[Area] R: R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni

Pietro Mondaini pietro.mondaini a giustizia.it
Mer 4 Lug 2018 11:20:57 CEST


Errata corrige: Gustavo Zagrebelski

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Pietro Mondaini
Inviato: mercoledì 4 luglio 2018 11:10
A: area a areaperta.it
Oggetto: [Area] R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ...
aggiornamento adesioni

 

Potrei, senza alcun problema, aderire anch’io all’appello ed effettivamente
lo faccio. Però mi sento di dire che i problemi derivano da condizioni la
cui realizzazione è stata caldeggiata soprattutto da Area, che quindi ha le
sue belle responsabilità (che, sono sicuro, emergeranno in queste elezioni
in tutta la loro virulenza).

Nell’impianto costituzionale i giudici (e tale locuzione era estesa ai
pubblici ministeri) avevano tutti la stessa dignità professionale e i
dirigenti erano soltanto dei primi inter pares (oggi non è più così). Si è
poi cominciato a gerarchizzare le procure, poi si è introdotto quello
stupido sistema delle valutazioni di professionalità (che comporta, tra le
varie cose, che un collega sia “parerizzato” anche dal presidente o dal
procuratore) e, quindi, si sono di fatto gerarchizzati anche i tribunali.
Questo sistema non attribuisce alcuna garanzia di imparzialità, di merito,
di competenze, di trasparenza, di oggettività nei pareri in capo a chi è
chiamato ad interferire sulla carriera di ciascuno.

Questa trasformazione è avvenuta anche nel costume giudiziario: tra colleghi
ci si dovrebbe dare del tu, mentre pare che quando ci si rivolge ai
direttivi (soprattutto quelli superiori che si differenziano, ricordiamolo,
solo in base alle funzioni esercitate), molti usino il lei e il titolo
anziché il prenome (è il segno dei tempi).

In tali condizioni c’era da aspettarselo che molti intendessero migliorare
la propria posizione per acquisire un grado di indipendenza sempre maggiore:
del resto, penso che il mito dell’indipendenza sia stato uno dei motivi
della scelta del nostro lavoro.

Sta di fatto che il sistema attuale porta ad enfatizzare i rapporti
personali diffusi trasformandoli in vere e proprie oligarchie (correnti,
conoscenze personali, legami di do ut des, etc.) che producono, una volta
strumentalizzati nell’ambito dell’esercizio delle funzioni, delle vere e
proprie quanto arbitrarie gerarchie di merito tra magistrati anche per
l’interposizione di elementi spuri, quali i rapporti col potere politico (ma
anche con l’accademia) e che si trasformano in gerarchie formali
ordinamentali.

Il nuovo sistema non ha certo dato prova di essere migliore del vecchio,
quindi occorre riconsiderarlo e, forse, un ritorno al passato non sarebbe
poi così male.

I direttivi  e i cassazionisti di una volta non erano certo peggio di quelli
di oggi: c’erano i bravi e gli scarsi allo stesso modo. Solo che oggi sia i
bravi che gli scarsi sono degli oligarchi.

Da leggere, perché sempre attuale, lo scritto di Vladimiro Zagrebelski a
questo indirizzo:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/26/le-ol
igarchie-dei-giri-che-infettano-la.html

Piero Mondaini G.i.p. Rovigo

 

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Giuseppe Pagliani1
Inviato: mercoledì 4 luglio 2018 09:11
A: 'FALCONE GIORGIO'; area a areaperta.it; 'nuovarea';
mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; 'anm-triveneto'
Oggetto: [Area] R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ...
aggiornamento adesioni

 

Dal calendario di Frate Indovino: “gli animi egregi, non cercan privilegi”…

 

Per quello che vale, aderisco convintamente

Giuseppe Pagliani

 

 

Da: Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] Per conto di FALCONE
GIORGIO
Inviato: venerdì 29 giugno 2018 18:47
A: area a areaperta.it; 'nuovarea';
mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; 'anm-triveneto'
Oggetto: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento
adesioni

 

 

Trasmetto il testo indicato in oggetto riportando le sottoscrizioni
aggiornate ad oggi. La raccolta delle adesioni prosegue e se dovessi avere
dimenticato qualcuno mi scuso e vi prego di contattarmi.

Giorgio Falcone

 

 

UN PATTO COMUNE TRA GLI ELETTORI

 

 

Le recenti notizie giornalistiche relative al concorso per il posto di
Presidente del Tribunale di Cremona disvelano – e purtroppo non è la prima
volta – condotte che, se confermate, oltre ad assumere possibile rilevanza
penale, sarebbero espressione di metodi e sistemi inaccettabili e
sintomatiche di un grave problema culturale e morale all’interno della
magistratura.

