[Area] R: Re: Questione morale in magistratura
thorgiov
thorgiov a libero.it
Lun 19 Mar 2018 00:27:55 CET
Alcune regole saranno state pure indotte da pronuncie sovranazionali, ma
sempre irrazionali sono. Se poi mi chiedi un giudizio sul caso specifico
a cui hai fatto riferimento, vale a dire alla condanna di Carbone dopo
un giudizio durato troppo a lungo, rispondo che la lungaggine dei
processi è la regola con il processo Vassalli, e che il forte e
giustificato allarme sociale, in Italia, di solito non dura più di una
settimana. La condanna a due anni di una persona che ha ricoperto il
ruolo di vertice della Cassazione, salve successive modifiche o revoche
negli ulteriori gradi di giudizio, mi fa pensare che occorre incidere
sulla radice del problema : la durata degli incarichi di vertice.
Secondo me, la temporaneità degli incarichi direttivi dovrebbe avere
carattere assoluto, perchè questo è il solo modo di garantire che
l'incarico di vertice venga vissuto come un servizio alla collettività e
non come il raggiungimento di un obiettivo personale. Questa sarebbe una
buona risposta alla questione morale. Magari da sola non basterebbe, ma
sarebbe un buon inizio.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 19/03/2018 19:08, Gioacchino Romeo ha scritto:
> Mi spiace che si sia creato equivoco su termini da me adoperati. Gli
> sproloqui riguardavano un eccessivo dilungarsi su temi a mio giudizio
> sostanzialmente estranei al quesito che sottoponevo all'attenzione
> della lista, e quindi non degli interloquenti (e per il quale, e solo
> per il quale, ho scritto di *geremiadi di facciata:* che si riferivano
> ovviamente a quei tanti sepolcri imbiancati pronti, da un alto, a
> manifestare disprezzo per certi fatti gravissimi che riguardano
> l'ordine giudiziario e dei quali siamo tutti consapevoli, e,
> dall'altro, a praticare quegli stessi costumi illeciti che riprovano
> nel privato). Dunque, nessun riferimento a geremiadi che riguardano il
> processo penale e i suoi tempi, ma a geremiadi che riguardano i tempi
> da basso impero che attraversiamo.
> Quanto alla pretesa nota di supponenza, davvero è tale quella da me
> introdotta? Francamente a me non sembra. E se davvero fosse, non si
> potrebbe muovere, e forse a maggior ragione, il medesimo rilievo
> all'esclusione, fatta in modo /tranchant/, dell'esigibilità di una
> richiesta di dati incontrovertibili?
> Per il resto, e a scanso di equivoci, mentre sono del tutto d'accordo
> sulle osservazioni svolte a proposito del modello di attuale processo
> penale, con la precisazione che molte delle regole che, per dirla, con
> Pizzi, appaiono irrazionali, sono state indotte da una serie di
> pronunce di giurisdizioni sopranazionali, rilevo che quel che mi
> premeva conoscere non era, e non è, tanto una generica riprovazione di
> condotte già altra volta, e meritoriamente, stigmatizzate proprio da
> Pizzi e De Ninis, quanto il loro giudizio sui *due casi specifici ai
> quali mi ero riferito*, in ordine ai quali avrei anche gradito qualche
> presa di posizione di altri appartenenti alla ml. Presa di posizione
> che - noto con amarezza -sin qui non c'è stata.
> Spero di essere stato chiaro
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: luca.deninis a giustizia.it
> Data: 19-mar-2018 18.19
> A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it>,
> "thorgiov"<thorgiov a libero.it>,
> "area a areaperta.it"<area a areaperta.it>
> Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Comprendo che gli argomenti introdotti da Pizzi, e da me condivisi
> e ripresi, possano considerarsi /off topics/ rispetto all’oggetto
> della @ di Romeo.
>
> Vorrei però rassicurare il collega che i temi trattati da parte
> mia non nascondevano alcun /fin de non recevoir/.
