[Area] R: Re: R: Re: R: Re: R: R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni

giudegregorio a alice.it giudegregorio a alice.it
Ven 6 Lug 2018 09:57:34 CEST


Proprio non riesco a essere chiaro, evidentemente: nessun sindacato da parte mia, ho solo risposto ad un cenno fatto in altra mail, su un aspetto del provvedimento del Consiglio di Stato. Tutto qui.Quanto al solleticare i 'più bassi istinti del singolo', beh, chi ti ha detto che è giusto così sbaglia, e di molto, per me; tanto che poiché da tempo oramai mi occupo (o provo ad occuparmi....) di AreaDG, cercando soprattutto dal basso quel cambio di 'rotta' che si stimola con l'appello, non ho mai avanzato domande per posti direttivi o semidirettivi, proprio per evitare anche il solo sospetto di retropensieri di qualsiasi tipo, e con me hanno fatto così tanti altri. Non so se è la scelta giusta, ma mi è sembrata coerente con un certo modo di intendere l'impegno per l'associazionismo, che vedo ancora come un valore.Buona fortuna anche a Te, Roberta, sperando di poterti incontrare prima o poi, ché il parlare di presenza è ben diverso dallo scambio di mail - peraltro in mailing list, e mi scuseranno gli altri per questa ennesima incursione -.Saluti,Giuseppe De Gregorio




  ----Messaggio originale----
 
 Da: robertacarotenuto a alice.it
 
 Data: 6-lug-2018 8.56
 
 A: "giudegregorio a alice.it"<giudegregorio a alice.it>
 
 Cc: <area a areaperta.it>
 
 Ogg: Re: R: Re: R: Re: [Area] R: R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni
 

 
Anche a me dispiace intervenire ancora e intasare la lista. Cercherò anche io di essere chiara nel mio pensiero.
 
  Nel momento in cui diffondi un appello che dichiara di volere tendere a correggere gli arbitrii di questo CSM in tema di nomine, sia pure attraverso un impegno che parte dal basso, mi è sembrato davvero abnorme e incoerente introdurre un sindacato non già su una sentenza di merito del Consiglio di Stato bensì in relazione ad una sentenza resa in sede di ottemperanza, in cui l’unico valore ormai da osservare è l’esecuzione del giudicato.
 
 
  

 
 
  Con riferimento poi alla valutazione del merito a cui ti richiami, ti premetto che fin dall’inizio di questa consiliatura ho letto numerosissime delibere sul tema e conosco ormai a menadito il TU, anche per ragioni personali (ho proposto ricorso al TAR e non presenterò mai più domanda perché è solo una perdita di tempo). Nelle motivazioni sistematicamente vengono sopravvalutati o sottovalutati a seconda della convenienza i profili professionali degli aspiranti, a distanza di una settimana viene detto tutto ed il contrario di tutto e potrei continuare per pagine a descrivere in concreto le prodezze dei Consiglieri, ma non è questa la sede.
 
 
  

 
 
  Il TU della dirigenza attuale è stato confezionato soprattutto da Area e da Unicost ad uso e consumo degli arbitrii e pur nel suo limitato sindacato, ogni tanto (raramente) il Consiglio di Stato riesce a trovare la strada per infrangere questo arbitrio.
 
 
  

 
 
  E perciò anche sotto questo profilo mi sono sembrati da parte tua incoerenti il richiamo/difesa a principi e valori del merito, evidentemente disattesi dal CSM.
 
 
  

 
 
  Certo è vero che parte del problema sta nell’arrivismo bieco dei magistrati e ben venga un impegno alla moralità. 
 
 
  È vero tuttavia che sono le correnti che solleticano i più bassi istinti del singolo a fini di consenso elettorale. 
 
 
  

 
 
  E proprio aderenti ad Area, corrente a cui il 29 giugno ho chiesto di essere cancellata, mi hanno detto che è giusto, perché in politica è così.
 
