[Area] R: Re: Questione morale in magistratura

thorgiov thorgiov a libero.it
Mar 20 Mar 2018 14:50:45 CET


Meglio non temperarla, anche perchè tutti i dirigenti hanno la pretesa 
di essere i migliori. E, come si suol dire, il meglio è nemico del bene. 
Quando entrai in magistratura, esisteva il direttivo - faraone, nel 
senso che restava in carica fino a mummificazione avvenuta. Poi la legge 
Castelli - Mastella introdusse, per la prima volta, la durata 
predeterminata dell'incarico di vertice, e fu l'unico aspetto positivo 
della normativa, perchè fece tirare un sospiro di sollievo a molti. Dopo 
un po', ci si accorse che in realtà era stata creata la figura del 
direttivo errante, nel senso che vagava di ufficio in ufficio, sempra 
alla ricerca di una poltrona da occupare. Ora, io vorrei che si 
accettasse, all'interno della magistratura, una volta per sempre, l'idea 
che tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Altrimenti, davvero 
le lamentele sulla questione morale diventeranno geremiadi prive di senso.

FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )


Il 20/03/2018 11:26, De Ninis Luca ha scritto:
>
> Prendo atto dell’equivoco, limitato però solo alle geremiadi e non 
> anche allo sproloquio, e ritiro la censura di supponenza nei confronti 
> del dr. Romeo.
>
> Non credo di meritarla a mia volta, in relazione alla dedotta 
> inesigibilità, perché ne ho indicato le ragioni, che non sono state 
> neppure confutate.
>
> Concordo con Pizzi anche sulla proposta di temporaneità degli 
> incarichi direttivi.
>
> Per temperarla, ed anticipare l’obiezione secondo cui potrebbe 
> determinare l’inaccettabile perdita dei dirigenti migliori e di 
> capacità consolidate, si potrebbe prevedere un’interdizione 
> quadriennale dopo ogni incarico direttivo di eguale durata, che 
> consentirebbe da un lato di ampliare la platea dei direttivi, 
> dall’altro di mantenere un contatto intermittente con l’attività 
> giudiziaria a tempo pieno anche per i colleghi dirigenti, che credo 
> possa solo aiutare anche negli incarichi direttivi.
>
> Luca De Ninis
>
> *Da:*thorgiov [mailto:thorgiov a libero.it]
> *Inviato:* lunedì 19 marzo 2018 00:28
> *A:* Gioacchino Romeo; De Ninis Luca; area a areaperta.it
> *Oggetto:* Re: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
> Alcune regole saranno state pure indotte da pronuncie sovranazionali, 
> ma sempre irrazionali sono. Se poi mi chiedi un giudizio sul caso 
> specifico a cui hai fatto riferimento, vale a dire alla condanna di 
> Carbone dopo un giudizio durato troppo a lungo, rispondo che la 
> lungaggine dei processi è la regola con il processo Vassalli, e che il 
> forte e giustificato allarme sociale, in Italia, di solito non dura 
> più di una settimana. La condanna a due anni di una persona che ha 
> ricoperto il ruolo di vertice della Cassazione, salve successive 
> modifiche o revoche negli ulteriori gradi di giudizio, mi fa pensare 
> che occorre incidere sulla radice del problema : la durata degli 
> incarichi di vertice. Secondo me, la temporaneità degli incarichi 
> direttivi dovrebbe avere carattere assoluto, perchè questo è il solo 
> modo di garantire che l'incarico di vertice venga vissuto come un 
> servizio alla collettività e non come il raggiungimento di un 
> obiettivo personale. Questa sarebbe una buona risposta alla questione 
> morale. Magari da sola non basterebbe, ma sarebbe un buon inizio.
>
> FELICE   PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
>
> Il 19/03/2018 19:08, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
>     Mi spiace che si sia creato equivoco su termini da me adoperati.
>     Gli sproloqui riguardavano un eccessivo dilungarsi su temi a mio
>     giudizio sostanzialmente estranei al quesito che sottoponevo
>     all'attenzione della lista, e quindi non degli interloquenti (e
>     per il quale, e solo per il quale, ho scritto di *geremiadi di
>     facciata:* che si riferivano ovviamente a quei tanti sepolcri
>     imbiancati pronti, da un alto, a manifestare disprezzo per certi
>     fatti gravissimi che riguardano l'ordine giudiziario e dei quali
>     siamo tutti consapevoli, e, dall'altro, a praticare quegli stessi
>     costumi illeciti che riprovano nel privato). Dunque, nessun
>     riferimento a geremiadi che riguardano il processo penale e i suoi
>     tempi, ma a geremiadi che riguardano i tempi da basso impero che
>     attraversiamo.
