[Area] R: Questione morale e magistratura
thorgiov
thorgiov a libero.it
Sab 10 Feb 2018 00:45:56 CET
C'è un equivoco di fondo : le cosiddette disfunzioni della giustizia non
sono tali . In realtà i cittadini utilizzano il servizio giustizia come
un bancomat. Quando hanno bisogno di soldi e non sanno come trovarli,
rimane l'ultima spiaggia : rivolgersi al Tribunale. L'abnorme
contenzioso che esiste in Italia nasce dall'esigenza della collettività
di tirare a campare ad ogni costo. Gli italiani sanno benissimo che cosa
vogliono, e lo ottengono. Non vogliono giustizia, vogliono un
ammortizzatore sociale. Che cosa importa a loro delle esternazioni della
Musti ? Provate a chiedere a un italiano qualsiasi quale sia la sua
opinione in proposito. La risposta sarà che non ha maturato nessuna
opinione perchè non ne sa nulla, il che significa che non è in grado
neppure di rimanere disorientato. Non bisogna sopravvalutare il livello
culturale e soprattutto morale dei cittadini. Questi ultimi sono sempre
stati abituati a votare, senza il minimo scrupolo, i personaggi più
loschi per ricevere in cambio favori illeciti, figuriamoci se si
scandalizzano per gli illeciti commessi dai magistrati. Semmai il vero
errore della magistratura è un altro : avere creato aspettative
eccessive nei cittadini e in primo luogo nel ceto dei professionisti. Se
non ci fosse il numero abnorme di processi che esiste in Italia, come
farebbero a sopravvivere le centinaia di migliaia di avvocati,
consulenti tecnici e ausiliari vari che affollano le aule giudiziarie ?
A me tutto questo ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e
dei pesci. Tutto ha un senso, se si prende atto della realtà. Niente ha
senso, se si continua a recitare il mea culpa. La colpa esiste, ma non è
quella che pensate voi.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 09/02/2018 15:56, Gioacchino Romeo ha scritto:
> Dunque, apprendo che le parole spese sulla sua pagina Facebook dal
> collega Mirenda "disorientano l'opinione pubblica". In realtà,
> l'opinione che gli italiani hanno della magistratura risulta da
> sondaggi che, pur volendo prenderli cum grano salis, dimostrano la
> continua e costante perdita di credibilità dell'intero ordine
> giudiziario nel sentimento collettivo dei cittadini fruitori del
> servizio giustizia, i quali sanno bene quanta parte delle disfunzioni
> ricada su cause indipendenti dalla volontà dei magistrati. La cd.
> opinione pubblica è molto più attenta di suo e non ha certo bisogno
> delle parole "fuori dal coro" di un magistrato per capire come stanno
> esattamente le cose.
> E poi, visto che ci troviamo, mi pare legittima una domanda: le due
> recenti e molto singolari esternazioni di una nostra collega, già
> Procuratore della Repubblica di una sede emiliana, sia nel metodo, sia
> nel merito, non incidono sul concetto che il pubblico ha dei
> magistrati in modo pesantemente negativo e comunque più gravemente di
> quanto possano fare condivisibili e comprovate opinioni su un sistema
> indifendibile e marcio?
> Non sarà con sottili sofismi, che non incantano nessuno, che faremo
> progressi su questa strada. E cerchiamo di non vedere pagliuzze
> nell'occhio altrui quando abbiamo la trave nel nostro. Fermo restando
> che, secondo la mia opinione, l'altra, e più grave vicenda, di rilievo
> penale, emersa in questi giorni, potrebbe essere solo la punta di un
> iceberg e che le collusioni illecite tra avvocati e magistrati per la
> manipolazione di giudizi molto probabilmente non rappresentano un caso
> eccezionale.
> Gioacchino Romeo
>
>
> ----Messaggio originale----
> Da: thorgiov a libero.it
> Data: 9-feb-2018 14.32
> A: <area a areaperta.it>
> Ogg: Re: [Area] R: Questione morale e magistratura
>
> Bisognerebbe riflettere sulle ragioni della genuflessione. Ho
> verificato che soprattutto i giovani magistrati sono intimiditi,
> essendo ben consapevoli che dovranno passare ben sette valutazioni
> di professionalità. In questa prospettiva diventa essenziale non
> contrariare il direttivo o il semidirettivo, perchè sono quelli
> che formulano il parere indispensabile per l'avanzamento. La
> protezione della corrente in sede di Consiglio giudiziario, prima
> che di CSM, è un altro elemento essenziale nella trafila. Non
> parliamo poi della carriera : lì la scelta è discrezionale, anzi,
> nel momento in cui i pareri sono tutti stereotipati, arbitraria.
