[Area] R: R: Palazzi di ingiustizia

Marcello Basilico marcello.basilico a giustizia.it
Mer 16 Gen 2019 11:39:48 CET


Caro Felice, il termine “carriera” ha un significato ben preciso e designa un percorso professionale ascensionale con passaggi per gradi superiori.

  Noi non ne abbiamo. Gli unici gradi che conosciamo sono quelli delle impugnazioni.

  Sarebbe bene che, quando parliamo in pubblico, non fossimo noi per primi a diseducare chi non sa di ordinamento e costituzione.

  Purtroppo ci siamo abituati ad usare termini come “capi” o “promozioni” che non hanno diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento. Non sono solo parole, sfumature, ma concetti che travisano la realtà. Se ce ne dimentichiamo, diamo libero accesso a qualsiasi affermazione generica, come purtroppo sempre più accade in quest’epoca di comunicazione veloce e arrabbiata. 

  Non faccio finta di non capire, Rachele e Maria Grazia, di cosa stiamo parlando: personalmente discuto di degenerazione correntizia dal 1991, anno di fondazione di un antico movimento di giovani magistrati di cui fecero parte tanti colleghi che ora – non più giovani – preferiscono combatterla stando dentro, anziché fuori le correnti. O almeno ci provano, ciascuno coi propri poveri mezzi. 

  Quanto alla battuta che mi attribuisce Maria Grazia Omboni, tocca spiegarle che non ho mai detto a Reale che Mirenda è stato incaricato coi voti della mia o di altra corrente. Ho detto che dovrebbero spiegarci (lui e Reale stesso) perché molti colleghi si lamentino del malcostume dopo una mancata nomina, come se magicamente la deriva correntizia fosse cosa di questi anni (e non – andatevi a vedere gli interventi dei presidenti ai congressi ANM degli anni Novanta – un ritornello antico).

  Coglierò comunque le sollecitazioni per vedere se e come l’Anm possa darsi carico – cosa non facile, mi pare – dei risultati della trasmissione televisiva.

  Da ex giornalista professionista, faccio fatica a definire l’ultima parte della trasmissione di Report (prima non l’ho vista) un esempio di giornalismo professionale e documentato. E dunque è difficile reagire quando il cronista muove da una tesi predeterminata affermando fatti non verificati ed interpellando solo una delle parti in gioco. Ma questo credi interessi poco a chi è contento di quella tesi.

    

      

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di thorgiov
Inviato: mercoledì 16 gennaio 2019 09:34
A: area a areaperta.it
Oggetto: Re: [Area] R: Palazzi di ingiustizia

 

A te risulta che la nostra categoria sia connotata dall'assenza di carriera : non abbiamo promozioni, non ci sono posizioni di sovraordinazione gerarchica e ci distiguiamo solo per funzioni. In effetti la Costituzione dice questo. Ma la realtà è un'altra, perchè l'ordinamento giudiziario è cambiato. Oggi esistono innanzitutto le valutazioni di professionalità. I capi sanno benissimo che il loro parere negativo è un'arma a disposizione per condizionare i colleghi dell'ufficio. Ovviamente la decisione finale non spetta a loro, perchè ci sono successivi passaggi al Consiglio giudiziario ed al CSM. Il problema è che all'interno di questi organi chi comanda sono proprio le correnti. Il singolo magistrato sa benissimo che deve poter contare su degli appoggi, ma le correnti lo sanno meglio di lui, e ne approfittano. Ovviamente anche il capo dell'ufficio sa che per essere nominato all'incarico di vertice, e soprattutto per mantenerlo, deve contare sull'appoggio delle correnti. Un tempo non era così, perchè una volta ricevuta la nomina l'incarico era praticamente a vita, fino alla pensione, per cui il dirigente stava tranquillo. Oggi invece esiste la temporaneità degli incarichi direttivi e semidirettivi, per cui ci si deve dar da fare di continuo, perchè l'alternativa è tornare a lavorare da semplice magistrato. E questo appare insopportabile ai più, perchè verrebbe visto da tutto l'ambiente, avvocati compresi, come una bocciatura. Ora, la temporaneità è solo relativa, nel senso che vale solo per quel singolo ufficio che si ricopre al momento, mentre non impedisce di passare ad un incarico di vertice in un diverso ufficio per altri otto anni ( quattro + quattro ). Se fosse assoluta, il dirigente si metterebbe l'anima in pace una volta per tutte. Invece attualmente è tutto uno sbracciarsi di continuo, uno sgomitare per acquisire più titoli ( e relazioni personali ) possibili, e sopravanzare in tal modo i colleghi. Insomma, è la guerra di tutti contro tutti. Beninteso, questi sono guasti dell'autogoverno, ma tutto sommato è molto meglio l'autogoverno che l'eterogoverno della politica. Anche perchè la politica ha capito benissimo che il vero punto debole dei magistrati è costituito dall'ambizione e dalla vanità, per cui vota compatta ogni volta che il CSM procede alle nomine.  Ma questo è un altro condizionamento, che si aggiunge, e non si sostituisce, a quello delle correnti. 