>
>     Quanto alla pretesa nota di supponenza, davvero è tale quella da
>     me introdotta? Francamente a me non sembra. E se davvero fosse,
>     non si potrebbe muovere, e forse a maggior ragione, il medesimo
>     rilievo all'esclusione, fatta in modo /tranchant/,
>     dell'esigibilità di una richiesta di dati incontrovertibili?
>
>     Per il resto, e a scanso di equivoci, mentre sono del tutto
>     d'accordo sulle osservazioni svolte a proposito del modello di
>     attuale processo penale, con la precisazione che molte delle
>     regole che, per dirla, con Pizzi, appaiono irrazionali, sono state
>     indotte da una serie di pronunce di giurisdizioni sopranazionali,
>     rilevo che quel che mi premeva conoscere non era, e non è, tanto
>     una generica riprovazione di condotte già altra volta, e
>     meritoriamente, stigmatizzate proprio da Pizzi e De Ninis, quanto
>     il loro giudizio sui *due casi specifici ai quali mi ero
>     riferito*, in ordine ai quali avrei anche gradito qualche presa di
>     posizione di altri appartenenti alla ml. Presa di posizione che -
>     noto con amarezza -sin qui non c'è stata.
>
>     Spero di essere stato chiaro
>
>     Gioacchino Romeo
>
>     ----Messaggio originale----
>     Da: luca.deninis a giustizia.it <mailto:luca.deninis a giustizia.it>
>     Data: 19-mar-2018 18.19
>     A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it> <mailto:gioarom a alice.it>,
>     "thorgiov"<thorgiov a libero.it> <mailto:thorgiov a libero.it>,
>     "area a areaperta.it" <mailto:area a areaperta.it><area a areaperta.it>
>     <mailto:area a areaperta.it>
>     Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>     Comprendo che gli argomenti introdotti da Pizzi, e da me condivisi
>     e ripresi, possano considerarsi /off topics/ rispetto all’oggetto
>     della @ di Romeo.
>
>     Vorrei però rassicurare il collega che i temi trattati da parte
>     mia non nascondevano alcun /fin de non recevoir/.
>
>     Semplicemente, concordando in senso generale sulle censure da lui
>     sollevate, sulla specificità della questione etica in magistratura
>     ho ritenuto di non avere informazioni ed osservazioni abbastanza
>     nuove ed intelligenti da poter interessare persone dotte ed
>     autorevoli come il dr. Romeo.
>
>     Il tono della sua risposta costituisce conferma indiretta della
>     mia scelta.
>
>     Mi dispiace tuttavia che il dr. Romeo definisca  “sproloqui su
>     temi del tutto secondari” o “geremiadi di facciata” le
>     osservazioni, opinabili e controvertibili come tutte le
>     generalizzazioni, su funzionalità efficacia ed adeguatezza del
>     nostro processo penale. Non credo sia così:  riconosco che non
>     sono questi i temi principali su cui deve concentrarsi
>     l’attenzione di un magistrato, essendo responsabilità del
>     Legislatore, ma credo che su di essi, almeno in una /mailing
>     list/, dovrebbe comunque esservi diritto di opinione da parte di
>     chi quel processo lo deve applicare.
>
>     Sul punto la nota di supponenza introdotta dal collega mi induce a
>     rispondere sulla questione dell’/esigibilità /di una dimostrazione
>     “con dati statistici incontrovertibili, e non con affermazioni
>     generiche, che è la disciplina del nuovo processo penale
>     all'origine della sua lentezza.”
>
>     Confermo la mia convinzione che è inesigibile la dimostrazione
>     statistica che il nuovo rito sia l’/origine/ della lentezza dei
>     processi, né mi pare di aver mai sostenuto una simile conclusione.
>
>     Credo anzi che simili pretese dimostrano quanto sia seducente,
>     anche su personalità dotte ed autorevoli, e quanto possa essere
>     pericolosa e condurre a conclusioni fallaci, la tendenza a
>     ritenere che tutte le risposte a questioni complesse e multiformi
>     (come la misura dell’impegno di un magistrato o dell’efficacia di
>     un sistema processuale), possano essere semplicemente rinvenute
>     nelle statistiche degli uffici giudiziari.
>
>     Io non so se la durata dei processi sia aumentata o diminuita con
>     il passaggio dal vecchio al nuovo rito: mi pare di ricordare che
>     la lentezza dei processi fosse tema presente anche allora.
>
>     Ma mi sarebbe assai difficile anche solo definire i limiti di
>     un’indagine simile e sono convinto che essa non potrebbe mai
>     produrre la prova che pretende di ricevere il dr. Romeo. Di qui la
>     sua inesigibilità.
>
>     Innanzitutto perché il modello di processo non è l’unica variabile
>     da cui dipende la sua durata: al contrario è solo una di esse,
>     insieme con numerose altre (carico giudiziario, dotazioni
>     organiche e strutturali, impegno profuso dai singoli, etc.) e non
>     è neppure indipendente dalle altre che intervengono sul medesimo
>     parametro.
