[Area] AreaDG: Un Programma per la Cassazione

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Lun 25 Giu 2018 12:17:43 CEST


Trasmettiamo, anche in allegato, il documento programmatico di AreaDG che
riguarda il ruolo e il funzionamento della Corte di Cassazione.
Il documento può essere letto anche a questo link:
http://www.areadg.it/elezioni-csm-2018/programma-cassazione

assieme agli altri documenti programmatici presenti sul sito www.areadg.it.

Il Coordinamento nazionale di AreaDG



*UN AUTOGOVERNO DIVERSO È POSSIBILE *

*COSA FARE PER CAMBIARE IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA Un
programma per la Cassazione*

*La Corte di Cassazione è "assediata" da un numero di procedimenti che non
ha eguali in nessuna Corte Suprema nel mondo. Il suo funzionamento deve
tornare al centro dell'attenzione del CSM perché fondamentale per ogni
progetto di politica giudiziaria *

*UNA CORTE "ASSEDIATA" *

Il prossimo Consiglio dovrà impegnarsi con determinazione sui problemi che
gravano sulla Corte di cassazione, "assediata" (per mutuare l’espressione
dal titolo dato alle più recenti assemblee dell’ANM) da un afflusso
esorbitante di procedimenti, a cui da anni si risponde con un crescente
sforzo produttivistico, che da un lato riesce solo in parte a far fronte
alle sopravvenienze, dall’altro pone in crisi la stessa funzione
nomofilattica del Giudice di legittimità. Una situazione che,
all’evidenza, *pregiudica
ogni conseguimento del "benessere organizzativo"*, introdotto, nella
recente circolare sulle tabelle 2017/2019, come "valore" funzionale al buon
andamento della giurisdizione.

L’obiettivo prioritario è allora quello di *restituire dignità alla
funzione costituzionale e ordinamentale della Corte *ovvero quella di
garantire l'uniformità, attraverso il potenziamento di tutti gli strumenti
anche organizzativi che possono essere messi in campo. L’attenzione ai
numeri non comporta che ci si debba concentrare esclusivamente sulle
soluzioni organizzative: prima di tutto viene l’esigenza di un rilancio
della *funzione promozionale e d'inveramento dei diritti e di rimozione o
riduzione delle disuguaglianze *della Corte Suprema, che in questo ambito
gioca un ruolo fondamentale.

*LA CRISI DEL GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ E IL RUOLO DEL CSM *

L’impegno del nuovo CSM dovrà muoversi sui due diversi piani, consentiti
alle sue prerogative: il primo, quello *della interlocuzione istituzionale
con i poteri e gli organi dello Stato *che hanno competenza in materia di
modifiche normative e di attribuzione di risorse, per rappresentare la
necessità di misure drastiche, che non possono più limitarsi alle
periodiche modifiche del rito; il secondo, quello *dell’attenzione
scrupolosa alle modalità di organizzazione del lavoro dei magistrati della
S.C. e della P.G.*, i quali, soprattutto, sopportano il peso di questo
ingente incremento della produttività.

*NUMERI CHE PARLANO DA SOLI *

La pretesa di una *sempre maggiore resa nello smaltimento dei procedimenti *ha
portato *al limite la capacità di lavoro dei magistrati*, chiamati ad uno
sforzo che però non si inserisce in un progetto di cui siano stati messi a
parte, frutto di un esame collettivo della situazione reale, a partire dal
quale si concordi un piano mirato volto alla riduzione delle pendenze;
risultato, quest’ultimo, che al momento non pare alla portata del pur
gravoso impegno profuso dai magistrati. *Parlando concretamente di "numeri"*,
la pendenza complessiva, nel settore civile, è di 108.845 ricorsi, di cui
54.837 presso le sezioni unite, civili ordinarie e lavoro e 54.008 presso
la sezione tributaria (cfr. statistiche civile al 31.5.2018). Per quanto
riguarda il settore penale, nel 2017 sono sopravvenuti 56.642 procedimenti,
mentre ben 56.760 sono i procedimenti esauriti, con un indice di ricambio
pari al 100,2% e con una durata media dall’iscrizione del procedimento
all’udienza di 200 giorni (40 giorni in meno rispetto all’anno precedente),
in una continua rincorsa verso un incremento della produttività, con
potenziali gravi rischi per la qualità della nomofilachia.

