[Area] R: Appello per la liberazione del CSM dalle correnti

Prodomo Fernando fernando.prodomo a giustizia.it
Ven 29 Giu 2018 16:00:50 CEST


​Chiedeteli al vostro rappresentante

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Da: Turco Luca
Inviato: venerdì 29 giugno 2018 13:37
A: Prodomo Fernando; 'AREA Mailing List'; rpavese a alice.it
Oggetto: R: [Area] R: Appello per la liberazione del CSM dalle correnti

E’ no, caro Fernando, non te la puoi cavare cosi in Md Toscana: i veri motivi sono ovviamente altri, ma indicibili; per favore narra i motivi altri ed indicibili; in Md funziona così.

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Prodomo Fernando
Inviato: venerdì 29 giugno 2018 13:02
A: AREA Mailing List <area a areaperta.it>; rpavese a alice.it
Oggetto: Re: [Area] R: Appello per la liberazione del CSM dalle correnti


Anche io sottoscrivo.

Ma devo inevitabilmente annoiarvi con la mia storiella, altrimenti si dice che non motivo.

In magistratura dal 1981, iscritto a MD nel 1983, ho avuto l’onore di far parte dell’esecutivo milanese della corrente, poi di aver ricoperto incarichi per delibera CSM (referente informatico, formatore decentrato, relatore a corsi romani) o a seguito di elezioni ( consiglio giudiziario, giunta anm locale).

Ho sempre riportato il mio lavoro nelle assemblee sezionali, mantenendo costantemente la mia autonomia di giudizio.

Da presidente di sezione nominato dal CSM all’unanimità, ammetto di aver avuto un atteggiamento durissimo ed offensivo verso il capo di corte e il capo del mio tribunale: ho addirittura omesso di tenere una riunione organizzativa sezionale impostami dal Presidente della locale corte ( proponendo sul punto un quesito specifico  al csm sui poteri del capo di corte, io lavoro in tribunale a Firenze), e omesso  di redarre centinaia di relazioni sui motivi dei ritardi nei depositi dei provvedimenti da parte di due giudici della mia sezione , operazione impostami dal Presidente del tribunale, cosa che mi avrebbe impedito di svolgere alcuna altra attività.

Tutto questo in un periodo di scopertura drammatica dell’organico togati della sezione, del 50%, durata oltre un anno senza che  i capi abbiano cercato di porvi rimedio, malgrado le mie richieste .

Ho ricevuto parere favorevole al rinnovo quadriennale come presidente di sezione,  da parte del capo del tribunale, ma con motivazione “suicida”, dove venivano attribuiti a mie inerzie (inesistenti) i ritardi dei colleghi e le relative lamentele dei legali; ho chiesto al CG di sentirmi, ho fatto un audizione di tre ore nella quale Presidente e PG facevano i pubblici ministeri e cercavano, invano, mie magagne.

Ho ricevuto in quella sede parere sfavorevole al rinnovo come presidente di sezione, con un solo voto favorevole di una collega, mentre l’altro componente di Area (il cui progetto ho sempre sostenuto) mi ha votato contro, per poi giustificarsi dicendo che tanto l’esito era scontato e così lui si è fatto bello agli occhi dei Capi come magistrato al di sopra delle correnti !!! I veri motivi sono ovviamente altri, ma indicibili.

  Ho chiesto di essere sentito allora dalla V commissione, l’audizione è andata bene, quasi a pacche finali sulle spalle, con il riconoscimento della situazione emergenziale della sezione e del mio personale sforzo produttivo (magistrato più produttivo del settore civile per anni).

Ma il plenum non ha mai deliberato sulla mia conferma quadriennale, prendendo invece per oro colato il parere negativo del CG in sede di tre mie domande per posti di direttivo, sulla base della semplice considerazione che se non sono in grado di fare il presidente di sezione (attività, vi assicuro, alla portata di tutti) a maggior ragione sarei un capo inetto (non la pensano così i colleghi di sezione, i difensori, il personale, i tirocinanti, ma loro non contano).

