[Area] R: Re: R: AreaDG su silenzio ANM dichiarazioni Salvini contro Spataro

giudegregorio giudegregorio a alice.it
Ven 7 Dic 2018 13:45:04 CET


Giovambattista ricorda bene, qualche dettaglio qui : http://gds.it/2010/09/08/enna-il-capo-della-procura-rimane-solo-125972_209636/ .Saluti Giuseppe De Gregorio


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-------- Messaggio originale --------Da: thorgiov <thorgiov a libero.it> Data: 07/12/18  12:23  (GMT+01:00) A: Giovanbattista Tona <giovanbattista.tona a giustizia.it>, 'Francesco Mazzagalanti' <francesco.mazzagalanti a giustizia.it>, area a areaperta.it Oggetto: Re: [Area] R: AreaDG su silenzio ANM dichiarazioni Salvini contro Spataro 

    Non vi è dubbio che si trattasse di un magistrato di grande
      valore, perchè riusciva a reggere la Procura da solo, e questo è
      un titolo di merito. Però le reazioni dell'ANM a livello nazionale
      contro l'attacco di Alfano proprio non riesco a ricordarle. Non mi
      pare inoltre che la vicenda ebbe, sui media, la risolanza che ha
      avuto lo scontro tra Salvini e Spataro. Insomma, non vidi titoli
      sui telegiornali nazionali e discussioni pubbliche sull'argomento,
      a differenza di quello che accade oggi.
    FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli
      Nord )

    
    Il 07/12/2018 11:19, Giovanbattista
      Tona ha scritto:

    
    
      
      
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        Il
            Procuratore della piccola procura siciliana di cui non
            ricordi il nome era un uno dei più grandi gentiluomini che
            ho conosciuto; un magistrato impegnato, appassionato e di
            grande sensibilità umana e giuridica. 
        Uno
            di cui appunto non si ricorda il nome (come io non ricordo i
            nomi dei molti magistrati che lavorano con quello stesso
            stile in piccoli uffici lontani dal mio), ma che, nel
            territorio in cui ha lavorato, ha lasciato un segno
            rilevante con la sua quotidiana operosità.
        Si
            chiama Calogero Ferrotti, oggi è in pensione, ed era
            Procuratore di Enna. Il Ministro Alfano lo invitò già allora
            ad andare in pensione visto che non riusciva a gestire
            quella Procura di fatto senza nemmeno un sostituto.
        In
            realtà la gestiva da solo e riusciva comunque a tirare
            avanti la baracca. Chiedeva solo il doveroso completamento
            della pianta organica. E lo fece pubblicamente non perché
            avesse amore per i microfoni ma perché per le vie
            istituzionali ripetutamente attivate non aveva avuto
            risposte e non sapeva che altro di meglio fare.
        Dopo
            le parole di Alfano tutte le giunte dell’ANM della Sicilia
            si autoconvocarono a Enna per una grande manifestazione di
            solidarietà che ebbe vasta eco sulla stampa regionale e
            l’adesione di diverse altre organizzazioni.
        Fu
            approvato un documento vigoroso, sottoscritto da tutte le
            Giunte della Sicilia; vi fu anche il sostegno delle
            articolazioni nazionali dell’ANM.
        Ci
            fu poi un chiarimento con gli apparati istituzionali.
        Passò
            un po’ di tempo, però la Procura fu rafforzata almeno un
            po’.
        Hai
            ragione a dire che nulla è cambiato, per quanto riguarda i
            Ministri.
        Ma
            nell’ANM, e tra noi magistrati, forse qualcosa sì.
         
