[Area] Riforma ordinamento penitenziario

[Fabrizio Vanorio]

Alle interessanti riflessioni di Luigi Ferrarella ed altri aggiungerei anche
qualche dato tratto anche dall’esperienza del trattamento penale dei detenuti
per reati di mafia.
Il “41 bis” è uno strumento necessario, ma non siamo più, per fortuna, in epoca di stragi o 
di dominio incontrastato di associazioni mafiose su vaste parti del territorio.
Proprio per questo, anche in DDA come quella di Napoli dove lavoro, si è avviato da tempo un percorso di rivisitazione
delle applicazioni del regime speciale, pervenendo in diversi casi di clan disarticolati o di detenuti da molti anni
con percorsi di recupero in atto alla mancata richiesta di proroga del regime di rigore.

In questi casi la riduzione del numero dei soggetti al “41 bis” rappresenta una vittoria dello Stato, che non deve più ricorrere
in modo generalizzato ad istituti speciali. Eppure, anche in questo campo di competenza dei PM, qualsiasi riflessione più ponderata 
si scontra contro il populismo che bolla come cedimenti quelli che, invece, sono a tutti gli effetti  dei risultati positivi del contrasto alle mafie.

Anche sul presunto lassismo dei Tribunali di Sorveglianza ci sarebbe molto da dire, vista la giurisprudenza assai rigorosa che si riscontra,
ad esempio, in tema di benefici penitenziari per i collaboratori di giustizia.
Ancora una volta è necessario contrapporre i dati di fatto alle suggestioni ed è un compito di cui i magistrati progressisti devono assolutamente farsi carico. 

Fabrizio Vanorio 


From: EDMONDO BRUTI LIBERATI 
Sent: Wednesday, February 21, 2018 12:07 PM
To: area a areaperta.it 
Subject: [Area] Riforma ordinamento penitenziario

 

 

In allegato articolo di Luigi Ferrarella pubblicato su Corriere della sera di oggi  21 febbraio con una serrata critica di approssimazioni, inesattezze e demagogici allarmi, alla cui diffusione purtroppo contribuiscono anche alcuni magistrati.  Sottolineo anche il riferimento alle preclusioni legali, da sempre un fattore di grave ingiustizia. Conosciamo quelle che nel tempo hanno riguardato l’ordinamento penitenziario. Ricordo per i più giovani  gli indulti che escludevano i condannati per rapina aggravata, parificando chi aveva compiuto con armi una rapina in banca ai due (tanti bastano a far scattare l’aggravante delle “più persone riunite” di cui all’art. 628 co, 3 n.1  c.p) ragazzotti che con minaccia avevano sottratto al coetaneo il giubbotto “Moncler” allora status symbol.

Edmondo Bruti Liberati


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