[Area] Giurisdizione, principio di eguaglianza e tutela dei soggetti deboli

Stefano Calabria stefano.calabria a giustizia.it
Mer 11 Apr 2018 10:28:29 CEST


Perdonatemi il refuso: ovviamente concordo pienamente CON quanto scritto...

From: Stefano Calabria 
Sent: Wednesday, April 11, 2018 10:07 AM
To: Vincenzo Amato ; area a areaperta.it 
Subject: Re: [Area] Giurisdizione, principio di eguaglianza e tutela dei soggetti deboli

Ringrazio Vincenzo Amato per l’ottimo contributo di riflessione che ci ha proposto.
Concordo pienamente, nel mio piccolo, in quanto scritto nell’articolo a firma di Gabriella Luccioli, specie nella parte in cui sottolinea che il “nuovo” orientamento nato con la cd. sentenza Grilli (sentenza 11504/2017), oltre a basarsi su dati testuali che in realtà non sono tali (il concetto di “mezzi adeguati” non indica alcun parametro cui rapportare l’adeguatezza, tanto meno l’autosufficienza economica) “rifiuta radicalmente ogni visione solidaristica” ed è frutto, al contrario, di un’impostazione invididualistica distante dai princìpi costituzionali.
Vedremo ora che ne diranno le sezioni unite.

Stefano Calabria


From: Vincenzo Amato 
Sent: Tuesday, April 10, 2018 9:54 AM
To: area a areaperta.it 
Subject: [Area] Giurisdizione, principio di eguaglianza e tutela dei soggetti deboli

In attesa della pronuncia delle Sezioni unite, credo sia utile segnalare un intervento di Gabriella Luccioli dal titolo “Il nuovo indirizzo giurisprudenziale in tema  di assegno di divorzio”, pubblicato su www.giudicedonna.it, la rivista trimestrale della Associazione donne magistrato italiane, anno 3, nn. 2-3/2017.

L’intervento, che con grande lucidità ed non comune efficacia evidenzia le criticità e gli effetti negativi del nuovo indirizzo della giurisprudenza delle Sezioni semplici, può essere letto al seguente link:

http://www.giudicedonna.it/2017/due-tre/articoli/Il%20nuovo%20indirizzo%20giurisprudenziale%20in%20tema%20di%20assegno%20di%20divorzio.pdf

Mi limito a segnalare un unico passaggio, che si sostanzia in un durissimo giudizio sullo scollamento tra i nuovi arresti e la realtà delle disuguaglianze di genere ancora diffuse, e sopratutto sulla scarsa attenzione della giurisdizione alla tutela dei soggetti deboli:

“Questo è il mondo reale che la sentenza ha ignorato, ritenendo con la propria decisione di proiettarsi in un futuro immaginario, un futuro che per giunta sa di antico…”.

Vincenzo Amato

 



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