        Giovanbattista
            Tona
        Caltanissetta
         
        
          
            Da: Area
                [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di thorgiov

                Inviato: venerdì 7 dicembre 2018 10:22

                A: Francesco Mazzagalanti; area a areaperta.it

                Oggetto: Re: [Area] R: AreaDG su silenzio ANM
                dichiarazioni Salvini contro Spataro
          
        
         
        Anni fa il ministro della giustizia Angelino Alfano, tanto
          per fare un esempio, dileggiò pubblicamente il dirigente di
          una piccola Procura siciliana ( di cui adesso non ricordo il
          nome ), il quale si era lamentato, nel corso di una intervista
          resa in televisione, perchè nel suo ufficio era rimasto
          letteralmente solo, dal momento che nessuno aveva fatto
          domanda per quella Procura. Si trattava di un dirigente
          anziano, prossimo all'età pensionabile, e Alfano, risentito,
          ebbe a dire che di lì a poco quel Procuratore Capo avrebbe
          goduto di una meritata pensione. Ora, il ministro non era
          stato destinatario di nessuna offesa o rimbrotto, perchè il
          Procuratore si era limitato a descrivere una situazione
          oggettiva, vale a dire lo stato di abbandono in cui versava il
          suo ufficio. La reazione fu dunque del tutto sproporzionata.
          Sempre Alfano ebbe poi uno scontro con la Procura di Bergamo
          che lamentò una fuga di notizie sull'indagine per l'omicidio
          di Yara Gambirasi. Come vedi, nulla di nuovo sotto il sole.
        FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
          Napoli Nord )
        
          Il 06/12/2018 18:18, Francesco
            Mazzagalanti ha scritto:
        
        
          Posto
              che, per il passato, nessuno ricorda un episodio di
              analogo livello (ministro della Repubblica che divulga sui
              social notizie riservate relative ad indagini n corso e ad
              arresti in itinere,  e che poi, con lo stesso mezzo,
              dileggia il Procuratore della Repubblica che conduce le
              indagini in questione), dovresti esplicitare a che
              “precedenti” ti riferisci.
                                                   
              Francesco Mazza Galanti
           
          
            
              Da:
                  Area [mailto:area-bounces a areaperta.it]
                  Per conto di thorgiov

                  Inviato: giovedì 6 dicembre 2018 17:41

                  A: area a areaperta.it

                  Oggetto: Re: [Area] R: AreaDG su silenzio ANM
                  dichiarazioni Salvini contro Spataro
            
          
           
          Concordo. Il fatto grave è che un Ministro dell'Interno non
            riesca a distinguere la propria posizione istituzionale da
            quella di capo di una forza politica e pensi solo a farsi
            pubblicità sui social network. Rimango però dell'idea che il
            comunicato di Area sia sbagliato su un punto, quando
            evidenzia che in passato non si era mai assistito a toni
            simili. Non è così, e lo dico non per fare polemica su
            precedenti attacchi che sono passati senza che l'ANM
            intervenisse, ma per prendere atto di un dato oggettivo, di
            un fenomeno che purtroppo dura da decenni. Esiste nella
            società prima che nella politica una insofferenza crescente
            nei confronti della magistratura, e bisognerebbe chiedersi
            perchè tutto questo accade. Rimane ferma, ovviamente, a
            prescindere da quello che deciderà l'ANM, la mia personale e
            piena solidarietà nei confronti di Armando Spataro.
          FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di
            Napoli Nord )
          
            Il 06/12/2018 12:34, Paola Marino ha
              scritto:
          
