[Area] Intervista di Cassese

thorgiov thorgiov a libero.it
Mar 31 Ott 2017 23:08:07 CET


Cassese vuole che un processo si chiuda in un anno ? Nel penale è facile 
: basterebbe tornare al codice di rito inquisitorio, ovviamente previa 
abolizione della disastrosa riforma costituzionale che ha introdotto il 
principio del giusto processo. Poi, certo, le vere riforme dovrebbero 
interessare più il diritto sostanziale che quello processuale, ma questo 
nessuno lo vuole fare. Non ha senso poi prendersela con i giornali che 
descrivono l'Italia come un paese corrotto in cui predomina l'etica del 
familismo amorale. Forse Cassese ha in mente l'Italia del Mulino Bianco, 
ma quella è roba da spot pubblicitari.

FELICE  PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 31/10/2017 22:39, Siddi Massimiliano ha scritto:
> Non è la prima volta che Cassese si avventura in giudizi che la 
> saggezza genuina del bar esprimerebbe con maggiore attendibilità. 
> Questa è la prova che non è sufficiente guadagnarsi autorevolezza nel 
> proprio specifico campo per essere credibili quando si sconfina nel 
> "politico".
> Potremmo replicare che l'Università è un disastro anche a causa della 
> presunzione baronale di molti docenti, ma sarebbe troppo facile e 
> scontato.
> È sufficiente evocare il motto che Alberico Gentili lanciava contro 
> gli sconfinamenti carismatici in tutt'altro contesto, adattato alla 
> bisogna: "Silete docentes in munere alieno"!
>
>        Massimiliano Siddi
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 31 ott 2017, alle ore 14:07, Andrea Reale 
> <andreale a yahoo.com <mailto:andreale a yahoo.com>> ha scritto:
>
>> Non credo ci sia nulla da riflettere.
>> L'accusa ai pubblici ministeri  è inaccettabile ed andrebbe respinta 
>> al mittente, chiedendogli  di fare nomi e cognomi e, immediatamente 
>> dopo, di sottoscrivere  un esposto al CSM nei confronti del 
>> "giustiziere" del giorno (un tempo c'erano solo quelli della notte).
>> Ma , si sa, davanti a certe eccellenze, nessuno oserà fare rimostranze!
>> Andrea Reale
>>
>>
>> On Tuesday, October 31, 2017 1:04 PM, Imperato MArco 
>> <marco.imperato a giustizia.it <mailto:marco.imperato a giustizia.it>> wrote:
>>
>>
>> Intervista critica di Cassese che credo meriti di essere letta e su 
>> cui riflettere (di seguito trascrivo il contenuto preso dal sito di 
>> ristretti orizzonti):
>>
>>
>>   Il j'accuse di Cassese contro procure e giornalisti
>>
>> 	
>> <image001.png> 
>> <http://www.ristretti.org/pdf/Le-Notizie-di-Ristretti/il-jaccuse-di-cassese-contro-procure-e-giornalisti.pdf?format=phocapdf>
>> 	
>> <image002.png> 
>> <http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/il-jaccuse-di-cassese-contro-procure-e-giornalisti/Stampa>
>>
>> /di Giulia Merlo/
>> *Il Dubbio, 31 ottobre 2017*
>> "I pm cercano visibilità e agiscono come giustizieri", è l'accusa del 
>> professore e giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino 
>> Cassese. "Anche se corpo giudiziario è nel suo insieme di 
>> prim'ordine, al suo interno tutti si sentono prime donne, nessuno 
>> tollera rapporti cooperativi e l'individualismo predomina" chiarisce 
>> Cassese, che però ripartisce le colpe: non solo alla magistratura ma 
>> anche "all'opinione pubblica e a chi la forma, cioè i giornali".
>> "L'ordine giudiziario dovrebbe interrogarsi di più sulla propria 
>> funzione e sui modi in cui viene svolta". Sabino Cassese, giudice 
>> emerito della Corte Costituzionale, ex ministro del governo Ciampi e 
>> già professore di diritto amministrativo in numerosi atenei italiani, 
>> analizza la situazione della giustizia in Italia, a partire dal 
>> rapporto tra politica e magistratura.
>> Professore, viviamo in un tempo di conflitto tra politica e giustizia?
>> Più che un conflitto continuo, mi pare che vi sia un ripetersi di 
>> tensioni. Ma occorre distinguere. Le tensioni sono provocate nella 
>> maggior parte dei casi dalle procure, quindi non dalla giustizia, ma 
>> dall'accusa. E sono aumentate dalla lentezza con la quale la 
>> giustizia segue. È purtroppo normale che le procure registrino tra 
>> gli indagati persone che, dopo 710 anni, riescono a veder 
>> riconosciuto che non hanno commesso il fatto. Il secondo motivo di 
>> tensione è costituito da decisioni giudiziarie che si espandono in 
>> opposizione ad amministrazioni pubbliche, negandone l'expertise. Il 
>> terzo è più generale e riguarda la tensione tra giustizia e società, 
>> a causa della lentezza della giusti- zia. Dunque, distinguiamo bene i 
>> diversi motivi, fattori ed elementi di tensione.
>> Come spiega questo cortocircuito tra poteri dello Stato?
>> In molti Paesi moderni c'è una espansione del sistema giudiziario. In 
>> Italia la peculiarità è data dalla circostanza che magistrati e 