>
> Semplicemente, concordando in senso generale sulle censure da lui
> sollevate, sulla specificità della questione etica in magistratura
> ho ritenuto di non avere informazioni ed osservazioni abbastanza
> nuove ed intelligenti da poter interessare persone dotte ed
> autorevoli come il dr. Romeo.
>
> Il tono della sua risposta costituisce conferma indiretta della
> mia scelta.
>
> Mi dispiace tuttavia che il dr. Romeo definisca “sproloqui su
> temi del tutto secondari” o “geremiadi di facciata” le
> osservazioni, opinabili e controvertibili come tutte le
> generalizzazioni, su funzionalità efficacia ed adeguatezza del
> nostro processo penale. Non credo sia così: riconosco che non
> sono questi i temi principali su cui deve concentrarsi
> l’attenzione di un magistrato, essendo responsabilità del
> Legislatore, ma credo che su di essi, almeno in una /mailing
> list/, dovrebbe comunque esservi diritto di opinione da parte di
> chi quel processo lo deve applicare.
>
> Sul punto la nota di supponenza introdotta dal collega mi induce a
> rispondere sulla questione dell’/esigibilità /di una dimostrazione
> “con dati statistici incontrovertibili, e non con affermazioni
> generiche, che è la disciplina del nuovo processo penale
> all'origine della sua lentezza.”
>
> Confermo la mia convinzione che è inesigibile la dimostrazione
> statistica che il nuovo rito sia l’/origine/ della lentezza dei
> processi, né mi pare di aver mai sostenuto una simile conclusione.
>
> Credo anzi che simili pretese dimostrano quanto sia seducente,
> anche su personalità dotte ed autorevoli, e quanto possa essere
> pericolosa e condurre a conclusioni fallaci, la tendenza a
> ritenere che tutte le risposte a questioni complesse e multiformi
> (come la misura dell’impegno di un magistrato o dell’efficacia di
> un sistema processuale), possano essere semplicemente rinvenute
> nelle statistiche degli uffici giudiziari.
>
> Io non so se la durata dei processi sia aumentata o diminuita con
> il passaggio dal vecchio al nuovo rito: mi pare di ricordare che
> la lentezza dei processi fosse tema presente anche allora.
>
> Ma mi sarebbe assai difficile anche solo definire i limiti di
> un’indagine simile e sono convinto che essa non potrebbe mai
> produrre la prova che pretende di ricevere il dr. Romeo. Di qui la
> sua inesigibilità.
>
> Innanzitutto perché il modello di processo non è l’unica variabile
> da cui dipende la sua durata: al contrario è solo una di esse,
> insieme con numerose altre (carico giudiziario, dotazioni
> organiche e strutturali, impegno profuso dai singoli, etc.) e non
> è neppure indipendente dalle altre che intervengono sul medesimo
> parametro.
>
> Solo per esemplificare, non devo certo ricordare come sia mutata
> l’attenzione, sotto i profili del disciplinare e della valutazione
> della professionalità, sulla laboriosità e sul rispetto delle
> scadenze da parte dei magistrati, dall’epoca del codice Rocco ad
> oggi.
>
> In secondo luogo perché non esiste neppure l’uniformità minima
> essenziale del parametro (sistema processuale) che si vorrebbe
> analizzare statisticamente. Il codice Vassalli, come già quello
> precedente, ha subito una continua e spesso ondivaga evoluzione,
> in talune limitate fasi privilegiandosi gli aspetti di
> funzionalità/repressione (ad esempio nel periodo successivo alle
> stragi del 92-93), in altre riprendendo, enfatizzando e
> sviluppando l’originaria natura di “idea di altissima civiltà”,
> attraverso la proliferazione e sovrapposizione delle garanzie e
> delle sanzioni.
>
> In tale quadro, anche se emergesse che nel periodo successivo al
> 1989 vi è stata una sostanziale stabilità o anche una progressiva
> diminuzione dei tempi processuali, questo non potrebbe comunque
> condurre alla conclusione che il modello del nuovo codice sia
> particolarmente efficiente e funzionale, né che il regime
> dell’art. 500 c.p.p. dopo il “giusto processo” o la presenza di
> almeno 3 livelli di esame cautelare (GIP – Riesame – Cassazione:
> oggi con ipotesi di Cassazione anche in sede di Riesame, vedi art.