Quindi con otto anni di carriera davanti a me sono senza prospettive ( il mio amministrativista ha detto : i magistrati del TAR non amano entrare nel merito delle vicende, e poi il CSM potrebbe non tenere conto della loro decisione a te favorevole, hai avuto un solo voto a favore in CG!!!), tornerò a fare il giudice quando vorranno o al massimo tra 21 mesi, e non mi straccio le vesti: ma non diciamo , per favore , che il CSM ha fatto anche cose positive su buone prassi e linee guida, quando il singolo magistrato non riceve effettiva tutela dall’organo di autogoverno  .

Basta un singolo errore nella nomina di un direttivo a perdere del tutto la credibilità.

Purtroppo, ma alla fine è così.

Fernando Prodomo

Autorizzo la diffusione su altre liste, io sono iscritto solo a quelle di Area



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Da: Area <area-bounces a areaperta.it> per conto di rpavese a alice.it <rpavese a alice.it>
Inviato: giovedì 28 giugno 2018 22:00
A: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] R: Appello per la liberazione del CSM dalle correnti


  Sottoscrivo ogni parola.
  Rocco Pavese (Appello Potenza)



----Messaggio originale----
Da: andreale a yahoo.com
Data: 28-giu-2018 20.05
A: "AREA Mailing List"<area a areaperta.it>
Ogg: [Area] Appello per la liberazione del CSM dalle correnti


Inoltro l'appello di cui all'oggetto con una nota di presentazione a firma di Andrea Mirenda.
Spero che tanti vogliano sottoscriverlo.
Ovviamente con piena autorizzazione alla diffusione sulle altre liste nazionali e distrettuali.
Un caro saluto a tutti,
Andrea Reale



Da: Mirenda Andrea

Cari Colleghi,


la grave crisi etica in cui versa il nostro Autogoverno è tale, oramai, che persino il sistema correntizio che ne è stato artefice e strenuo difensore deve finalmente riconoscerla, ancorchè “obtorto collo” e per contingenti finalità elettoralistiche.

E’ tempo, allora, di abbandonare il ritrito approccio fondato sui “buoni propositi” e sulle “buone azioni” di questo o di quello, in favore di un profondo ripensamento  delle norme di legge che disciplinano la carriera dei magistrati, l’ordinamento giudiziario e, di riflesso, i poteri del Nostro Consiglio Superiore.

Siamo convinti che solo rimedi legislativi volti a restituire a ciascun magistrato l’indipendenza che la Costituzione gli assegna, potranno arrestare quella deriva che lo stesso Vice Presidente Legnini ha recentemente definito, su Ilsole24ore,  “lo strapotere correntizio”.

Fino a quando, difatti, saranno eletti al Consiglio Superiore uomini legati a doppio filo ad un sistema correntizio dalle “mani libere”, sarà rimesso al  loro arbitrio condizionare oppure no la vita professionale di ciascuno di noi.

L’appello che Vi proponiamo, aperto all’adesione di tutti (compresi gli iscritti e i simpatizzanti di questa o quella corrente), propone allora precise riforme legislative, tutte oggettivamente mirate a far cessare quell’intollerabile “strapotere”,  allo scopo di restituire dignità ed efficienza al nostro lavoro, di assicurare ai cittadini una giustizia scevra da logiche aziendalistiche di mero produttivismo, di ricondurre definitivamente il nostro associazionismo  da santuario di potere  al ruolo nobile di motore di idealità sui temi della giustizia.





APPELLO PER LA LIBERAZIONE DEL CSM DALLE CORRENTI

L’8 e il 9 luglio prossimi i magistrati saranno chiamati a eleggere i nuovi membri del Consiglio Superiore della Magistratura, voluto dai Costituenti per assicurare l’indipendenza di ciascun magistrato da ogni altro potere – garanzia delle libertà, dei diritti e dell’uguaglianza di tutti.

Sono diversi anni che da più parti si rileva e lamenta come, specie da quando è entrato in vigore l’ordinamento giudiziario del 2006, il CSM abbia abusato degli ampissimi poteri discrezionali che detta legge gli assegna, e ciò a causa dello strapotere delle correnti dell’ANM all’interno del CSM medesimo.

Il ripetersi degli episodi in cui il conferimento di uffici direttivi e semidirettivi è apparso altamente discutibile e conseguente a scelte di tipo clientelare, frutto della degenerazione correntizia, è talmente frequente che da tempo quasi tutte le correnti lo ammettono, ed addirittura pongono ad oggetto dei propri programmi la lotta a tali degenerazioni.