>> accusa e giustizia fanno parte dello stesso ordine. Su questa base si 
>> è inserita una corsa dei magistrati - specialmente dei procuratori - 
>> verso la politica. Quindi, un loro desiderio di "farsi vedere", agire 
>> come "giustizieri". Tutto questo, avvalorato da una narrazione del 
>> Paese come una nazione corrotta, mafiosa, dominata dall'illegalità. 
>> Quindi, le responsabilità non sono solo del corpo giudiziario, ma 
>> anche di tutti noi. Bisogna distinguere bene. Innanzitutto il corpo 
>> giudiziario è nel suo insieme di prim'ordine, anche se al suo interno 
>> tutti si sentono prime donne, nessuno tollera rapporti cooperativi e 
>> l'individualismo predomina. Poi, vi sono gravi responsabilità 
>> dell'opinione pubblica e di chi la forma, principalmente dei 
>> giornali. Le faccio qualche esempio: perché non si cerca di sfatare 
>> questa idea che l'Italia è un Paese fondamentalmente corrotto? Perché 
>> non si cerca di analizzare bene quali sono i limiti geografici e di 
>> influenza della mafia? É ancora vera la storia del familismo amorale?
>> Esiste, in questo conflitto, un rischio di crisi per il nostro 
>> sistema democratico?
>> Non penso che ci siano motivi di preoccuparsi per una crisi 
>> sistemica. Penso che dobbiamo preoccuparci dei tempi, piuttosto che 
>> dei conflitti. I conflitti possono anche essere benefici, ma non 
>> possono protrarsi a lungo. Insomma, le tensioni troverebbero un alveo 
>> fisiologico se le indagini delle procure si chiudessero 
>> sollecitamente e la gente potesse contare, come in molti Paesi, sul 
>> fatto che un processo, in tutti i suoi gradi, si chiude in un anno.
>> Come si può abbassare la tensione?
>> Innanzitutto con tempi brevi. Poi, mettendo una separazione netta tra 
>> ordine giudiziario e corpo politico. L'ordine giudiziario ha finito 
>> per confondersi con la politica, e questo non è un bene.
>> L'ordinamento giudiziario, al pari del sistema politico, sta vivendo 
>> un periodo di crisi. Da anni ormai si parla di necessità di riforma: 
>> lei condivide e, soprattutto, ritiene che la politica abbia la forza 
>> per metterla in atto?
>> Penso che l'ordine giudiziario dovrebbe interrogarsi di più sulla 
>> propria funzione e sui modi in cui viene svolta. Poi, dovrebbe 
>> aprirsi all'esterno, ascoltare ed essere meno endogamico. L'esempio 
>> della Scuola della magistratura è interessante: persino lì ci sono le 
>> cordate dei magistrati, le scelte accurate dei docenti "vicini", 
>> mentre quella potrebbe diventare la palestra per avviare un dialogo 
>> tra interno ed esterno dell'ordine giudiziario.
>> Quali individua come priorità di riforma per il nostro ordinamento?
>> Farei tacere le leggi, per qualche tempo e spingerei il Csm e il 
>> Ministero della giustizia a garantire tempi brevi per la giustizia. 
>> Un grande sforzo in tal senso ridarebbe all'ordine giudiziario quel 
>> prestigio che ha perduto, considerato anche che la magistratura è 
>> andata progressivamen-te scendendo nei sondaggi di opinione pubblica.
>> Lei ritiene che sia necessario un cambiamento all'interno della 
>> magistratura? Si dibatte ancora oggi dell'annoso tema della 
>> separazione delle carriere.
>> La separazione ha assunto un valore simbolico. Invece, come tale, 
>> rappresenterebbe nella sostanza solo un limite di carriera per gli 
>> appartenenti al corpo, perché non consente di passare dall'una 
>> all'altra funzione, guadagnando sedi più comode o vicine a casa. 
>> L'argomento contrario principale è quello della sottoposizione 
>> dell'accusa a direttive esterne, quindi non riguarda la separazione 
>> in sé, quanto quel che potrebbe seguire.
>> Da giudice costituzionale, tra il 2005 e il 2014, è stato chiamato a 
>> pronunciarsi su temi che hanno infuocato l'opinione pubblica, a 
>> partire dalla costituzionalità del Porcellum. La appassiona il 
>> dibattito odierno in materia di legge elettorale?
>> Non mi appassiona e mi preoccupa la durata delle soluzioni. Se non ci 
>> mettiamo d'accordo su una formula elettorale, finiremo per fare una 
>> legge prima di ogni elezione, cambiando le regole del gioco ogni 
>> volta che inizia il gioco. Per esempio, nessuno di quelli che ho 
>> interrogato è disposto ad affermare che la legge Rosato è stata fatta 
>> per durare.
>> Lei è stato ministro per la Funzione Pubblica del governo Ciampi, 
>> come ricorda quel periodo storico così drammatico?
>> La meraviglierò: ero così concentrato sul mio compito - assicurare 
>> qualche piccolo passo sulla strada di una amministrazione più 
>> funzionante - che le circostanze di quei giorni le ho vissute quasi 
>> da lontano, consigliando Ciampi quando necessario e facendo il mio 
>> dovere.
>>
>> Marco Imperato
>> Procura Modena
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