[Area] Ius soli, ius culturae. Non è mai troppo tardi

u.nannucci a alice.it u.nannucci a alice.it
Lun 11 Dic 2017 04:33:35 CET


Caro Brusco, le tue osservazioni sono ben sensate: c’è una evoluzione in corso in alcuni Stati per attenuare le rigidezze coraniche. In alcuni paesi si tende a “smussare” gli aspetti più antitetici alla sensibilità del tempo attuale, verso un recupero di valorizzazione della figura femminile. Resta, per quanto appare, intatta, al di fuori di queste isole, la condizione di minorità della donna. Plasticamente evidenziata dalle immagini della preghiera islamica, in cui compaiono solo uomini prostrati dinanzi all’imam. Per regola non scritta, le donne non vi partecipano; pregano in casa. 

Altro punto assai dolente: vi sono pubbliche manifestazioni assai partecipate per la costruzione di moschee. Diritto in sé incontestabile. Non ho però ricordo di sollevazioni corali per deplorare eccidi e torture dell’ISIS ai danni di infedeli, ad esempio quando non dimostravano di conoscere il corano. 

Non ne  dubito:   

la gran parte dei fedeli che risiedono nel nostro paese  non condividono, in cuor loro, e forse deplorano, queste atrocità; ma manifestazioni di massa per condannare questi misfatti non vi sono state; solo qualche, sporadica,  passeggiatina notturna, troppo isolata per essere credibile e sentita. 

Temo assai che questa tiepidità sia l’obbedienza a quanto  recita la Sura IX, 29: “combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano ciò che Allah e il suo messaggero hanno vietato; e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità…”

Chi non ha pregiudiziali ostili nei confronti di fedi diverse – islam in primo luogo e non solo – dovrebbe adoperarsi per aiutare questi fedeli  a recuperare spazi di  lettura critica dei testi consacrati, come in Europa si fece nei secoli scorsi contro la tirannia di precetti in nome dei quali il cattolicesimo, nei secoli, si è macchiato di innumerevoli atrocità. 



Ubaldo

p.s. ricordo che secondo la teologia dogmatica, furono elaborati “gradi di certezza teologica” che prevedevano livelli diversi di verità:  “fides catholica”,  “fides ecclesiastica”,  “sententia fidei proxima”,  “sentenzia theologice certa”,  ”sententia communis”,  “sententia probabilis”….


From: Carlo Brusco 
Sent: Saturday, December 09, 2017 12:15 AM
To: u.nannucci a alice.it ; area a areaperta.it ; 'thorgiov' 
Subject: R: [Area] Ius soli, ius culturae. Non è mai troppo tardi

Caro Ubaldo,

 

tu non tieni conto del fatto che le comunità islamiche sono tra loro molto più differenziate, nel diritto della famiglia, di quanto lo siano alcune di queste rispetto alle discipline dei paesi liberali occidentali. E che molti dei principi tratti dal Corano sono stati  ampiamente superati dalle legislazioni di vari stati in cui la religione islamica è prevalente. Faccio alcuni esempi:

 

in Algeria, Marocco e Tunisia è stato abolito il matrimonio imposto

 

in Tunisia la tutela dei figli è ugualmente ripartita tra i genitori (negli altri due paesi spetta al marito)

 

in Turchia e Tunisia la poligamia è stata abolita. In altri paesi la moglie può stabilire nel contratto matrimoniale che non accetta altre mogli

 

il ripudio è stato abolito in Algeria, Marocco e Tunisia

 

l’età minima per il matrimonio è stata portata in Marocco a 18 anni ed esiste la tendenza anche in altri Stati ad elevare questa età.

 

Lo so: rispetto a legislazioni più avanzate si tratta di passi avanti che a noi sembrano modesti. E molti paesi islamici si trovano in situazioni molto più arretrate. Ma ci ricordiamo qual’era da noi la situazione delle differenze di genere nel secondo dopoguerra ? Che il diritto di voto (garantito alle donne in molti paesi islamici) è stato concesso alle donne nel 1946 ? E che, per ottenere il divorzio e, le donne, il diritto di abortire abbiamo dovuto affrontare due referendum ?

 

L’unico quesito che dobbiamo porci, a mio parere, è se la maggiore integrazione che deriverebbe dall’ampliamento delle possibilità di ottenere la cittadinanza (perché di questo si tratta) possa favorire questa evoluzione, comunque in atto, oppure no. E se la favorisce possiamo prenderci la responsabilità di ostacolarla ? 

 

Carlo Brusco

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di u.nannucci a alice.it
Inviato: venerdì 8 dicembre 2017 07:44
A: area a areaperta.it; thorgiov
Oggetto: Re: [Area] Ius soli, ius culturae. Non è mai troppo tardi

 

sono del tutto contrario all’approvazione di questa legge. nella costituzione sta scritto che tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi. e l’art 3, cardine dell’intera struttura costituzionale, afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge senza distinzione di sesso....Ora nell’islam la parità di diritti tra uomini e donne non esiste. vedasi Corano, Sura IV, 34 che recita: 

“gli uomini sono preposti alle donne a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perchè spendono [per esse] i propri beni....ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. 

sura IV, 20 – se volete cambiare una sposa con un’altra, non riprendetevi nulla anche se avete dato ad una un quintar

 

evito di pubblicizzare il contenuto della Sura IV, 23. questi brani potete controllarli in qualsiasi testo del Corano in comune commercio; io ne ho uno con prefazione di Stefano Cardini, approvato dall’UCOIL.

