[Area] AreaDG: la nuova circolare sulle Procure

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Ven 17 Nov 2017 00:48:48 CET





APPROVATA DAL PLENUM DEL C.S.M. LA CIRCOLARE SULLE PROCURE
 

La Circolare del C.S.M. sulle Procure segna un significativo passo in avanti nella direzione tracciata dalle risoluzioni del 2007 e del 2009 e si pone come chiaro intervento sistematico sull’organizzazione degli uffici del pubblico ministero con lo scopo rendere più omogenei i modelli gestionali applicati dai vari uffici requirenti, di meglio delineare il ruolo, le prerogative ed i doveri del Procuratore del Repubblica, di valorizzare il contributo dei Procuratori Aggiunti e dei Sostituti alla gestione degli uffici.

Gli allarmi diffusisi recentemente che ne contestavano (con il testo ancora in fase di elaborazione) la “svolta dirigista” e di “deriva autoritaria” si rivelano del tutto privi di qualsiasi fondamento, pretestuosi e gratuiti..

Partiamo da una pessima legge che ha imposto una forte gerarchizzazione degli uffici requirenti sia nell’attribuire al Procuratore della Repubblica l’esclusiva nella titolarità dell’azione penale, sia nell’abrogazione espressa dell’art. 7 ter del R.D. n.12/41, con la conseguente sottrazione dei provvedimenti organizzativi adottati dai Procuratori alla procedura di approvazione cd. tabellare, stabilita per gli uffici giudicanti.
Ebbene, se da una parte, come singoli magistrati, dobbiamo rispettare il dettato normativo (salvo ovviamente il tentativo di promuoverne cambiamenti), occorre dare atto al Consiglio di aver utilizzato gli spazi interpretativi possibili attraverso il riferimento ai valori costituzionali di cui all’art. 97 (buon andamento della pubblica amministrazione), 104 (indipendenza della magistratura) e 107 (garanzie del pubblico ministero) per riaffermare il pieno inserimento dei pubblici ministeri all’interno del corpo della magistratura, magistrati nella più completa definizione del termine, non semplici addetti ad un Ufficio.

E’ chiaro che vi sono anche limiti, limiti che sono imposti dal dato ad oggi oggi invariato della legge (D. Leg. 20 febbraio 2006 n.106); tuttavia il quadro generale che emerge, con questo intervento del Consiglio, è decisamente migliorativo rispetto all’attuale situazione.

Questi  i punti significativi

• Le Procure della Repubblica vengono reinserite a pieno titolo nel circuito dell’autogoverno. La stessa Circolare, di cui molti negavano la possibilità di esistere, lo dimostra mettendo fine alla tesi di chi riteneva l’estraneità della materia a qualsiasi intervento del Consiglio. Questa inclusione nel circuito dell’autogoverno vuol dire maggiore interrelazione con gli uffici giudicanti (art.2), partecipazione dei sostituti (artt. 2, 4,8), necessario coinvolgimento in varicasi dei Consigli Giudiziari, trasmissione al Consiglio dei provvedimenti attuativi dei criteri organizzativi (art.9) e maggiori diritti per i singoli sostituiti che partecipano e possono formulare osservazioni sulle scelte organizzative e sui singoli atti (artt.4, 8, 9, 14 e 15), in alcuni casi potendorivolgersi direttamente al C.S.M. (artt. 16).

• Afferma con chiarezza il principio di indipendenza dei magistrati dell’ufficio (art.2) e di equità nelle assegnazioni (art.4)

• Afferma costantemente il principio di partecipazione e di leale collaborazione interna all’ufficio (art.2,4)

• Prevede una valutazione ed una analisi dei flussi (con espresso richiamo alla Commissione Flussi, istituita presso il Consiglio Giudiziario) e la determinazione dei criteri di priorità nella trattazione dei procedimenti (art.3)

• Delinea uno Statuto del Procuratore aggiunto, fino oggi del tutto privo di regolamentazione (art.5)

• Indica il contenuto obbligatorio e eventuale del progetto organizzativo (art.7), il cui arco temporale di validità è coerente al triennio tabellare (e quindi agli uffici giudicanti), estendendolo alle Procure generali

• Stabilisce che il progetto organizzativo - frutto di un’analisi attenta della realtà criminale del territorio e dei conseguenti obiettivi strategici dell’ufficio – sia definito sulla base di un percorso partecipato (art.8; art. 18 per la Procura Generale), attribuendo ai singoli magistrati la facoltà di presentare osservazioni scritte

• Indica nel Consiglio Giudiziario l’organo attraverso il quale il progetto deve essere trasmesso al Consiglio Superiore, così da garantire al Consiglio Giudiziario la conoscibilità dei progetti (e la conseguente analisi di coerenza degli stessi con le tabelle degli uffici giudicanti) e l’espressione di un parere utile alla conclusiva istruttoria del C.S.M.

• Prevede che i progetti organizzativi, ed i provvedimenti adottati dal Consiglio Superiore siano inseriti nel fascicolo personale del dirigente, anche ai fini di valutazioni di professionalità e di conferme ed Istituisce il fascicolo dell’organizzazione della Procura (art.8)

• Impone l’obbligo di motivazione alle coassegnazioni (art.10)

• Regolamenta l’assegnazione di singoli atti (art.11) e procedimentalizza assenso, visti e revoca (artt.13, 14 e 15)

• Definisce il percorso applicabile (art.21) all’esercizio del potere d’avocazione del Procuratore Generale per mancato esercizio dell’azione penale

Certo, non si devono ignorare aspetti di indeterminatezza che pure permangono, in particolare sulle autoassegnazioni del Procuratore, sulle revoche, sulla mancanza di un collegamento obbligatorio tra tabelle e progetti organizzativi della corrispondente Procura, sulla conclusione del procedimento di attivazione dei progetti con conclusiva presa d’atto e non già con provvedimento d’approvazione del C.S.M.

Si tratta di soluzioni strettamente conseguenti al testo di una legge che, non dimentichiamolo, afferma letteralmente che “Il Procuratore della Repubblica (…) è titolare esclusivo dell’azione penale…” così attribuendogli un potere di carattere generale.

E’ chiaro che il testo approvato non risolve tutti gli snodi critici posti dalla legge, ma esso definisce un quadro generale sicuramente più avanzato rispetto all’attuale situazione e che potrà essere ulteriormente  migliorato attraverso la disciplina attuativa del Consiglio, che la rappresentanza di AreaDG in Consiglio ed il gruppo attraverso la sua elaborazione seguiranno  con grande attenzione. 

Il Coordinamento nazionale di AreaDG
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