 
  

 
 
  Il problema quindi è limitare la discrezionalità perché i Consiglieri hanno dato ampia prova di non saperla esercitare correttamente. E su questo non vado oltre perché bisognerebbe scrivere un trattato.
 
 
  

 
 
  Prometto di non intervenire più e vi auguro buona fortuna a te caro Giuseppe De Gregorio, a voi elettori e al vostro patto.
 
 
  

 
 
  Da parte mia mi asterrò dal votare.
 
 
  Roberta Carotenuto 
 
 
  

 
 
  

  
   Inviato da iPhone
  
  
   
Il giorno 05 lug 2018, alle ore 20:11, "
   giudegregorio a alice.it" <
   giudegregorio a alice.it> ha scritto:
   

   

  
  
   
    Mi spiace scrivere di nuovo, non vorrei intasare la lista: evidentemente la mia mail (ma questo forse è il limite di questo strumento) non è stata felice nell'esposizione. 
    
     Erano due i concetti che volevo rappresentare, e diversi: uno inerente la vicenda Procura di Modena, e solo perchè richiamata dal collega Mondaini, altro afferente i valori sottesi all'appello, di cui appunto con il collega si stava discutendo.
    
    
     Per la vicenda Procura Modena, la mia voleva solo essere una sottolineatura di un passaggio che ho colto nel provvedimento del Consiglio di Stato, che pare dare preminente rilievo comunque al pregresso incarico direttivo nella comparazione, tutto qui. 
    
    
     Spero di aver chiarito.
    
    
     saluti ancora,
    
    
     Giuseppe De Gregorio
     

     
       ----Messaggio originale---- 
      
 Da: 
      robertacarotenuto a alice.it
      
 Data: 5-lug-2018 19.26 
      
 A: "giudegregorio"<
      giudegregorio a alice.it> 
      
 Cc: <
      pietro.mondaini a giustizia.it>, <
      area a areaperta.it> 
      
 Ogg: Re: R: Re: [Area] R: R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
      

      
Dimenticavo ... il Consiglio di Stato ha ordinato al CSM di ottemperare nel termine di 20 giorni, pena la nomina di un commissario ad acta. Quindi davvero non comprendevo a quali altri valori potessi riferirti diversi dal non volere eseguire i giudicati. 
      
        Saluti  
      
      
        Roberta Carotenuto  
       

       
        

        
          Inviato da iPhone 
        
        
         
Il giorno 05 lug 2018, alle ore 18:15, giudegregorio < 
         giudegregorio a alice.it> ha scritto: 
         

         

        
        
         
          
            Forse non sono stato chiaro, ma non ho scritto, e sicuramente non penso quello che dici. 
          
          
            Saluti Giuseppe De Gregorio  
          
          
           

          
          
           

          
          
           

          
          
           
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             -------- Messaggio originale -------- 
           
           
             Da: Roberta Carotenuto < 
            robertacarotenuto a alice.it> 
           
           
             Data: 05/07/18 17:42 (GMT+01:00) 
           
           
             A: 
            giudegregorio a alice.it
           
           
             Cc: 
            pietro.mondaini a giustizia.it, 
            area a areaperta.it
           
           
             Oggetto: Re: [Area] R: R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
           
           
            

           
          Caro Giuseppe De Gregorio, ho capito bene che tra i “valori” che tuteli c’è quello di non rispettare i giudicati? Mi sembra che il Consiglio di Stato dica che il CSM ha eluso il giudicato ... 
          
            Saluti  
          
          
            Roberta Carotenuto 
           

           

           
             Inviato da iPhone 
           
           
            
Il giorno 04 lug 2018, alle ore 12:26, " 
            giudegregorio a alice.it" < 
            giudegregorio a alice.it> ha scritto: 
            

            

           
           
            
              Solo una breve notazione (ché non vorrei abusare della lista): l'affaire procura Modena non mi pare problema di correnti, ma di interpretazione da parte del Consiglio di Stato dei dati normativi e regolamentari sul vaglio delle pregresse esperienze, e pare introdurre una opzione sul valore da attribuire a incarichi precedenti che non è proprio in linea con le idee di Area sulla meritocrazia (penso in particolare alla evoluzione culturale in seno al Movimento per la Giustizia poi trasfusa in AREA, sul preminente valore del merito). 
             
