[Area] R: (senza oggetto)

[Andrea Reale]

 Non è vero che l'autogoverno dei magistrati  sia stato messo in discussione da alcuno  dei magistrati intervistati nel libro di R. Iacona, nè, tanto meno , da Andrea Mirenda,   come capziosamente insinua  il coordinamento di Area nel comunicato qui sotto riportato.  Il diretto interessato, in una sua mail di risposta ad una  collega di Area , ha specificato  di condividere totalmente la seguente affermazione, ribadendo il suo giuramento di fedeltà alla Costituzione:“Il CSM è un’istituzione fondamentale del nostro ordinamento costituzionale.  È l'organo di  autogoverno della Magistratura, ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere,  soggetto alla legge e soltanto ad essa.  È garanzia della nostra  autonomia, della nostra indipendenza e quindi  dell’uguaglianza dei cittadini di fronte  alla legge".Nessun magistrato, in realtà,  è  così stupido di chiedere di sostituire il governo autonomo con un governo 'altro'  e/o di mettere in discussione l'attuale composizione del CSM. Tanti colleghi  , piuttosto,  sono stufi di essere eterodiretti da gruppi di potere privatistico - le correnti della magistratura- che non perseguono  gli interessi collettivi della categoria e che, con le loro condotte lottizzattorie , oltre ad avere gettato enorme discredito su tutta la categoria, minano alle fondamenta le garanzie di imparzialità  e di tutela delle prerogative  dei singoli magistrati (e dell'intera magistratura) che il CSM dovrebbe istituzionalmente  preservare .Fuori le correnti dall'autogoverno: questo vogliono  dire  i colleghi che, come Andrea Mirenda,  continuano a credere - e  sperare- in un CSM davvero rappresentativo, meritocratico e trasparente. Il suicidio della magistratura sarà  mantenere questo ignobile  stato di cose, senza una riforma veramente incisiva ( per non dire radicale) che possa mettere fine a certe  meschine  lotte  di potere e ad una gestione autonoma del giudiziario degna della peggiore politica .Ancor più suicida (oltre che liberticida) , infine, sarebbe intentare un procedimento disciplinare nei confronti di Andrea Mirenda per le sue affermazioni. Andrea Reale 


   

Da: Coordinamento AreaDG


Inviato: lunedì, 16 aprile 2018 20:56
A: <nuovarea a nuovarea.it>; area; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com
Oggetto: [Area] (senza oggetto)

  

  



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La tutela della libertà di espressione del magistrato – cittadino è un principio fondamentale della vita democratica, ma non possiamo non prendere le distanze  dalle parole del dott. Mirenda perché ispirate ad un metodo, purtroppo diffuso, di esasperazione dei toni e di provocazione non accettabile.

  

A partire  dagli anni '80 il Consiglio Superiore della Magistratura è apparso continuamente esposto ad una pesante campagna di delegittimazione e di discredito diretta a minarne il ruolo istituzionale, ossia il suo essere  cardine della  autonomia e indipendenza della magistratura e del singolo magistrato.

  

Riteniamo, perciò, che le polemiche sulle nomine non debbano diventare canale e strumento per mettere in discussione l’autogoverno e la sua funzione rappresentativa e di garanzia.

  

Il Consiglio Superiore è, infatti, nostro, di tutti i magistrati, e deve essere difeso anche pretendendo efficienza, trasparenza e coerenza.

  

L’unica alternativa all’autogoverno è semplicemente l’eterogoverno da parte dell’esecutivo che non solo negherebbe la nostra indipendenza, ma rimetterebbe in discussione molte conquiste che oggi diamo per scontate.

  

Incentivare questa deriva in un momento come questo in cui il quadro politico è estremamente incerto e la magistratura non gode di grande favore è semplicemente suicida. Fermiamoci finchè siamo in tempo.

  

Il Coordinamento nazionale di AreaDG

  
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