> 309 c.9° ultimo periodo c.p.p.) ed almeno 4 di merito (GUP, primo
> grado, Appello, Cassazione), tutti potenzialmente incidenti sulle
> medesime questioni, non comportino alcun difetto di incisività ed
> efficacia rispetto ai risultati che sarebbe stato possibile
> ottenere con altri modelli processuali, che tenessero conto
> rapporto costo/beneficio di ogni garanzia.
>
> Si tratterebbe di un semplice argomento, di origine statistica, né
> certo né incontrovertibile.
>
> Luca De Ninis
>
> *Da:*Gioacchino Romeo [mailto:gioarom a alice.it]
> *Inviato:* lunedì 19 marzo 2018 12:27
> *A:* De Ninis Luca; thorgiov; area a areaperta.it
> *Oggetto:* R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Al di là del (prevedibile) sconfinamento nei “massimi sistemi” –
> che lascia il tempo che trova – tre notazioni.
>
> _Per De Ninis_: inesigibile una richiesta di prove con dati
> incontrovertibili? Premetto di non essere uno studioso dei “tempi”
> di durata del processo nel corso degli anni. Ma dati certi e
> inoppugnabili su di essi, disaggregati per uffici giudiziari, per
> reati, per soggetti, per fasce d’età e così via, sono disponibili
> in questo Paese incivile a antiquato /ab immemorabili/, e uno
> studio comparativo tra durata del processo “Rocco” e durata del
> processo “Vassalli” /coeteris paribus/ di sicuro è stato fatto o
> comunque è assolutamente possibile. Quindi nulla di inesigibile
> nella mia richiesta.
>
> _Per Pizzi_: avevo domandato che mi indicasse una o più Nazioni
> civili e moderne (in Europa o anche extra). Ho letto una dotta
> lezione sui tanti perché l’Italia presenta centinaia di elementi
> negativi, ma non ho trovato nessuna citazione di Paesi stranieri
> che possano definirsi civili e moderni. Dal silenzio devo desumere
> che, secondo il suo giudizio, *non ne *esistano o che ne esistano,
> ma non sia facile individuarli, o addirittura che *tutti gli altri
> Paesi* siano civili e moderni?
>
> _Per entrambi_: avevo richiamato l’attenzione sulla circostanza
> che gli argomenti così ampiamente trattati e di cui /supra/, non
> costituivano per me, anche avuto riguardo all’oggetto della mia
> /mail/, motivo di particolare interesse. E che invece mi
> interessava conoscere l’altrui giudizio, anche per non essere
> costretto a pensare che sproloqui su temi del tutto secondari
> nascondessero un /fin de non recevoir/, sul tema principale che –
> lo ripeto – riguardava (e riguarda) *la questione etica in
> magistratura*, in un caso di*reiterazione, da parte del C.s.m.,
> *di una nomina annullata dal Consiglio di Stato ,tenuto conto che
> tale reiterazione era stata profeticamente annunciata dal
> magistrato interessato dopo l’annullamento del supremo giudice
> amministrativo e, *soprattutto*, nell’altro caso, riguardante un
> fatto per me di inaudita gravità, consistito nella *condanna a due
> anni di reclusione per abuso di ufficio* inflitta a un ex
> presidente della Corte di cassazione, a nulla rilevando né la
> prossima prescrizione del reato (alla quale, comunque, è
> consentito rinunciare), né la cessazione del magistrato dal
> servizio attivo.
>
> Non rilevo, in nessuna delle risposte dei colleghi, accenni al
> tema. E, fatto per me di gravità assoluta, noto che sull’argomento
> *non risulta nessun intervento in questa lista, benché, di tanto
> in tanto, non manchino geremiadi di facciata sui tempi “ da basso
> impero” che attraversiamo *(a proposito di nomine, di
> provvedimenti giudiziari gravi assunti nei confronti di colleghi:
> il caso del giudice arrestato ai primi di febbraio a Ischia non mi
> risulta qui commentato, così come molti altri meritevoli di una
> qualche menzione, di procedimenti disciplinari per fatti di
> significativa gravità).