>
>     Solo per esemplificare, non devo certo ricordare come sia mutata
>     l’attenzione, sotto i profili del disciplinare e della valutazione
>     della professionalità, sulla laboriosità e sul rispetto delle
>     scadenze da parte dei magistrati, dall’epoca del codice Rocco ad
>     oggi.
>
>     In secondo luogo perché non esiste neppure l’uniformità minima
>     essenziale del parametro (sistema processuale) che si vorrebbe
>     analizzare statisticamente. Il codice Vassalli, come già quello
>     precedente, ha subito una continua e spesso ondivaga evoluzione,
>     in talune limitate fasi privilegiandosi gli aspetti di
>     funzionalità/repressione (ad esempio nel periodo successivo alle
>     stragi del 92-93), in altre riprendendo, enfatizzando e
>     sviluppando l’originaria natura di “idea di altissima civiltà”,
>     attraverso la proliferazione e sovrapposizione delle garanzie e
>     delle sanzioni.
>
>     In tale quadro, anche se emergesse che nel periodo successivo al
>     1989 vi è stata una sostanziale stabilità o anche una progressiva
>     diminuzione dei tempi processuali, questo non potrebbe comunque
>     condurre alla conclusione che il modello del nuovo codice sia
>     particolarmente efficiente e funzionale, né che il regime
>     dell’art. 500 c.p.p. dopo il “giusto processo” o la presenza di
>     almeno 3 livelli di esame cautelare (GIP – Riesame – Cassazione:
>     oggi con ipotesi di Cassazione anche in sede di Riesame, vedi art.
>     309 c.9° ultimo periodo c.p.p.) ed almeno 4 di merito (GUP, primo
>     grado, Appello, Cassazione), tutti potenzialmente incidenti sulle
>     medesime questioni, non comportino alcun difetto di incisività ed
>     efficacia rispetto ai risultati che sarebbe stato possibile
>     ottenere con altri modelli processuali, che tenessero conto
>     rapporto costo/beneficio di ogni garanzia.
>
>     Si tratterebbe di un semplice argomento, di origine statistica, né
>     certo né incontrovertibile.
>
>     Luca De Ninis
>
>     *Da:*Gioacchino Romeo [mailto:gioarom a alice.it]
>     *Inviato:* lunedì 19 marzo 2018 12:27
>     *A:* De Ninis Luca; thorgiov; area a areaperta.it
>     <mailto:area a areaperta.it>
>     *Oggetto:* R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>     Al di là del (prevedibile) sconfinamento nei “massimi sistemi” –
>     che lascia il tempo che trova – tre notazioni.
>
>     _Per De Ninis_: inesigibile una richiesta di prove con dati
>     incontrovertibili? Premetto di non essere uno studioso dei “tempi”
>     di durata del processo nel corso degli anni. Ma dati certi e
>     inoppugnabili su di essi, disaggregati per uffici giudiziari, per
>     reati, per soggetti, per fasce d’età e così via, sono disponibili
>     in questo Paese incivile a antiquato /ab immemorabili/, e uno
>     studio comparativo tra durata del processo “Rocco” e durata del
>     processo “Vassalli” /coeteris paribus/ di sicuro è stato fatto o
>     comunque è assolutamente possibile. Quindi nulla di inesigibile
>     nella mia richiesta.
>
>     _Per Pizzi_: avevo domandato che mi indicasse una o più Nazioni
>     civili e moderne (in Europa o anche extra). Ho letto una dotta
>     lezione sui tanti perché l’Italia presenta centinaia di elementi
>     negativi, ma non ho trovato nessuna citazione di Paesi stranieri
>     che possano definirsi civili e moderni. Dal silenzio devo desumere
>     che, secondo il suo giudizio, *non ne *esistano o che ne esistano,
>     ma non sia facile individuarli, o addirittura che *tutti gli altri
>     Paesi* siano civili e moderni?
>
>     _Per entrambi_: avevo richiamato l’attenzione sulla circostanza
>     che gli argomenti così ampiamente trattati e di cui /supra/, non
>     costituivano per me, anche avuto riguardo all’oggetto della mia
>     /mail/, motivo di particolare interesse. E che invece mi
>     interessava conoscere l’altrui giudizio, anche per non essere
>     costretto a pensare che sproloqui su temi del tutto secondari
>     nascondessero un /fin de non recevoir/, sul tema principale che –
>     lo ripeto – riguardava (e riguarda) *la questione etica in
>     magistratura*, in un caso di*reiterazione, da parte del C.s.m.,
>     *di una nomina annullata dal Consiglio di Stato ,tenuto conto che
>     tale reiterazione era stata profeticamente annunciata dal
>     magistrato interessato dopo l’annullamento del supremo giudice
>     amministrativo e, *soprattutto*, nell’altro caso, riguardante un
>     fatto per me di inaudita gravità, consistito nella *condanna a due
>     anni di reclusione per abuso di ufficio* inflitta a un ex
>     presidente della Corte di cassazione, a nulla rilevando né la
>     prossima prescrizione del reato (alla quale, comunque, è
>     consentito rinunciare), né la cessazione del magistrato dal
>     servizio attivo.
