[Area] Primarie di Area DG

FILIPPI PAOLA paola.filippi a giustizia.it
Dom 7 Gen 2018 19:16:56 CET


Come ha fatto Giuseppe mando anche io il link della mia  presentazione (pubblicazione diretta dalla mitica Lucia che ringraziamo ancora) , nel sito troverete tutte le presentazioni e il calendario, che in ogni caso incollo sotto.
Buon ritorno di fine feste!
P.F.
http://www.areadg.it/elezioni-csm-2018/primarie/candidatura/paola-filippi


Incontri dei candidati con gli elettori
Genova, 9 gennaio - ore 16
palazzo di giustizia - aule del tribunale penale
Milano, 10 gennaio - ore 16
palazzo di giustizia - saletta ANM
Brescia, 11 gennaio - ore 17
palazzo di giustizia - aula polifunzionale
Salerno, 12 gennaio - ore 17.30
palazzo di giustizia - aula 3 sezione penale
Catanzaro, 15 gennaio - ore 16.30
aule della Corte d'Appello
Reggio Calabria, 16 gennaio - ore 15.30
Corte d'Appello - sala della formazione dei magistrati
Messina e Catania, 17 gennaio
(luoghi e orari da definire)
Caltanissetta, 18 gennaio - ore 16.00
palazzo di giustizia - aula magna
Palermo, 19 gennaio
(luogo e orario da definire)
Roma, 22 gennaio - ore 16.30
palazzo di giustizia
Cassazione, 23 gennaio - ore 15.30
Napoli, 24 Gennaio - ore 15
tribunale penale - centro direzionale - aula 310
Ancona, 25 gennaio - ore 16
palazzo di giustizia
Bologna, 26 gennaio - ore 14
complesso di san Domenico
Firenze, 31 gennaio - ore 15
palazzo di giustizia
Cagliari, 1 febbraio - ore 16.30
tribunale - aula delle udienze civili
Sassari, 2 febbraio - ore 15.30
palazzo di giustizia di via Roma
Pescara, 5 febbraio, ore 15.30
palazzo di giustizia
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-------- Messaggio originale --------
Da: Cascini Giuseppe <giuseppe.cascini a giustizia.it>
Data: 07/01/18 18:49 (GMT+01:00)
A: nuovarea a nuovarea.it, area a areaperta.it
Oggetto: [Area] Primarie di Area DG



Carissim*,
La prossima settimana inizierà un lungo giro dei candidati alle primarie di Area per incontrare i colleghi dei vari distretti. Un calendario molto fitto che dimostra la vitalità del gruppo e l'interesse dei magistrati di Area alla partecipazione.
Sono sicuro che gli incontri saranno molto utili per noi candidati per capire i bisogni e le aspettative dei colleghi e serviranno a rafforzare quello "spirito di gruppo" che è il lievito essenziale per il futuro di Area. Io cercherò di partecipare a tutte le iniziative promosse nei distretti, compatibilmente con le esigenze di lavoro e di famiglia (è difficile spiegare ad una bambina di 3 anni lo "spirito delle primarie"). Per quelli che dovessi mancare o per coloro che non potranno partecipare rinvio al breve scritto di presentazione che l'ottima Lucia Vignale ha pubblicato  sul sito di AreaDG al link che incollo di seguito.
http://www.areadg.it/elezioni-csm-2018/primarie/candidatura/giuseppe-cascini

Negli ultimi giorni alcuni iscritti hanno, giustamente, interpellato i candidati su alcuni temi di attualità, la riforma delle intercettazioni e la abolizione del divieto per i consiglieri uscenti di accedere a fuori ruolo e incarichi direttivi e semidirettivi per un anno.
Sul "comma 469" ho condiviso e apprezzato il documento del Coordinamento di Area DG. Si tratta di una "schifezza", soprattutto per il modo con cui ci si è arrivati, un emendamento inserito all'ultimo minuto nella legge di bilancio, ultimo atto della legislatura, senza dibattito e senza interlocuzione con la Anm. Se poi fosse vero quello che scrive Bianconi sul Corriere di oggi, cioè  che il presentatore dell'emendamento avrebbe raccolto una richiesta proveniente da un magistrato, la cosa sarebbe di gravità inaudita. Chi è questo magistrato? E quali canali e rapporti ha coltivato per poter "suggerire" l'inserimento di un emendamento in finanziaria e ottenerne l'approvazione? Quello che io penso sulla legge del 2002, sul suo spirito e sulla sua applicazione, peraltro, ebbi modo di esprimerlo nel 2011 con il documento che incollo in calce, approvato alla unanimità dalla Giunta esecutiva della Anm nella quale io ero segretario e che creò non pochi malumori tra i consiglieri al CSM. Penso, infatti, che su questioni del genere conti molto più quello che si fa o si è fatto di quello che si dice o si promette. E se si va a guardare l'elenco dei consiglieri uscenti nominati in cassazione in quella occasione si capisce meglio come alcuni odierni paladini della questione morale abbiano ampiamente beneficiato di quelle cattive prassi che oggi contestano.