Non serve certo arrivare a tanto per violare l’art. 10 del Codice Etico
dell’ANM che recita testualmente: “Il magistrato non si serve del suo ruolo
istituzionale o associativo per ottenere benefici o privilegi per sé o per
altri. Il magistrato che aspiri a promozioni, a trasferimenti, ad
assegnazioni di sede e ad incarichi di ogni natura non si adopera al fine di
influire impropriamente sulla relativa decisione, né accetta che altri lo
facciano in suo favore.”

 

Troppo spesso sentiamo parlare di condotte, solo apparentemente meno gravi,
che tuttavia rappresentano altrettante violazioni di doveri fondamentali del
magistrato.

La misura è colma e, da semplici elettori, riteniamo sia giunto il momento
di una presa di coscienza in vista dell’assunzione di un impegno collettivo
che conduca ad un netto cambio di rotta rispetto ad un “sistema” al quale
sin qui nessuno ha avuto davvero la forza e la capacità di sottrarsi.

 

Un impegno per il cambiamento che chiediamo innanzi tutto a noi stessi.

 

Per recuperare l’orgoglio del nostro autogoverno, quello che negli anni ha
consentito al CSM di ergersi a baluardo dell’indipendenza e dell’autonomia
di tutti i magistrati, non possiamo limitarci a pretendere un’assunzione di
responsabilità da parte di chi sarà eletto al Consiglio. Dobbiamo adoperarci
in prima persona come elettori e come magistrati che intendono condividere
le responsabilità di un autogoverno diffuso, favorendo in ogni modo la
trasparenza e la leggibilità delle sue scelte.

 

Per questo, chiediamo a tutti i magistrati, a prescindere dalla loro
appartenenza ad una corrente, di sottoscrivere insieme a noi un impegno
solenne.

 

Un impegno a:

 

1. ripudiare scorciatoie, logiche clientelari e contatti privilegiati che si
fondano su rapporti amicali, territoriali o correntizi;

 

2. pretendere che le nostre domande siano valutate sulla base delle
attitudini e del merito e mai in base a logiche di appartenenza o di
scambio.

3. autorizzare la pubblicazione di tutti gli atti e documenti relativi ai
concorsi cui decideremo di partecipare per assicurare trasparenza alle
decisioni adottate;

 

4. informarci con costanza sulle decisioni del CSM e pretendere di conoscere
le ragioni che le sostengono, pronti a fornire il nostro apporto critico, in
modo diretto e trasparente, quando non condividiamo quelle ragioni e a
criticare anche aspramente quelle scelte, quando dovessero essere adottate
in violazione delle regole o essere frutto di condotte incoerenti o poco
trasparenti;

 

5. svolgere le nostre funzioni e difendere la nostra professionalità senza
timori e senza speranze, liberandoci dalla paura del disciplinare e
dall’ansia di fare carriera, cooperando per quanto possibile al buon
andamento degli uffici in cui operiamo;

 

6. difendere la nostra autonomia esterna ed interna, contrastando ogni forma
di gerarchizzazione negli Uffici, consapevoli che la dirigenza deve essere
un servizio e un onere, non un onore;

 

7. rivendicare con orgoglio e convinzione il perdurante valore del principio
costituzionale della pari dignità delle funzioni dando concreta attuazione a
quel principio nella quotidianità del nostro lavoro, senza cadere nella
spasmodica ricerca di posti più comodi o di presunto prestigio, rifiutando
le logiche del carrierismo e la raccolta di incarichi che abbia come solo
fine quello di appuntarsi sul petto una “medaglietta”;

 

8. a non disdegnare il ritorno alle funzioni giudiziarie ordinarie, dopo lo
svolgimento di funzioni direttive, invitando fin d’ora il prossimo CSM ad
individuare meccanismi che evitino la formazione di una categoria di
magistrati che saltano da un incarico dirigenziale all’altro, perdendo il
contatto con il lavoro quotidiano nella giurisdizione;

 

Proponiamo per questo un patto comune che porti al recupero di una
responsabilità condivisa tra tutti i magistrati, senza alcuna distinzione,
per realizzare un sistema di autogoverno nel quale tutti possiamo
riconoscerci.

 

Invitiamo tutti coloro che intendano aderire a questo patto a sottoscriverlo
.

 

