lucia Vignale
 
 
 


Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it]
Per conto di thorgiov

Inviato: giovedì 19 ottobre 2017 19:42

A: area a areaperta.it

Oggetto: Re: [Area] Ai M.O.T in lista


 
Se permetti, mi presento anche io ai giovani colleghi, ovviamente in modo molto diverso.
Premetto che non ho un profilo su Facebook, perchè non sono molto comunicativo. In compenso mi sono sbizzarrito più volte su questa mailing list, fino a creare veri e propri fenomeni di rigetto un po' da parte tutti gli iscritti. Ho cinquanta anni, portati
 benissimo, e sono entrato in magistratura nel 1996. Preciso che sono entrato in magistratura con una fortissima motivazione : i soldi dello stipendio. Ebbene sì !  Questo è stato il nobile ideale che mi ha spinto a studiare ed a superare il concorso. Senza
 questa spinta emotiva non ce l'avrei mai fatta. Vedete, subito dopo la laurea in legge, mi resi conto da subito che la strada dell'avvocatura era troppo intasata, già da allora. Nella facoltà di legge non esiste, purtroppo, il numero chiuso, e neppure per
 l'ingresso nell'avvocatura. Questo ha creato una moltitudine di professionisti che sgomitano di continuo tra di loro alla ricerca delle sempre meno numerose occasioni di lavoro. Credetemi, la posizione del magistrato è di privilegio, perchè noi alla fine del
 mese lo stipendio lo prendiamo comunque ( e qui ritorno alla spinta ideale che mi ha portato in magistratura ). I vantaggi non si fermano qui, perchè l'indipendenza esterna è garantita addirittura dalla Costituzione. Per l'indipendenza interna il discorso
 purtroppo è diverso. L'avanzamento non è più automatico, ma richiede il superamento di valutazioni di professionalità periodiche, e queste valutazioni le fa il Consiglio Superiore della Magistratura dopo aver acquisito il parere del capo dell'ufficio, il quale
 a sua volta si rifà al parere del presidente di sezione. Ma non finisce qui, perchè la vera sintesi è operata dai consigli giudiziari a livello locale. Questo sistema è stato voluto dal potere politico per mettere i magistrati sotto pressione, ma è stato subito
 apprezzato dalle varie correnti organizzate in magistratura, e non a caso. Piccolo particolare che vi deve preoccupare fin d'ora : per avanzare in carriera, e quindi per diventare semidirettivi e direttivi, è indispensabile l'appoggio di una delle correnti
 organizzate all'interno della magistratura, perchè oggi si fa carriera per merito, e non per anzianità . Anche per fare parte dei consigli giudiziari, i cui componenti sono elettivi, è indispensabile questo appoggio. Per proprietà transitiva, ne deriva che 
 pure per superare la valutazione di professionalità l'appoggio di una corrente è, se non indispensabile, sicuramente utile, perchè qualche incidente di percorso può capitare a chiunque. Nessuno è perfetto e tutti possiamo sbagliare. Il che è lo stesso che
 dire che tutti hanno bisogno di tutti, e questa è la prima cosa che scoprirete . La seconda cosa che scoprirete è che la carriera si costruisce fin dall'inizio. Presto incomincerete a vedere il collega vicino di stanza come un pericoloso concorrente per un
 incarico di vertice, e allora vi darete da fare a più non posso non solo per assicurarvi l'appoggio di una corrente ma anche per procurarvi più titoli possibili. Lo dovrete fare per forza, volenti o nolenti. Innanzitutto cercherete di farvi assegnare un tirocinante
 per la sua formazione. Conviene a tutti e due : il tirocinante, se il reddito familiare è inferiore a 50.000 euro, si becca una borsa di studio di 400 euro mensili per un anno e mezzo e comunque si risparmia il costo di una scuola di specializzazione universitaria.
 Il magistrato si procura un titolo che per legge deve essere valutato ai fini della progressione in carriera. Beninteso, non si tratta tanto di avere un titolo in più, ma di non avere un titolo in meno rispetto al collega della stanza accanto, perchè state
 tranquilli che lui avrà fatto la stessa cosa prima di voi. Poi cercherete di pubblicare il più possibile relazioni o provvedimenti, perchè anche quelli servono, e in questo la collaborazione degli avvocati potrà servire. Si tratta della famosa società civile,
 con la quale pure vi converrà tenere buoni rapporti, se non altro per limitare gli esposti disciplinari, che ai fini della carriera non fanno mai bene. Questa è la vera, autentica comunità degli operatori giudiziari.
Sia però chiaro : la vera marcia in più per la carriera rimane l'attività correntizia all'interno dell'ANM. Datevi da fare fin da subito. Partecipate a tutti gli incontri organizzati a livello associativo. Alcuni direttivi e semidirettivi vi indicheranno
 la strada giusta da percorrere, perchè il proselitismo è la vera forza di ogni corrente. Ognuna di esse è solita scannarsi con le altre all'interno della stessa associazione per procurarsi più adepti possibile. Come diceva quel tale : il numero è potenza !
Però è un peccato che accada tutto questo. Tutto sommato, rispetto agli altri dipendenti pubblici, la parte più interessante del nostro lavoro, vale a dire lo stipendio, non dipende dall'avanzamento in carriera, ma dall'anzianità, ferma restando la necessità
 di superare le forche caudine periodiche delle valutazioni di professionalità. Ogni tanto pensateci un po' : forse non vale la pena affannarsi e scannarsi reciprocamente tra colleghi, visto che almeno per la Costituzione i magistrati si distingono solo per
 le funzioni e non esiste una gerarchia. Concludo anche io segnalandovi una vecchia canzone, ma senza il link di riferimento. Si tratta di Senza Cornice, di Alice Visconti.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
 