*Nessuna Corte Suprema, nel mondo, presenta numeri simili. PROMUOVERE
UN’ORGANIZZAZIONE CONDIVISA *

Per affrontare l’abnorme sbilanciamento fra i flussi in entrata e la
possibile capacità di definizione di ogni sezione, è necessario adottare
misure organizzative raffinate che partano da *una costante comunicazione *fra
il Primo presidente, i presidenti di sezione e i consiglieri, nonché
l’ufficio della Procura generale, con *il coinvolgimento di tutti i
magistrati in progetti organizzativi *che valorizzino sia la
specializzazione che la

peculiarità del giudizio di legittimità, e puntino, tra l’altro, a limitare
l’intervento delle Sezioni Unite, oggi decisamente fuori misura.
Quell’adeguamento dell’organico che in termini puramente matematici sarebbe
necessario a fronte di numeri così elevati non permetterebbe il rispetto
della funzione nomofilattica, data *la necessità irrinunciabile di
coniugare quantità e qualità delle decisioni giurisdizionali*. Anche il
ricorso ad ulteriori risorse esterne, ovvero l’aumento delle nomine dei
consiglieri "per meriti insigni", rappresentano palliativi, rispetto ai
quali è comunque necessario garantire il mantenimento di livelli di qualità
professionale adeguati.

*RICONOSCERE IL RUOLO DEL MASSIMARIO E LA SUA IMPORTANZA *

*L’applicazione dei magistrati del Massimario *in via esclusiva presso la
Sezione tributaria, voluta dal Legislatore per far fronte al grave carico
arretrato, oltre a non poter risultare lo strumento determinante per far
fronte al carico, sottrae energie e competenze al compito fondamentale dei
magistrati addetti, quello di massimazione e redazione delle relazioni
tematiche, che è strategico per l’assolvimento del ruolo della stessa
Corte. La pienezza della funzionalità del massimario è, dunque,
irrinunciabile e il suo depotenziamento rischia di comportare una ricaduta
molto grave sulla stessa funzionalità della Cassazione, rendendo necessario
monitorare gli effetti che, a regime, produrrà la recente modifica
normativa.

*RIORGANIZZARE LA SEZIONE TRIBUTARIA E INCREMENTARNE GLI ORGANICI *

Il problema delle enormi e sproporzionate *pendenze dalla Sezione
tributaria *non è solo frutto della sottovalutazione da parte del
Legislatore degli effetti dell’eliminazione dello sbarramento costituito
dalla Commissione tributaria centrale, ma piuttosto espressione di quella
più generale "questione fiscale" che riguarda l’intero Paese e che risulta
nodale sui piani dell’equità e della democrazia distributiva. Anche su
questo terreno, che tocca direttamente tutti i cittadini e tutte le
imprese, occorre favorire il recupero di una funzione nomofilattica che è
diretta non solo a regolare la giurisprudenza nazionale, ma anche a
orientare l’agire amministrativo del fisco e le scelte dei contribuenti.
Servono dunque settorializzazione delle competenze, stabilità degli
organici, forme organizzative che consentano la tempestiva individuazione
delle questioni aperte e richiedenti una prioritaria trattazione.

*VALORIZZARE IL RUOLO DELLA PROCURA GENERALE *

Il prossimo Consiglio dovrà farsi portatore di *un rilancio del ruolo della
Procura Generale. *Per una effettiva valorizzazione, occorrerebbe puntare
ad un serio coinvolgimento dell’Ufficio in un più complessivo progetto di
rafforzamento del ruolo nomofilattico, secondo uno stretto coordinamento
con la Corte stessa, a partire dal momento dello spoglio e
dell’individuazione delle questioni di rilievo. Per quel che riguarda la
funzione disciplinare, l’esigenza riguarda il conseguimento di obbiettivi
di trasparenza, volti alla selezione di iniziative non concernenti le mere
inadempienze formali, ma attente alla reale offensività delle condotte.

