[Area] AreaDG: seminario su “Valutazioni di professionalità e conferme negli incarichi dirigenziali”.
thorgiov
thorgiov a libero.it
Mer 21 Nov 2018 15:35:31 CET
Ma di stimoli in materia di nomine non c'è affatto bisogno.
FELICE PIZZI ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )
Il 20/11/2018 23:28, Coordinamento Area ha scritto:
>
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>
>
> Trasmettiamo il report dell’incontro che si è svolto tra i Consiglieri
> del CSM e i componenti dei Consigli Giudiziari eletti nelle liste di
> AreaDG in materia di “Valutazioni di professionalità e conferme negli
> incarichi dirigenziali”.
> All’esito del seminario sono stati costituiti due gruppi di lavoro
> che, partendo dal contenuto del dibattito, faranno da stimolo e
> supporto alle iniziative che i componenti del CSM intendono assumere.
> Il documento risulta pubblicato anche sul sito di AreaDG al seguente link:
> http://www.areadg.it/comunicato/valutazioni-di-professionalita-e-conferme-negli-incarichi-dirigenziali
>
> Il Coordinamento nazionale di AreaDG
>
> Seminario
>
>
> Valutazioni di professionalità e conferme negli incarichi dirigenziali
>
> Questi i temi al centro di un primo incontro tra i Consiglieri
> Superiori e gli eletti nei Consigli Giudiziari nelle liste di AreaDG.
> Sono stati costituiti due gruppi di lavoro che, partendo dal contenuto
> del dibattito, faranno da stimolo e supporto alle iniziative che i
> componenti del CSM intendono assumere.
> Incontro tra i componenti del CSM (Giuseppe Cascini; Ciccio Zaccaro;
> Mario Suriano ed Alessandra Dal Moro) ed i componenti i CG eletti
> nelle liste di Area, presenti in numero di 25, in rappresentanza dei
> Consigli di Torino, Milano, Brescia, Venezia, Trieste, Genova,
> Bologna, Firenze, Roma, L’Aquila, Napoli, Lecce, Bari, Palermo.
> Presente il Coordinamento Nazionale, in composizione variabile.
> Confronto su valutazioni di professionalità e conferme, argomenti sui
> quali si discute da tempo e sui quali da tempo sono state sollevate
> significative perplessità.
> Questa la sintesi di un dibattito molto partecipato.
>
> *Valutazioni di professionalità*
>
>
> 1) I profili problematici
>
>
> a. Il rapporto tra la valutazione di professionalità e
> l’eventuale pendenza del procedimento disciplinare
>
> È tema discusso, con due aspetti che possono essere in contrasto: da
> una parte evitare che le contestazioni disciplinari possano avere un
> duplice rilievo (sotto il profilo della sanzione disciplinare e sotto
> il profilo della incidenza del fatto rilevante disciplinarmente sul
> percorso professionale); dall’altra evitare di licenziare pareri che
> possano in qualche misura essere del tutto disancorati dal reale
> contesto in cui si vengono ad inserire, pur dovendosi comunque
> coordinare il periodo relativo al procedimento disciplinare con quello
> relativo alla valutazione di professionalità.
>
> È stato sottolineato – e sul punto vi è stata uniformità di opinioni –
> che ciò che deve rilevare, ai fini della valutazione di
> professionalità, è il *fatto* oggetto della contestazione
> disciplinare, fatto che (diversamente da quanto ora accade) deve
> essere reso noto al CG che si accinge a redigere il parere di
> valutazione, indipendentemente dall’evolversi del procedimento
> disciplinare.
>
>
> b. I provvedimenti allegati al parere
>
> Da più parti è stata segnalata la necessità di un maggior attenzione
> nella modalità di selezione dei provvedimenti a campione, che, al di
> là dell’indicazione del trimestre di riferimento, dovrebbero essere
> acquisiti con sistema di prelievo automatico (così da evitarsi
> anomalie nella selezione).