               Il punto non è nei valori, credo si possa concordare su questo, ma nella coerenza dei comportamenti di ciascuno di noi: e su questi è innegabile che si debba ancora fare. 
              
 Ancora saluti, 
             
             
               Giuseppe De Gregorio 
              

              
                ----Messaggio originale---- 
               
 Da: 
               pietro.mondaini a giustizia.it
               
 Data: 4-lug-2018 11.55 
               
 A: < 
               giudegregorio a alice.it>, < 
               area a areaperta.it> 
               
 Ogg: R: [Area] R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
               

               

               
                Solo all’inizio e solo formalmente e non con riferimento all’introduzione del “nuovo sistema meritocratico”, visto che anche Area ha dimostrato di sapersi muovere molto bene in questo sistema (non la faccio lunga, cito solo l’affaire procura di Modena che sta lì a dimostrarlo). Inoltre constato come nell’elenco manchino nomi di “autorevoli” esponenti storici di MD e Movimenti che oggi occupano posti di assoluto rilievo: questa cosa dovrebbe far riflettere. Che poi si dica (come è stato detto), che anche persone di assoluto merito abbiano ricoperto posti apicali non risolve il problema circa il merito comparativo con gli outsiders aspiranti a tali ruoli, né quello della realizzazione e della valorizzazione dei presupposti per le nomine, lasciate alla completa discrezionalità dei capi degli uffici (incarichi vari di referenza settoriale etc.). 
                  
                pm 
                  
                
                  
                      
                  
                Da:giudegregorio a alice.it [mailto:giudegregorio a alice.it] 
Inviato: mercoledì 4 luglio 2018 11:27
A:pietro.mondaini a giustizia.it; area a areaperta.it
Oggetto: R: [Area] R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
                  
                
                 
                     
                 
                
Annoto l'adesione, grazie. Ma mi permetto di dissentire sul resto, perlomeno quando scrivi che " i problemi derivano da condizioni la cui realizzazione è stata caldeggiata soprattutto da Area ": qui riferisci ad assetto normativo (le riforme del 2006/2007) estraneo ad Area (che manco esisteva), e anzi a posizione proprio contrarie all'elaborazione in AREA (vedi tema della 'gerarchizzazione' delle procure). 
                 
                
                 Sui rapporti personali e altro, speriamo l'appello possa portare a un concreto cambio di rotta. 
                  
                
                
                 Saluti, Giuseppe De Gregorio 
                  
                 ----Messaggio originale---- 
Da: pietro.mondaini a giustizia.it
Data: 4-lug-2018 11.09 
A: <area a areaperta.it> 
Ogg: [Area] R: R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
                  
                 
                  Potrei, senza alcun problema, aderire anch’io all’appello ed effettivamente lo faccio. Però mi sento di dire che i problemi derivano da condizioni la cui realizzazione è stata caldeggiata soprattutto da Area, che quindi ha le sue belle responsabilità (che, sono sicuro, emergeranno in queste elezioni in tutta la loro virulenza). 
                   
                  Nell’impianto costituzionale i giudici (e tale locuzione era estesa ai pubblici ministeri) avevano tutti la stessa dignità professionale e i dirigenti erano soltanto dei primi inter pares (oggi non è più così). Si è poi cominciato a gerarchizzare le procure, poi si è introdotto quello stupido sistema delle valutazioni di professionalità (che comporta, tra le varie cose, che un collega sia “parerizzato” anche dal presidente o dal procuratore) e, quindi, si sono di fatto gerarchizzati anche i tribunali. Questo sistema non attribuisce alcuna garanzia di imparzialità, di merito, di competenze, di trasparenza, di oggettività nei pareri in capo a chi è chiamato ad interferire sulla carriera di ciascuno. 
                   