FELICE  PIZZI  ( Giudice del contenzioso del Tribunale di Napoli Nord )

 

Il 15/01/2019 16:53, Marcello Basilico ha scritto:

Scusa Andrea, ma sentendo ieri lo “impareggiabile” Mirenda, mi è sorto un dubbio, che probabilmente altri ti/gli avranno già sottoposto. 

  Il collega era stato un presidente di sezione, apprendo. E chi lo aveva nominato presidente di sezione? Il Ministro? Il Consiglio di Stato? L’assemblea del condominio? Oppure quel CSM di cui OGGI Mirenda – al pari di tanti altri (uno per tutti, il fiero Tinti) – depreca invece la soggezione totale alla politica?

  Un po’ facile spargere fiele livoroso sull’autogoverno quando le scelte non stanno più bene.

  E – già che ci siamo – un’altra cosa: il collega ha lamentato che oggi fare CARRIERA i magistrati dovrebbero essere necessariamente associati e proni alla corrente. Addirittura, ha premesso il giornalista, avrebbe rinunciato alla CARRIERA retrocedendo a giudice. Gli ha fatto eco il nostro Ministro, parlando delle prospettive di CARRIERA dei magistrati.

  A me risultava che la nostra categoria fosse connotata dall’assenza carriera: non abbiamo promozioni, non ci sono posizioni di sovraordinazione gerarchica, con l’eccezione peculiare dei Procuratori, e ci “distinguiamo solo per funzioni”.

  Forse avrà voluto dire che le ambizioni personali di tanti magistrati finiscono per farci dimenticare dettato e spirito della Costituzione. Ma mi pare che così dicendo il primo a dimenticarsene sia proprio lui.  

  Sarebbe bello che, non dico il Ministro, ma almeno Mirenda rispettasse il vocabolario costituzionale quando va in televisione.

  Un caro saluto 

                     Marcello Basilico      

 

Da: Area [mailto:area-bounces a areaperta.it] Per conto di Andrea Reale
Inviato: martedì 15 gennaio 2019 15:41
A: AREA Mailing List
Oggetto: [Area] Palazzi di ingiustizia

 

Ieri è andata in onda su Rai tre una puntata del programma di Riccardo Iacona dal titolo Palazzi di ingiustizia.

Si può rivedere al seguente link , previa rapida registrazione.

Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 - video - RaiPlay <https://www.raiplay.it/video/2019/01/Presa-diretta-Palazzi-dingiustizia-c0eaf11d-f957-4d3a-a2d6-0b956aeb576c.html?tc=4658189> 

 



 


		

 

Casella di testo: 


	

Presadiretta - Palazzi di ingiustizia - 14/01/2019 - video - RaiPlay


Puntata dedicata al complesso mondo della Giustizia, per capire come mai i luoghi nei quali ogni cittadino ha di...

Si tratta di una descrizione impietosa delle condizioni logistiche e lavorative di alcuni Palazzi di giustizia.

L'accusa più grave mossa alla nostra categoria, tuttavia, è stata ben altra, ed era indirizzata all'ex procuratore capo di Milano, che so  essere iscritto a questa  lista, e che non ha inteso rispondere alle infamanti accuse che gli vengono mosse e che delegittimano enormemente la magistratura italiana ed il senso stesso della funzione giudiziaria.

La spiegazione del silenzio da parte delle correnti e della sempre più imbelle associazione di categoria, probabilmente, va ricercata nella  normalizzazione imposta dal "potere" (come ricordato dal Collega Gratteri) o dalla sua (mi riferisco all'ANM) totale soggezione al "tumore" correntizio  che la avvinghia  e delle dinamiche ad esso sottese, come ha  detto in modo impareggiabile il Collega Andrea Mirenda.

Sarebbe bello che almeno su questa lista si facesse sentire qualche  voce capace di replicare alle tonnellate di fango che ci sono cadute addosso per il tramite del servizio pubblico.

Ringrazio sin d'ora chi si assumerà questo gravosissimo  onere.

Andrea Reale   

 





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