*RENDERE TRASPARENTI LE SCELTE ORGANIZZATIVE *

A questo impegno sul piano della progettualità complessiva dell’Ufficio
deve accompagnarsi un serio sforzo nel portare anche all’interno della
Corte, in linea generale, la diffusione di quella *cultura
dell'organizzazione *ormai acquisita presso gli uffici di merito, che
concerne tra l’altro il dovere di rendere conto, la trasparenza delle
scelte e delle regole nella formazione dei collegi e nelle assegnazioni, la
ricerca del benessere organizzativo come valore, il processo civile
telematico come vantaggio, anche se foriero di qualche complicazione: la
sfida è quella di cercare di battere la resistenza, alquanto diffusa, verso
ogni possibile innovazione. Sempre più risulta indispensabile l’adozione
del metodo di formazione di *un dettagliato bilancio sociale *complessivo,
da cui emerga con evidenza il quadro del lavoro a cui i magistrati che
operano in Cassazione sono chiamati.

*DIFENDERE LA QUALITÀ DELLE DECISIONI *

È prioritaria la necessità di una seria *determinazione di standard di
rendimento *utili a individuare un grado di efficienza del servizio che
deve poggiare sulla constatata inesigibilità di un ulteriore, cieco,
aumento della produzione: la difesa delle prerogative del Giudice di
legittimità implica la centralità della difesa della qualità delle sue
pronunce ed il riconoscimento della prevedibilità delle decisioni.

*PREPARARSI AL FLUSSO DEI RICORSI IN MATERIA DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE *

Sicuramente occorrerà in tempi brevi un serio impegno organizzativo nel
razionalizzare il servizio a fronte del prevedibile, ingente flusso di
ricorsi *nella materia della protezione internazionale*, particolarmente
delicata e sensibile, che non potrà certo essere affrontata in un’ottica
solo produttivistica (si ipotizza l’ingresso di un numero di ricorsi pari
al 10% del flusso civile complessivo). Il Consiglio dovrà accompagnare lo
sforzo volto ad evitare ogni inclinazione burocratica e favorire l’adozione
di misure volte all’affermazione di un ruolo forte ed autorevole della
giurisprudenza di legittimità nell’affermazione di principi che sappiano
orientare i giudici di merito.

*CUSTODIRE E RAFFORZARE LA FUNZIONE NOMOFILATTICA *

L’obbiettivo precipuo, va ancora sottolineato, deve essere quello di *custodire
e rafforzare la funzione di nomofilachia *che l’ordinamento affida alla
Cassazione, restituirle l’autorevolezza che merita: e questo deve avvenire
anche attraverso una forte interlocuzione con gli altri poteri statali, il
legislativo innanzitutto, rivendicando il ruolo di vertice delle
giurisdizioni che sembra messo in pericolo da estemporanei progetti di
commistioni improprie (si veda il progetto contenuto nel "Memorandum delle
giurisdizioni", giustamente avversato dalla magistratura associata).
Occorre chiedere anche una maggiore responsabilizzazione da parte
dell’Avvocatura, che deve saper garantire livelli di professionalità
adeguati al grado di legittimità. Il Consiglio deve farsi interprete
istituzionale dei bisogni e delle richieste che dalla Corte provengono e al
tempo stesso deve accompagnarla in un processo di razionalizzazione che
rafforzi la funzione nomofilattica e escluda ogni inclinazione burocratica.

*MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVORO *

Le modalità di esercizio della giurisdizione della Corte di legittimità e
la qualità della sua giurisprudenza, sono essenziali per il lavoro dei
magistrati di merito: ne orientano le scelte, favorendo la prevedibilità
delle decisioni, ma al tempo stesso ne stimolano la capacità di dialogo e
di interlocuzione continua, come fattore di crescita professionale e di
evoluzione della stessa civiltà giuridica.

*La funzione ordinamentale della Corte di cassazione è, dunque,
strettamente correlata alle condizioni di lavoro di tutti i magistrati e
concorre a qualificare l’intero servizio reso ai cittadini. *

La questione del suo funzionamento ha dunque una *forte valenza *sul piano
della politica generale della giustizia e deve essere rimessa *al centro
dell’attenzione *del nostro Organo di autogoverno.
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