                  Questa trasformazione è avvenuta anche nel costume giudiziario: tra colleghi ci si dovrebbe dare del tu, mentre pare che quando ci si rivolge ai direttivi (soprattutto quelli superiori che si differenziano, ricordiamolo, solo in base alle funzioni esercitate), molti usino il lei e il titolo anziché il prenome (è il segno dei tempi). 
                   
                  In tali condizioni c’era da aspettarselo che molti intendessero migliorare la propria posizione per acquisire un grado di indipendenza sempre maggiore: del resto, penso che il mito dell’indipendenza sia stato uno dei motivi della scelta del nostro lavoro. 
                   
                  Sta di fatto che il sistema attuale porta ad enfatizzare i rapporti personali diffusi trasformandoli in vere e proprie oligarchie (correnti, conoscenze personali, legami di do ut des, etc.) che producono, una volta strumentalizzati nell’ambito dell’esercizio delle funzioni, delle vere e proprie quanto arbitrarie gerarchie di merito tra magistrati anche per l’interposizione di elementi spuri, quali i rapporti col potere politico (ma anche con l’accademia) e che si trasformano in gerarchie formali ordinamentali. 
                   
                  Il nuovo sistema non ha certo dato prova di essere migliore del vecchio, quindi occorre riconsiderarlo e, forse, un ritorno al passato non sarebbe poi così male. 
                   
                  I direttivi  e i cassazionisti di una volta non erano certo peggio di quelli di oggi: c’erano i bravi e gli scarsi allo stesso modo. Solo che oggi sia i bravi che gli scarsi sono degli oligarchi. 
                   
                  Da leggere, perché sempre attuale, lo scritto di Vladimiro Zagrebelski a questo indirizzo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/26/le-oligarchie-dei-giri-che-infettano-la.html
                   
                  Piero Mondaini G.i.p. Rovigo 
                   
                    
                   
                    
                   
                  
                   
                    Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Giuseppe Pagliani1
Inviato: mercoledì 4 luglio 2018 09:11
A: 'FALCONE GIORGIO'; area a areaperta.it; 'nuovarea'; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; 'anm-triveneto'
Oggetto: [Area] R: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
                     
                   
                  
                    
                   
                  Dal calendario di Frate Indovino: “gli animi egregi, non cercan privilegi”… 
                   
                    
                   
                  Per quello che vale, aderisco convintamente 
                   
                  Giuseppe Pagliani 
                   
                    
                   
                    
                   
                  
                   
                    Da: Nuovarea [mailto:nuovarea-bounces a nuovarea.it] Per conto di FALCONE GIORGIO
Inviato: venerdì 29 giugno 2018 18:47
A:area a areaperta.it; 'nuovarea'; mailinglist-anm a associazionemagistrati.com; 'anm-triveneto'
Oggetto: [Nuovarea] Un patto comune tra gli elettori ... aggiornamento adesioni 
                     
                   
                  
                    
                   
                    
                   
                  Trasmetto il testo indicato in oggetto riportando le sottoscrizioni aggiornate ad oggi. La raccolta delle adesioni prosegue e se dovessi avere dimenticato qualcuno mi scuso e vi prego di contattarmi. 
                   
                  Giorgio Falcone 
                   
                    
                   
                    
                   
                  UN PATTO COMUNE TRA GLI ELETTORI
                   
                    
                   
                    
                   
                  Le recenti notizie giornalistiche relative al concorso per il posto di Presidente del Tribunale di Cremona disvelano – e purtroppo non è la prima volta – condotte che, se confermate, oltre ad assumere possibile rilevanza penale, sarebbero espressione di metodi e sistemi inaccettabili e sintomatiche di un grave problema culturale e morale all’interno della magistratura. 
                   
