[Area] I: [Mailinglist-anm] Re: intervista a Rita Sanlorenzo su La Stampa

Dal Moro Alessandra alessandra.dalmoro a giustizia.it
Mar 8 Maggio 2018 08:56:47 CEST


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Caro Giuseppe,

questa urgenza del vostro desiderio di confronto mi pare un pochino in contraddizione con il netto rifiuto che avete opposto, per esempio, a che la presentazione dei candidati a Venezia per il giorno 30  - che casualmente avevamo programmato e fissato per lo stesso giorno - potesse effettivamente avvenire in concomitanza.  Nessuno se ne lamentava dei colleghi; anzi lo avevano trovato stimolante. Ed avremmo potuto chiedere a candidati di altri gruppi di partecipare. Ma ci è stato detto no, perché il confronto lo volevate fare  “o con tutti con nessuno” … argomento che mi pare un po’ fragile se si guardano le cose nella prospettiva dei colleghi,  che sono interessati soprattutto a cogliere la diversità  – quando ci sono – nella impostazione delle soluzioni che proponiamo per i tanti temi dell’autogoverno.



Sulla questione poi, così attuale e sentita, della trasparenza e coerenza nella gestione della discrezionalità amministrativa in tema di nomine per uffici direttivi e semidirettivi, avevamo proposto un’occasione di confronto tra tutti i gruppi attraverso la presentazione di un numero di Questione Giustizia dedicato  interamente all’Autogoverno e  denso di contributi  molto autorevoli.

Era stata pensata con la partecipazione di giornalisti che seguono i temi della giustizia, per creare il contesto giusto, di un’autocritica pubblica ma  responsabile.


Ma ci è stato detto che nessuno di voi per quella data era disponibile. Nessuno.


Anche il gruppo di Unicost,  per la verità, che in prima battuta aveva assicurato la presenza del collega  Celentano ha poi  ritenuto di revocare la disponibilità, con la stessa opinabile motivazione : “ o con tutti o con nessuno”.


Eppure come avevo spiegato al Tuo segretario, a Piercamillo ed ad autorevoli esponenti del Tuo gruppo che stimo, si trattava di cercare solo di realizzare  quello che vado proponendo da tempo, e che ho discusso fin dal congresso di Siena con alcuni segretari dei gruppi: mi sembrava l’occasione giusta per fare di questo tema il centro di una ripartenza comune, nell’interesse di tutta la magistratura.

Un  momento di riflessione e di autoriforma che favorisse un dialogo politico costruttivo e coerente tra i gruppi che hanno la responsabilità  di indirizzare il  dialogo e il metodo  del confronto pluralistico, e, nondimeno,  tra  coloro che saranno eletti al CSM.


Ho sempre detto, e lo sostegno anche ora, che la battaglia per la maggiore trasparenza, per l’abbandono della logica del confronto condizionata da nefaste logiche di appartenenza, può funzionare solo se la sentiamo come un  patrimonio comune,  e  non se la cavalchiamo, chi più chi meno, in modo opportunistico come strumento di  raccolta del consenso.

Ma mi è stato detto sostanzialmente che sono un’illusa se non un’ingenua e che non era il caso di prenderci in giro con vacui impegni.



Mi chiedo onestamente per quale ragione gli “impegni” che sul punto affermate di voler assumere voi  dovrebbero avere quella credibilità che negate a quelli degli altri, con la cui “ propaganda” non volete mischiarvi.



Con tutta franchezza non  mi pare  ragionevolmente  che possiate pretendere di accreditarvi come portatori  esclusivi di una volontà di rinnovamento solo perché schierate  una persona sicuramente onesta come Piercamillo: per quanto creda nella coerenza pregressa di chi si propone per ruoli rappresentativi come presupposto della credibilità degli intenti, non sono persuasa del fatto che i cambiamenti passano attraverso “personalità” o personalizzazioni dei ruoli:  credo nella capacità di persone con qualità e talenti diversi, di ‘fare squadra’ per raggiungere gli obiettivi condivisi  da coloro che li hanno chiamati a rappresentarli, in una logica di libertà e responsabilità dell’agire individuale, certo, ma nella consapevolezza di rappresentare qualcosa e dover agire in un quadro di valori condivisi.

E la credibilità ed autorevolezza dell’Istituzione Consigliare è senz’altro un bene che appartiene a tutta la magistratura.

Ogni gruppo, peraltro può spendere la credibilità delle  singole persone candidate,  talune,  anzi,  forse sono in grado di spendere una coerenza di percorso personale – anche rispetto a temi cruciali della vostra campagna elettorale come altri hanno sottolineato  –  maggiore di alcuni dei vostri candidati



Per cui mi chiedo:  su cosa dobbiamo impegnarci?  sul cercare di mostrarci più puri perché  più o meno immuni da errori, o sul cercare di trovare insieme la strada giusta per ridare insieme credibilità all’autogoverno?

