[Area] Sulle migrazioni nel Mediterraneo

Claudio Castelli claudio.castelli a giustizia.it
Lun 30 Lug 2018 13:07:47 CEST


Credo possa essere utile a tutti leggere l’intervento svolto al Convegno di
Catania del 15 e 16 giugno da Guido Bolaffi, direttore del quotidiano West
Immigrazione, in cui fa giustizia di una serie di luoghi comuni che ci
portiamo dietro e che talvolta trovo riportati anche sulle nostre liste.

Un intervento da cui ho imparato molto di cui ho provato a estrarre un sunto
che sottopongo alla riflessione ci tutti.

 

2 verità: 

- L’immigrazione è diversa da paese a paese. Così negli USA la comunità
immigrata di maggiore successo è quella nigeriana (30 % di laureati e
reddito familiare medio di $ 62.000 contro i $ 57.000 di quelle americane).

- L’economia vuole più immigrati, la società no.

4 punti di riflessione:

- L’immigrazione dei paesi industrializzati è determinata dall’aumento dei
flussi migratori a livello Internazionale? L’immigrazione dal dopoguerra a
oggi è aumentata ad un tasso medio oscillante tra il 2,5 ed il 3,5 %
rispetto a quello della popolazione mondiale. Cresce la popolazione, cresce
l’immigrazione.

- L’immigrazione nei paesi industrializzati è determinata dalla necessità di
far fronte alla loro crisi  demografica? Esempi come quello del Giappone -
dove l’invecchiamento è il più elevato del mondo e non c’è in pratica
immigrazione - e dei Paesi dell’Est ex sovietico - dove c’è stato un
vertiginoso crollo demografico e 20 milioni di emigrati (non immigrati) -
direbbero il contrario.

- L’immigrazione nei paesi industrializzati è determinata dall’aumento della
povertà mondiale? Ma l’emigrazione è maggiore nei Paesi che sulla scala
della distribuzione del reddito si collocano ai livelli medi o alti delle
nazioni in via di sviluppo e non in quelli più poveri.

- L’immigrazione clandestina è determinata dai trafficanti di essere umani?
Il mercato dell’immigrazione è semi proibizionista nei paesi di partenza e
in quelli di destinazione degli immigrati non in regola e ci sono, oltre a
potenti gruppi di potere, anche pezzi di società che profittano della
clandestinità.

2 proposte:

- Rivedere le norme attuali sugli ingressi di lavoro. Creare un sistema di
flussi legali col rilascio di visti temporanei per ricerca di lavoro
relativo a persone provenienti da Paesi che sottoscrivano con l’Italia
accordi di riammissione dei propri connazionali. 

- Riorganizzare le strutture nazionali preposte al governo
dell’immigrazione. Creare un’unità di comando specializzata.

 

Idee e proposte su cui si può o meno convenire, ma che evidenziano ancora
una volta che l’immigrazione è un problema complesso che richiede analisi e
risposte articolate e non semplificazioni e slogan di facile effetto. 

Non c’è nessuna invasione, ma un fenomeno costante della storia umana che
ora si presenta in entrata in modo significativo anche per noi, che va
gestito. Tuttora nel rapporto tra migranti e popolazione complessiva siamo
al 9° posto in Europa.

Colgo l’occasione per invitare chi è interessato a queste tematiche a
leggere gli atti del Convegno di Catania che, man mano che arrivano, stiamo
pubblicando.

 <http://www.areadg.it/evento/le-nuove-frontiere-dell-immigrazione>
http://www.areadg.it/evento/le-nuove-frontiere-dell-immigrazione

 

                                                               Claudio
Castelli

 

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