[Area] I: [Nuovarea] È in rete il n. 4 / 2017 di giudicedonna.it, tantissimi i temi di attualità
Sanlorenzo Rita
rita.sanlorenzo a giustizia.it
Dom 8 Apr 2018 23:09:47 CEST
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Da: Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it> per conto di Sanlorenzo Rita <rita.sanlorenzo a giustizia.it>
Inviato: domenica 8 aprile 2018 23:07
A: donatella salari; nuovarea a nuovarea.it
Oggetto: Re: [Nuovarea] È in rete il n. 4 / 2017 di giudicedonna.it, tantissimi i temi di attualità
Nel suo puntuale intervento di apertura al n.4/2017 di giudicedonna, Antonietta Carestia, dopo avere sottolineato il persistere della sottorappresentazione al C.S.M. della componente femminile (ormai pari al 54% dell'intero corpo della magistratura), condizione che ben difficilmente potrà ribaltarsi in occasione delle prossime elezioni dato l'esiguo numero delle candidate, a tutte queste si rivolge direttamente per interpellarle sul loro rispettivo pensiero "sulla questione di genere in magistratura, sulla storica scarsa presenza delle donne nell’organo di autogoverno, sull’organizzazione degli uffici tutta declinata al maschile , sulla forte resistenza opposta dal sistema all’ingresso delle donne nelle posizioni di vertice".
Temi davvero di portata centrale, per una magistratura che si femminilizza a ritmi sempre più veloci, secondo un trend che però sembra lasciare indifferenti gli osservatori, ed anche le istituzioni che dovrebbero farsi carico delle ricadute di un cambiamento così radicale. Eppure sta sotto gli occhi di tutti, a patto che si voglia veramente osservare ciò che sta accadendo, che, soprattutto negli uffici di primo grado, e soprattutto in quelli di dimensioni medio piccole, la crescita numerica delle presenze femminili, e quindi delle fisiologiche assenze per maternità, comporta delle conseguenze non irrilevanti, da un lato, per la regolarità del servizio, dall'altro, per quel diffuso senso di diffidenza, quando non di ostilità dichiarata, da parte degli altri componenti dell'ufficio, e non di rado dei capi, nei confronti di giovani colleghe che semplicemente si avvalgono di un diritto loro accordato in occasione della realizzazione di uno dei traguardi più importanti della loro esistenza.
Quello che è certo, è che lo strumento dei magistrati distrettuali si rivela da tempo ormai del tutto insufficiente - anche perché non sempre ben gestito - a rimediare a quello che dobbiamo imparare a considerare non come un "problema", ma piuttosto come un dato strutturale, che consegue fisiologicamente e in termini numerici proporzionati alla presenza femminile nei ruoli della magistratura. Io credo che a partire da questo snodo, che molto ci dice a proposito di come un modello organizzativo degno di questo nome non possa ancora ignorare le nuove esigenze di una magistratura negli anni profondamente cambiata, il prossimo Consiglio debba impegnarsi a fondo sull'obbiettivo di a) spazzare dal tavolo il pregiudizio culturale contro la condizione delle donne in magistratura ed il loro diritto ad astenersi dal servizio in occasione della maternità, senza sensi di colpa (spontanei o indotti) per la sospensione dall'attività; b) individuare rimedi strutturali, ed adeguati alla portata del fenomeno, per eliminare o almeno ridurre le ripercussioni sull'ufficio.
Credo che innanzitutto servirebbe una seria opera di monitoraggio per individuare le aree geografiche ove la presenza femminile abbia maggior incidenza numerica (penso soprattutto a certi tribunali del sud dove con gli ultimi concorsi hanno preso le funzioni molte giovani donne ); e quindi occorrerebbe incominciare a progettare nuove forme di intervento: io penso anche ad una sorta di "riserva" per aree comprendenti più distretti, composta da un adeguato numero di magistrati chiamati alle sostituzioni in caso di maternità, per periodi coincidenti alle assenze, ovviamente a fronte del riconoscimento di incentivi economici e di carriera.
Soluzione opinabile, come ogni altra: prendetela come un contributo all'avvio di una discussione che però non possiamo più rinviare, e che a partire dai temi più grandi che Antonietta Carestia ci pone, non può più permettersi di ignorare un tema che si fa sempre più scottante per la qualità della giurisdizione e della organizzazione del servizio.
Rita Sanlorenzo?
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Da: Nuovarea <nuovarea-bounces a nuovarea.it> per conto di donatella salari <donatellasalari a gmail.com>
Inviato: domenica 8 aprile 2018 09:51
A: nuovarea a nuovarea.it
Oggetto: [Nuovarea] È in rete il n. 4 / 2017 di giudicedonna.it, tantissimi i temi di attualità
giudicedonna.it<http://giudicedonna.it>
Cari Tutti,
È in rete il n. 4 / 2017 di giudicedonna.it<http://giudicedonna.it>
a questo link: http://giudicedonna.it/
Il numero affronta temi di grande attualità ed interesse, come la questione in materia di assegno divorzile, rimessa di recente alle Sezioni Unite perché ritenuta di particolare importanza e della quale si attende a breve la decisione; di rilievo anche la questione delle scuole di preparazione al concorso in magistratura, affrontata con sguardo critico in relazione alle vicende del caso “Bellomo” e, soprattutto, in una prospettiva di riforma del sistema.
Particolare attenzione è prestata alle misure di riequilibrio della rappresentanza di genere nell’organo di autogoverno, oggetto di un tavolo di lavoro di recente costituito tra ADMI e ANM per formulare una proposta condivisa.
Nel riproporre il tema del linguaggio negli atti giudiziari, offre una prima lettura delle modifiche al sistema penale introdotte dalla legge 2017/103, dando la parola ai diretti protagonisti
Il Forum sul “fine vita” prende in esame la recente legge n. 219/2017, proponendo un quadro completo delle implicazioni di carattere non solo giuridico, ma anche psicoanalitico e medico.
Per il diritto comunitario e internazionale, si segnala l’interessante contributo sul rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia e la sentenza di recente emessa dal Tribunale Permanente dei Popoli in materia di jus migrandi.
Infine, la Rubrica Percorsi Culturali contiene approfondimenti sul piano storico e filosofico in tema di uguaglianza e differenza di genere , per dare seguito al discorso culturale che ci vede da tempo impegnate; a chiusura, la bella intervista rilasciata da Fernanda Contri sul suo lungo cammino nelle istituzioni.
La REDAZIONE
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