>
> Circa la produzione di provvedimenti da parte del magistrato in
> valutazione, si è precisato che questa dovrebbe essere limitata ad un
> numero uguale a quelli estratti a campione (al pari di quanto avviene
> per le domande per la Corte di Cassazione e la Procura Generale), così
> da evitare il proliferarsi di tali provvedimenti e rendere
> maggiormente agevole la gestione delle fonti così acquisite al
> fascicolo (fermo restando che i provvedimenti rimangono nella
> disponibilità del CG e non sempre – quasi mai, a dire il vero – sono
> richiesti dal CSM).
>
>
> c. Le fonti di conoscenza
>
> * /Le statistiche/: allo stato la statistica indica soltanto il
> movimento degli affari. Si tratta di un dato a volte scarsamente
> attendibile, che offrire una fotografia solo parziale del lavoro
> svolto dal magistrato in valutazione. È possibile, per contro,
> ricorrere alla statistica anche per far emergere la qualità del
> lavoro svolto e la complessità o meno dei procedimenti trattati
> (particolarmente ora, potendo i Tribunali – per quanto riguarda il
> settore penale – ricorrere a procedure informatiche di
> calendarizzazione e di fissazione dei procedimenti in relazione
> alla loro minore o maggiore complessità) nonché per conoscere
> l’esito dei procedimenti trattati.
> * /L’autorelazione/: deve essere redatta – per poter essere
> adeguatamente utilizzata con l’inserimento di dati utili
> all’interno del parere - sul modello del rapporto del capo
> dell’Ufficio. Vi sono ancora prassi molto difformi e in tal senso
> deve essere data puntuale indicazione da parte dei CG a tutti i
> magistrati.
> * /Gli incarichi ricoperti/: la comune considerazione riguarda
> l’insufficienza della mera elencazione di incarichi ricoperti o di
> deleghe ricevute dal dirigente dell’Ufficio; il parere deve
> (dovrebbe) rendere conto (anche attraverso l’autorelazione ed il
> rapporto) delle modalità di concreto svolgimento dell’incarico.
> * /Le pubblicazioni e gli incarichi di docenza/: è stata manifestata
> l’opinione di un limitato rilievo ai fini della valutazione, in
> quanto non direttamente incidenti sull’attività professionale.
>
>
> d. Le prassi difformi
>
> Sempre in tema di valutazioni di professionalità si sono
> registrate prassi non conformi tenute da diversi Consigli
> Giudiziari, specie per quanto riguarda la motivazione conclusiva.
>
> In alcuni CG si registra la prassi di concludere il parere con
> una motivazione (più o meno articolata) fondante il giudizio
> circa il positivo superamento della valutazione; in altri
> casi, il Consiglio si limita ad un giudizio di idoneità,
> richiamandosi ai parametri esaminati.
>
>
> 2) Le esigenze e le conseguenti aspettative: ipotesi di
> un percorso
>
> 1. La necessità di avere valutazioni di professionalità che
> rendano una efficace fotografia del lavoro svolto dal
> magistrato in valutazione, evitando il ricorso ad
> aggettivazioni ultronee, ancorando il parere a fatti
> concreti, sui quali sia possibile formulare un giudizio
> effettivo, fermo restando che – allo stato – i margini di
> autonomia del CG sono limitati all’esame diretto di due
> fonti di conoscenza: il dato statistico e l’esame dei
> provvedimenti acquisiti.
> 2. Non trasformare il parere un una sorta di atto recettizio
> della valutazione del capo dell’ufficio, senza che ciò
> possa dipendere esclusivamente dalla volontà e
> dall’impegno, più o meno intenso, del singolo relatore.
> 3. L’adeguatezza del rapporto e la necessità di una sua
> restituzione con richiesta di integrazione al dirigente
> ove ritenuto inadeguato.
> 4. Nel caso di valutazioni di minoranza, la stesura della
> relativa motivazione, non limitata al voto contrario.
> 5. Il limite della VII valutazione, rilevato il tempo non
> breve che ancora intercorre con la cessazione del servizio
> ed il possibile inserimento di VIII valutazione.
>
>
> 3) Il nodo da sciogliere
>
> 1. Alcuni ritengono che la valutazione di professionalità,
> per gli obiettivi cui è destinata, debba essere di molto
> snellita; alla luce dell’esigenza di avere maggiore
> omogeneità nei pareri ed evitare che questi rappresentino
> l’anticamera del carrierismo.