>
> Mi fermo qui.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: luca.deninis a giustizia.it
> <javascript:handleMailto('mailto:luca.deninis a giustizia.it');return
> false;>
> Data: 19-mar-2018 10.19
> A: "thorgiov"<thorgiov a libero.it
> <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return
> false;>>, "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it
> <javascript:handleMailto('mailto:gioarom a alice.it');return
> false;>>, "area a areaperta.it
> <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return
> false;>"<area a areaperta.it
> <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return
> false;>>
> Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Concordo integralmente.
>
> Ma ritengo necessaria una precisazione, che ritorni al tema
> del processo penale.
>
> Una chiave di lettura, che pare interessare pochi, è quella
> valutare il processo penale secondo il modello della /cost
> benefit analysis/.
>
> Occorrerebbe cioè chiedersi:
>
> 1)il processo italiano permette di raggiungere /ricavi
> accettabili/, ovvero risultati globalmente accettabili in
> termini di /qualitàdell’accertamento giudiziario/, da
> intendersi come /capacità di rimanere aderente ai fatti
> storici/ sottoposti a giudizio ?
>
> Io credo che sia difficile rispondere di sì.
>
> 2)Il costo del sistema dell’accertamento giudiziario (nel
> quale deve essere compresa anche la fase delle indagini
> preliminari) è giustificato dagli effetti favorevoli che
> produce (da valutare, innanzitutto anche se non in via
> esclusiva /,/ sulla base di quanto le funzioni
> specialpreventiva e generalpreventiva della pena siano in
> grado di /ridurre i costi sociali/ dei comportamenti devianti) ?
>
> Io credo che sia difficile rispondere di sì. E che il cliente
> del servizio, cioè il contribuente, potrebbe porsi il dubbio
> che non si tratti di costi spesi bene.
>
> 3)Esistono costi ingiustificati, in termini di proliferazione
> e sovrapposizione delle garanzie, nel nuovo processo penale
> italiano ?
>
> Io credo che sia difficile rispondere di no.
>
> Se allora si insiste a scegliere come prioritaria un’ “idea di
> civiltà altissima”, senza porsi il problema se una simile idea
> è /adeguata/ per raggiungere i suoi scopi, a mio avviso si
> dimostra un livello di civiltà assolutamente insufficiente.
>
> Luca De Ninis
>
> *Da:*thorgiov [mailto:thorgiov a libero.it
> <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return
> false;>]
> *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 18:41
> *A:* De Ninis Luca; Gioacchino Romeo; area a areaperta.it
> <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return
> false;>
> *Oggetto:* Re: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Partiamo da un dato di fatto : tutte le forze politiche
> italiane, nessuna esclusa, sostengono che occorre abbreviare
> la durata dei processi civili e penali e risollevare
> l'economia del Paese. Ebbene, che cosa c'è di più
> antieconomico del rito accusatorio all'italiana ? Si tratta di
> una costruzione assurda : tutto quello che è stato fatto
> durante le indagini non può essere utilizzato per la
> decisione. Ne consegue che tutti i testimoni debbono tornare a
> deporre di fronte alla autorità giudiziaria. Ne vengono fuori
> deposizioni per forza di cosa meno attendibili, perchè il
> passare del tempo rende più difficile il ricordo e perchè è
> ben possibile che i testimoni vengano, per così dire,
> "avvicinati" per ritrattare o per rendere dichiarazioni
> diverse da quelle già rese alla polizia giudiziaria. Inoltre
> esiste un dispendio evidente in termini di spesa pubblica ,
> perchè la citazione dei testi e la stenotipia in dibattimento
> costa, e costa parecchio. Ma il vero costo economico è dato
> dalla necessità, per i testimoni, di doversi recare in
> dibattimento, nella speranza ( spesso vana ) che non venga
> rinviato a causa del legittimo impedimento a comparire
> dell'imputato o del suo difensore, venendo così distolti dalle
> loro attività, istituzionali e non. Molte volte ho visto
> agenti delle forze di polizia costretti ad attendere per ore
> il loro turno in dibattimento solo per riferire gli esiti di
> accertamenti effettuati anni prima, e nell'occasione ho sempre
> pensato che avrebbero potuto impiegare il loro tempo in
> maniera molto più proficua, per esempio nell'attività di
> prevenzione dei reati. Eppure tutte le forze politiche
> insistono sul fatto che bisogna mandare più agenti per le
> strade al fine di preservare la sicurezza dei cittadini.
