[Area] R: QUESTIONE GIUSTIZIA: Israeliani e palestinesi: dalla repressione all’apartheid?

Dott. Marco Patarnello marco.patarnello a giustizia.it
Mer 23 Maggio 2018 09:45:23 CEST


Per NANNUCCI: tutto è opinabile ed in questa lunga e intricatissima vicenda non c’è dubbio che anche i Palestinesi hanno i loro torti e una parte dei dirigenti palestinesi ha interesse a perpetuare lo stato di guerra, ma diverse delle tue considerazioni le trovo inaccettabili e frutto di evidente pregiudizio. 

Innanzitutto ci sono alcuni fatti che sono sotto gli occhi di tutti qualsiasi idea si abbia sull’argomento: i morti, soprattutto di questi giorni e di cui si discute, sono praticamente tutti da una parte, perché c’è una parte che ha i cannoni ed un’altra che ha i sassi. E su questo non ci sono né se, nè forse né ma.

Secondo, senza dubbio all’origine della vicenda c’è stato il senso di colpa e l’ipocrisia europea ed occidentale, ma non capisco perché col tuo argomentare avalli o giustifichi il fatto che del nostro senso di colpa debba farsene carico il popolo palestinese. 

Una cosa è appellarsi al senso di realtà e cercare di fare ragionare le parti per una soluzione concretamente praticabile che accetti l’esistenza dello stato di Israele e un’altra cosa è fare l’indifferente su come le cose sono cominciate e su quali siano le forze in campo e quindi i livelli di responsabilità.

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di u.nannucci a alice.it
Inviato: mercoledì 23 maggio 2018 08:48
A: Questione Giustizia; area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA: Israeliani e palestinesi: dalla repressione all’apartheid?

 

 

non sono d’accordo. il conflitto dipende dalla irriducibile volontà da parte di alcuni dirigenti del popolo palestinese di non accettare la presenza in palestina di israele. lo stato di israele deve essere distrutto per restituire l’intero territorio ai palestinesi. è questo il dogma che rende impossibile ogni tentativo di composizione del conflitto. Israele non accetterà mai la propria estinzione. 

si dimentica:

I) gli ebrei in Israele sono stati condotti dalle potenze occidentali, a seguito dello sterminio subito ad opera dei nazifascisti, senza dimenticare la persecuzione millenaria che questo popolo  ha subito in tutti i paesi europei, segnatamente cattolici;

II) in israele vivono pacificamente molti palestinesi, che godono degli stessi diritti e siedono in parlamento, senza alcuna conflittualità interna

III) lo stato di guerra continuo serve ai capi della intifada per mantenere il loro potere, non per trovare soluzione pacifica che consentirebbe ad entrambi i popoli di vivere nel rispetto reciproco, e con grande miglioramento del tenore di vita della popolazione palestinese. 

IV) i massacri sono programmati da chi ha interesse a vittimizzare il popolo palestinese, per coagulare contro israele l’opinione mondiale, che vede le uccisioni di coloro che vogliono entrare, armati, all’interno dei suoi confini,  per sollevare lo sdegno di tutti i benpensanti che deplorano l’effetto fregandosi delle cause.

V) si dirà che questi confini li ha tracciati israele di suo arbitrio. e’ vero, ma non è questa la causa del conflitto; la causa sta nel fatto che israele, per i capi dell’intifada, non deve avere confini, nel senso che non deve proprio esistere come nazione. 

VI) invece che facili deplorazioni stando in poltrona, i paesi cosiddetti democratici dovrebbe cercare di favorire un accordo tra il popolo palestinese che soffre, isolando i suoi capi che fanno della guerra un mestiere, ed invitarlo a ragionare con israele , sul modo di organizzare la convivenza e la collaborazione e l’aiuto umanitario ed economico per sollevare le condizioni di vita di quella gente, ed aiutarla a darsi un governo democratico e pacifico. 

nannucci

 

From: Questione Giustizia <mailto:redazione a questionegiustizia.it>  

Sent: Wednesday, May 23, 2018 6:25 AM

To: area a areaperta.it 

Subject: [Area] QUESTIONE GIUSTIZIA: Israeliani e palestinesi: dalla repressione all’apartheid?

 

Il drammatico e infinito conflitto tra israeliani e palestinesi è caratterizzato da una costante: l’oppressione e la repressione dello Stato di Israele nei confronti del popolo palestinese. Ma, accanto a questa tragica “costante”, che ha avuto un nuovo picco nei massacri di questi mesi, si sta verificando un fatto nuovo e diverso, e cioè la creazione di due diritti differenti per i due popoli che vivono in quell’area del mondo? Si è di fronte alla istituzionalizzazione, a danno dei palestinesi, di un vero e proprio regime di apartheid, bollato come un crimine dalle Convenzioni internazionali? L’articolo tenta di rispondere a questo interrogativo attraverso l’analisi dei molteplici comportamenti vessatori e discriminatori posti in essere dalle autorità israeliane e della “mens rea” del crimine di apartheid alla luce del diritto internazionale.

http://www.questionegiustizia.it/articolo/israeliani-e-palestinesi-dalla-repressione-all-apartheid-_23-05-2018.php

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