                  Non serve certo arrivare a tanto per violare l’art. 10 del Codice Etico dell’ANM che recita testualmente: “Il magistrato non si serve del suo ruolo istituzionale o associativo per ottenere benefici o privilegi per sé o per altri. Il magistrato che aspiri a promozioni, a trasferimenti, ad assegnazioni di sede e ad incarichi di ogni natura non si adopera al fine di influire impropriamente sulla relativa decisione, né accetta che altri lo facciano in suo favore.”
                   
                    
                   
                  Troppo spesso sentiamo parlare di condotte, solo apparentemente meno gravi, che tuttavia rappresentano altrettante violazioni di doveri fondamentali del magistrato. 
                   
                  La misura è colma e, da semplici elettori, riteniamo sia giunto il momento di una presa di coscienza in vista dell’assunzione di un impegno collettivo che conduca ad un netto cambio di rotta rispetto ad un “sistema” al quale sin qui nessuno ha avuto davvero la forza e la capacità di sottrarsi. 
                   
                    
                   
                  Un impegno per il cambiamento che chiediamo innanzi tutto a noi stessi. 
                   
                    
                   
                  Per recuperare l’orgoglio del nostro autogoverno, quello che negli anni ha consentito al CSM di ergersi a baluardo dell’indipendenza e dell’autonomia di tutti i magistrati, non possiamo limitarci a pretendere un’assunzione di responsabilità da parte di chi sarà eletto al Consiglio. Dobbiamo adoperarci in prima persona come elettori e come magistrati che intendono condividere le responsabilità di un autogoverno diffuso, favorendo in ogni modo la trasparenza e la leggibilità delle sue scelte. 
                   
                    
                   
                  Per questo, chiediamo a tutti i magistrati, a prescindere dalla loro appartenenza ad una corrente, di sottoscrivere insieme a noi un impegno solenne. 
                   
                    
                   
                  Un impegno a: 
                   
                    
                   
                  1. ripudiare scorciatoie, logiche clientelari e contatti privilegiati che si fondano su rapporti amicali, territoriali o correntizi; 
                   
                    
                   
                  2. pretendere che le nostre domande siano valutate sulla base delle attitudini e del merito e mai in base a logiche di appartenenza o di scambio. 
                   
                  3. autorizzare la pubblicazione di tutti gli atti e documenti relativi ai concorsi cui decideremo di partecipare per assicurare trasparenza alle decisioni adottate; 
                   
                    
                   
                  4. informarci con costanza sulle decisioni del CSM e pretendere di conoscere le ragioni che le sostengono, pronti a fornire il nostro apporto critico, in modo diretto e trasparente, quando non condividiamo quelle ragioni e a criticare anche aspramente quelle scelte, quando dovessero essere adottate in violazione delle regole o essere frutto di condotte incoerenti o poco trasparenti; 
                   
                    
                   
                  5. svolgere le nostre funzioni e difendere la nostra professionalità senza timori e senza speranze, liberandoci dalla paura del disciplinare e dall’ansia di fare carriera, cooperando per quanto possibile al buon andamento degli uffici in cui operiamo; 
                   
                    
                   
                  6. difendere la nostra autonomia esterna ed interna, contrastando ogni forma di gerarchizzazione negli Uffici, consapevoli che la dirigenza deve essere un servizio e un onere, non un onore; 
                   
                    
                   
                  7. rivendicare con orgoglio e convinzione il perdurante valore del principio costituzionale della pari dignità delle funzioni dando concreta attuazione a quel principio nella quotidianità del nostro lavoro, senza cadere nella spasmodica ricerca di posti più comodi o di presunto prestigio, rifiutando le logiche del carrierismo e la raccolta di incarichi che abbia come solo fine quello di appuntarsi sul petto una “medaglietta”; 
                   
                    
                   
                  8. a non disdegnare il ritorno alle funzioni giudiziarie ordinarie, dopo lo svolgimento di funzioni direttive, invitando fin d’ora il prossimo CSM ad individuare meccanismi che evitino la formazione di una categoria di magistrati che saltano da un incarico dirigenziale all’altro, perdendo il contatto con il lavoro quotidiano nella giurisdizione; 
                   
                    
                   
                  Proponiamo per questo un patto comune che porti al recupero di una responsabilità condivisa tra tutti i magistrati, senza alcuna distinzione, per realizzare un sistema di autogoverno nel quale tutti possiamo riconoscerci. 
                   
