[Area] Sottosegretario Morrone e libertà di associazione

Edmondo Bruti Liberati mc9425 a mclink.it
Ven 6 Lug 2018 14:24:48 CEST



L’intervento del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morroni in un corso alla Scuola Superiore della Magistratura non può passare sotto silenzio. E’ una gravissima inaudita interferenza da parte di un esponente del governo e per di più sottosegretario alla Giustizia sulle libere dinamiche dell’associazionismo giudiziario, che assume gravità ancor maggiore poiché esplicitamente diretto ad interferire sulle dinamiche di una libera competizione elettorale, prevista dalla Costituzione. Il governo non può sottrarsi ad una presa di posizione. I magistrati dal canto loro hanno un punto di riferimento nel Documento approvato all’unanimità dal Comitato direttivo centrale dell’Anm il 13 luglio 2002, che di seguito riporto. Allora tutti i gruppi di magistrati furono uniti; oggi tutti coloro che concorrono alle prossime elezioni sono sollecitati a pubblicamente esprimere lo stesso comune sentire. E’ in gioco la grande tradizione del libero associazionismo dei magistrati italiani
Edmondo Bruti Liberati
 

 «L’Anm guarda con vivissima preoccupazione alla reiterazione di iniziative (proposte di legge e istanze processuali adottate od annunziate) che appaiono mettere in discussione la legittima e trasparente adesione dei magistrati alle  correnti e alla stessa Anm e la partecipazione dei magistrati e dei gruppi associativi al dibattito sui temi della giustizia. L’associazionismo giudiziario in Italia ha una forte e radicata tradizione che risale agli inizi del secolo scorso. Nell’ultimo mezzo secolo esso si è articolato con la formazione di “correnti” all’interno dell’unica Associazione nazionale magistrati, che da tale situazione trae indiscutibile rappresentatività e particolare autorevolezza per il fatto di esprimere il risultato del dibattito pluralistico, ricco ed articolato, dei gruppi associativi. L’associazionismo giudiziario costituisce ad un tempo: l’esercizio da parte dei magistrati delle libertà costituzionali di pensiero e associazione; lo strumento per la crescita della consapevolezza nei magistrati della specificità della funzione e della essenzialità dell’indipendenza per il suo esercizio, il contributo dei magistrati al dibattito sul ruolo della magistratura nella società e nelle istituzioni. In tutti questi anni, la molteplicità delle esperienze associative non si è mai posta in contrasto con l’imparzialità, l’apparenza di imparzialità e la terzietà rispetto alle parti del processo, che sono sempre stati considerati valori irrinunciabili di riferimento per tutti i magistrati italiani, per l’attuazione del principio cardine di ogni sistema di giustizia, la eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge (art. 3 Cost.). In virtù della condivisione del comune patrimonio associativo, se ci chiedono chi sono gli iscritti a Magistratura democratica, rispondiamo che tutti i magistrati dell’Anm sono iscritti a Magistratura democratica, se ci chiedono chi sono gli iscritti al Movimento per la giustizia, rispondiamo che tutti i magistrati dell’Anm sono iscritti al Movimento per la giustizia, se ci chiedono chi sono gli iscritti a Unità per la Costituzione, rispondiamo che tutti i magistrati dell’Anm sono iscritti a Unità per la Costituzione, se ci chiedono chi sono gli iscritti a Magistratura indipendente, rispondiamo che tutti i magistrati dell’Anm sono iscritti a Magistratura indipendente.»




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