[Area] Il tour per le primarie di Area Democratica per la Giustizia

Paola Filippi paolafilippi111 a gmail.com
Ven 12 Gen 2018 08:56:07 CET


Abbiamo concluso ieri la prima tappa del tour primarie di Area Democratica
per la Giustizia, Genova, Milano, Bergamo, Brescia e sto partendo alla
volta di Salerno.

Le elezioni per le primarie si svolgeranno i giorni del 7, 8 e  9
  febbraio il tempo è poco ma grazie ai referenti locali riusciremo ad
essere presenti in quasi tutti i distretti di Italia.

Come in più occasioni ho affermato credo fermante nella modalità di
selezioni dei candidati attraverso le primarie, come codificato nello
statuto di Area,  sia un metodo imprescindibile fino a che il sistema
elettorale sarà quello del decreto legge del 2002, ovvero un sistema
maggioritario secco con tre collegi nazionali per  categoria di eleggibile
e senza  liste.

Credo pure che, come è stato deliberato dalla assemblea di Area, le
primarie debbano essere aperte agli aderenti oltre che agli iscritti di
area e dei gruppi fondatori per responsabilizzare della scelta i
simpatizzanti di Area Democratica per la Giustizia e allargare il consenso.

Ma a prescindere dal sistema elettorale, l’effetto prezioso delle primarie
sono proprio queste assemblee del tour de force (come lo ha battezzato
Marcello Basilico) che ci restituiscono l’entusiasmo di fare politica
guardandoci negli occhi.

Dobbiamo sfruttare al massimo questa occasione per costituire  un
collegamento finalizzato a instaurare una sede di confronto permanente, tra
referenti,  assemblee distrettuali, coordinamento e  assemblea nazionale,
consiglieri giudiziari, magistrati fuori ruolo in consiglio e  consiglieri
del CSM

Il confronto di questi giorni diretto e immediato deve guardare oltre le
primarie, deve guardare alla costituzione di quella indispensabile rete di
confronto che deve costituire la linfa vitale di Area democratica per la
giustizia.

Le elezione sono il contingente, avere consiglieri che siano di Area
Democratica per la Giustizia, e averli in numero adeguato,  è sicuramente
un obiettivo imprescindibile. Ma le elezioni non sono il fine sono
piuttosto lo strumento per raggiungere gli obiettivi,  che sono obiettivi
che non riguardano gli interessi  dei singoli iscritti di area ma che
riguardano la magistratura italiana nella sua interezza.

Tra gli obiettivi quindi quello di ricordare ai magistrati italiani che la
titolarità in capo a ciascuno del potere giurisdizionale implica grandi
responsabilità e va esercitato nell'ottica del servizio in favore del
cittadino.

Area Democratica per la Giustizia deve guardare avanti senza voltarsi
indietro a ricordare con nostalgia ai gruppi fondatori,  ma guardare avanti
così sottraendosi  al rischio di inutili spunti di divisività.

Guardare avanti portando con sé il pensiero, gli ideali e gli obiettivi
raggiunti e quelli forse persi di vista o non ancora raggiunti dai gruppi
fondatori, ponendoseli come propri come  una *valigetta degli attrezzi*,
come un *sacco di semi preziosi da fare germogliare su terreni fertili*.

A chi è più nostalgico degli altri dico che dobbiamo avere la capacità di
rinnovarci per attrarre i giovani magistrati, di nuovo numerosi come negli
anni 90, dobbiamo rinnovarci perché la magistratura degli anni settanta,
ottanta e novanta diversa da quella degli anni dieci e venti (2000).

Dobbiamo correggere gli errori per cercare di riattrarre quelli che abbiamo
deluso.

Tutto ciò questo proselitismo e  questo recupero  certo non  è finalizzato
– come si dice - a fare numero.

La ricerca del consenso non deve confondersi con la  raccolta dei voti,
secondo la prospettiva della campagna elettorale continua,  ma la ricerca
del consenso deve essere incisiva perché vogliamo che la nostra idea di
politica giudiziaria sopravviva e si rinnovi nelle nuove generazioni di
magistrati.

Vogliamo che i giovani magistrati ricomincino a parlare di politica.

L’etica della funzione, la responsabilità del potere, l’umiltà del servizio
 come devono informare l’attività giurisdizionale così devono dare forma
all’esercizio del governo autonomo della magistratura.

“Chi predica etica deve attenersi a comportamenti conformi” questo è il
chiaro richiamo della giovane collega di Bergamo Raffaella Di Matteo e
dobbiamo farne tesoro.

“Mai la discrezionalità del potere deve piegarsi agli interessi del singolo
magistrato” questo il chiaro richiamo delle assemblee lombarde.

Paola
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://mail.areaperta.it/mailman/private/area_areaperta.it/attachments/20180112/9d0da8b6/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista Area