1.      Adriana Piras - Corte d’Appello di Palermo

2.      Andrea Natale - Tribunale di Torino

3.      Angela Fantechi - Tribunale di Firenze

4.      Anna Laura Alfano - Tribunale di Napoli

5.      Anna Luisa Terzi – Corte d’Appello di Trento

6.      Antonella Toniolo - Tribunale di Vicenza

7.      Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo

8.      Carlo Citterio – Corte d’Appello di Venezia

9.      Concetta Locurto - Ministero della Giustizia

10.  Costantino De Robbio – Tribunale di Roma

11.  Cristina Cavaggion – Tribunale di Padova

12.  Daniela Faraggi - Corte d'Appello di Genova

13.  Daniela Pischetola - Procura di Genova

14.  Daniele Cappuccio – Corte d’Appello di Reggio Calabria

15.  Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria

16.  Domenico Truppa – Tribunale di Bologna

17.  Donata Costa - Procura di Milano

18.  Elisabetta Canevini – Tribunale di Milano

19.  Elvira Vitulli – Procura di Verona

20.  Emilia Conforti – Tribunale di Roma

21.  Emilio Gatti – Procura di Torino

22.  Enrico Manzon – Corte di Cassazione

23.  Eugenio Albamonte - Procura di Roma

24.  Federico Manotti - Procura di Genova

25.  Fernando Sestito - Tribunale di Palermo

26.  Fiammetta Lo Bianco - Tribunale di Trapani

27.  Francesco Agnino - Tribunale di Bari

28.  Francesco Caruso – Tribunale di Bologna

29.  Francesco Mazza Galanti - Tribunale di Genova

30.  Francesco Petrucco Toffolo – Tribunale di Pordenone

31.  Francesco Pinto - Procura di Genova

32.  Francesco Ponzetta Procura Reggio Calabria

33.  Furio Cioffi - Corte d’Appello di Napoli

34.  Gabriella Reillo - Corte D’Appello Catanzaro

35.  Gianfranco Colace - Procura di Torino

36.  Giorgio Falcone - Procura di Padova

37.  Giovanna Ichino - Corte d'Appello di Milano

38.  Giovanni Antoci - Procura di Termini Imerese

39.  Giuditta Silvestrini - Corte d’Appello di Bologna

40.  Giuseppe De Gregorio - Corte d'Appello di Palermo

41.  Giuseppe Longo - Procura di Genova

42.  Ilio Mannucci Pacini - Tribunale di Milano

43.  Laura Donati - Tribunale di Verona

44.  Loredana Giglio – Tribunale di Perugia

45.  Luca Minniti – Tribunale di Firenze

46.  Luca Poniz - Procura di Milano

47.  Lucia Vignale - Tribunale di Genova

48.  Luciano Ambrosoli – Tribunale di Brescia

49.  Luigi Petraccone - Tribunale di Avellino

50.  Luisa Rossi - Procura di Padova

51.  Lunella Caradonna – Ministero della Giustizia

52.  Manuela Fasolato - Procura di Mantova

53.  Marcello Basilico – Tribunale di Genova

54.  Maria Cristina Ornano - Tribunale di Cagliari

55.  Maria Eugenia Oggero - Corte d'appello di Torino

56.  Maria Laura Paesano – Tribunale di Roma

57.  Maria Proia - Tribunale di Avezzano

58.  Marina Pugliese – Tribunale di Genova

59.  Marcella Frangipani - Tribunale di Pavia

60.  Marco Bacci - Corte d'Appello di Genova

61.  Marco Imperato – Procura di Modena

62.  Maria Proia - Tribunale di Avezzano

63.  Mario Conte - Corte d’Appello Palermo

64.  Mario Palazzi – Procura di Roma

65.  Marta Agostini - Procura di Lamezia Terme

66.  Marta Correggia - Procura S. Maria C. V.

67.  Marta Paccagnella - Tribunale di Venezia

68.  Massimo Francesco Tomassini – Tribunale di Trieste

69.  Michele Incani – Procura Generale Cagliari

70.  Natina Pratticò – Tribunale di Castrovillari

71.  Nella Ciardo - Tribunale di Palermo

72.  Nicola Aiello - Tribunale di Palermo

73.  Nicola Lariccia – Corte d’Appello di Lecce

74.  Nicola Scalabrini – Procura di Bologna

75.  Paola Belsito – Tribunale di Firenze

76.  Paola Marino - Tribunale di Palermo

77.  Paolo Ielo – Procura di Roma

78.  Paolo Lepri - Tribunale di Genova

79.  Pasquale Profiti – Procura di Trento

80.  Piera Gasparini - Tribunale di Milano

81.  Pier Carlo Di Gennaro – Procura Generale di Genova

82.  Pierpaolo Bortone – Tribunale di Latina

83.  Ranieri Miniati - Procura di Genova

84.  Renza Cescon - Procura di Palermo

85.  Riccardo Merluzzi - Tribunale di Trieste

86.  Roberto Arata - Tribunale di Torino

87.  Roberto Braccialini – Tribunale di Genova

88.  Roberto Carta – Corte d’Appello di Genova

89.  Rosa Bia – Tribunale di Matera

90.  Rosanna Casabona - Procura di Messina

91.  Sergio De Luca - Tribunale di Sassari

92.  Stefano Celli - Procura di Rimini

93.  Stefano Manduzio- Tribunale di Venezia

94.  Stefano Musolino - Procura di Reggio Calabria

95.  Tiziana Paolillo - Procura Tribunale Minorenni di Genova

96.  Vartan Giacomelli – Tribunale di Ferrara

97.  Vincenzo Sgubbi - Corte d’Appello di Venezia

 

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