[Area] 27 gennaio, Giornata internazionale della Memoria. Il ricordo del passato per capire il presente

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Dom 27 Gen 2019 11:14:27 CET


27 GENNAIO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MEMORIA. IL RICORDO DEL
PASSATO PER CAPIRE IL PRESENTE 

Come ogni anno, da quando fu indetta dall'Assemblea Generale dell'Onu il
1° novembre del 2005, si tiene il 27 gennaio la Giornata internazionale
della Memoria dedicata al ricordo dell'Olocausto. 

Un'occasione importante per riflettere sulla peggiore pagina del
Novecento europeo, sul più grande genocidio dell'umanità. La ricorrenza
non è affatto rituale, vista la crescita di movimenti e partiti
apertamente neonazisti e neofascisti, razzisti e xenofobi in tutta
Europa, che cercano collegamenti e intese tra loro, da cui non è certo
esente il nostro Paese. Il furto delle "pietre di inciampo" a Roma poste
in memoria degli ebrei deportati è solo una delle più gravi e odiose
manifestazione di antisemitismo che si sono manifestate. 

L'anno scorso abbiamo ricordato l'80° anniversario dell'approvazione
delle leggi razziali fasciste. Ma il risveglio e la mobilitazione di
tante coscienze, come la partecipazione attiva dei giovani, non sono
riusciti ancora a eliminare quei veleni denunciati dal bellissimo
discorso della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di
concentramento nazisti. La senatrice non ha solo voluto lasciarci una
indispensabile testimonianza, ma ha saputo legare il ricordo di quel
doloroso passato alle terribili ingiustizie del presente. "Anch'io sono
stata clandestina" ci ha detto. Eppure continuiamo a registrare
l'assenza di umanità persino da parte di chi rappresenta le istituzioni
di una Repubblica nata dalla lotta al nazifascismo. Le cronache che
quasi quotidianamente ci parlano di morti in mare, ormai diventate
migliaia, di respingimenti verso Paesi nei quali i diritti umani sono
calpestati sistematicamente in strutture concentrazionarie che ci
ricordano i terribili lager nazisti, di sgomberi di centri per
l'accoglienza, di immigrati gettati così su una strada, di violente
interruzioni dei processi di integrazione, ci fanno capire che bisogna
continuare a ricordare per evitare il ritorno del passato in qualunque
forma si presenti. 

Come scriveva Primo Levi, al termine della sua celebre trilogia di
Auschwitz: "È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il
nocciolo di quanto abbiamo da dire". 

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