[Area] Fwd: Andrea Mirenda: la sua risposta al comunicato GEC 20 aprile 2018
Ferrari Roberto
roberto.ferrari a giustizia.it
Sab 21 Apr 2018 18:23:06 CEST
Bella la citazione finale.
Dallo stesso autore >
Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare.
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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di Prodomo Fernando <fernando.prodomo a giustizia.it>
Inviato: sabato 21 aprile 2018 16:19
A: andreale; area a areaperta.it
Cc: Mirenda Andrea; nuovarea a nuovarea.it
Oggetto: Re: [Area] Fwd: Andrea Mirenda: la sua risposta al comunicato GEC 20 aprile 2018
Confermo il mio giudizio su e la mia solidarietà ad Andrea Mirenda.
Quando sarà il momento la motiverò con dovizia di particolari
Fernando Prodomo
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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di andreale <andreale a yahoo.com>
Inviato: sabato 21 aprile 2018 15:01
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] Fwd: Andrea Mirenda: la sua risposta al comunicato GEC 20 aprile 2018
Giro la mail inviata in risposta da Andrea Mirenda al comunicato della GEC di ieri.
A. R.
Da: Mirenda Andrea <andrea.mirenda a giustizia.it>
Data: 21 aprile 2018 09:26:06 CEST
Cara ANM,
rispondo “solo soletto” al Vostro comunicato per dirvi che non mi sorprende affatto. Rientra perfettamente nella logica di potere che vi permea colpirne uno per ammaestrarne ( e zittirne) 8900.
La vostra fãtwa finisce, essa stessa, per essere paradossale riconferma di quanto negate, ossia del tanto criticato “metodo” che qui non chiameró più “ mafioso” sol perchè voi - tetri e tetragoni come siete - non amate i cromatismi ( e il dissenso...).
Ma sui colori e sulla vostra “ disinformatia” torno subito.
Cara ANM
poiché non lo dite, lo dico io: quando nell’intervista parlai di “metodo mafioso”, precisai subito – a scanso di ogni equivoco – che si trattava di “chiara espressione di colore” rivolta non certo all’Istituzione CSM (a cui va la mia fedeltà e il doveroso tributo d’onore) bensì a coloro - cioè a VOI - che l’hanno occupata e deviata profondamente dalle funzioni costituzionali. Precisai poi - la riga dopo - che si trattava di un’espressione destinata a far comprendere al lettore poco avvezzo alle nostre questioni il carattere pervasivo, subordinante e condizionante delle correnti, onnipresenti nella vita professionale del magistrato ( queste cose si possono dire?)
Cara ANM,
il senso dell’intervista che rilasciai a Iacona e di cui non mi pento affatto è allora assolutamente chiaro. Ciascuno potrá leggerla e comprenderne, quindi, il profondo senso etico che la sorregge, anni luce lontano dalle “balle”che volete attribuirmi. La mia intenzione era (e resta ) quella di lanciare un accorato grido di dolore e, allo stesso tempo, di esercitare un atto di amore verso il nostro Autogoverno, nella speranza di vederlo libero e indipendente, come lo vollero i Padri Costituenti. Ed in primis liberato da Voi e restituito a noi, per ridargli la dignità e l’onore che merita.
Cara ANM,
cresce l’indignazione per i vostri intrallazzi ( si può dire intrallazzi?) e con essa il desiderio di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul baratro morale in cui avete precipitato il “nostro “ Autogoverno, sempre più in balia del sistema di potere parallelo ( si può dirlo?) che avete creato.
Se i cittadini potessero leggere le nostre mailing list, direbbero che i fatti e i giudizi che ho espresso SU DI VOI, non sull’Istituzione, sono addirittura poca cosa, parole sobrie e sfumate rispetto alla gravità della situazione denunciata.
Cara ANM
è sotto gli occhi di tutti l’occupazione correntocratica di ogni singolo ganglo dell’istituzione giudiziaria (dai dirigenti degli Uffici ai Consigli Giudiziari, dal CSM alla Scuola della Magistratura, dal Massimario alla Commissione di concorso MOT). La Vostra arroganza e bulimia di potere è oramai incontrollabile e vi rende a tal punto ciechi da spingervi ad irridere persino le sentenze di annullamento delle nomine illegittime, in chiave di manifesta deterrenza e di scoraggiamento di ogni possibile reazione ai vostri abusi.
Cara ANM
non può sfuggire, infine, neppure al più distratto degli osservatori, come tutto ciò finisca per inficiare severamente l’indipendenza del singolo magistrato la cui carriera, purtroppo, dipende (non sempre ma sempre più frequentemente) dal vostro arbitrio lottizzatorio anziché – come dovrebbe essere - dal merito fondato sul lavoro quotidiano.
Noi magistrati torneremo ad essere indipendenti quando verremo liberati da VOI, dal carrierismo drogato e dal produttivismo mortificante che avete voluto e che usate come clava disciplinare sui riottosi; quando avremo tutti la possibilità di partecipare ad un vero autogoverno orizzontale ed inclusivo mediante la rotazione turnaria negli incarichi direttivi.
Insomma, in una parola, quando ve ne andrete...
Cara ANM,
parafrasando una celebre frase, mi sono seduto dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati: da VOI!
Andrea Mirenda
Il Ven 20 Apr 2018, 11:13 <postasito a associazionemagistrati.it<mailto:postasito a associazionemagistrati.it>> ha scritto:
Associazione Nazionale Magistrati
Paragonare le attività del CSM, organo di rilevanza costituzionale, ai metodi utilizzati dalle organizzazioni criminali, che rappresentano uno dei mali maggiori del nostro Paese, contro cui lo Stato combatte da sempre ed ha pagato un altissimo prezzo in termini di vite umane anche tra i magistrati, è inaccettabile ed inappropriato. Pertanto, fatta sempre salva la libertà di manifestazione del pensiero e di critica anche aspra, non condividiamo quanto affermato dal collega Andrea Mirenda e riportato in un libro di recente pubblicazione, perché danneggia l'Istituzione e l'intero ordine giudiziario, instillando nei cittadini l'idea di un CSM che non garantisce l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, così offuscandone l'immagine, gettandovi discredito. Il contributo al dibattito su come sia necessario migliorare l'azione e il funzionamento dell’Organo di autogoverno deve essere offerto con proposte concrete e ispirate a criteri di ragionevolezza nei contenuti e misura anche nei toni e non attraverso generici e inopportuni parallelismi che evocano le pagine più nere della nostra storia.
Roma, 20 aprile 2018
La Giunta Esecutiva Centrale
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