>
>     Non rilevo, in nessuna delle risposte dei colleghi, accenni al
>     tema. E, fatto per me di gravità assoluta, noto che sull’argomento
>     *non risulta nessun intervento in questa lista, benché, di tanto
>     in tanto, non manchino geremiadi di facciata sui tempi “ da basso
>     impero” che attraversiamo *(a proposito di nomine, di
>     provvedimenti giudiziari gravi assunti nei confronti di colleghi:
>     il caso del giudice arrestato ai primi di febbraio a Ischia non mi
>     risulta qui commentato, così come molti altri meritevoli di una
>     qualche menzione, di procedimenti disciplinari per fatti di
>     significativa gravità).
>
>     Mi fermo qui.
>
>     Gioacchino Romeo
>
>         ----Messaggio originale----
>         Da: luca.deninis a giustizia.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:luca.deninis a giustizia.it');return%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20false;>
>         Data: 19-mar-2018 10.19
>         A: "thorgiov"<thorgiov a libero.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20false;>>,
>         "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:gioarom a alice.it');return%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20false;>>,
>         "area a areaperta.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20false;>"<area a areaperta.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return%20false;>>
>
>         Ogg: R: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>         Concordo integralmente.
>
>         Ma ritengo necessaria una precisazione, che ritorni al tema
>         del processo penale.
>
>         Una chiave di lettura, che pare interessare pochi, è quella
>         valutare il processo penale secondo il modello della /cost
>         benefit analysis/.
>
>         Occorrerebbe cioè chiedersi:
>
>         1)il processo italiano permette di raggiungere /ricavi
>         accettabili/, ovvero risultati globalmente accettabili in
>         termini di /qualitàdell’accertamento giudiziario/, da
>         intendersi come /capacità di rimanere aderente ai fatti
>         storici/ sottoposti a giudizio ?
>
>         Io credo che sia difficile rispondere di sì.
>
>         2)Il costo del sistema dell’accertamento giudiziario (nel
>         quale deve essere compresa anche la fase delle indagini
>         preliminari) è giustificato dagli effetti favorevoli che
>         produce (da valutare, innanzitutto anche se non in via
>         esclusiva /,/ sulla base di quanto le funzioni
>         specialpreventiva e generalpreventiva della pena siano in
>         grado di /ridurre i costi sociali/ dei comportamenti devianti) ?
>
>         Io credo che sia difficile rispondere di sì. E che il cliente
>         del servizio, cioè il contribuente, potrebbe porsi il dubbio
>         che non si tratti di costi spesi bene.
>
>         3)Esistono costi ingiustificati, in termini di proliferazione
>         e sovrapposizione delle garanzie, nel nuovo processo penale
>         italiano ?
>
>         Io credo che sia difficile rispondere di no.
>
>         Se allora si insiste a scegliere come prioritaria un’ “idea di
>         civiltà altissima”, senza porsi il problema se una simile idea
>         è /adeguata/ per raggiungere i suoi scopi, a mio avviso si
>         dimostra un livello di civiltà assolutamente insufficiente.
>
>         Luca De Ninis
>
>         *Da:*thorgiov [mailto:thorgiov a libero.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:thorgiov a libero.it');return%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20%20false;>]
>
>         *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 18:41
>         *A:* De Ninis Luca; Gioacchino Romeo; area a areaperta.it
>         <javascript:handleMailto('mailto:area a areaperta.it');return%20false;>
>         *Oggetto:* Re: [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>         Partiamo da un dato di fatto : tutte le forze politiche
>         italiane, nessuna esclusa, sostengono che occorre abbreviare
>         la durata dei processi civili e penali e risollevare
>         l'economia del Paese. Ebbene, che cosa c'è di più
>         antieconomico del rito accusatorio all'italiana ? Si tratta di
>         una costruzione assurda : tutto quello che è stato fatto
>         durante le indagini non può essere utilizzato per la
>         decisione. Ne consegue che tutti i testimoni debbono tornare a
>         deporre di fronte alla autorità giudiziaria. Ne vengono fuori
>         deposizioni per forza di cosa meno attendibili, perchè il
>         passare del tempo rende più difficile il ricordo e perchè è
>         ben possibile che i testimoni vengano, per così dire,
>         "avvicinati" per ritrattare o per rendere dichiarazioni
>         diverse da quelle già rese alla polizia giudiziaria. Inoltre
>         esiste un dispendio evidente in termini di spesa pubblica ,
>         perchè la citazione dei testi e la stenotipia in dibattimento
>         costa, e costa parecchio. Ma il vero costo economico è dato
>         dalla necessità, per i testimoni, di doversi recare in
>         dibattimento, nella speranza ( spesso vana ) che non venga
>         rinviato a causa del legittimo impedimento a comparire
>         dell'imputato o del suo difensore, venendo così distolti dalle
>         loro attività, istituzionali e non. Molte volte ho visto
>         agenti delle forze di polizia costretti ad attendere per ore
>         il loro turno in dibattimento solo per riferire gli esiti di
>         accertamenti effettuati anni prima, e nell'occasione ho sempre
>         pensato che avrebbero potuto impiegare il loro tempo in
>         maniera molto più proficua, per esempio nell'attività di
>         prevenzione dei reati. Eppure tutte le forze politiche
>         insistono sul fatto che bisogna mandare più agenti per le
>         strade al fine di preservare la sicurezza dei cittadini.
