[Area] Napoli ... aiutateci !

[Spina Maria Patrizia]

Vi insegneremo storia, la vostra, quella degli atri popoli, le lingue, e nel tempo che rimane vi lasceremo liberi di fare sport e di dedicarvi a ciò che e' sano e vi piace. Ma non vi lasceremo liberi di scegliere l'ignoranza travestita da creatività. Io la vedo così. Anche in buona fede si possono fare grandi errori. Non so se l'Islanda se li può permettere, noi, il Sud, proprio no.

Inviato da iPhone di maria patrizia spina

Il giorno 15 gen 2018, alle ore 11:34 PM, massimiliano sicilia <sternahirundo3 a yahoo.it<mailto:sternahirundo3 a yahoo.it>> ha scritto:



Mi ha colpito, è un accorato e vibrante s.o.s che merita premura e considerazione: provo ad offrire un piccolo contributo.


Pensando ai giovani partenopei – ma anche ai ragazzi di molte altre città – mi viene in mente quello che sono riusciti a fare in Islanda, ovvero favorire nei giovani quel senso di benessere psico-fisico che può dare una sostanza stupefacente o alcolica, ma senza che gli adolescenti usassero alcol e droga: come?

In nord Europa hanno affrontato e risolto la piaga sociale delle sostanze d’abuso, con l’introduzione massiccia di attività extrascolastiche di ogni tipo, da quelle sportive a quelle artistiche; attività che coinvolgevano tutti i giovani, anche quelli meno abbienti: per loro il governo aveva predisposto degli incentivi statali.

Dissero ai loro ragazzi: "V’insegneremo quello che volete, musica, danza, arti marziali, dipingere".

Le attività avrebbero agito sul loro cervello, così come le droghe che usavano, ma senza gli effetti negativi. In questo modo avrebbero anche ridotto lo stress e l'ansia; si permetteva ai giovani di stare insieme,  garantendo loro un senso di benessere psico-fisico: quello stesso che ricercavano utilizzando droghe e abusando di alcolici.

Trascrivo un link sul progetto islandese, realizzato con un successo insperato.

Cordialmente
                                                      m.s.

https://www.agi.it/estero/islanda_droghe_alcol_abuso_soluzione_sport-1404316/news/2017-01-24




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Da: "area-request a areaperta.it<mailto:area-request a areaperta.it>" <area-request a areaperta.it<mailto:area-request a areaperta.it>>
A: area a areaperta.it<mailto:area a areaperta.it>
Inviato: Lunedì 15 Gennaio 2018 16:46


AIUTATECI!!!
Perché da soli non ce la facciamo.
Napoli così si spegne e… da soli non ce la facciamo. E’ la storia che lo dice.
Ne dobbiamo prendere atto e chiedere aiuto. Pretendere aiuto.
Accadono cose che, quando accadono (perché accadono) in altre città, vengono percepite come straordinariamente drammatiche, campanelli d’allarme sui cui si innesta una reazione vera.
Lo Stato interviene.
Qui no.
Si passa dai 200 morti l’anno per le guerre di camorra, alle faide che bruciano interi quartieri ricchi di storia e cultura; dagli scempi ecologici alle paranze dei bambini; ora le baby gang, con ragazzini che vengono assaliti, accoltellati, riempiti di botte da altri ragazzini che non sanno spiegare perché.
Può capitare a chiunque. Decide il … caso.
Ovunque, non c’è centro e non c’è periferia, non c’è salotto buono o movida che scoraggi.
Periferie grandi quanto intere province, abbandonate da tutti e su tutto.
Abbiamo bisogno proprio di tutto: scuole aperte di pomeriggio, parrocchie accoglienti, corsi di educazione civica … per gli adulti, strutture sportive.
Una riflessione sulla effettività della pena; maggior rigore; sicurezza urbana.
La sanzione come possibilità di recupero e rieducazione.
Una qualche speranza di sviluppo economico e di lavoro per questi ragazzi.
La speranza che esista un domani.
Una nuova consapevolezza di noi tutti napoletani, classe borghese, intellettuali, classe dirigente.
Perché no, magistratura.
Ma dovete aiutarci.
Da soli non ce la facciamo. Ci abbiamo provato. Con tutte le forze.
Ma non basta. Facciamo autocritica, siamo pronti.
Napoli priorità della politica e delle istituzioni, emergenza nazionale.
Napoli capitale.
Aiutateci.
Per favore.

Antonello Ardituro

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