> Fermo restando che lo snellimento del parere non deve
> essere inteso come snellimento delle fonti di conoscenza:
> il parere non deve essere una mera ripetizione di fonti
> che già si trovano nel fascicolo personale.
> 2. Altri ravvisano la necessità di mantenere un parere
> maggiormente articolato, che possa ricostruire
> adeguatamente la carriera del magistrato, rendere una
> puntuale fotografia del lavoro svolto, anche funzionale a
> domande per ricoprire incarichi semidirettivi o direttivi
>
> *****
>
>
> *Le conferme*
>
> Tutti hanno evidenziato – ma si tratta di aspetto critico che
> non emerge solo oggi – l’effettiva carenza di fonti di
> conoscenza, carenza che rende la procedura del tutto inidonea
> al perseguimento degli obiettivi che la normativa le assegna.
>
> La carenza di fonti, diviene assenza di fonti nel passaggio
> dai semidirettivi ai direttivi, in particolare per coloro che
> ricoprono incarichi apicali.
>
> Ne discende che il CSM non è posto nella condizione di poter
> effettuare una valutazione concreta e la procedura di
> conferma, salvo rare eccezioni, diviene mero atto formale.
>
> L’obiettivo, che per contro dovrebbe essere perseguito, è
> quello di far emergere, nel corso della procedura, tutta
> l’attività effettivamente svolta dal dirigente, così sono
> state avanzate alcune proposte:
>
> + l’interlocuzione con i magistrati dell’Ufficio, anche
> attraverso un questionario, da mantenere riservato, ma non
> anonimo;
> + il prendere in considerazione i verbali delle riunioni
> periodiche, che possono rappresentare indicatori
> dell’attività svolta da chi richiede la conferma;
> + l’esame dei provvedimenti adottati, del loro esito nelle
> valutazioni dei CG e del CSM;
> + l’esame degli ordini di servizio e, in particolare, degli
> incarichi conferiti, anche al fine di valutare:
> # se il conferimento sia stato preceduto da un interpello;
> # se vi sia stato un controllo sulle modalità con le
> quali l’incarico conferito è stato svolto;
> + l’esame dei pareri, se redatti in modo completo ovvero se
> ritenuti dal CG inadeguati con richieste di integrazione;
> + il dare rilievo, anche ai fini della conferma,
> dell’attività di vigilanza eventualmente svolta dal CG,
> benché la vigilanza sia attività sull’Ufficio e non sul
> suo Dirigente, ferma restando l’indicazione per tutti i CG
> ad aprire procedure di vigilanza ogniqualvolta si
> ravvisino segnali di criticità (nel corso dell’esame dei
> progetti tabellari ovvero delle variazioni, ad esempio).
> + L’eventuale ripristino del /fascicolo del dirigente/, non
> più previsto dalla normativa attuale.
>
> Al termine dell’incontro sono stati costituiti due gruppi di
> lavoro - uno sulle conferme ed uno sulle valutazioni di
> professionalità - che, /in tempi brevi/, dovrebbero – a
> partire dal contenuto dell’incontro – elaborare proposte che
> siano di supporto alle iniziative che i componenti il CSM
> intendono assumere.
>
>
> Gruppo di lavoro valutazioni di professionalità
>
> + *Mannucci Pacini Ilio* (Cg Milano)
> + *Valori Farina Valeria* (Cg Lecce)
> + *Cavallari Isabella* (Cg Bologna)
> + *Pochettino Sergio* (Cg Torino)
> + *Petrucco Toffolo Francesco* (Cg Trieste)
>
>
> Gruppo di lavoro conferme
>
> + *Gallo Chiara* (Cg Roma)
> + *Rosetti Riccardo* (Cg Roma)
> + *Costa Donata* (Cg Milano)
> + *Consiglio Alessandra* (Cg Napoli)
> + *Natale Andrea* (Cg Torino)
>
> Temi per il prossimo incontro, da calendarizzare per la fine
> del mese di gennaio/inizi febbraio:
>
> + Armonizzazione regolamenti CG
> + Decentramento di funzioni CSM/CG
> + La circolare sulle Procure ed il ruolo del CG
> + La Vigilanza verticale
> 20 novembre 2018
>
> *
>
>
> _______________________________________________
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