>         Questo vale ovviamente anche per coloro che non appartengono
>         alle forze di polizia. Credo anzi che essere citati come testi
>         in un processo penale sia una disgrazia per chiunque, una vera
>         iattura, perchè si viene costretti a lasciare la propria
>         attività, il proprio lavoro, perdendo tempo e denaro.
>         Certamente il processo penale non è l'unica causa della
>         lentezza del sistema Paese, ma a mio parere costituisce la più
>         evidente manifestazione della irrazionalità dell'Italia. A ben
>         vedere, non si tratta neppure di un sintomo di inciviltà del
>         Paese, anzi. Coloro che hanno sostenuto prima il rito
>         accusatorio nel sistema penale e poi la introduzione del
>         principio del giusto processo in Costituzione, in realtà,
>         hanno voluto affermare una idea altissima di civiltà. Troppo
>         alta. L'Italia è in difficoltà perchè i principi, gli ideali,
>         prevalgono su tutto, anche contro ogni evidenza.
>         L'atteggiamento italiano, non solo con riguardo al processo
>         penale, è sempre lo stesso . I fatti dimostrano che il
>         processo penale non funziona ? Peggio per i fatti ! I fatti
>         dimostrano che la spesa pubblica italiana non è più sostenuta
>         da una crescita economica adeguata a causa del mutamento
>         radicale del contesto economico mondiale? Peggio per i fatti,
>         perchè questo non può ostacolare l'abbassamento delle tasse
>         con la flat tax o l'introduzione del reddito di cittadinanza (
>         o di tutti e due insieme, che sarebbe il massimo della
>         schizofrenia, e quindi la soluzione più adatta per il popolo
>         italiota ). I fatti dimostrano che l'attuale sistema
>         pensionistico, a causa dell'invecchiamento progressivo della
>         popolazione, non può reggere ? Peggio per i fatti ! Al limite
>         se la dovranno piangere le generazioni future. L'immigrazione
>         dall'Africa non ha un senso perchè non esiste una domanda di
>         manodopera che corrisponda alla offerta ( principio cardine di
>         ogni economia ), e i fatti dimostrano che agli immigrati non
>         resta altra possibilità che chiedere l'elemosina per strada ?
>         Peggio per i fatti ! Il principio deve prevalere su tutto.
>
>         Questo è un atteggiamento tipicamente italiano, tipicamente
>         cattolico. Il principio non si può discutere. Semmai si puà
>         transigere sul fatto, di volta in volta. Invece sarebbe ora di
>         capire che anche i principi debbono adattarsi alla realtà ed
>         essere modificati o abbandonati se questa lo esige. Se non
>         altro perchè la realtà esiste ( anche se il titolo di una
>         canzone di Franco Battiato dice il contrario ).
>
>         FELICE  PIZZI  ( Giudice del Tribunale di Napoli Nord )
>
>         Il 18/03/2018 16:42, De Ninis Luca ha scritto:
>
>             Certamente non è la disciplina del nuovo processo penale
>             il fondamento dell’arretratezza civile e morale del nostro
>             Paese.
>
>             Ne è soltanto una piccola componente o, se preferisci, un
>             epifenomeno.
>
>             Ma la richiesta di una dimostrazione con dati statistici
>             incontrovertibili mi pare francamente inesigibile …
>
>             Luca De Ninis
>
>             *Da:*Area [mailto:area-bounces a areaperta.it
>             <invalidurl.gif>] *Per conto di *Gioacchino Romeo
>             *Inviato:* domenica 18 marzo 2018 16:17
>             *A:*thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>; area a areaperta.it
>             <invalidurl.gif>
>             *Oggetto:* [Area] R: Re: Questione morale in magistratura
>
>             Hai scritto: "Perché, ti risulta che l'Italia sia un Paese
>             civile e moderno?" Rispondo: a me non risulta e meglio
>             avrei dovuto scrivere: /in un Paese che si ritiene civile
>             e moderno/. E non avrei difficoltà a condividere
>             l'idea che l'Italia è un Paese incivile e arcaico, se si
>             dimostrasse con dati statistici incontrovertibili, e non
>             con affermazioni generiche, che è la disciplina del nuovo
>             processo penale all'origine della sua lentezza.
