[Area] [Iscritti] Stefano Rodotà

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Ven 22 Giu 2018 21:13:55 CEST


Grazie per il resoconto.

Ricordare Stefano Rodotà , sopratutto in questi tempi bui, rappresenta un momento di luce: le sue capacità profetiche assumono un valore ancora più grande.

Anche il convegno organizzato circa un mese fa da MD con il dipartimento di giurisprudenza dell'Università La Sapienza di Roma ha rappresentato un momento di grande emozione.

Un caro saluto a tutti

Antonella Di Florio 


> Il 22 giugno 2018 alle 18.11 Carlo Brusco <c.brusco a alice.it> ha scritto:
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>     Domani cade il primo anniversario della morte di Stefano Rodotà. Questa straordinaria figura di intellettuale - che ha lasciato una traccia indelebile nella cultura, non solo giuridica, del nostro paese – è stata ricordata in un convegno, svoltosi nei giorni scorsi, su iniziativa dell’Università di Genova (presso cui Rodotà ha insegnato dal 1968 al 1972 lasciando una scuola di civilisti che ancor oggi si richiamano alla sua esperienza didattica) e dell’associazione “Libera” (che si è sempre riconosciuta nei valori di legalità mai disgiunti dal rispetto delle garanzie che Rodotà esprimeva).
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>     Nel convegno, svoltosi alla presenza di Carla Rodotà, oltre a diversi interventi che hanno ricordato i rapporti che hanno riguardato le esperienze didattiche e culturali di Rodotà nella nostra Città, sono stati in particolare affrontati i temi dei fondamentali e innovativi contributi dati da Rodotà agli argomenti riguardanti il danno civile (dai prof. Alpa e Roppo), al quadro costituzionale in cui si è collocata la sua elaborazione politica e dottrinale (dai prof. Costanzo e Trucco) al contributo (ricordato da Elena Paciotti nel suo intervento) dato alla formazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (carta di Nizza).
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>     L’aula magna dell’Università era colma ma la partecipazione di magistrati non è stata particolarmente significativa. Peccato ! Credo che i magistrati abbiano ancora molto da imparare dall’esperienza culturale di Rodotà.
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>     Un’ultima osservazione: Rodotà discendeva da una famiglia albanese insediatasi in Calabria nel XVII secolo. Mi sono chiesto se anche i suoi antenati potessero essere considerati “clandestini” !
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>     Un saluto a tutti.
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>     Carlo Brusco
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