[Area] Fwd: pace fiscale o condono: il prezzo da pagare è sempre la legalità

Pasquale Profiti pasquale.profiti a gmail.com
Mer 7 Nov 2018 18:39:29 CET


Sul tema in oggetto, per chi fosse interessato, inoltro qualche
riflessione. Grazie dell'attenzione.



Chi ha nascosto un terzo del proprio reddito, violando leggi tributarie e
talvolta penali, ha tutte le ragioni per pensare di aver fatto la scelta
giusta. Potrà ora, in base al decreto legge nr. 119 del 2018, far emergere
fino a 100.000 euro annuo di reddito che aveva occultato e pagare meno
della metà del suo concittadino onesto che quelle somme ha dichiarato per
intero, rispettando la legge. Ovviamente non pagherà nemmeno sanzioni
tributarie ed interessi. Non solo. Se quelle somme derivano da fatture
false di cui ha infarcito la propria dichiarazione o da frode fiscale
mediante operazioni simulate potrà anche beneficiare dell’impunità penale.

Questa è la verità, la si chiami condono o pace fiscale.

Due contribuenti con lo stesso reddito, uno onesto e l’altro disonesto: il
secondo premiato, il primo buggerato.

Da tempo, nelle scuole, magistrati, guardia di finanza, agenzia delle
entrate si prodigano a spiegare ai ragazzi l’importanza dell’onestà fiscale
in una società democratica.

Come magistrati spieghiamo anche le ragioni per cui in Germania vi sono
quasi 8.000 detenuti per reati economico-finanziari a fronte dei 260 in
Italia. Dovremo aggiungerne un’altra: il ricorrente ed attuale perdono
esteso anche ai reati penali per chi ha commesso alcuni delitti legati
all’evasione fiscale.

L’onestà non ha bisogno di premi; chi ha pagato le imposte non si deve
aspettare ricompense: ha adempiuto ad un dovere civico prima che giuridico,
senza il quale non esiste coesione sociale e convivenza civile. E’ invece
la disonestà che non va premiata per una questione semplicissima: la
legalità, intesa quale spontaneo rispetto delle regole, si basa sulla
fiducia che quei precetti giuridici siano dettati nell’interesse della
collettività e cerchino l’equità sociale. Quando si infliggono colpi alla
credibilità delle regole, quella fiducia comincia a disgregarsi e l’area di
illegalità ad ingigantirsi.
Ci saranno certamente ragioni economiche o politiche, insindacabili da
parte di chi deve applicare ed applicherà rigorosamente la legge garantendo
le aree di impunità che la stessa prevede. Come operatori ed educatori di
legalità, però, è doveroso richiamare l’attenzione su un dato di
esperienza: quando due situazioni sono trattate dalla legge in maniera
difforme, dando una via di uscita che avvantaggia la disonestà rispetto
alla condotta onesta, sarà sempre più arduo convincere le nuove generazioni
che l’onestà alla lunga paga. Continueremo ad impegnarci con forza in tale
direzione, ma temo che davvero con i ragazzi faremo la figura di essere
fuori dalla realtà italiana; e, se lo penseranno, forse non avranno tutti i
torti.
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