                    
                   
                  Invitiamo tutti coloro che intendano aderire a questo patto a sottoscriverlo . 
                   
                    
                   
                  1.      Adriana Piras - Corte d’Appello di Palermo
                   
                  2.      Andrea Natale - Tribunale di Torino 
                   
                  3.      Angela Fantechi - Tribunale di Firenze 
                   
                  4.      Anna Laura Alfano - Tribunale di Napoli 
                   
                  5.      Anna Luisa Terzi – Corte d’Appello di Trento 
                   
                  6.      Antonella Toniolo - Tribunale di Vicenza 
                   
                  7.      Antonia Pappalardo - Corte d’Appello Palermo 
                   
                  8.      Carlo Citterio – Corte d’Appello di Venezia 
                   
                  9.      Concetta Locurto - Ministero della Giustizia 
                   
                  10.  Costantino De Robbio – Tribunale di Roma 
                   
                  11.  Cristina Cavaggion – Tribunale di Padova 
                   
                  12.  Daniela Faraggi - Corte d'Appello di Genova 
                   
                  13.  Daniela Pischetola - Procura di Genova 
                   
                  14.  Daniele Cappuccio – Corte d’Appello di Reggio Calabria
                   
                  15.  Domenico Santoro - Tribunale di Reggio Calabria 
                   
                  16.  Domenico Truppa – Tribunale di Bologna 
                   
                  17.  Donata Costa - Procura di Milano 
                   
                  18.  Elisabetta Canevini – Tribunale di Milano 
                   
                  19.  Elvira Vitulli – Procura di Verona 
                   
                  20.  Emilia Conforti – Tribunale di Roma 
                   
                  21.  Emilio Gatti – Procura di Torino 
                   
                  22.  Enrico Manzon – Corte di Cassazione 
                   
                  23.  Eugenio Albamonte - Procura di Roma 
                   
                  24.  Federico Manotti - Procura di Genova 
                   
                  25.  Fernando Sestito - Tribunale di Palermo 
                   
                  26.  Fiammetta Lo Bianco - Tribunale di Trapani 
                   
                  27.  Francesco Agnino - Tribunale di Bari 
                   
                  28.  Francesco Caruso – Tribunale di Bologna 
                   
                  29.  Francesco Mazza Galanti - Tribunale di Genova 
                   
                  30.  Francesco Petrucco Toffolo – Tribunale di Pordenone 
                   
                  31.  Francesco Pinto - Procura di Genova 
                   
                  32.  Francesco Ponzetta Procura Reggio Calabria 
                   
                  33.  Furio Cioffi - Corte d’Appello di Napoli 
                   
                  34.  Gabriella Reillo - Corte D’Appello Catanzaro 
                   
                  35.  Gianfranco Colace - Procura di Torino 
                   
                  36.  Giorgio Falcone - Procura di Padova 
                   
                  37.  Giovanna Ichino - Corte d'Appello di Milano 
                   
                  38.  Giovanni Antoci - Procura di Termini Imerese 
                   
                  39.  Giuditta Silvestrini - Corte d’Appello di Bologna 
                   
                  40.  Giuseppe De Gregorio - Corte d'Appello di Palermo 
                   
                  41.  Giuseppe Longo - Procura di Genova 
                   
                  42.  Ilio Mannucci Pacini - Tribunale di Milano 
                   
                  43.  Laura Donati - Tribunale di Verona 
                   
                  44.  Loredana Giglio – Tribunale di Perugia 
                   
                  45.  Luca Minniti – Tribunale di Firenze 
                   
                  46.  Luca Poniz - Procura di Milano 
                   
                  47.  Lucia Vignale - Tribunale di Genova 
                   
                  48.  Luciano Ambrosoli – Tribunale di Brescia 
                   
                  49.  Luigi Petraccone - Tribunale di Avellino 
                   