 

Il 19/10/2017 10:07, Patrizia Bellucci ha scritto:


Care Ragazze e cari Ragazzi (permettemi di chiamarvi così dall'alto dei miei 71 anni: praticamente avete l'età di mio figlio e non molto di più dei miei Studenti di un tempo),
mi rivolgo a voi, che probabilmente ancora non mi conoscete: molti dei meno giovani mi sono 'compagni di viaggio' già da tempo.
 
Come prima cosa vi dedico una canzone: Edoardo Bennato "Sono solo canzonette" (https://youtu.be/JBS48R2i6Pw)
:-)
I motivi TEORICI per cui vi invito 'a studiare ANCHE su youtube', magari quando ho tempo - se mi riinvitano - vengo a spiegarvelo A PORTE CHIUSE alla Scuola Superiore della Magistratura.
Se poi qualcuno - per conoscermi meglio - ha voglia di sapere cosa dico invece, da libera cittadina,
coram populo può accedere alla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/patrizia.bellucci.7).
In proposito, a voi 'nativi digitali' che su facebook ci siete praticamente tutte e tutti allego - per chi abbia tempo e voglia - un articolino su facebook decisamente 'leggero', che avevo scritto ormai diversi anni fa: naturalmente dovete riflettere sul
 fatto che quel "comunicar se stessi" da parte di un Magistrato deve saper declinarsi IN MODO SPECIFICO: i nostri media sono di tal livello che stanno a guardare perfino di che colore portate i calzini!
 
Doverosamente mi presento - non c'è un motivo al mondo perché mi conosciate già - per la parte che più direttamente vi riguarda, per esplicitarvi a che titolo e CON QUALI LIMITI sono presente in lista.

Trovate il mio cv sul mio sito (http://www.patriziabellucci.it/), dove potete anche scaricare il pdf di stampa del mio libro
A onor del vero. Fondamenti, che potete benissimo anche non leggere, mentre
vi invito caldamente a leggere l'Introduzione di Tullio De Mauro (che vi allego, in modo da non farvi perdere tempo).

