[Area] 5 settembre 1938

gianluigi.fontana gianluigi.fontana a giustizia.it
Gio 6 Set 2018 14:42:28 CEST


Grazie Carlo.
Come sempre, ci ricordi i fondamentali.
Il testo principale del complesso normativo della vergogna si può leggere qui http://www.sinistraineuropa.it/storie/le-leggi-razziali-80-anni-dopo-ecco-il-testo-di-legge-della-vergogna/
La voce di WIKIPEDIA è molto completa https://it.wikipedia.org/wiki/Leggi_razziali_fasciste
Tra gli epurati, ho conosciuto il Professor Enrico Tullio Liebman, emigrato in Brasile e rientrato in Italia senza esitazioni, con cui mi sono laureato in diritto processuale civile e di cui, per breve tempo, sono stato assistente. 
Da ricordare una figura molto diversa e paradossale, ma dolorosa: Tullio Terni, epurato due volte, la prima come ebreo, la seconda come fascista https://it.wikipedia.org/wiki/Tullio_Terni morto suicida.

Gian Luigi Fontana

From: Antonella Magaraggia 
Sent: Wednesday, September 05, 2018 4:23 PM
To: Carlo Brusco 
Cc: AREA Mailing List 
Subject: Re: [Area] 5 settembre 1938

Grazie Carlo. 
Tra coloro che hanno tenuto la “schiena dritta” vorrei ricordare anche  il prof. Silvio Trentin, docente di diritto amministrativo e diritto pubblico nelle Università di Pisa, Macerata e Venezia (e padre di Bruno Trentin, segretario generale della CGL), che, fin dal 1925, per non giurare fedeltà al regime e per difendere la libertà personale e di insegnamento, lasciò l’Università di Cà Foscari ed emigrò in Francia. Qui, per mantenere  sè e la famiglia inizió facendo l’operaio in una copisteria...
A questi uomini onore e gloria imperituri. 
Antonella 

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Il giorno 05 set 2018, alle ore 12:05, Carlo Brusco <c.brusco a alice.it> ha scritto:


  Sono oggi passati 80 anni dal 5 settembre 1938. E’ una data che nulla ricorda ad alcuno di noi; eppure è il giorno in cui è iniziato il periodo più infame della storia italiana, quello della discriminazione razziale che, durante il periodo della r.s.i., divenne vera e propria persecuzione. Il primo provvedimento della legislazione antiebraica fu infatti il r.d.l. 5 settembre 1938 n. 1390, provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista. Nei mesi precedenti si era già verificata un’inattesa accelerazione di questo processo con la pubblicazione del “manifesto della razza”, redatto da 10 sedicenti scienziati il 14 luglio, e con il censimento della popolazione ebraica del 22 agosto (!).

  Con il r.d.l. del 5 settembre fu disposto: che fossero esclusi dall’insegnamento presso tutte le scuole statali o parastatali – e da quelle private (!) ai cui studi era riconosciuto effetto legale – tutte le persone di razza ebraica (art. 1); che ad alcuna scuola ai cui titoli era riconosciuto effetto legale potessero essere iscritti alunni di razza ebraica (art. 2); che fossero sospesi dalla funzione gli insegnanti ebrei (art. 3); la cessazione dell’appartenenza degli ebrei da accademie e istituti analoghi (art. 4).

  Una sola deroga fu prevista: la possibilità di proseguire gli studi universitari per gli ebrei già iscritti a istituti di istruzione superiore (art. 5). Successivamente fu previsto che, nelle scuole elementari pubbliche, potessero essere istituite, a spese dello Stato, speciali sezioni per i fanciulli di razza ebraica nelle località in cui il numero non fosse inferiore a dieci (art. 5 comma 1); le comunità ebraiche potevano essere autorizzate ad aprire scuole elementari con effetti legali per i fanciulli di razza ebraica e di istituire scuole di istruzione media, alle quali poteva essere concesso il valore legale degli studi e degli esami. In queste scuole era previsto (art. 5 comma 3) che gli insegnanti potessero essere di razza ebraica.

          E’ da sottolineare che il provvedimento del 5 settembre non riguardava soltanto gli insegnanti presso le scuole pubbliche o gli alunni e studenti di tali scuole bensì anche le scuole private (“non governative”) ai cui studi era riconosciuto effetto legale. Inoltre il provvedimento legislativo si riferiva anche ai direttori delle scuole e al “personale di vigilanza” delle scuole elementari. Era anche previsto che nelle scuole di istruzione media fosse vietata l’adozione di libri di testo di autori di razza ebraica (e nel caso di più autori bastava che uno fosse ebreo perché valesse il divieto). E’ stato calcolato che dalle scuole secondarie furono espulsi circa 1000 studenti e dalle elementari 4000.

  Pesantissimo fu anche l’intervento di epurazione nell’università accompagnato dall’eliminazione dei libri di testo scritti dagli autori epurati o alla cui compilazione questi autori avevano comunque partecipato. Dalle ricerche effettuate si calcola che siano stati espulsi dall’università 108 professori ordinari (dei quali 41 si dichiararono non praticanti) che, secondo altre ricerche, si riducono a 99. Aggiungendo ai professori ordinari i liberi docenti e gli assistenti si perviene ad numero complessivo di docenti ebrei estromessi dall’università sicuramente superiore a 400. Ad essi va aggiunto il numero, mai esattamente determinato, del personale non insegnante.

  Desolante è l’esame delle reazioni dei colleghi dei professori epurati; numerose furono le adesioni entusiaste alle leggi razziali da parte di alcuni di loro (parte dei quali beneficiò ovviamente dell’esclusione dalle cattedre degli epurati) ma la maggior parte furono costituite da espressioni di stima ambigue e ipocrite che si limitavano ad augurare agli epurati …….un futuro migliore. Ma, visto che espressioni di dissenso potevano avere gravi conseguenze sulle carriere future e sugli incarichi ricoperti o da ricoprire, la reazione prevalente fu quella del silenzio. Ma vi furono anche isolate manifestazioni di dissenso: ricordo in particolare quelle di Luigi Russo (che rifiutò la cattedra già di Attilio Momigliano, epurato, per “la repugnanza della cosa”) e di Gaetano De Sanctis (cattolico praticante – che già nel 1931 aveva perso la cattedra per aver rifiutato il giuramento al regime - che rifiutò di dichiararsi cattolico per evitare il perpetuarsi di un’ingiustizia e fu quindi radiato da una serie di istituti culturali dei quali aveva continuato a far parte).

  Saluti a tutti.

  Carlo Brusco

   


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