          
            Chiedo
                scusa a tutti, ma mi sembra che in questo balletto di
                dichiarazioni e mancate prese di posizione, che stanno
                producendo peraltro un notevole danno all’immagine
                pubblica della magistratura nel suo complesso, si stia
                perdendo di vista la questione di fondo, sulla quale
                ritengo che l’ANM avrebbe il dovere di prendere una
                posizione unitaria, per il solo semplice fatto di
                rappresentare formalmente i magistrati.
            La
                questione di fondo consiste non tanto e soltanto nei
                toni utilizzati dal Ministro nei confronti del
                Procuratore Spataro, bensì nel fatto che il Ministro ha
                divulgato su un social network notizie riservate,
                conosciute in ragione del suo Ufficio e relative a
                un’indagine ancora coperta da segreto.
            Questo
                fatto costituisce una gravissima violazione delle
                prerogative del Pubblico Ministero garantite dalla
                Costituzione, trattandosi della violazione dell’obbligo
                di mantenere il segreto sugli atti delle indagini
                preliminari che non siano ancora stati resi pubblici.
            Su
                questa violazione ed a garanzia delle prerogative
                dell’ordine giudiziario mi pare che il silenzio dell’ANM
                sia veramente assordante.
            Neppure
                l’ANM si pronuncia in relazione al fatto che il Ministro
                abbia chiaramente manifestato di ritenere che la
                violazione suddetta rientri – non è chiaro a che titolo
                – nelle sue prerogative, dileggiando ed offendendo il
                Procuratore di Torino che l’aveva rilevata nel proprio
                doveroso comunicato (non mi pare che le istituzioni
                comunichino tra di loro con un colpo di telefono …).
            Il
                punto è questo: i confini tra i poteri dello Stato
                disegnati dalla Costituzione e il loro rispetto.
            Ferma,
                quindi, la mia personale solidarietà (già espressa) al
                Procuratore Spataro per i toni inurbani e violenti della
                risposta a lui indirizzata dal Ministro, mi sembra
                parossistico che la magistratura tutta non prenda
                posizione sulla oggettiva violazione commessa da un
                rappresentante del potere esecutivo ai danni delle
                prerogative costituzionali della magistratura.
            Su
                questo punto, scusatemi, non mi sembra abbiano alcun
                rilievo le esternazioni di politici di questa o quella
                forza politica nei confronti di altri singoli magistrati
                in merito a determinati procedimenti penali: qui si
                tratta non delle opinioni manifestate da un politico, ma
                di una precisa condotta tenuta da  un Ministro della
                Repubblica in violazione delle regole.
            In
                relazione a questa condotta, per di più, il Ministro,
                invece di limitarsi a porgere delle scuse, magari
                adducendo di essere incorso in errore circa il fatto che
                non vi fossero più esigenze di segretezza, ha
                rivendicato la correttezza della propria azione,
                insultando chi a buon diritto glie la faceva rilevare.
            A
                me pare che questo atteggiamento debba essere
                condannato, a prescindere dal fatto che il Ministro in
                questione sia della Lega, del P.D., di F.I., del
                M5stelle o di qualsivoglia altra forza politica passata,
                presente o futura, perché è una condotta pericolosa per
                la tenuta delle garanzie costituzionali e quindi della
                stessa democrazia del nostro Paese.
            Non
                posso credere che i magistrati tutti non si pongano a
                difesa della Costituzione e delle prerogative
                costituzionali dell’intero ordine giudiziario.
            Paola
             
            
              
                Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it]
                    Per conto di Stefano Celli

                    Inviato: giovedì 6 dicembre 2018 11:22

                    A: area a areaperta.it

                    Oggetto: Re: [Area] AreaDG su silenzio ANM
                    dichiarazioni Salvini contro Spataro
              
            
             
            e allora il PD?
            
              Il 05/12/2018 19:27, Andrea Reale ha
                scritto:
            
            
              
                
                  Ma
                      dove era il coordinamento di Area DG davanti ai
                      brutali attacchi a Nino Di Matteo ed ai pubblici 
                      ministeri palermitani nel processo sulla
                      trattativa  Stato -mafia , ad Antonietta Fiorillo
                      (pm del caso Ruby) ed ai colleghi napoletani
                      impegnati nel caso Consip fino a pochi mesi fa?
                
                
                  Il
                      silenzio dell'ANM è chiaramente dovuto al
                      doppiopesismo con il quale l'ANM, da anni, tratta
                      i singoli magistrati (e le loro attività
                      giurisdizionali) in base ad appartenenza
                      correntizia o alla  simpatia nei confronti di
                      governi amici (o di suoi esimi rappresentanti).
                
                
                  La
                      posizione del Coordinamento di Area ha il sapore
                      indicibile, pertanto,  di una enorme ipocrisia,
                      perchè è ben consapevole   che qualsiasi
                      comunicato della famigerata giunta unitaria
                      rischierebbe di spaccare gli equilibri precari tra
                      le correnti che la compongono.
                
                
                  Meglio
                      tacere!
                