> Per rompere questo cerchio esiste una sola possibilità : chiedere
> il parere di tutti i magistrati dell'ufficio quando un direttivo o
> semidirettivo deve essere nominato o confermato . Perchè ci può
> essere sempre qualcuno che si alza e dice : il re è nudo.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
> Nord )
>
>
> Il 09/02/2018 13:58, Dott. Marco Patarnello ha scritto:
>>
>> Mi dispiace ma non mi ritrovo nel plauso alle parole spese su
>> social pubblici dal collega Mirenda, che non conosco ma che a mio
>> giudizio per le modalità linguistiche utilizzate ed anche, in
>> parte, per i contenuti disorienta l’opinione pubblica e mostra, a
>> mio giudizio, di non avere senso delle proporzioni nel “leggere”
>> i problemi. Le parole sono pietre e i magistrati lo sanno bene
>> (o comunque devono saperlo) perchè sono il loro strumento. Non mi
>> ritrovavo nelle parole spese da Mirenda sui giornali nel recente
>> passato e non credo che particolarmente quelle spese oggi
>> meritino il plauso. Parole come “occupazione militare”, “sodali”
>> o costrizione alla genuflessione mancano di senso delle
>> proporzioni e soprattutto finiscono col giustificare subalternità
>> culturali, asservimenti o genuflessioni che invece, se e quando
>> ci sono, sono ingiustificabili e non imposte. Sentirsi gli unici
>> eroi di una “resistenza” nel fare semplicemente il proprio dovere
>> in modo corretto, a mio giudizio, dimostra scarso equilibrio e
>> scarsa considerazione degli altri. La questione morale esiste
>> anche in magistratura e non da oggi, come esiste nel paese, anche
>> se non credo che Legnini ed il mondo che rappresenta possa dare
>> alla magistratura lezioni di “tensione morale” o integrità. I
>> problemi di etica e di rigore morale ci sono, ma quando si
>> rappresentano in pubblico non bisogna dimenticare il ruolo che si
>> ricopre, non si può dar fiato a tutto ciò che viene in mente
>> senza ricordarsene.
>>
>> marco patarnello
>>
>> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di
>> *Prodomo Fernando
>> *Inviato:* venerdì 9 febbraio 2018 12:56
>> *A:* AREA Mailing List; Andrea Reale
>> *Oggetto:* Re: [Area] Questione morale e magistratura
>>
>> Non servirà a molto, ma voglio esprimere il mio pieno e sincero
>> apprezzamento per le parole di Andrea Mirenda.
>>
>> se si aggiunge poi che la genuflessione inizia addirittura
>> durante i corsi privati di preparazione al concorso....
>>
>> Fernando Prodomo
>>
>> ------------------------------------------------------------------------
>>
>> *Da:*Area <area-bounces a areaperta.it
>> <javascript:handleMailto('mailto:area-bounces a areaperta.it');return
>> false;>> per conto di Andrea Reale <andreale a yahoo.com
>> <javascript:handleMailto('mailto:andreale a yahoo.com');return false;>>
>> *Inviato:* venerdì 9 febbraio 2018 12:11
>> *A:* AREA Mailing List
>> *Oggetto:* [Area] Questione morale e magistratura
>>
>> Buongiorno, mi permetto di girare anche su questa lista un post
>> su Facebook del Collega Andrea Mirenda, che ieri ha lanciato
>> un messaggio di straordinaria incisività, oltre che un invito al
>> Vice presidente del CSM.
>>
>> Andrea Reale
>>
>> Il post di A. Mirenda
>>
>> / Il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura,
>> Legnini, dice che occorre “più tensione morale” tra i giudici./
>>
>> /L’affermazione fa seguito ai clamorosi casi giudiziari che
>> vedono 7 magistrati accusati e perseguiti per crimini assai gravi./
>>
>> /Condivido senz’altro la preoccupazione del Vice Presidente per
>> queste tristi vicende e, tuttavia, credo che la questione morale,
>> in magistratura , debba porsi su altro e diverso piano./
>>
>> /Per gli episodi di corruzione già esiste, difatti, il codice
>> penale e la magistratura ha dimostrato e dimostra di non aver
>> alcuna esitazione a perseguire colleghi accusati di reati./
>>
>> /La vera questione morale è invece altra, per certi versi
>> addirittura più grave perché subdola, meno eclatante ma oramai
>> totalmente pervasiva./
>>
>> /Mi riferisco all’occupazione militare del Consiglio Superiore
>> da parte dei vari sindacati delle toghe; alla ferrea regola delle
>> nomine direttive riservate ai sodali di corrente, con il
>> beneplacito dei politici che siedono in Consiglio e che -
>> attraverso queste compiacenze - riescono a mettere saldamente
>> piede nella casa della giustizia; all’asservimento culturale dei
>> magistrati, costretti a genuflettersi di fronte allo strapotere
>> dei signori delle correnti a’ fini di carriera; alla sempre
>> maggiore distrazione dei magistrati, alla ricerca di forte
>> visibilità attraverso mille attività extracurricolari ( dalla
>> Scuola della Magistratura all’Università, passando per le varie
>> commissioni ministeriali, gli incarichi pubblici e politici di
>> ogni sorta, le authorities, l’ANM, i Consigli Giudiziari, e così
>> via) , tutte da ostentare tronfiamente a mó di medaglie
>> destinate a comprovare chissà quali competenze dirigenziali; al
>> conseguente e sempre più avvertibile svilimento della dignità
>> del lavoro giudiziario in senso stretto, percepito sempre più
>> come una “scocciatura” che impedisce di “ far altro” assai più
>> fruttuoso.../
>>
>> /Ecco, su questa minaccia subdola e pervasiva mi piacerebbe che
>> si alzasse da subito, grave e solenne, la voce di Legnini, a
>> tutela non solo dell’indipendenza sostanziale dei giudici ma
>> anche del ruolo costituzionale dell’Avvocatura, esposta com’è al
>> rischio di divenire incolore e ineffettiva al cospetto di un
>> “modello” di giudice distratto e “speranzoso”./
>>
>> /In ultima analisi, una voce a difesa della giustizia e di coloro
>> che ancora vi credono, a ragione./
>>
>>
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