> Questo vale ovviamente anche per coloro che non appartengono
> alle forze di polizia. Credo anzi che essere citati come testi
> in un processo penale sia una disgrazia per chiunque, una vera
> iattura, perchè si viene costretti a lasciare la propria
> attività, il proprio lavoro, perdendo tempo e denaro.
> Certamente il processo penale non è l'unica causa della
> lentezza del sistema Paese, ma a mio parere costituisce la più
> evidente manifestazione della irrazionalità dell'Italia. A ben
> vedere, non si tratta neppure di un sintomo di inciviltà del
> Paese, anzi. Coloro che hanno sostenuto prima il rito
> accusatorio nel sistema penale e poi la introduzione del
> principio del giusto processo in Costituzione, in realtà,
> hanno voluto affermare una idea altissima di civiltà. Troppo
> alta. L'Italia è in difficoltà perchè i principi, gli ideali,
> prevalgono su tutto, anche contro ogni evidenza.
> L'atteggiamento italiano, non solo con riguardo al processo
> penale, è sempre lo stesso . I fatti dimostrano che il
> processo penale non funziona ? Peggio per i fatti ! I fatti
> dimostrano che la spesa pubblica italiana non è più sostenuta
> da una crescita economica adeguata a causa del mutamento
> radicale del contesto economico mondiale? Peggio per i fatti,
> perchè questo non può ostacolare l'abbassamento delle tasse
> con la flat tax o l'introduzione del reddito di cittadinanza (
> o di tutti e due insieme, che sarebbe il massimo della
> schizofrenia, e quindi la soluzione più adatta per il popolo
> italiota ). I fatti dimostrano che l'attuale sistema
> pensionistico, a causa dell'invecchiamento progressivo della
> popolazione, non può reggere ? Peggio per i fatti ! Al limite
> se la dovranno piangere le generazioni future. L'immigrazione
> dall'Africa non ha un senso perchè non esiste una domanda di
> manodopera che corrisponda alla offerta ( principio cardine di
> ogni economia ), e i fatti dimostrano che agli immigrati non
> resta altra possibilità che chiedere l'elemosina per strada ?
> Peggio per i fatti ! Il principio deve prevalere su tutto.
>
> Questo è un atteggiamento tipicamente italiano, tipicamente
> cattolico. Il principio non si può discutere. Semmai si puà
> transigere sul fatto, di volta in volta. Invece sarebbe ora di
> capire che anche i principi debbono adattarsi alla realtà ed
> essere modificati o abbandonati se questa lo esige. Se non
> altro perchè la realtà esiste ( anche se il titolo di una
> canzone di Franco Battiato dice il contrario ).
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 18/03/2018 16:42, De Ninis Luca ha scritto:
>
> Certamente non è la disciplina del nuovo processo penale
> il fondamento dell’arretratezza civile e morale del nostro
> Paese.
>
> Ne è soltanto una piccola componente o, se preferisci, un
> epifenomeno.
>
> Ma la richiesta di una dimostrazione con dati statistici
> incontrovertibili mi pare francamente inesigibile …
>
> Luca De Ninis
>
> *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
> <invalidurl.gif>] *Per conto di *Gioacchino Romeo
> *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 16:17
> *A:*thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>; area a areaperta.it
> <invalidurl.gif>
> *Oggetto:* [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Hai scritto: "Perché, ti risulta che l'Italia sia un Paese
> civile e moderno?" Rispondo: a me non risulta e meglio
> avrei dovuto scrivere: /in un Paese che si ritiene civile
> e moderno/. E non avrei difficoltà a condividere
> l'idea che l'Italia è un Paese incivile e arcaico, se si
> dimostrasse con dati statistici incontrovertibili, e non
> con affermazioni generiche, che è la disciplina del nuovo
> processo penale all'origine della sua lentezza.