Io mi impegno per questo ultimo obiettivo, nel confronto aperto e nel dialogo pacato,  e sono disponibile a lavorare con chiunque creda a questo risultato in modo limpido e non opportunistico.



 Ti saluto con amicizia

Alessandra


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Da: Marra Giuseppe <giuseppe.marra a giustizia.it>
Inviato: lunedì 7 maggio 2018 19:35
A: Stefano Celli; Renoldi Carlo
Cc: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; Pepe Alessandro; Basilico Marcello
Oggetto: [Mailinglist-anm] Re: intervista a Rita Sanlorenzo su La Stampa


​caro collega Celli, le critiche personali hanno un senso se sono funzionali a svolgere un discorso propositivo, sopratutto da parte di una candidata, altrimenti sono pure invettive volte a screditare gratuitamente il destinatario ( in realtà screditano chi le svolge).

Dire che Davigo esprime " ....un'ideologia permeata di pulsioni vagamente  autoritarie ...", lascia davvero sbigottiti per la gravità della frase e l'eccentricità delle espressioni rispetto ai temi di una campagna elettorale per il C.S.M..

Io credo che tutti i candidati di A&I non vedono l'ora di potersi confrontare con gli altri candidati ( di tutti i gruppi, non solo con quelli di Area)  per poter parlare di cosa è diventato il CSM, dei rapporti tra politica e magistratura, di come il correntismo si è impadronito del CSM, partendo forse Area  da un minimo di autocritica, considerato che Area ha ben 7 consiglieri in carica e nessuno di voi mai si è sognato seriamente  di criticarli, anche per le delibere più discutibili ( per usare un eufemismo ed evitare inutilmente di alzare i toni).


Grazie al grande Beluzzi abbiamo inviato il  programma elettorale di A&I con un bel video; proposte serie e fattibili per cambiare il CSM e restituirgli l'autorevolezza che è venuta drammaticamente meno in questi ultimi anni. Poi ovviamente potete dire che a voi piace così, ma almeno sforzatevi per cortesia di criticare  i programmi,  non le persone con il classico artificio retorico dell'argumentum ad hominem.


Giuseppe Marra



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Da: Stefano Celli <riccelli64 a gmail.com>
Inviato: lunedì 7 maggio 2018 18:27
A: Renoldi Carlo
Cc: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; Pepe Alessandro; Basilico Marcello
Oggetto: [Mailinglist-anm] Re: intervista a Rita Sanlorenzo su La Stampa

Cari voi che leggete,
non penso che davvero qualcuno voglia sostenere che si possono fare solo critiche "al programma" e non alle persone che lo propongono.
Sono gli amici di A&I i primi a personalizzare, basta guardare la prima pagina del programma (e l'ultima) che il mio amico Pierpaolo ha mandato. C'è la foto di Piercamillo (Alfa et omega ☺). Ammetterete che la personalizzazione comincia da lì, anche se nessuno ha scritto Piercamillo presidente (anche perché al CSM non ci sono presidenti, salvo quello, anzi quelli, che lo sono già). Semplicemente ha messo solo la sua foto.

Quanto all'argumentum ad hominem, questo non riguarda la critica di un soggetto per le sue condotte o per le sue qualità (sarebbe bella!), ma equivale (grossomodo) a dire "siccome questa è la tesi di Tizio, è sicuramente sbagliata, perché Tizio è un mona". Non vedo nulla di tutto questo nell'intervista.

Cari amici, non prendete a pretesto un titolo, che, devo dire, è proprio brutto (ha ragione Carlo Renoldi), per spostare la discussione su questioni che non c’entrano, o su frasi non dette. Parliamo, come dite voi, del merito, compreso quello dell'intervista.

Ci sono dei falsi? cioè ci sono frasi di Piercamillo che lui non ha detto? o che sono state stravolte?
DAVIGO è pronto a un confronto con gli altri candidati, una vecchia fissa dei democratici, siano di AREA o di un altro gruppo?

E ancora: non è vero che Davigo si è sempre impegnato in MI, nell'ANM per tanto tempo (decenni, direi, visto che sicuramente nel 1999, quasi venti anni fa, era candidato al CDC)?
oppure non è vero che ha iniziato ad attaccare l'ANM dopo aver ricevuto tanta visibilità come presidente (nazionale) per un anno?