>
>             Ciò detto, però, da un lato sarei curioso di sapere se tu
>             ritieni che ci sia (magari solo in Europa; se vuoi, anche
>             in altri continenti) un Paese civile e moderno e, in caso
>             affermativo, fare i nomi; dall'altro, noto che nel mio
>             scritto il problema della durata dei processi era
>             abbastanza secondario rispetto al vero tema della mail e
>             compendiato in un oggetto che si riferiva alla /questione
>             morale in magistratura/. Forse sarebbe stato utile
>             interloquire anche, o principalmente, su di esso.
>
>             Gioacchino Romeo
>
>                 ----Messaggio originale----
>                 Da: thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>
>                 Data: 18-mar-2018 9.42
>                 A: "Gioacchino Romeo"<gioarom a alice.it
>                 <invalidurl.gif>>, <area a areaperta.it <invalidurl.gif>>
>                 Ogg: Re: Questione morale in magistratura
>
>                 Hai scritto : "è accettabile, in un Paese civile e
>                 moderno, che la giustizia penale venga assicurata in
>                 tempi così irragionevolmente lunghi?"
>
>                 Perchè, ti risulta che l'Italia sia un Paese civile e
>                 moderno? Il rito accusatorio all'italiana è stato
>                 introdotto proprio per allungare i tempi dei processi,
>                 che con il codice Rocco erano intollerabilmente brevi.
>                 L'opera è stata completata con l'introduzione, per via
>                 costituzionale, del principio del giusto processo. In
>                 questo modo, un popolo che vive di retorica e di mala
>                 fede, non solo ha trovato l'espediente per garantirsi
>                 l'impunità assoluta, ma anche uno strumento utile per
>                 garantirsi un reddito di cittadinanza dissimulato,
>                 visto che più la giustizia è lenta, più rende. Tutto
>                 questo però non è affatto irragionevole, ma risponde a
>                 interessi molto concreti di larga parte della
>                 popolazione, che poi, ovviamente, con il solito
>                 atteggiamento schizofrenico, ha anche il coraggio di
>                 lamentarsi dei tempi lunghi della giustizia.
>
>                 FELICE  PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale
>                 di Napoli Nord )
>
>                 Il 17/03/2018 18:47, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
>                     È così. Nella seduta del 14 marzo 2018 la dott.ssa
>                     Musti, che sicuramente ha doti non comuni di
>                     preveggenza, è stata riconfermata Procuratore di
>                     Modena. Se fossi il suo contraddittore, non
>                     esiterei a impugnare questa seconda nomina (e
>                     magari, chissà, un commissario /ad acta/ potrebbe
>                     mettere a tacere la protervia di un organo che non
>                     difende più i magistrati, ma dal quale i
>                     magistrati devono difendersi). Non essendolo,
>                     riprenderò, sotto altro profilo, l’argomento
>                     della/questione morale in magistratura/.
>
>                     Poco più di 24 ore fa, ho segnalato un link che
>                     rinvia a un articolo di ieri di/Repubblica /(ma la
>                     notizia è su tutti i principali quotidiani) della
>                     sentenza con la quale il tribunale di Roma ha, tra
>                     l’altro, condannato, un ex presidente della Corte
>                     di cassazione a due anni di reclusione per abuso
>                     di ufficio in relazione a una vicenda
>                     (l’assegnazione alle Sezioni unite della causa
>                     Mondadori-Agenzia delle entrate) della quale si
>                     occupò la stampa a suo tempo per un presunto
>                     collegamento strumentale tra quella assegnazione e
>                     l’emendamento a un testo di legge che avrebbe
>                     dilazionatoil collocamento a riposodei magistrati.
>
>                     La prescrizione incombe e quindi l’interesse alla
>                     vicenda potrebbe apparire marginale, anche tenuto
>                     conto che da oltre sette anni e mezzo il
>                     magistrato è a riposo. E questa può essere una
>                     delle tante chiavi di lettura per spiegare
>                     l’assordante silenzio sulla notizia.
>
>                     A mio giudizio, però, alcune riflessioni si
>                     impongono egualmente. E quindi riapro il /cahier
>                     de doléances/.
>
>                     La prima riflessione riguarda il fatto in sé, che
>                     mi pare di non trascurabile gravità, specie tenuto
>                     conto che il magistrato condannato era al vertice
>                     di tutta la magistratura. E mi augurerei che, per
>                     dissipare ogni ombra sulla correttezza del suo
>                     operato, il dott. Carbone rinunci alla
>                     prescrizione prossima per conseguire una piena
>                     assoluzione nel merito dell’accusa.