>
> Ciò detto, però, da un lato sarei curioso di sapere se tu
> ritieni che ci sia (magari solo in Europa; se vuoi, anche
> in altri continenti) un Paese civile e moderno e, in caso
> affermativo, fare i nomi; dall'altro, noto che nel mio
> scritto il problema della durata dei processi era
> abbastanza secondario rispetto al vero tema della mail e
> compendiato in un oggetto che si riferiva alla /questione
> morale in magistratura/. Forse sarebbe stato utile
> interloquire anche, o principalmente, su di esso.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>
> Data: 18-mar-2018 9.42
> A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it
> <invalidurl.gif>>, <area a areaperta.it <invalidurl.gif>>
> Ogg: Re: Questione morale in magistratura
>
> Hai scritto : "è accettabile, in un Paese civile e
> moderno, che la giustizia penale venga assicurata in
> tempi così irragionevolmente lunghi?"
>
> Perchè, ti risulta che l'Italia sia un Paese civile e
> moderno? Il rito accusatorio all'italiana è stato
> introdotto proprio per allungare i tempi dei processi,
> che con il codice Rocco erano intollerabilmente brevi.
> L'opera è stata completata con l'introduzione, per via
> costituzionale, del principio del giusto processo. In
> questo modo, un popolo che vive di retorica e di mala
> fede, non solo ha trovato l'espediente per garantirsi
> l'impunità assoluta, ma anche uno strumento utile per
> garantirsi un reddito di cittadinanza dissimulato,
> visto che più la giustizia è lenta, più rende. Tutto
> questo però non è affatto irragionevole, ma risponde a
> interessi molto concreti di larga parte della
> popolazione, che poi, ovviamente, con il solito
> atteggiamento schizofrenico, ha anche il coraggio di
> lamentarsi dei tempi lunghi della giustizia.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale
> di Napoli Nord )
>
> Il 17/03/2018 18:47, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
> È così. Nella seduta del 14 marzo 2018 la dott.ssa
> Musti, che sicuramente ha doti non comuni di
> preveggenza, è stata riconfermata Procuratore di
> Modena. Se fossi il suo contraddittore, non
> esiterei a impugnare questa seconda nomina (e
> magari, chissà, un commissario /ad acta/ potrebbe
> mettere a tacere la protervia di un organo che non
> difende più i magistrati, ma dal quale i
> magistrati devono difendersi). Non essendolo,
> riprenderò, sotto altro profilo, l’argomento
> della/questione morale in magistratura/.
>
> Poco più di 24 ore fa, ho segnalato un link che
> rinvia a un articolo di ieri di/Repubblica /(ma la
> notizia è su tutti i principali quotidiani) della
> sentenza con la quale il tribunale di Roma ha, tra
> l’altro, condannato, un ex presidente della Corte
> di cassazione a due anni di reclusione per abuso
> di ufficio in relazione a una vicenda
> (l’assegnazione alle Sezioni unite della causa
> Mondadori-Agenzia delle entrate) della quale si
> occupò la stampa a suo tempo per un presunto
> collegamento strumentale tra quella assegnazione e
> l’emendamento a un testo di legge che avrebbe
> dilazionatoil collocamento a riposodei magistrati.
>
> La prescrizione incombe e quindi l’interesse alla
> vicenda potrebbe apparire marginale, anche tenuto
> conto che da oltre sette anni e mezzo il
> magistrato è a riposo. E questa può essere una
> delle tante chiavi di lettura per spiegare
> l’assordante silenzio sulla notizia.
>
> A mio giudizio, però, alcune riflessioni si
> impongono egualmente. E quindi riapro il /cahier
> de doléances/.
>
> La prima riflessione riguarda il fatto in sé, che
> mi pare di non trascurabile gravità, specie tenuto
> conto che il magistrato condannato era al vertice
> di tutta la magistratura. E mi augurerei che, per
> dissipare ogni ombra sulla correttezza del suo
> operato, il dott. Carbone rinunci alla
> prescrizione prossima per conseguire una piena
> assoluzione nel merito dell’accusa.