Questi impegni sono rimasti lettera morta, ed il CSM anzi si è distinto anche per l’inottemperanza ai giudicati amministrativi che dichiaravano la nullità di nomine illegittime, spesso reiterate come se nulla fosse.

Il fenomeno delle nomine a pacchetto sterilizza l'opposizione e certifica il consociativismo tra le varie correnti che dominano il CSM.

La credibilità del CSM è ormai fortemente compromessa agli occhi degli stessi magistrati.

Il malcontento è diffuso.

La necessità di un cambiamento è fortemente avvertita ed assolutamente indispensabile ad evitare che tale perdita di credibilità si traduca in un pretesto di cui le forze politiche possano approfittarsi per operare  lo svuotamento delle prerogative che la Costituzione e la legge hanno assegnato al CSM a tutela dell’Indipendenza dei singoli magistrati.



È forte la convinzione che anche il prossimo CSM riprodurra’ gli stessi difetti e vizi di quello che lo ha preceduto, atteso che il problema appare essere di sistema; e si diffonde l’opinione che a questo punto sia meglio astenersi dal votare per negare legittimazione a tale sistema.

Il momento è gravissimo e pertanto intendiamo rivolgere ai prossimi Consiglieri un pubblico appello,  non perché confidiamo che venga accolto, ma perché avvertiamo forte il dovere di lanciare un monito e lasciare una testimonianza che non tutta la magistratura è asservita alle logiche correntizie, ma che anzi vi è ancora chi ha ben presente l’importanza della tutela dell’ Indipendenza dei magistrati e la necessità di preservare l’autorevolezza del CSM, che tale Indipendenza deve garantire.



Siano quindi adottate tutte le misure per scongiurare che le decisioni del Consiglio Superiore della Magistratura siano determinate da logiche correntizie, anziché dai criteri oggettivi e trasparenti, ispirati al solo fine di garantire la valorizzazione del merito e del corretto funzionamento dell’organo di autogoverno.



Siano adottate tutte le misure affinché nessuna nomina per organi direttivi o semidirettivi ovvero per ogni altro incarico di responsabilità (es., magistrato di cassazione, dell’ufficio del massimario, dell’ufficio Studi del CSM etc.) possa essere financo solo sospettata di essere stata frutto di accordi tra le correnti, anziché dell’applicazione oggettiva ed imparziale di criteri meritocratici.



Siano rispettate le decisioni esecutive dei Giudici Amministrativi che annullano le nomine illegittime.



Sia superato il testo unico della dirigenza, affinché sia abbandonata l’idea della “dirigenza” della magistratura, che promuove un discutibile modello di subalternità tra capi e sottoposti in contraddizione con il modello costituzionale di giurisdizione diffusa e indipendente, esercitata da magistrati “soggetti soltanto alla legge” e che “si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni”;



sia invece proposto che i magistrati siano coordinati a rotazione, per periodi contenuti di tempo e non eccedenti i due-tre anni, da un “primus inter pares” al quale affidare a turno semplici compiti organizzativi di carattere amministrativo.



Sia semplificata l’attività paranormativa del C.S.M. ed assicurata la sua piena rispondenza al dettato legislativo, senza indebiti sconfinamenti, nel pieno rispetto della riserva di legge prevista nella materia dell’ordinamento giudiziario;



sia restituito, così, il Consiglio ai suoi veri compiti costituzionali e gli Uffici a una gestione minimamente elastica atta a fronteggiare in tempo reale le criticità permanenti in cui versano.



Sia messa al centro dell’attività consiliare la dignità del lavoro dei magistrati;



ci si occupi, innanzitutto, della primaria esigenza dei cittadini di ottenere giustizia in tempi ragionevoli, e secondo logiche che non siano di mero smaltimento dell’arretrato e svincolate dal valore di ciascun singolo caso sottoposto all'attenzione del magistrato: sia assicurata  una risposta giudiziaria di qualità,  adeguando gli organici alla domanda di giustizia sul territorio e al carico esigibile da ciascun magistrato;



i magistrati siano liberati dalle lusinghe carrieristiche  e dalle improprie minacce disciplinari: sia stabilito il carico massimo esigibile da ciascun magistrato, unico e uguale per tutti.