E Piercamillo Davigo (come altri due dei complessivi quattro candidati di A&I) non ha ricevuto un mandato quadriennale poco più di due anni fa, dimettendosi poi, a metà mandato (anzi prima)  per partecipare alle elezioni per il CSM?
E non andrà in pensione a fine 2020, a poco più di metà mandato (se eletto)?

Siccome Davigo è un bravo magistrato, anzi un ottimo magistrato, non lo si può criticare?​

E guardate che la critica anche personale è la diretta conseguenza del fatto che il leit motiv di A&I è il fatto di essere "uomini nuovi", “nuovo gruppo”.
Non è che uno lavora e partecipa nell’istituzione per quasi quarant’anni (DM 78), ne condivide pregi e difetti, contribuisce all’associazionismo e all’autogoverno (almeno andando a votare) si impegna nel suo gruppo e si candida al CDC (e una volta viene anche eletto, e fa il presidente) e poi un bel mattino può dire"siamo il nuovo, il vecchio non va bene e non è mai andato bene".
Anzi, lo può dire, ma poi non può pretendere di non sentirsi dire "tu dov'eri?"
 Cari saluti a tutti
Stefano Celli


stefano celli

Il giorno 7 maggio 2018 16:05, Renoldi Carlo <carlo.renoldi a giustizia.it<mailto:carlo.renoldi a giustizia.it>> ha scritto:
Ciao Alessandro.

Il titolo dell’intervista a Rita Sanlorenzo, scelto dai giornalisti della Stampa, a me non piace.
Effettivamente finisce per personalizzare le questioni politiche che vengono poste nell’articolo, le quali passano, inopinatamente, in secondo piano. E in questo modo si finisce per parlare della persona di Davigo e della sua storia professionale, che, su questo non ho dubbi, ha un posto importante nella storia della magistratura e del Paese.

Dopo i meritati riconoscimenti per il Davigo magistrato, io però vorrei provare a riportare il dibattito sul Davigo candidato al Csm, ovvero su quello che oggi interessa qualche migliaio di magistrati, a breve chiamati al voto.

Per questo, da elettore, ti faccio tre brevi domande, visto che hai la responsabilità di guidare il gruppo nelle cui fila Davigo si presenta:

1) Sanlorenzo afferma che Davigo si sottrae a un confronto pubblico; è vero o no? Se non è vero, perché non ti fai promotore di una iniziativa in cui Davigo possa confrontarsi con il candidato di Area per la cassazione? Ovviamente analoga richiesta rivolgo al coordinamento di Area.

2) condividi l’affermazione secondo la quale “di fronte a un imputato dichiarato innocente, bisogna chiedersi se non sia un colpevole che l'ha fatta franca”? E’ espressione della cultura del gruppo di A&I?
Pur considerando che Davigo è un grande comunicatore e che spesso usa, per comunicare, il paradosso, a me sembra che una affermazione del genere sia semplicemente assurda, a meno che non la si faccia al bar con i quattro amici della canzone.
Non stupisce, se a fronte di queste singolari affermazioni, si parli di pulsioni autoritarie. Io stesso ho più volte sentito il vostro candidato intervenire sui temi della pena e del carcere e ho riscontrato una distanza siderale, ovviamente del tutto legittima, ci mancherebbe, rispetto a quelle che sono le mie idee e quelle di tanti altri magistrati. Non ho difficoltà, dunque, ad affermare, nel libero confronto tra visioni differenti, che quella non è la mia cultura e che io considero, appunto, una certa idea della pena e del carcere espressione di una concezione autoritaria. Altri diranno che le mie idee sono sbagliate, intrise di pregiudizi di segno contrario, ma è ovvio che sia così, mi sta bene!
Ciò, ancora una volta, senza voler togliere nulla alla storia professionale di Davigo e al suo impegno per la legalità.

3) la terza domanda riguarda il tuo giudizio sulla mail che Andrea Natale ha mandato su questa lista qualche tempo fa, dal titolo “sono tornati i migliori”; mail curiosamente passata sotto silenzio su questa lista, dove pure si scrive moltissimo. La ripropongo, in calce, nella speranza che le questioni che lui pone possano trovare da te una risposta.

Spero, in conclusione, se non di averti restituito il sorriso, di non averti reso ancora più triste; ché la tristezza, davvero, non ti si addice.