>
>                     Tanto più che, come si ricorderà, /illo tempore
>                     /la Corte di cassazione non si limitò solo a
>                     smentire formalmente quel presunto collegamento,
>                     esplicitamente affermato dal quotidiano /la
>                     Repubblica/,facendo presente che l’assegnazione
>                     alle Sezioni unite era stata adottata in base a
>                     quanto prescrive l’art. 374 c.p.c., ma ipotizzò
>                     anche una querela al quotidiano romano (che, però,
>                     non fu mai proposta).
>
>                     Un’altra ragione di riflessione riguarda l’enorme
>                     ritardo con cui è stato definito, in solo primo
>                     grado, il giudizio, in un caso che avrebbe
>                     meritato una pronta risposta della giustizia,
>                     proprio per le implicazioni istituzionali che
>                     comportava. Lo stesso g.i.p. di Roma,
>                     nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere
>                     disposta il 6 luglio 2010, nell’ambito del citato
>                     procedimento, nei confronti di Flavio Carboni,
>                     Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, scrisse del
>                     “coinvolgimento illecito (o del concreto tentativo
>                     in tal senso) di persone ricoprenti delicate
>                     funzioni pubbliche” e affermò che “un quadro di
>                     tale tipo non può non provocare un forte e
>                     giustificato allarme sociale e istituzionale”, per
>                     il concreto pericolo di condizionamento anche di
>                     importanti istituzioni giudiziarie.
>
>                     Mi risulta che il 3 gennaio 2012, cioè oltre sei
>                     anni or sono, si erano chiuse le indagini
>                     preliminari. Mi domando: è accettabile, in un
>                     Paese civile e moderno, che la giustizia penale
>                     venga assicurata in tempi così irragionevolmente
>                     lunghi?
>
>                     Infine, un’ultima notazione, che prescinde dal
>                     caso di specie, nel quale fu una sentenza del
>                     Consiglio di Stato (3893/2007) ad obbligare, in
>                     qualche misura, il C.s.m. a designare Carbone alla
>                     prima presidenza della Corte suprema
>                     (evidentemente correvano altri tempi rispetto a
>                     quelli odierni, in cui le sentenze del Consiglio
>                     di Stato sono considerate più o meno come carta
>                     straccia). E riguarda il conferimento degli
>                     incarichi direttivi (in quella occasione
>                     addirittura di un incarico apicale). Qual è la
>                     regola? Quale l’eccezione? L’impressione che un
>                     osservatore esterno ha del /modus procedendi/ del
>                     C.s.m.è che tutto sia affidato a logiche estranee
>                     alle _regole scritte_, che valgono, più o meno,
>                     quanto valevano le gride manzoniane.
>
>                     Gioacchino Romeo
>
>                         ----Messaggio originale----
>                         Da: thorgiov a libero.it <invalidurl.gif>
>                         Data: 17-mar-2018 17.33
>                         A: <area a areaperta.it> <invalidurl.gif>
>                         Ogg: Re: [Area] R: R: R: Fwd: Re: R: Procura
>                         di Modena
>
>                         Scusate se riprendo un tema già trattato sulla
>                         lista. Ho letto nel notiziario che il CSM ha
>                         confermato la nomina a Procuratore Capo di
>                         Modena della Musti. Ciò significa che  le sue
>                         previsioni erano azzeccate.
>
>                         FELICE PIZZI  ( Giudice del contenzioso del
>                         Tribunale di Napoli Nord )
>
>                         Il 21/01/2018 22:49, Gioacchino Romeo ha scritto:
>
>                             Ecco: è scappata anche a me la tastiera.
>                             Ovviamente: “avrei desiderato che quella
>                             che avrebbe dovuto maggiormente
>                             rispettarlo lo osservasse…….”
>
>                             Inviato da Posta
>                             <https://go.microsoft.com/fwlink/?LinkId=550986>
>                             per Windows 10
>
>                             *Da: *andreale <invalidurl.gif>
>                             *Inviato: *domenica 21 gennaio 2018 22:33
>                             *A: *amelia.torrice <invalidurl.gif>; De
>                             Ninis Luca <invalidurl.gif>; Gioacchino
>                             Romeo <invalidurl.gif>; area a areaperta.it
>                             <invalidurl.gif>
>                             *Oggetto: *Re: [Area] R: R: Fwd: Re: R:
>                             Procura di Modena
>
>                             Peccato, Amelia, poteva essere una
>                             occasione per un proficuo, pubblico,
>                             scambio ( tra colleghi con idee diverse)
>                             sul modello di magistrato dirigente  che
>                             vuole o vorrebbe vedere  incarnato un
>                             gruppo 'politico' di magistrati  come  Area .
>
>                             Ma se preferite il silenzio, continuiamo
>                             così. Del resto io vivo in Sicilia e sono
>                             siciliano ;  so bene il valore del  silenzio.
