[Area] QUESTIONE GIUSTIZIA-Il dovere di rendere conto

[thorgiov]

La divisione per interessi c'era pure prima, solo che grazie al criterio 
della anzianità, alla durata a tempo indeterminato delle cariche 
direttive ed alla progressione praticamente automatica il peso delle 
correnti era marginale. Insomma, più di tanto non potevano influire 
sulla carriera del singolo magistrato, per cui tutto sommato non c'era 
neppure bisogno di sgomitare tra colleghi e di cercare l'appoggio di 
qualcuno in alto. Quando entrai in magistratura, nel 1996, la 
conflittualità tra magistrati era molto minore. A cambiare radicalmente 
la situazione è stata l'entrata in vigore della riforma 
Castelli-Mastella dell'ordinamento giudiziario, e non la riforma 
elettorale del 2002 . Fra l'altro la politica ha capito benissimo che ai 
magistrati interessa soprattutto la carriera, e si è attrezzata di 
conseguenza. Non è un caso se i membri laici del CSM, quando si tratta 
di nomine, votano compatti, a prescindere dalla loro ideologia. Quindi 
adesso per il candidato al posto direttivo, che magari ha già ricoperto 
un incarico dello stesso tipo e che è prossimo alla scadenza del secondo 
quadriennio, per cui rischia di tornare tra i peones dopo aver provato 
l'ebrezza del potere, non è neppure sufficiente assicurarsi l'appoggio 
della corrente di appartenenza, perchè bisogna darsi da fare a tutto 
campo. Per andare sul concreto, qualcuno ricorda quell'aspirante al 
posto di Procuratore Capo a Napoli che cercò addirittura il sostegno di 
Gasparri ?

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )



Il 09/03/2018 09:56, Dott. Marco Patarnello ha scritto:
>
> La considerazione di Pizzi e le riflessioni di Cascini non sono 
> veramente in contrasto. La magistratura si sta gerarchizzando e la 
> legge elettorale sta marginalizzando il dibattito e la divisione per 
> idee in favore di quello su interessi e rapporti.
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] *Per conto di *thorgiov
> *Inviato:* venerdì 9 marzo 2018 09:31
> *A:* area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA-Il dovere di rendere conto
>
> Non sono d'accordo. Secondo me le correnti dovrebbero costruire un 
> monumento per l'ex ministro Castelli. Grazie alla sua riforma 
> dell'ordinamento giudiziario ormai tutta la carriera dei magistrati 
> dipende da loro. La gerarchizzazione strisciante della magistratura, 
> con la lotta di tutti contro tutti per accaparrarsi i posti di 
> vertice, era il vero obiettivo della riforma, e l'intento è riuscito.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 09/03/2018 07:11, Questione Giustizia ha scritto:
>
>     *Il dovere di rendere conto, *di/  Giuseppe Cascini/
>
>     La riforma della legge elettorale per il Consiglio superiore della
>     magistratura introdotta nel 2002 dal ministro Castelli sta
>     rischiando di trasformare la rappresentanza consiliare in una
>     rappresentanza fondata su interessi, locali o individuali,
>     piuttosto che su valori e progetti ideali e di realizzare il
>     progetto del legislatore di ridurre il peso politico delle
>     correnti all'interno del Consiglio. Il rischio è quello di ridurre
>     il ruolo politico e costituzionale del Consiglio superiore della
>     magistratura e di confinarlo in un ruolo di amministrazione del
>     personale della magistratura.
>
>     Recuperare la /fiducia/ dei magistrati nel governo autonomo è
>     possibile, ma richiede uno sforzo formidabile in termini di
>     /trasparenza/ e di /responsabilità./
>
>     Comunicare e /rendere conto,/ sia sul piano istituzionale che sul
>     piano politico, è l’unico modo per riallacciare i fili della
>     rappresentanza nel sistema di autogoverno, per fare in modo che i
>     magistrati ritornino a vivere e a sentire il Consiglio superiore
>     della magistratura come la propria casa, la casa di tutti noi.
>
>     http://www.questionegiustizia.it/rivista/2017/4/il-dovere-di-rendere-conto_492.php
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