                
                  Andrea
                      Reale
                
                
                   
                
              
              
                
                  
                    On
                        Wednesday, December 5, 2018, 5:51:43 PM GMT+1,
                        thorgiov <thorgiov a libero.it>
                        wrote: 
                  
                  
                     
                  
                  
                     
                  
                  
                    
                      
                        Come
                            sarebbe a dire "toni che sino ad ora
                              erano ignoti nei rapporti tra istituzioni"
                            !? A me risulta che almeno dal 1994 questi
                            toni siano diventati, purtroppo, abituali
                            nei confronti dei magistrati. Anzi, si è
                            visto e sentito molto di peggio.
                        FELICE 
                            PIZZI  ( Giudice del contenzioso del
                            Tribunale di Napoli Nord )
                        
                          Il
                              05/12/2018 17:37, Coordinamento AreaDG ha
                              scritto:
                        
                      
                      
                        
                          
                            
                              AreaDG
                                  su silenzio A.n.m. dichiarazioni
                                  Salvini contro Spataro.
                            
                            
                               
                            
                            
                              L’associazione
                                  nazionale  magistrati è sempre stata,
                                  anche nei momenti più difficili, un
                                  presidio di tutela dell’indipendenza,
                                  dignità  e della funzionalità della
                                  giurisdizione, riuscendo a trovare tra
                                  le sue diverse anime i momenti di
                                  unità e condivisione, in una  costante
                                  tensione  di sintesi indispensabile 
                                  per riaffermare i valori, comuni a
                                  tutti, della costituzione.
                            
                            
                              Il
                                  silenzio dell’associazione magistrati
                                  e i distinguo già operati da alcune
                                  componenti associative sulla vicenda
                                  nata dall’intervento del Ministro
                                  degli interni su di un’indagine
                                  giudiziaria ci preoccupano ed
                                  amareggiano. 
                            
                            
                              Ci
                                  sembra incredibile che possa passare
                                  sotto silenzio o essere in qualche
                                  modo giustificato un intervento  di un
                                  ministro che per superficialità, o per
                                  prendersene merito, emette un tweet
                                  mettendo incautamente a rischio
                                  indagini in corso.
                            
                            
                              Ma
                                  ancora più incredibile ci sembra
                                  ignorare le reazioni scomposte ed il
                                  tono di dileggio che hanno
                                  accompagnato il comunicato della
                                  Procura della Repubblica di Torino,
                                  peraltro misurato nei toni e scevro da
                                  qualsiasi polemica politica.
                            
                            
                              Reazioni
                                  unicamente da stigmatizzare, come
                                  giustamente hanno già fatto colleghi
                                  della stessa sede e quindi più attenti
                                  alla realtà locale, come il
                                  Procuratore generale di Torino e la
                                  sezione di Torino della associazione.
                            
                            
                              Se
                                  consentiamo oggi queste modalità
                                  facciamo diventare normali certi toni
                                  che sino ad ora erano ignoti nei
                                  rapporti tra istituzioni, giungiamo a
                                  legittimare un imbarbarimento che
                                  danneggerà tutti.
                            
                            
                              Oggi
                                  il bersaglio di questa aggressione è
                                  stato Armando Spataro, magistrato che,
                                  per la sua storia e per il suo
                                  operato,  rappresenta per tutti noi un
                                  esempio e un modello; ma cosa avverrà
                                  quando l’obiettivo sarà un giudice o
                                  sostituto sconosciuto, magari di una
                                  sede non primaria?
                            
                            
                              Per
                                  questo invitiamo tutti ad una
                                  riflessione: viviamo una situazione
                                  del tutto nuova, ma questo non
                                  autorizza  l’abbandono di valori di
                                  rispetto, di dignità, di
                                  rivendicazione strenua
                                  dell’indipendenza e di un corretto
                                  rapporto tra istituzioni che crediamo
                                  sempre fondamentale.
                            
                            
                              Abbiamo
                                  sempre sostenuto l’associazionismo e
                                  la sua unità, ma questa deve fondarsi
                                  e nutrirsi su valori e contenuti di
                                  base comuni, che sono quelli che la
                                  nostra bella Costituzione ci ha
                                  regalato, non su ambiguità e silenzi.
                            
                            
                              Il
                                  Coordinamento nazionale di Area
                                  Democratica per la Giustizia
                            
                          
                        
                        

                            

                            

                            

                          
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