Con la stima di sempre,

Carlo Renoldi – magistrato elettore

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Sono tornati “i migliori”…

Quelli che sono per l’unità associativa (ma solo quando presiedono l’ANM; poi non vi credono più ed escono dalla giunta);

Quelli che si scagliano contro le porte girevoli tra ANM e CSM (ma poi, alle prossime elezioni del CSM, su quattro candidati ne presentano ben tre  – Piercamillo Davigo, Giuseppe Marra e Ilaria Pepe – che erano stati eletti al CDC dell’ANM solo due anni orsono);

Quelli che magnificano i magistrati “spalatori” e si scagliano contro i fuori ruolo (ma che poi candidano al CSM due candidati che sono stati a lungo fuori ruolo: Sebastiano Ardita*, al DAP da gennaio 2002 a novembre 2011; Giuseppe Marra* prima magistrato segretario al CSM e, poi, all’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia complessivamente dal 2007 ad ottobre 2011);

Quelli che si indignano se un magistrato con lunga esperienza fuori ruolo viene nominato per un ufficio direttivo o semidirettivo (ma poi concorrono a nominare procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita*, in magistratura dal 1991, nominato  –  certamente con merito –  dopo essere stato Direttore generale dei detenuti e del trattamento dal gennaio 2002 al Novembre 2011) [cfr. verbale plenum del 22.11.2017];

Quelli che si scagliano contro le nomine a pacchetto (ma il pacchetto è diversamente scandaloso se esso li comprende, come nel caso di  Giuseppe Marra*, indicato – certo con merito – per  l’ufficio del massimario nel luglio 2013, dopo essere stato magistrato segretario al CSM dal 2007 al 2009 e, poi, all’ufficio legislativo del ministero dal 2009 ad ottobre 2011) [cfr. verbale plenum del 9.7.2013];

Quelli che magnificano le loro primarie telematiche (circa 200 votanti) e minimizzano quelle di Area (circa 2000 votanti);

Quelli che non esitano a denunciare le mancanze ed incoerenze altrui, soprattutto quelle di Area ed MD, ma, poi faticano a vedere la pagliuzza nel loro occhio.

E si potrebbe continuare…

Ecco: “i migliori” sono tornati. Ma non siamo più noi, incoerenti magistrati progressisti. Ora “i migliori” siete voi. Adesso, però, vi preghiamo umilmente: scendete dal piedistallo e venite giù tra noi, poveri incoerenti (e vi assicuro che, quando vi sono, le incoerenze di Area bruciano anche a me).

E – una volta che sarete scesi tra noi – torniamo a confrontarci sul CSM che voi volete e che noi vogliamo.
Sono sicuro che volete un autogoverno migliore; ma, credeteci, lo vogliamo anche noi.

Magari, seppellendo l’arma di quel po’ di inutile demagogia che talora mi sembra di leggere nei vostri messaggi, tutto potrebbe essere meno complicato.

Un caro saluto,

Andrea Natale
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Da: Pepe Alessandro <alessandro.pepe a giustizia.it<mailto:alessandro.pepe a giustizia.it>>
Inviato: lunedì 7 maggio 2018 13:20
A: Basilico Marcello; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>
Oggetto: [Mailinglist-anm]  Re: intervista a Rita Sanlorenzo su La Stampa

Questa intervista mi addolora molto, per i toni e i contenuti.

Mi chiedo davvero quale confronto si cerchi, su quali valori comuni si voglia lavorare.

Ma non voglio aggiungere altro. L'intervista parla per sé.

Mi limito solo a dire che l'attacco pubblico ad un collega con la storia personale e professionale di Piercamillo Davigo è un attacco all'intera Magistratura. Un errore clamoroso, che fa del male a tutti.

Nella follia della campagna elettorale, si perde di vista che il bene più prezioso è la tutela della Magistratura e la cosa davvero paradossale è che si attacca dinanzi all'opinione pubblica chi, come Piercamillo, da sempre rappresenta al meglio la Magistratura difendendone l'autorevolezza, il prestigio, l'autonomia e l'indipendenza.

Alessandro Pepe
(Coordinatore nazionale di A&I)





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Da: Marcello Basilico  <marcello.basilico a giustizia.it<mailto:marcello.basilico a giustizia.it>>
Inviato: lunedì 7 maggio 2018 11:29
A: mailinglist-anm a associazionemagistrati.com<mailto:mailinglist-anm a associazionemagistrati.com>
Oggetto: [Mailinglist-anm]  intervista a Rita Sanlorenzo su La Stampa

Inoltro in allegato e sul link sottostante l'intervista de La Stampa a Rita
Sanlorenzo, candidata al CSM nel collegio della Cassazione per AreaDG.
  Dibattito aperto sui temi elettorali, dunque, in attesa dei confronti tra
i candidati.
                             Marcello Basilico

LA STAMPA
SANLORENZO: DAVIGO CINICO E IPOCRITA. CAVALCA CON I GRILLINI PULSIONI
AUTORITARIE
http://www.ow7.rassegnastampa.it/Csm/PDF/2018/2018-05-07/2018050738979185.pd
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