Si può e si deve apprendere in molti luoghi, ma di sicuro la carta stampata non si salta!!!
A questo link http://www.patriziabellucci.it/laligi/contributi.htm trovate i Collaboratori giuridici e quindi vedete i nomi di chi aveva capito da subito la pertinenza della componente linguistica
 nella vostra formazione.
Quel progetto e quel sito si son fermati anni fa, perché sono bravina nel pensare - non è un particolare merito, sono semplicemente allieva di grandi Maestri - ma non nel trovare finanziamenti: fra me e i soldi c'è una vera incompatibilità...
Vi informo, peraltro, che con l'ultima riformina non solo si è tolto il PUBBLICA dal Ministero dell'Istruzione, ma - udite, udite - adesso i Professori non si valutano più tanto sulla ricerca prodotta e sul numero e la qualità degli Studenti che formano,
 ma SULLA QUANTITA' DEI FINANZIAMENTI CHE SONO CAPACI DI ATTRARRE! 
Scusatemi se faccio un esempio personale, perché gli 'esempi concreti' facilitano sempre la COMPRENSIONE DELLA TEORIA: ho formato 300 Studenti all'anno per 40 anni e sono stata capace di attrarre dall'Europa e dai vari Continenti una marea di Studenti Erasmus,
 ma adesso con i loro parametri probabilmente avrei una valutazione bassina...
Insomma, le vie per SQUALIFICARE Scuola e Università sono tante e spesso abbastanza 'occulte': si sa, i decreti di attuazione sono importanti quanto le leggi!
Altro che chiudere gli accessi a Giurisprudenza: in Italia vanno alzati tasso e qualità dell'Istruzione, che generano LIVELLO E INNOVAZIONE!!!

Altrimenti il Paese non avrà nemmeno la ripresa economica, che di sicuro non si fa con il
Jobs act  e da linguista lasciatemi sottolineare che quelli che il popolo NON ha eletto parlano a un Paese che domina poco e male perfino l'italiano gli si spara dai media quell'inutile anglismo incomprensibile ai più: da quaedam de populo lasciatemi
 dire che invece si dovrebbe tornasse a parlare - e fare - di 'Riforma del lavoro'!  Come sempre, le scelte linguistiche SVELANO TANTO: 'dimmi come parli e ti dirò chi sei' e teniamoci carissima la Suprema Corte.  

In particolare, se non erro, le mie relazioni alla Scuola Superiore della Magistratura dovreste trovarle sul suo sito a cui voi tutti accedete.
Scusate se approfitto del discorso: mi pare GIUSTISSIMO che le relazioni alla SSM restino 'a porte chiuse' e quindi che vi accediate SOLO VOI, ma come potrei fare io per avere le relazioni su quel bellissimo corso sulla rappresentazione massmediatica
 della Giustizia su cui sono intervenuti Luigi Lanza, Bruti Liberati, l'eccezionalmente bravo Antoine Garapon, ecc.
Sulla rappresentazione massmediatica della Giustizia PENALE mi sono già espressa in varie occasioni e scritti vari, ma adesso - quando ne avrò il tempo - vorrei dire qualcosina sulla rappresentazione massmediatica della Giustizia CIVILE e quelle relazioni
 mi sarebbero di grandissimo aiuto: potreste darmi una mano, visto che anch'io, come voi, di tempo ne ho proprio poco?
Adesso devo mettermi a fare altro, ma appena avrò un po' di tempo torno ad argomentare 'dal mio punto di vista' somiglianze e differenze - che ovviamente riguardano anche la parte che può essere comune e la parte che
deve restar diversa nelle due Scuole Superiori, perché altrimenti va cambiato il C.p.p. e sarebbe un errore enorme! - nella seconda parte del sintagma del Dott. Bruti Liberati "COMUNITA' DEGLI
OPERATORI GIUDIZIARI".
Grazie per lo spazio e l'eventuale attenzione e buona giornata e buon lavoro ai Magistrati e alle Magistrate di ogni età,
Pat  
 
 







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