>
> Tanto più che, come si ricorderà, /illo tempore
> /la Corte di cassazione non si limitò solo a
> smentire formalmente quel presunto collegamento,
> esplicitamente affermato dal quotidiano /la
> Repubblica/,facendo presente che l’assegnazione
> alle Sezioni unite era stata adottata in base a
> quanto prescrive l’art. 374 c.p.c., ma ipotizzò
> anche una querela al quotidiano romano (che, però,
> non fu mai proposta).
>
> Un’altra ragione di riflessione riguarda l’enorme
> ritardo con cui è stato definito, in solo primo
> grado, il giudizio, in un caso che avrebbe
> meritato una pronta risposta della giustizia,
> proprio per le implicazioni istituzionali che
> comportava. Lo stesso g.i.p. di Roma,
> nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere
> disposta il 6 luglio 2010, nell’ambito del citato
> procedimento, nei confronti di Flavio Carboni,
> Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, scrisse del
> “coinvolgimento illecito (o del concreto tentativo
> in tal senso) di persone ricoprenti delicate
> funzioni pubbliche” e affermò che “un quadro di
> tale tipo non può non provocare un forte e
> giustificato allarme sociale e istituzionale”, per
> il concreto pericolo di condizionamento anche di
> importanti istituzioni giudiziarie.
>
> Mi risulta che il 3 gennaio 2012, cioè oltre sei
> anni or sono, si erano chiuse le indagini
> preliminari. Mi domando: è accettabile, in un
> Paese civile e moderno, che la giustizia penale
> venga assicurata in tempi così irragionevolmente
> lunghi?
>
> Infine, un’ultima notazione, che prescinde dal
> caso di specie, nel quale fu una sentenza del
> Consiglio di Stato (3893/2007) ad obbligare, in
> qualche misura, il C.s.m. a designare Carbone alla
> prima presidenza della Corte suprema
> (evidentemente correvano altri tempi rispetto a
> quelli odierni, in cui le sentenze del Consiglio
> di Stato sono considerate più o meno come carta
> straccia). E riguarda il conferimento degli
> incarichi direttivi (in quella occasione
> addirittura di un incarico apicale). Qual è la
> regola? Quale l’eccezione? L’impressione che un
> osservatore esterno ha del /modus procedendi/ del
> C.s.m.è che tutto sia affidato a logiche estranee
> alle _regole scritte_, che valgono, più o meno,
> quanto valevano le gride manzoniane.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>
> Data: 17-mar-2018 17.33
> A: <area a areaperta.it> <invalidurl.gif>
> Ogg: Re: [Area] R: R: R: Fwd: Re: R: Procura
> di Modena
>
> Scusate se riprendo un tema già trattato sulla
> lista. Ho letto nel notiziario che il CSM ha
> confermato la nomina a Procuratore Capo di
> Modena della Musti. Ciò significa che le sue
> previsioni erano azzeccate.
>
> FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del
> Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 21/01/2018 22:49, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
> Ecco: è scappata anche a me la tastiera.
> Ovviamente: “avrei desiderato che quella
> che avrebbe dovuto maggiormente
> rispettarlo lo osservasse…….”
>
> Inviato da Posta
> <https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986>
> per Windows 10
>
> *Da: *andreale <invalidurl.gif>
> *Inviato: *domenica 21 gennaio 2018 22:33
> *A: *amelia.torrice <invalidurl.gif>; De
> Ninis Luca <invalidurl.gif>; Gioacchino
> Romeo <invalidurl.gif>; area a areaperta.it
> <invalidurl.gif>
> *Oggetto: *Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
> Procura di Modena
>
> Peccato, Amelia, poteva essere una
> occasione per un proficuo, pubblico,
> scambio ( tra colleghi con idee diverse)
> sul modello di magistrato dirigente che
> vuole o vorrebbe vedere incarnato un
> gruppo 'politico' di magistrati come
> Area .