                  50.  Luisa Rossi - Procura di Padova 
                   
                  51.  Lunella Caradonna – Ministero della Giustizia 
                   
                  52.  Manuela Fasolato - Procura di Mantova 
                   
                  53.  Marcello Basilico – Tribunale di Genova 
                   
                  54.  Maria Cristina Ornano - Tribunale di Cagliari 
                   
                  55.  Maria Eugenia Oggero - Corte d'appello di Torino 
                   
                  56.  Maria Laura Paesano – Tribunale di Roma 
                   
                  57.  Maria Proia - Tribunale di Avezzano 
                   
                  58.  Marina Pugliese – Tribunale di Genova 
                   
                  59.  Marcella Frangipani - Tribunale di Pavia 
                   
                  60.  Marco Bacci - Corte d'Appello di Genova 
                   
                  61.  Marco Imperato – Procura di Modena 
                   
                  62.  Maria Proia - Tribunale di Avezzano 
                   
                  63.  Mario Conte - Corte d’Appello Palermo 
                   
                  64.  Mario Palazzi – Procura di Roma 
                   
                  65.  Marta Agostini - Procura di Lamezia Terme 
                   
                  66.  Marta Correggia - Procura S. Maria C. V.
                   
                  67.  Marta Paccagnella - Tribunale di Venezia 
                   
                  68.  Massimo Francesco Tomassini – Tribunale di Trieste 
                   
                  69.  Michele Incani – Procura Generale Cagliari 
                   
                  70.  Natina Pratticò – Tribunale di Castrovillari 
                   
                  71.  Nella Ciardo - Tribunale di Palermo 
                   
                  72.  Nicola Aiello - Tribunale di Palermo 
                   
                  73.  Nicola Lariccia – Corte d’Appello di Lecce 
                   
                  74.  Nicola Scalabrini – Procura di Bologna 
                   
                  75.  Paola Belsito – Tribunale di Firenze 
                   
                  76.  Paola Marino - Tribunale di Palermo 
                   
                  77.  Paolo Ielo – Procura di Roma 
                   
                  78.  Paolo Lepri - Tribunale di Genova 
                   
                  79.  Pasquale Profiti – Procura di Trento 
                   
                  80.  Piera Gasparini - Tribunale di Milano 
                   
                  81.  Pier Carlo Di Gennaro – Procura Generale di Genova 
                   
                  82.  Pierpaolo Bortone – Tribunale di Latina 
                   
                  83.  Ranieri Miniati - Procura di Genova 
                   
                  84.  Renza Cescon - Procura di Palermo 
                   
                  85.  Riccardo Merluzzi - Tribunale di Trieste 
                   
                  86.  Roberto Arata - Tribunale di Torino 
                   
                  87.  Roberto Braccialini – Tribunale di Genova 
                   
                  88.  Roberto Carta – Corte d’Appello di Genova 
                   
                  89.  Rosa Bia – Tribunale di Matera 
                   
                  90.  Rosanna Casabona - Procura di Messina 
                   
                  91.  Sergio De Luca - Tribunale di Sassari 
                   
                  92.  Stefano Celli - Procura di Rimini 
                   
                  93.  Stefano Manduzio- Tribunale di Venezia 
                   
                  94.  Stefano Musolino - Procura di Reggio Calabria 
                   
                  95.  Tiziana Paolillo - Procura Tribunale Minorenni di Genova 
                   
                  96.  Vartan Giacomelli – Tribunale di Ferrara 
                   
                  97.  Vincenzo Sgubbi - Corte d’Appello di Venezia 
                   
                    
                   
                 
                 
                  
                      
                  
                 
                  
                      
                  
                
               
               

              
              

             
            
           
           
            
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