Quanto alla riforma delle intercettazioni le mie opinioni sono molto vicine a quelle di Armando, avendo partecipato alla redazione di un documento sottoscritto da lui e da altri procuratori e inviato alle Commissioni parlamentari competenti per il parere sullo schema di decreto legislativo.
L'ispirazione della riforma è sicuramente apprezzabile, nella misura in cui ricerca un difficilissimo equilibrio tra esigenze investigative, tutela del diritto di difesa, tutela della riservatezza delle persone, diritto all'informazione.
La creazione di un archivio riservato nel quale conservare gli atti relativi alle intercettazioni, che saranno acquisiti al fascicolo solo dopo un vaglio di rilevanza da parte del giudice e che restano segreti, anche se conoscibili alle parti, fino a quel momento, è un'ottima idea.
Permangono alcuni difetti, in gran parte ascrivibili ad errori della legge-delega.
Affidare il giudizio di rilevanza alla polizia giudiziaria è certamente un errore, non solo per il troppo potere (io direi troppa responsabilità) che si affida alla pg (che comunque è tenuta a redigere una sorta di secondo brogliaccio con tutte le conversazioni irrilevanti), ma in quanto il giudizio di rilevanza di una prova può essere affidato solo al giudice e solo quando sia definito il tema d'accusa.
È poi piuttosto bislacca la previsione che richiede un decreto motivato del pubblico ministero per inserire nei verbali conversazioni scartate dalla polizia. Che senso ha che il pubblico ministero, che è il titolare della attività di intercettazione, debba adottare un provvedimento motivato per fare ciò che la polizia può fare senza alcuna motivazione?
Manca poi una previsione che consenta al pubblico ministero di escludere dal fascicolo, e inviare all'archivio riservato, le trascrizioni di conversazioni irrilevanti o addirittura inutilizzabili. Non parlo di quelle trascritte nei verbali, la cui acquisizione è sempre subordinata alla richiesta del pubblico ministero e al provvedimento del giudice, ma di quelle inserite in annotazioni o informative di polizia giudiziaria (quante conversazioni con il difensore ci capita di leggere nelle informative, a dispetto delle tante direttive e circolari adottate?).
Insomma secondo me sarebbe stato preferibile recepire (meglio) le indicazioni contenute nelle circolari adottate da alcune Procure (Roma e Torino in primis), in quanto elaborate sulla base della esperienza quotidiana, quella che ti fa toccare con mano ogni giorno i problemi e le difficoltà.
Ecco, in questo caso, a differenza di quanto avvenuto con il comma 469, i "suggerimenti" provenienti dai magistrati non sono stati abbastanza ascoltati.
Segno dei tempi. Vuol dire che la prossima volta dovremo chiedere al misterioso collega di fare lui una telefonata al suo amico parlamentare.
Buon 18 a tutti
Baci
Giuseppe

Di seguito il documento della Gec del giugno 2011

Con la legge n. 44 del 2002 è stato
introdotto l'obbligo per i componenti uscenti del Csm di rientrare
nell'ufficio di provenienza e il divieto di concorrere per uffici
direttivi e semidirettivi nei due anni successivi alla cessazione
del mandato.



Scopo della norma è quello di
garantire l'immagine di imparzialità dell'organo di autogoverno ed
in particolare di evitare anche l'ombra di un  sospetto di
atteggiamenti di favore nei confronti dei componenti uscenti.



Inoltre non va dimenticato che
all'interno della magistratura è da tempo in corso un dibattito sul
ruolo delle correnti e sul rischio che l'impegno nell'attività
associativa e negli organi di autogoverno possa divenire veicolo di
percorsi professionali privilegiati.



La recente decisione della III
Commissione del Csm di proporre per l'incarico di Sostituto
Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione su nove posti
disponibili ben quattro componenti uscenti dell'ultimo Csmappare
oggettivamente in contrasto con lo spirito della disciplina sopra
ricordata e per questo rischia di appannare l'immagine di
imparzialità dell'organo di autogoverno.



E' evidente, infatti, che al di là
di ogni valutazione sul merito della proposta della Commissione,
sulla quale l'Anm non può e non vuole ovviamente esprimere giudizi,
la decisione, per i margini di discrezionalità che queste nomine
consentono e soprattutto per la singolare coincidenza dell'elevato
numero di consiglieri uscenti proposti, si presta ad essere
interpretata come un atteggiamento di favore nei confronti degli ex
consiglieri.



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