>
> Ma se preferite il silenzio, continuiamo
> così. Del resto io vivo in Sicilia e sono
> siciliano ; so bene il valore del silenzio.
>
> Molti dicono qui : 'a /megghiu parola è
> chissà ca 'un si dici/'!
>
> Andrea Reale
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
> -------- Messaggio originale --------
>
> Da: "amelia.torrice"
> <amelia.torrice a fastwebnet.it>
> <invalidurl.gif>
>
> Data: 21/01/18 21:32 (GMT+01:00)
>
> A: De Ninis Luca
> <luca.deninis a giustizia.it>
> <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
> <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
> andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
> area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
> Oggetto: Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
> Procura di Modena
>
> ...forse è opportuno che stia in silenzio
> e lontana dalla tastiera che a volte mi
> scappa dalle mani
>
> /amelia torrice/
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
> -------- Messaggio originale --------
>
> Da: "amelia.torrice"
> <amelia.torrice a fastwebnet.it>
> <invalidurl.gif>
>
> Data: 21/01/18 21:26 (GMT+01:00)
>
> A: De Ninis Luca
> <luca.deninis a giustizia.it>
> <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
> <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
> andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
> area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
> Oggetto: Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
> Procura di Modena
>
> Mi spiace essere stata tanto criptica da
> sollecitare richieste di integrazioni.non
> volevo essere né polemica né offensiva
> con nessuno.davvero.
>
> Forse è opportuno
>
> /amelia torrice/
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
> -------- Messaggio originale --------
>
> Da: De Ninis Luca
> <luca.deninis a giustizia.it> <invalidurl.gif>
>
> Data: 21/01/18 18:01 (GMT+01:00)
>
> A: Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it>
> <invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com
> <invalidurl.gif>, area a areaperta.it
> <invalidurl.gif>
>
> Oggetto: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
> Procura di Modena
>
> Ma che ha inteso dire la dr.ssa Torrice?
>
> A chi si è rivolta?
>
> Secondo me sarebbe utile
> un’interpretazione autentica..
>
> Luca De Ninis
>
> *Da:*Area
> [mailto:area-bounces a areaperta.it
> <invalidurl.gif>] *Per conto di
> *Gioacchino Romeo
> *Inviato:* domenica 21 gennaio 2018 17:32
> *A:*andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>;
> area a areaperta.it <invalidurl.gif>
> *Oggetto:* [Area] R: Fwd: Re: R: Procura
> di Modena
>
> “Il silenzio è virtù rara”. Il principio,
> enunciato con riferimento al caso di
> specie, rappresenta un memorabile salto di
> qualità ideologico, etico, giuridico
> rispetto a quei concetti di trasparenza e,
> al seguito, di case di vetro che si
> ripetono oramai solo come stanchi
> stereotipi da decenni. Ma sì: capovolgiamo
> pure la realtà. E, come al solito, il
> colpevole sarà non chi beneficia di
> pratiche opache, ma chi le denuncia.
>
> Anche se la denuncia – che a tappeto
> sarebbe impossibile di fronte a un costume
> diffuso di pratiche sempre meno ortodosse
> da parte del C.S.M. – trae spunto
> nell’occasione proprio da un mancato
> esercizio della “virtù del silenzio” da
> parte di chi avrebbe avuto interesse e,
> sul piano deontologico, un obbligo, a tacere.
>
> Un bruttissimo film, non c’è che dire.
>
> Gioacchino Romeo
>
> ----Messaggio originale----
> Da: andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>
> Data: 21-gen-2018 15.30
> A: <area a areaperta.it <invalidurl.gif>>
> Ogg: [Area] Fwd: Re: R: Procura di Modena
>
> Infatti. Bisognava ricordarlo alla
> tua compagna di corrente Musti prima
> che rendesse quella vergognosa
> intervista!
>
> Andrea Reale
>
> Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>
>
>
>
> Mail priva di virus. www.avast.com
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
>
>
>
>
>
> Area mailing list
>
>
>
>
>
> Area a areaperta.it
> <invalidurl.gif>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
>
>
>
>
>
>
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