[Area] L'orgoglio di una città in ginocchio

Braccialini Roberto roberto.braccialini a giustizia.it
Mar 14 Ago 2018 18:45:05 CEST


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Non se ne può più, non si riesce neanche più a piangere.


Sono anni che sciagure e disastri colpiscono la nostra città, tanto bella quanto fragile: due alluvioni, il crollo della Torre Piloti e adesso il Ponte Morandi... Una cosa inimmaginabile, da film:  un ponte sospeso a 50 metri d'altezza,  lungo oltre un chilometro, che percorrevamo avanti e indietro tutti i giorni e che si sbriciola come se fosse di cartone.   Tutti abbiamo pensato subito ad una fake news. Adesso ascoltiamo con raccapriccio la conta delle vittime, che continua a crescere, e siamo tutti vicini con il pensiero alle persone che possono ancora trovarsi sotto le macerie.


Se è sgradevole l'accompagnatoria dell'articolo su IL FATTO, che ha mandato la prof. Venturieri con la citazione a sproposito di un proverbio romano,  è invece interessante la lettura dell'articolo che ha allegato ed  è giusto cominciare a interrogarsi sui fatti. Qua e là si colgono le prime tracce di un giornalismo d'inchiesta che mette assieme i vari tasselli di un puzzle che, tra breve, sarà trasferito sui tavoli giudiziari.


E qua mi preme arrivare perchè è chiaro dal primo momento che ancora una volta le nostre strutture giudiziarie cittadine saranno messe a dura prova da un impegno straordinario per l'accertamento della verità. Lo abbiamo già visto in precedenti occasioni e sappiamo che anche questa volta i magistrati genovesi, requirenti e giudicanti, faranno tutto il loro dovere per fare chiarezza su questo ennesimo disastro.


Di fronte a questa nuova tragedia, rimane l'orgoglio di vivere e lavorare in una città che deve mandare indietro le associazioni di volontariato e quanti si offrono come donatori per il sangue.  Una prova di generosità che avevamo già visto in campo con "gli angeli del fango" nel 2014 e che anche questa volta si è manifestata, anche se per fortuna la macchina dei soccorsi sembra essersi mossa da subito in modo consono e quindi non si sono resi necessari apporti ulteriori.


Grazie a tutti gli amici e colleghi che telefonano o scrivono per avere notizie di conforto e sostegno esprimendoci in questo modo tutta la loro vicinanza e affetto.

In questo momento è importante anche questa vicinanza per non farci sentire isolati e per dare a noi genovesi più forza per uscire da quella cornice - se non di "isolamento", certo di estremo disagio nelle comunicazioni -  che dovremo affrontare  da domani in avanti.

rbrcc
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