 

Ciò premesso, si può decidere di non vedere e di non sapere. ma un ragazzo che cresce in una famiglia di religione islamica, e viene educato in quella ideologia che trae fondamento direttamente nelle parole del Profeta, e dunque è incontestabile e indiscutibile, come potrà rispettare, nella famiglia e nella vita, il principio di assoluta parità di diritti e di dignità della donna rispetto al genere maschile, suo signore e padrone?. ritengo quindi corretto che la cittadinanza sia concessa allo scadere dei 18 anni, quando in piena maturità il giovane potrà valutare se obbligarsi o no al rispetto delle leggi che la cittadinanza impone; trA l’altro prevedendo sanzioni penali per chi usa violenze in seno alla famiglia

nannucci



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From: thorgiov 

Sent: Thursday, December 07, 2017 6:12 PM

To: area a areaperta.it 

Subject: Re: [Area] Ius soli, ius culturae. Non è mai troppo tardi

 

Ma siete proprio sicuri che sia necessario o conveniente digiunare ? Pannella  fece da apripista di questa usanza in Italia, ma si parla di più di quarant'anni fa. Anzi, se vogliamo dirla tutta, il digiuno è una usanza ancora più antica che la Chiesa cattolica inventò per fare penitenza, ma in un'epoca in cui si doveva digiunare per forza, volenti o nolenti, perchè di cibo ce n'era veramente poco. Del resto gli alfaniani sono stati chiari su come voteranno, ed anche Scelta Civica credo che seguirà lo stesso orientamento, visto che alle prossime ( anzi vicinissime ) elezioni si schiererà con il Centro-Destra. Mi sa che MD, al pari dei altri convintissimi sostenitori del disegno di legge, è fuori tempo massimo, e anche questa non mi sembra una novità. Capisco l'ansia di fare opera di testimonianza ad ogni costo, anche per i posteri, ma un poco di sobrietà, ogni tanto, non guasterebbe. Anche perchè, tutto sommato, non è che un magistrato, in quanto tale, debba per forza essere a favore di questo particolare disegno di legge.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

 

 

Il 07/12/2017 14:31, md a magistraturademocratica.it ha scritto:

  Ius soli, ius culturae. Non è mai troppo tardi

  Magistratura Democratica auspica che si arrivi finalmente all'approvazione della legge sulla riforma della cittadinanza e aderisce pertanto alla campagna "Non è mai troppo tardi".

  Come magistrati e cittadini, a partire dal 20 novembre, Giornata  Internazionale delle Nazioni Unite per i diritti dell'Infanzia, saremo impegnati in tutte le sedi e in tutte le iniziative di mobilitazione, promozione e sensibilizzazione necessarie per sostenere il passaggio parlamentare del disegno di legge.

  Crediamo sia ormai improcrastinabile l'introduzione nell'ordinamento italiano dello ius soli e dello ius culturae, per arrivare a una cittadinanza basata sull'appartenenza e sull'inserimento sociale e culturale.

  Soltanto attraverso la valorizzazione della nascita sul territorio e dell'inserimento socio-culturale potremo rafforzare un processo di integrazione realmente inclusivo e ampliare le potenzialità di una democrazia basata sui principi del primato della persona umana, sicurezza sociale, parità di diritti e doveri, pari dignità sociale e uguaglianza sostanziale.

  17 novembre 2017

  http://www.magistraturademocratica.it/mdem/articolo.php?id=2859&a=on

  Rilanciamo, per l’adesione alle iniziative in corso, l’appello del Sen Manconi e dell’associazione “A buon diritto”

  ……A partire dalla settimana del 4 dicembre prossimo la normativa sullo ius soli e culturae dovrebbe arrivare nell'aula del Senato, dove sarà o definitivamente approvata o definitivamente affossata. 

  Si tratta di una legge fondamentale per la società italiana per molte ragioni.

  È necessario, pertanto, sostenere con ogni mezzo la mobilitazione, a partire da un nuovo digiuno a staffetta, da attuare in coincidenza con la discussione parlamentare della legge:5, 6 e 7 dicembre.

  Comunicate la vostra adesione, la data e la durata del digiuno (uno o due giorni), compilando https://docs.google.com/forms/d/1I2n0v5VybbMowNo8APpE6GbYVedbZxunfjgvFZr_ywg/viewform?edit_requested=true

  E fate conoscere al numero più ampio possibile di colleghi, interlocutori e amici, e agli organismi e associazioni locali, questo messaggio e questa iniziativa.

   

  -- 

  Magistratura democratica
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  md a magistraturademocratica.it

  +39.349.78.05.555






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