>
>                             Molti dicono qui : 'a /megghiu parola è 
>                             chissà ca 'un si dici/'!
>
>                             Andrea Reale
>
>                             Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                             -------- Messaggio originale --------
>
>                             Da: "amelia.torrice"
>                             <amelia.torrice a fastwebnet.it>
>                             <invalidurl.gif>
>
>                             Data: 21/01/18 21:32 (GMT+01:00)
>
>                             A: De Ninis Luca
>                             <luca.deninis a giustizia.it>
>                             <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
>                             <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
>                             andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
>                             area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
>                             Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:
>                             Procura di Modena
>
>                             ...forse è  opportuno che stia in silenzio
>                             e lontana dalla tastiera che a volte mi
>                             scappa  dalle mani
>
>                             /amelia torrice/
>
>                             Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                             -------- Messaggio originale --------
>
>                             Da: "amelia.torrice"
>                             <amelia.torrice a fastwebnet.it>
>                             <invalidurl.gif>
>
>                             Data: 21/01/18 21:26 (GMT+01:00)
>
>                             A: De Ninis Luca
>                             <luca.deninis a giustizia.it>
>                             <invalidurl.gif>, Gioacchino Romeo
>                             <gioarom a alice.it> <invalidurl.gif>,
>                             andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>,
>                             area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>
>                             Oggetto: Re: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:
>                             Procura di Modena
>
>                             Mi spiace essere stata tanto criptica da
>                             sollecitare richieste di integrazioni.non
>                             volevo essere né polemica né  offensiva
>                             con nessuno.davvero.
>
>                             Forse è  opportuno
>
>                             /amelia torrice/
>
>                             Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                             -------- Messaggio originale --------
>
>                             Da: De Ninis Luca
>                             <luca.deninis a giustizia.it> <invalidurl.gif>
>
>                             Data: 21/01/18 18:01 (GMT+01:00)
>
>                             A: Gioacchino Romeo <gioarom a alice.it>
>                             <invalidurl.gif>, andreale a yahoo.com
>                             <invalidurl.gif>, area a areaperta.it
>                             <invalidurl.gif>
>
>                             Oggetto: [Area] R:  R:  Fwd: Re:  R:
>                             Procura di Modena
>
>                             Ma che ha inteso dire la dr.ssa Torrice?
>
>                             A chi si è rivolta?
>
>                             Secondo me sarebbe utile
>                             un’interpretazione autentica..
>
>                             Luca De Ninis
>
>                             *Da:*Area
>                             [mailto:area-bounces a areaperta.it
>                             <invalidurl.gif>] *Per conto di
>                             *Gioacchino Romeo
>                             *Inviato:* domenica 21 gennaio 2018 17:32
>                             *A:*andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>;
>                             area a areaperta.it <invalidurl.gif>
>                             *Oggetto:* [Area] R: Fwd: Re: R: Procura
>                             di Modena
>
>                             “Il silenzio è virtù rara”. Il principio,
>                             enunciato con riferimento al caso di
>                             specie, rappresenta un memorabile salto di
>                             qualità ideologico, etico, giuridico
>                             rispetto a quei concetti di trasparenza e,
>                             al seguito, di case di vetro che si
>                             ripetono oramai solo come stanchi
>                             stereotipi da decenni. Ma sì: capovolgiamo
>                             pure la realtà. E, come al solito, il
>                             colpevole sarà non chi beneficia di
>                             pratiche opache, ma chi le denuncia.
>
>                             Anche se la denuncia – che a tappeto
>                             sarebbe impossibile di fronte a un costume
>                             diffuso di pratiche sempre meno ortodosse
>                             da parte del C.S.M. – trae spunto
>                             nell’occasione proprio da un mancato
>                             esercizio della “virtù del silenzio” da
>                             parte di chi avrebbe avuto interesse e,
>                             sul piano deontologico, un obbligo, a tacere.
>
>                             Un bruttissimo film, non c’è che dire.
>
>                             Gioacchino Romeo
>
>                                 ----Messaggio originale----
>                                 Da: andreale a yahoo.com <invalidurl.gif>
>                                 Data: 21-gen-2018 15.30
>                                 A: <area a areaperta.it <invalidurl.gif>>
>                                 Ogg: [Area] Fwd: Re: R: Procura di Modena
>
>                                 Infatti. Bisognava  ricordarlo  alla
>                                 tua compagna di corrente Musti prima
>                                 che rendesse quella vergognosa
>                                 intervista!
>
>                                 Andrea Reale
>
>                                 Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
>
>                             <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>
>                             	
>
>                             Mail priva di virus. www.avast.com
>                             <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
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>                             _______________________________________________
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>                                        
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>                             Area mailing list
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>                                        
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>                                      
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>                                        
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>                             Area a areaperta.it
>                             <invalidurl.gif>http://mail.areaperta.it/mailman/listinfo/area_areaperta.it
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>                                        
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>                                      
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