Sia offerto un esempio di coerenza e responsabilità, chiedendo al legislatore di abolire l’immunità dei Consiglieri del CSM.

Sia attribuito a tutti i magistrati il dovere di partecipare all’autogoverno effettivamente e senza alcun vincolo di mandato, non come uomini di parte ma come magistrati “soggetti soltanto alla legge”, indipendenti ed imparziali, stabilendo la selezione per sorteggio dei candidati alle elezioni del CSM.





1-      Valeria ARDITO ( Proc. Rep. Verona)

2-      Stefano  ARESU  ( Proc. Rep. Verona)

3-      Cristina ANGELETTI ( Trib. Verona)

4-      Francesco BARTOLOTTI  ( Trib. Verona)

5-      Massimiliano BOTTI  (Trib. Imperia)

6-      Pierangela BELLINGERI  ( Trib. Verona)

7-      Giuliano CASTIGLIA  ( Trib. Palermo)

8-      Carlo CAZZELLA  ( ( Trib. Lecce)

9-      Isabella CESARI  ( Uff. Sorv. Verona)

10-   Francesco CHIAVEGATTI  ( Trib. Verona)

11-   Emma COSENTINO (  Trib. Bologna)

12-   Salvatore COSENTINO  ( Proc. Gen Lecce)

13-   Edoardo D’Ambrosio ( ( Trib. Lecce)

14-   Donato D’AURIA  (TRib. Pisa)

15-   Marco  DORAZI  ( Proc. Minori Bologna)

16-   Giuliana FRANCIOSI ( Trib. Verona)

17-   Fabrizio GAROFALO  ( Trib. La Spezia)

18-   Pietro  GENOVIVA  ( App. Taranto)

19-   Antonio GESUMUNNO  (Trib. Verona)

20-   Carmen GIUFFRIDA ( Consiglio dell’Unione Europea)

21-   Natalia IMARISIO  ( Trib. Milano)

22-   Consiglia INVITTO ( App. Lecce)

23-   Elisabetta LABATE  ( Proc. Rep. Verona)

24-   Giulia LABIA  ( Proc. Gen. Brescia)

25-   Anna Maria LANERI  ( App. Brescia)

26-   Felice LIMA  ( Proc. Gen. Messina)

27-   Simona MACCIO’  ( Proc.Rep. Asti)

28-   Livia MAGRI  ( Trib. Verona)

29-   Elio MANENTI  ( Trib. Ragusa)

30-   Caterina MAZZITELLI  ( Corte Cassazione)

31-   Andrea  MIRENDA  ( Uff. Sorv. Verona)

32-   Paolo MORONI  (TRib. Lecce)

33-   Pietro MURANO  (Trib. Pisa)

34-   Gustavo NANNI  ( Uff. Sorv. Brescia)

35-   Giampiero NASCIMBENI  ( Proc. Gen. Lecce)

36-   Maria Grazia OMBONI  ( Proic. Gen. Milano)

37-   Federica ORMANNI  ( Proc. Rep. Verona)

38-   Roberto PERTILE  (Trib. Milano)

39-   MaurIzio PETRELLI  ( App. Lecce)

40-   Andrea REALE  ( Trib. Ragusa)

41-   Marco SACQUEGNA  (   Trib. Livorno )

42-   Giuseppe  SALVO  ( Proc. Gen. Venezia)

43-   Nicola SARACINO  ( Trib. Roma)

44-   Alberto  SERGI  ( Proc. Rep. Verona)

45-   Stefano  SERNIA  ( Trib. Lecce)

46-   Alessandro SILVESTRINI ( Trib. Lecce)

47-   Maria Rosaria SODANO  ( App. Milano)

48-   Eugenia TOMMASI DI VIGNANO  ( Trib. Verona)

49-   Luciano  VAROTTI  ( App. Bologna)

50-   Massimo VACCARI  (Trib. Verona)

51-   Pier Umberto VALLERIN  ( Proc. Rep. Pordenone)

52-   Beatrice ZANOTTI  (Proc. Rep. Verona)






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